Collaborare con gli hotel e viaggiare gratis: ecco come fare

Se segui un travel blogger o travel Influencers professionista, forse hai notato che alcuni dei suoi soggiorni sono sponsorizzati dall’hotel stesso. Questo vuol dire che il travel blogger o Influencer ha pagato la bellezza di 0 Euro per il soggiorno – a volte, si tratta di alberghi 5 stelle in location da sogno – in cambio di quello che ha pattuito con la struttura stessa che, di solito, ha a che fare con la creazione e condivisione di contenuti.

Collaborare con delle strutture ricettive non è qualcosa d’impossibile o di riservato soltanto a chi ha centinaia di migliaia di followers. Certo, se hai tanti seguaci, probabilmente ti sarà più facile portare a casa diverse collaborazioni ma ci sono casi di bloggers e Influencers che sono riusciti a collaborare con delle realtà turistiche pochi mesi dopo aver cominciato a lavorare full time al loro blog o profilo social e di altri che, pur avendo “solo” qualche migliaio di followers, hanno comunque soggiornato gratuitamente in diversi alberghi.

Come fare, quindi, ad approcciare degli alberghi chiedendo un soggiorno gratuito? Quali sono i requisiti da avere e gli errori da evitare? Vediamolo insieme.

Capire cos’è veramente la collaborazione con un hotel

Probabilmente stai pensando, “è semplice, vuol dire che soggiornerò lì gratuitamente”. Sì, diciamo che questa è la parte allettante della collaborazione ma, in un mondo già decisamente saturo di travel bloggers e Influencers professionisti, e con altre decine di migliaia di aspiranti, portare a casa l’agognato “sì” alla richiesta di collaborazione può non essere tanto semplice o immediato come credi.

Ecco perché è importante che tu tenga a mente che la collaborazione con un albergo – anche con uno appena aperto, piccolo o che non è certo un resort di lusso – deve portare dei benefici anche alla struttura. Se approcci un hotel chiedendo un soggiorno gratuito durante la tua vacanza in montagna, quando il tuo blog si concentra sulle mete di mare, lanci un messaggio molto chiaro: vuoi scroccare un soggiorno a costo zero.

Purtroppo, ci sono molti aspiranti travel bloggers e Influencers che si muovono con questo mindset, rovinando la reputazione di un’intera categoria. La maggior parte delle strutture ricettive, infatti, ha le antenne ben dritte per scovare, tra le migliaia di richieste di collaborazione che riceve, quelle persone che sono professionali e che non stanno semplicemente cercando un soggiorno gratuito.

Appurato questo, è importante che tu faccia una proposta utile, creativa e interessante. Un tempo, era sufficiente proporre una recensione onesta in cambio di un soggiorno gratuito ma, adesso, in linea di massima, questo tipo di collaborazione non funziona più. Cosa puoi proporre, quindi, a un albergo? Video e foto in alta qualità, che possono usare per il loro sito web o per i loro social, articoli che siano veri e propri reportage con una certa angolazione, esperienze originali (specialmente se seguono una scia che porti avanti da tempo) come festeggiare il compleanno di tuo figlio lì piuttosto che celebrare il tuo matrimonio presso di loro.

La parola chiave, quindi, è creatività. In un mondo che va così di fretta come quello in cui viviamo – in cui quello che funzionava ieri, oggi è già datato – devi garantire all’hotel una storia da raccontare, una narrazione che persuada i tuoi lettori o followers a informarsi sulla struttura ricettiva in questione o, ancora meglio, a prenotare un soggiorno da loro.

In poche parole, quindi, non guardare mai a una collaborazione con un hotel come se fosse un modo per ottenere un soggiorno gratuito ma tieni a mente che si tratta di un business deal, niente di meno che un vero e proprio contratto di lavoro. Questo è doppiamente vero se, oltre a offrirti il soggiorno, l’hotel dovesse pagarti una fee per il tuo lavoro.

Chi può approcciare un hotel per una collaborazione

Naturalmente, prima di mandare una mail dietro l’altra alle strutture ricettive, o di contattare quell’albergo in cui vorresti tanto soggiornare (che ha il “piccolo problema” di costare un occhio della testa), devi assicurarti di avere un blog e/o un profilo social professionale, che sia davvero utile ai tuoi lettori o followers. I numeri sono importanti e devi essere in grado di dimostrare, attraverso le statistiche, di avere un numero sufficiente di lettori e/o followers da garantire un certo ritorno d’immagine ed economico alla struttura. Ancora più importante, però, è l’engagement: una community piccola ma forte e attiva può far sì che tu riesca a strappare l’agognato sì all’albergo.

