Come trarre sempre il massimo dai tuoi viaggi all’estero

Riceviamo queste riflessioni da Stefano Mini e volentieri pubblichiamo

 

Ormai ho perso il conto di quante nazionalità e culture diverse ho incontrato durante i miei viaggi. In Europa credo che mi manchino solo Svezia e Danimarca.

Viaggiare mi piace molto, ma ancora di più mi piace scoprire culture e tradizioni di Paesi diversi dal mio. Mi affascina, mi fa scoprire cose nuove, mi dà un’apertura mentale fantastica. Amo scoprire come certi elementi dati per scontati dalle nostre parti non siano affatto banali: se non avessi mai messo il naso fuori dai confini nazionali, ad esempio, farei fatica a credere che all’estero solo pochi eletti sanno cucinare una pasta al pomodoro decente.

 

Stefano Mini viaggi all'estero

Ma facciamo un passo indietro. Io non ho iniziato a viaggiare da molto: dal 28 luglio 2010, data in cui mi sono trasferito a Riga (Lettonia) per studiare sei mesi in una loro università.

Essendo uno studente abbondantemente fuori sede, ho subito fatto amicizia con altre persone trasferitesi da quelle parti per questioni di studio o di lavoro (incredibile a dirsi, pare che a Riga ci siano migliaia di residenti stranieri). E ho scoperto un nuovo mondo. Ormai annoiato dalla cultura italica, mi sono trovato di fronte a dei modi di vivere completamente diversi rispetto a ciò a cui ero abituato. E mi è piaciuto, mi è piaciuto un sacco.

Tanto che alla fine di quel periodo ho iniziato a viaggiare in Europa in lungo e in largo.

Certo le coincidenze sono state favorevoli, visto che sono riuscito a trovare tantissimi seminari organizzati (e in parte finanziati) dall’Unione Europea a cui partecipare. Conferenze in cui ho trovato  quattro o cinque nazionalità diverse mescolate tutte insieme.

Ora sono pronto per il grande passo, e il 10 aprile me ne andrò negli Stati Uniti con un contratto di lavoro già firmato. Ma non è di questo che voglio parlarti.

Voglio invece spiegarti come puoi trarre il massimo da queste esperienze all’estero, di come porti quando incontri gente di tutte le nazionalità. E i grandi benefici che ne puoi trarre. I consigli che ti darò vengono dalla mia personale esperienza, spero che ti torneranno utili in futuro!

Apri la mente

Senza di questo, non si va da nessuna parte. Facile dire di avere un’apertura mentale, molto meno crederci veramente. Sicuramente hai dei pregiudizi di qualche tipo.

Lo sapevi che il cervello è geneticamente programmato per fare generalizzazioni e formare preconcetti? Questo procedimento è alla base dell’importantissimo apprendimento deduttivo.

I tedeschi sono precisi e puntuali, gli americani sono obesi e guerrafondai, i pakistani sono fondamentalisti e terroristi. Statisticamente, almeno uno di questi preconcetti vale anche per te! 😉 Sradicarli va ben oltre gli obiettivi di questo articolo. Quello che invece ti suggerisco è di non giudicare una persona in base alla sua nazionalità, ma in base alla persona in sé.

Ti troverai di fronte a un modo di pensare completamente diverso, e tutti i tuoi preconcetti verranno ribaltati. Ad esempio, io ho scoperto che i turchi sono simpaticissimi!

viaggi all'estero Stefano Mini

Credi alle persone sì, ma fino a un certo punto

Prendi dieci italiani a caso da varie parti d’Italia, e fai loro tre domande:

  • Cosa ne pensi del divario fra il nord e il sud del Paese?
  • Come dev’essere la pizza perfetta?
  • Come tradurresti questa frase nel tuo dialetto?

Pensi che otterresti delle risposte tutte uguali? Quando chiedi qualcosa ad una persona sentirai la sua opinione, non la realtà oggettiva del fatti. Non fosse altro che la realtà è spesso così nascosta da essere invisibile, anche con tutta la buona volontà del mondo.

Lo sapevi che il cervello odia la realtà oggettiva? Non è pane per i suoi denti. Se si guarda all’evoluzione dell’essere umano, la razionalità è arrivata molto tardi. In tutta la fase evoluiva l’uomo si è basato sull’istinto e sulle emozioni. Anche oggi questo secondo aspetto gioca un ruolo fondamentale nella creazione del sistema di valori dell’individuo.

