Prendi un ragazzo e un giovane team di videomakers. Prendi un vecchio motorino degli anni ‘70, una telecamera e la voglia di viaggiare mostrando gli angoli più remoti del pianeta per far sentire tutti parte di un folle viaggio. È così che nasce “H-Ventura” il nuovo progetto ideato da Henry Favre e Grobeshaus Productions. Dopo il grande seguito del viaggio “Aosta Capo Nord in Ape” e del relativo documentario “cAPEnorth”, in questi giorni è uscito on line “Il Cinquantino”, il cortometraggio della nuova avventura di Henry che anticipa la web series che partirà a gennaio 2017. Un viaggio di 9.820 metri di dislivello sui valichi di montagna più alti d’Europa. Le tappe fisse, i colli più importanti per qualsiasi motociclista. Non a bordo di una moto da strada o di una potente moto da viaggio. Ma bensì di un Ciao, da 50cc a puntine e con 12/12 di carburatore. L’impresa durerà due mesi, salendo e scendendo da alcuni dei colli più noti e battuti d’Europa.

Per il cortometraggio, invece, ci sono voluti 5 giorni tra le strade asfaltate e sterrate, la pioggia, la neve e la grandine, la rottura della frizione. Ostacoli questi che non hanno impedito a Henry e i suo collaboratori di percorrere interamente tutti e otto i colli. Dal colle del Sommeiller ( 2.993 msl), un colle con una pendenza del 13% e con più della metà della strada nona asfaltata, al Col de l’Echelle ( 1.762 msl), passando per il Col du Lautaret ( 2.058 msl) e il Col du Glibier ( 2.646 msl), il colle più alto che sia mai stato percorso da il Tour de France. E poi ancora, il Colle delle Finestre ( 2.176 msl) con una pendenza stradale del 25%, il Colle del Moncenisio (2.083 msl), e il Colle de l’Iseran (2.770 msl), il passo stradale più alto di tutta l’Europa. 9.820 sono stati i metri di dislivello, positivi e negativi, compiuti in sella a un Ciao per un totale di 448 i chilometri di distanza percorsi.

Henry Favre impennata

Ma cosa spinge un giovane di 20 anni a intraprendere una simile avventura? Sicuramente una sana dose di follia, come egli stesso racconta. «Ho iniziato a 6 anni ad aggiustare le mie prime biciclette – spiega Henry -. Poi dalle bici sono passato ai motori. E da lì ho scoperto che si può viaggiare veramente con qualsiasi mezzo si abbia a disposizione. Nessuna consolle o joystick per me. Datemi un minestrone, una birra e un motore da aggiustare sarò il più felice del mondo».

Henry viene da Aosta, ed è uno dei tanti ragazzi che come ci dice: «ama fare molte cose, di tutto. In fondo mi piace vivere la mia gioventù semplicemente inseguendo i miei sogni. Se non lo faccio ora, quando mi ricapiterà?». A portarlo sulla rotta del Ciao è il padre, perché lo usava lui da ragazzo. «Un giorno, dopo il catechismo ho deciso di spolverare quel pezzo di ferro e provare a metterlo in moto – racconta ancora -. Ce l’ho fatta, è anche rimasto accelerato, e la nostra amicizia è iniziata con il disintegrare la fotocellula del cancello di casa. Poi ho capito che potevo viaggiarci e andare lontano, che era il mezzo più versatile. E niente, ogni volta che penso a un viaggio lento, guardo quel Ciao, metto miscela e vado».

Anche per i ragazzi di Grobeshaus che seguiranno Henry passo dopo passo: «distaccarsi dalla solita frenesia dei viaggi di oggi e assaporare il viaggio chilometro dopo chilometro è ciò che abbiamo bisogno di vedere». «L’idea di H-Ventura – spiegano -, e quindi di una web series legata ai viaggi di avventura con mezzi insoliti, nasce dopo il viaggio da Aosta a Capo Nord in Ape. Noi di Grobeshaus abbiamo filmato l’intera avventura di Henry e Ludovico, realizzandone per l’appunto cAPEnorth (https://vimeo.com/146337750). Il successo sulle nostre pagine Facebook e l’incoraggiamento delle persone, ci hanno fatto comprendere che era giusto continuare».

Non è infatti la prima volta che questo collaudato team si cimenta in un’impresa del genere. Nel luglio del 2014 Henry insieme al suo amico Ludovico Botalla, sono partiti da Aosta in direzione Barcellona a bordo di una Vespa e di un Ciao e ancora l’anno dopo alla volta di Capo Nord. «Prima di condividere la strada Ludovico – svela Henry – c’era Davide. A dire il tutto è proprio grazie a una scommessa con gli amici al bar. Dopo una mini trasferta fino a Roma in scooter, siamo arrivati a Barcellona, dopo 2853 km, 12 rotture del motore del Ciao e 1 foratura alla vespetta di Ludovico. E dopo tante birre e paelle, precisamente 18 giorni, siamo rientrati a casina. Solo che avevamo voglia di ripartire subito e insieme. Questa volta volevamo qualcosa di più estremo, lontano e freddo. Così abbiamo subito pensato a capo Nord in ape».

 l’avventura di Henry Favre e dei ragazzi di Grobeshaus Productions

Questa volta, invece, l’obiettivo di Henry e del team di Grobeshaus è raccontare l’Italia che non si vede e che non si conosce. L’anima del territorio che mantiene intatte le sue tradizioni, dal nord a sud. “Il Cinquantino” è un viaggio che vuole dimostrare quanto poso basti se si desidera veramente viaggiare. «L’importante non è il mezzo che si sceglie – chiariscono i ragazzi di Grobeshaus -, ciò che conta è aver voglia di andare».

Due grandi avventure spalmate nel corso del 2017 da cui poi verranno realizzati dei documentari. Cambieranno molte cose, naturalmente: le modalità di viaggio, le mete, i mezzi e molto probabilmente anche i compagni di viaggio. «Ogni prodotto video – dicono – sarà unico e differente da quello precedente, pur mantenendo sempre quello che è il nostro stile e il nostro modo di lavorare. Essendo H-Ventura una web series, qualsiasi prodotto video che verrà realizzato sarà fruibile da chiunque tramite i nostri canali web e social».

Importante sarà inoltre l’aiuto da casa. A differenza di un reality, essendo Henry l’unico concorrente non potrà essere eliminato. Però il pubblico potrà scegliere cosa fargli fare, se ad esempio fargli mangiare delle tagliatelle o delle lumache, se farlo guidare vestito da cavaliere o da Pinocchio. Insomma sarete voi da casa a costruire il viaggio, diventando i protagonisti e vivendo il tutto tramite uno schermo. «Il mio obiettivo è vivere da vivo, fare della mia vita un lungo viaggio e condividere il tutto con le persone che hanno il piacere di seguirmi, magari che non hanno tempo, o che hanno una suocera rompiscatole, o che non possono allontanarsi da casa perché hanno un amico a quattro zampe che vuole le crocchette. Ci sarà da ridere – conclude Henry -, commuoversi oppure stare a bocca aperta davanti a un tramonto. Insomma, ci sarà un H-Ventura».

Qui per vedere il cortometraggio: https://vimeo.com/170839833; mentre per supportare il viaggio di Henry attraverso donazioni e altro questo è l’indirizzo www.h-ventura.com. Che dunque l’avventura abbia inizio.

Di Enza Petruzziello