Quando parliamo di una community “piccola”, non intendiamo 10 followers o solo tua mamma e tuo papà come lettori del blog. Diciamo che, anche se non c’è una regola universale, quando parliamo di numeri di lettori o di followers, devi guardare onestamente alle tue statistiche e chiederti se sei veramente pronto a intraprendere questa strada. In breve, quindi, se sei ancora al livello amatoriale (pensa, per esempio, alla qualità e utilità dei contenuti che proponi) e/o se hai ancora pochi lettori/followers, aspetta a contattare gli alberghi chiedendo un soggiorno gratuito.

È fondamentale, infatti, che tu faccia capire loro che prendi sul serio il tuo blog/profilo social e che non stai semplicemente cercando una vacanza gratuita.

Consigli per portare a casa una collaborazione con un hotel

  • Prima ancora di approcciare l’hotel, seguilo sui social, commenta e interagisci con i posts. Non è raro che una struttura controlli se un creator (che magari ha detto di averla contattata perché apprezza il suo stile), già la segue online.
  • Invia la mail alla persona giusta. Mandare una mail a indirizzi generici (come quelli che iniziano per “hello” o “info”) può significare che la persona che si occupa delle collaborazioni con bloggers e Influencers non la leggerà mai. Prenditi del tempo, fai delle ricerche per trovare l’indirizzo e-mail a cui inviare la tua proposta e, se proprio non riesci a trovarlo, chiedi che la mail sia rigirata a chi di dovere.
  • Sii professionale. A meno che la struttura non sia in Italia, questo include anche scrivere bene in inglese. Al giorno d’oggi puoi farti aiutare da siti web come Grammarly e Wordtune, tuttavia, più sarai in grado di comunicare bene in inglese in maniera autonoma, più darai l’impressione di essere professionale. Che tu scriva in italiano, in inglese o in un’altra lingua, la professionalità passa anche attraverso i dettagli quindi fai attenzione alla grammatica, alla punteggiatura e allo stile.
  • Allega un Media Kit. Il Media Kit è una sorta di vetrina/curriculum che include le statistiche, informazioni su di te e sulla tua audience nonché eventuali collaborazioni passate. Tutti i bloggers e Influencers professionisti, e quelli che fanno sul serio per diventarlo, ne hanno uno.
  • Muoviti in anticipo. In questo modo, permetterai all’hotel di leggere con attenzione il tuo Media Kit, controllare le statistiche, guardare i tuoi contenuti e dare un’occhiata alle tue collaborazioni passate.

Errori comuni di chi contatta un hotel per una collaborazione

Se sei all’inizio, è normale fare degli errori che possono costarti una risposta positiva. Andiamo a vedere, quindi, alcuni di quelli più comuni così che tu possa conoscerli ed evitare di farli a tua volta.