E le tue credenze cambiano la tua percezione della realtà. Non ci credi? Guarda il calcio. I fan sfegatati sono assolutamente convinti che la loro squadra sia pulita, sportiva, bellissima e senza ombra di dubbio la migliore. Al contrario i team rivali sono composti da mafiosi, ladri e vincono solo perché hanno corrotto il Moreno di turno. In realtà sono le stesse persone con maglie di colore diverso.

Un esperimento svolto negli anni ’50 dal turco Mizafer Sherif ha dimostrato che il cervello ignora completamente la realtà quando entrano in gioco le dinamiche di gruppo: anche le evidenze più chiare e insindacabili vengono inconsciamente distorte.

Torniamo al nostro esempio dei 10 italiani che rispondono alle domande. Ora immaginati che non sia più tu a chiedere ai dieci italiani, ma un indiano che di Italia non sa un bel niente. Se ne tornerebbe a casa ancora più confuso di prima.

Tutto questo discorso per arrivare ad un punto: quando parli con uno straniero e ti fai spiegare un Paese di cui non conosci nulla, non prendere tutto quello che dice per oro colato. Il fatto che viva in quel Paese non significa che sappia tutta la verità e soltanto la verità su quello che succede. Magari è più informato di te, ma tieni sempre a meno che si tratta delle sue opinioni. Non ti sto dicendo che mentirà spudoratamente per trasmetterti le sue convinzioni, lo farà in modo inconsapevole.

L’unico modo per capire veramente la cultura di un Paese è di andarci e viverci per un po’. Bastano un paio di settimane da soli in un ambiente diverso per rendersi conto di come effettivamente funzionino le cose. Senza influenze politiche di vario genere, riuscirai ad essere un osservatore più imparziale.

Ricordati che le differenze che trovi in Italia ci sono anche all’estero. Le questioni politiche non toccheranno gli stessi argomenti, ma ci sarà sempre un forte disaccordo sui temi più caldi.

E non lasciare che questa considerazione rovini la tua apertura mentale: un conto è non credere a qualsiasi cosa gli altri ti dicano, un altro è il pregiudizio!

Stefano Mini viaggi all'estero

Fai domande, e poi fanne ancora

E dulcis in fundo, voglio darti un consiglio di ordine pratico: fai tantissime domande. Renditi conto che sei in una situazione unica che non capita a tutti, puoi interagire con una cultura diversa dalla tua. Non buttare questa straordinaria opportunità!

Sii curioso. Non ti preoccupare, non risulterai sgradevole: a tutti piace parlare di sé e della propria nazione. Condividi le tue esperienze, e fai dei confronti su cosa è simile e cosa è diverso.

Ti sorprenderai di quante cose siano diverse, certo, ma anche di quante siano simili. Ad esempio, io ci sono rimasto di stucco quando ho scoperto che la mia amata polenta bresciana è anche un piatto tipico del nord della Romania! Certo qui a Brescia il sapore è mille volte più intenso e il modo di cucinarla è più raffinato. 😉

Il confronto è la cosa più divertente che puoi fare. Prima mi dici come funziona nel tuo Paese, poi ti dico come funziona nel mio. E spesso, alla fine si fa una bella risata! Confrontando due idee, poi, ti sarà molto semplice ricordare la conversazione. Lo sapevi che la memoria umana funziona tramite collegamenti di concetti semplici? Ecco perché le mappe mentali sono così efficaci.

Conclusione

Spero che tu abbia molte possibilità di interagire con persone provenienti da tutte le parti del mondo. Io dopo aver girato l’Europa e con un biglietto per gli Stati Uniti, non vedo l’ora di conoscere la cultura americana. E dopo di quella, sarà la volta del sud-est asiatico (Vietnam, Siam, Thailandia). Non vedo l’ora!

Sono riuscito a trasmetterti la mia passione per il viaggio? Spero di sì! Ecco, questa è la stessa passione che mi auguro abbia anche tu. Viaggiare, girare per il mondo, è un’esperienza incredibile.

Quando vado all’estero faccio il turista atipico. Anzi, io i turisti (e i luoghi turistici) non li sopporto. Sono stato due volte a Londra, e ancora non ho visto Big Ben e Buckingham Palace! Non mi interessano i posti, mi interessano le persone e la loro cultura. Piuttosto che stare quattro ore a visitare Westminister Abbey, preferisco passare quel al pub a discutere di calcio con un gruppo di ultras del Chelsea. Ovviamente sorseggiando una buona Guinness.

Ti è piaciuto l’articolo? Sì? Bene! Allora perché non passi a trovarmi sul mio sito Mindcheats – Trucchi per sfruttare la mente?

Stefano Mini

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