Daniele e Barbara in Andalusia

A cura di Nicole Cascione

Daniele Zemignani e sua moglie Barbara, dal 2013 al 2018, hanno vissuto in Repubblica Dominicana, dove hanno gestito per alcuni anni un residence turistico con ristorante italiano. Lui si occupava di vendita di ville e sua moglie Barbara di tutto quello che riguardava il residence e il ristorante. Successivamente, nel 2018, per una serie di problemi, hanno valutato un trasferimento in Andalusia, dove vivono tuttora.

Daniele, quali sono stati i motivi che, dopo circa 5 anni, vi hanno portato a trasferirvi dalla Repubblica Dominicana in Andalusia?

I motivi sono tanti, principalmente sentivamo molto forte il richiamo di un contesto culturale più vicino al nostro. E’ verissimo che vivere lontano da casa è una benedizione, ma dopo 5 anni avevamo bisogno di stare in un paese dove le leggi sono uguali per tutti. Il motivo principale è lavorativo, negli ultimi due anni ci sono stati cambiamenti climatici che hanno ridotto molto la stagione turistica e le nostre attività ne hanno sofferto parecchio. Anche molti nostri amici sono tornati in Europa. Qui a Malaga ci sono molti ex residenti caribeñi.

Daniele Zemignani

Prima è partita tua moglie e poi l’hai raggiunta tu. Ci racconti qualcosa di più specifico a riguardo?

Sì. A febbraio del 2018 vivevamo in capitale a Santo Domingo e Barbara ha avuto una proposta da parte di una coppia di amici residenti a Fuengirola, in quel periodo io stavo studiando il Portogallo, ma anche la Costa del Sol era un’opzione. Eravamo già stanchi della capitale e dopo una breve riflessione in famiglia ho iniziato a studiare il territorio andaluso per capirne le potenzialità lavorative. Stabilito che questa era una buona meta per ripartire (anche per questioni linguistiche), abbiamo pianificato il trasloco. Non è facile, soprattutto quando gestisci varie attività. Barbara è partita in marzo, è stata ospite a casa di questi amici per una settimana, poi ha trovato casa e lavoro come aiuto cuoca. Nei mesi seguenti, ho venduto tutte le nostre cose, mobili, mezzi, perfino i bicchieri di casa e ho richiesto i documenti per riportare i nostri cani e gatti in Europa. Per avere i permessi ho dovuto aspettare tre mesi. A giugno 2018 sono arrivato anche io.

Di cosa vi occupate?

Io ho passato i primi mesi a studiare la legge spagnola e a settembre 2018 ho aperto la mia agenzia immobiliare, sto facendo tradurre i miei titoli di studio per avere l’abilitazione anche come Perito. Lavoro molto con clienti nord europei, ora inizio a ricevere richieste anche da parte di italiani, dato che, oltre alle case, ho sviluppato il ramo compravendite di bar e ristoranti, gelaterie, discoteche, ecc…Ovviamente ho anche clienti spagnoli. Barbara, dopo vari mesi come dipendente (periodo di studio dei gusti culinari andalusi), ha deciso di aprire un take away in centro a Torremolinos. Il locale si chiama COCO LOCO e vende cucina italiana meridionale da asporto, cucina andalusa e un poco di cucina dominicana.

E’ stato complicato avviare entrambe le attività, sia livello organizzativo che burocratico?

Dal punto di vista burocratico è stato tutto molto semplice. Si prende un appuntamento in polizia e ti rilasciano il NIE, che è il codice fiscale spagnolo. Dopo aver aperto il conto in banca, il tuo commercialista apre la posizione fiscale come autonomo (libero professionista) con la domiciliazione delle tasse, poi ti iscrive alla seguridad social (che è simile all’INPS italiano). Il primo anno costa 60 euro al mese e lo prelevano direttamente dal conto corrente. FINITO. Questo è tutto quel che riguarda la burocrazia iniziale. Sei pronto per lavorare. Ovviamente se apri un bar devi appoggiarti a un professionista per le licenze e altro, ma questo avviene prima di aprire la posizione fiscale.

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Come e in cosa è cambiata la vostra vita da quando vi siete trasferiti?

Ora viviamo in un ambiente molto simile al meridione italiano. Gli andalusi sono un popolo aperto che vive di turismo. Amano stare all’aperto e chiacchierare al sole, bevendo una birra fresca. Abbiamo ritrovato una certa serenità, perché qui la legge viene rispettata da tutti e vale per tutti, si guadagna il giusto e il costo della vita è basso (per mangiare spendiamo meno qui che in repubblica Dominicana).

Cosa apprezzi maggiormente del paese in cui vivi?

Lavorativamente l’Andalucia è una località ad altissimo potenziale economico, se sei capace di fare il lavoro per cui ti proponi sul mercato è una terra di grandi opportunità imprenditoriali. Lo Stato non è oppressivo e per tre anni ci sono grosse agevolazioni fiscali. Nei locali non esiste lo scontrino fiscale e nel settore immobiliare il dichiarato catastale delle case è molto basso, quindi si pagano poche tasse quando si compra e gli affitti sono alti con tassi di occupazione turistica davvero interessanti. Il clima è mite e per 8 mesi annui, ci sono milioni di turisti che portano ricchezza nel territorio. Questo ti permette di lavorare nei mesi forti e riposare 4 mesi all’anno.

Cosa consiglieresti a chi sta pensando di trasferirsi? Ma soprattutto, quali sono le difficoltà contro cui ci si potrebbe scontrare una volta arrivati sul posto?

Consiglio di spostarsi solo alle persone che hanno una professione specifica con esperienza pregressa o un cv valido da proporre. Qui serve professionalità, serve una conoscenza dell’inglese o delle lingue nordiche (svedese, norvegese, danese) e non c’è spazio per lavoratori generici. Il tasso di disoccupazione tra gli spagnoli è comunque alto e quindi è impensabile partire dall’Italia, pensando di andare a fare il lavapiatti. La difficoltà principale è quella di trovare casa in affitto, i proprietari richiedono garanzie, quindi un contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure una garanzia economica (in genere 6/8 mesi di affitto anticipato). L’italiano che parte con poco potenziale economico non dura molto e finisce presto i soldi, quindi è fondamentale partire con il denaro necessario per le prime spese importanti. Per chi ha meno di 30 anni ci sono sgravi fiscali per il datore di lavoro, quindi il lavoro si trova e si può magari iniziare con contratti part time aupair. Fondamentale è la pianificazione del periodo di trasferimento: le case si trovano da affittare principalmente in bassa stagione tra ottobre e febbraio che sono mesi di ”semina”, durante i quali portare a mano i CV e cercare lavoro per la stagione estiva. Anche per gli imprenditori in bassa stagione si trovano i locali in vendita (nessuno vende quando ci sono tanti turisti).

Quali sono i pro e i contro del viverci?

Buon clima, poche tasse, molto turismo, burocrazia snella, costo della vita basso. I contro quando li scopro te li racconto. Diciamo per ora solo il costo elevato degli affitti. In questo momento la mia percezione della Andalucia è molto positiva.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Lavorare 8 mesi annui e nei 4 mesi invernali girare il mondo zaino in spalla.

La pagina FB di Daniele:

www.facebook.com/Euroconsultoresbusinessopportunitiesmalaga