  • Essere troppo specifico riguardo alle date. Se essere chiari va bene, mostrarsi inflessibili rischia di far sì che l’hotel non possa accettare la tua proposta di collaborazione. Il consiglio è quello di dare una finestra di due settimane, all’interno della quale la struttura potrà proporti delle date per il soggiorno.
  • Chiedere troppe notti. Magari un hotel non avrà particolari problemi a offrirti un soggiorno gratuito di due notti, specialmente in periodi di bassa stagione, ma se stai pensando di alloggiarvi gratuitamente per una o due settimane, beh, le possibilità che la struttura ti dica di sì si riducono drasticamente. La norma è proprio quella di chiedere un soggiorno di due notti. Alcuni travel bloggers professionisti sconsigliano di accettare un soggiorno di una sola notte perché, considerando anche il viaggio e la stanchezza, rischieresti di non avere tempo o energie a sufficienza per valutare bene l’hotel e creare eventuali contenuti.
  • Voler soggiornare gratuitamente in un hotel durante i periodi di alta stagione o in concomitanza di un evento di grande richiamo. Ti piacerebbe soggiornare in un 5 stelle che si affaccia su Piazza San Marco durante il Carnevale di Venezia? O, magari, in un hotel di lusso a Rio durante il Carnevale o nel centro di New York nella notte dell’ultimo dell’anno? Okay, è il momento di tornare con i piedi per terra. In linea di massima, chiedere un soggiorno gratuito, anche di sole due notti, in periodi che attirano tanti visitatori, è quasi una garanzia di ricevere un rifiuto. Tieni di conto che l’hotel investe su di te in termini di denaro, permettendoti di soggiornare lì gratuitamente, ma anche di organizzazione, per far sì che l’esperienza vada per il meglio. La struttura non ha alcun interesse a sobbarcarsi tutte queste cose da fare in un periodo che, sicuramente, farà sì che ogni camera sia venduta a ospiti paganti.
  • Chiedere un soggiorno gratuito quando il tuo blog/profilo social non ha a che fare con i viaggi e/o mostra contenuti di bassa o mediocre qualità. Sembra ovvio ma una delle prime regole per candidarsi per un soggiorno gratuito presso una struttura turistica è avere un blog o profilo social che parla regolarmente di viaggi. Se scrivi di gatti, posti reels sul tuo lavoro come insegnante o foto dei libri che leggi, è evidente che non hai niente da offrire alla struttura turistica. Le uniche eccezioni sono quelle professioni come fotografi e video maker che possono chiaramente offrire immagini o video in alta qualità all’albergo. I contenuti che posti, anche se riguardano il mondo dei viaggi, devono essere di alta qualità per poter essere considerati di valore. Non basta, infatti, pubblicare scritti, video e foto se questi non sono curati, non hanno un’angolazione o una voce diversa dal coro o se sono chiaramente amatoriali.
  • Definirti un Influencer. Ormai, praticamente chiunque si auto-definisce un Influencer. Molte persone pensano che basti essere su un social o scrivere su un blog per poter essere considerate tali ma, come s’intuisce dal nome, un Influencer influenza, ovvero la sua opinione e quello che posta giocano un ruolo nel determinare le scelte delle persone che lo seguono. Se non ti segue praticamente nessuno, non sei un Influencer, anche se curi il tuo blog o profilo social ogni giorno. Infine, anche se sei un Influencer a tutti gli effetti, poiché questo termine è ormai associato a persone amatoriali, piene di sé e con pochi followers/scarsi contenuti, è meglio se ti definisci un travel blogger o fotografo di viaggi, a seconda di quello di cui ti occupi.
  • Contattare gli alberghi inviando loro messaggi su Instagram. Specialmente se usi molto questo social, puoi pensare che utilizzarlo anche per contattare gli alberghi, chiedendo loro una collaborazione, sia più veloce e immediato rispetto all’inviare una mail. In realtà, questo metodo probabilmente non ti porterà da nessuna parte. Le possibilità che lo staff di un hotel controlli i messaggi su Instagram sono scarse e, anche se lo facesse, è raro che sia chi di dovere a occuparsene. È più probabile che lo faccia un receptionist o lo stagista, che può non aver voglia di rigirare il tuo messaggio (probabilmente senza Media Kit in allegato) a chi si occupa delle collaborazioni.
  • Mettere il focus su di te e non sulla struttura. Come abbiamo ampiamente visto, una collaborazione deve portare benefici a entrambe le parti coinvolte. L’albergo dev’essere in grado di vedere subito quali benefici trarrà dal collaborare con te. Avrà 10 foto e altrettanti video in alta definizione? Pubblicherai un pezzo sulla struttura su un famoso magazine di viaggi? Se la mail di presentazione è tutta focalizzata su di te e su quello che trarrai tu dalla collaborazione – un soggiorno gratuito, magari anche qualche escursione o cena a costo 0 e via dicendo – è altamente probabile che l’hotel rifiuti la collaborazione perché non ha chiaro cosa potrebbe guadagnarci.
  • Non inserire gli opportuni links nella tua mail. Questi dovrebbero includere quello al tuo blog o al tuo profilo social ma anche altri links rilevanti come un articolo che hai scritto e che è stato pubblicato da un blog o da una rivista importante (a nessuno interessa leggere del tuo articolo sul Giornaletto del Viaggio, pubblicato solo nella tua provincia). Ricorda che, chi leggerà la tua mail, è una persona molto impegnata. Rendigli la vita più semplice, altrimenti, rischi che non abbia voglia o tempo di cercare autonomamente ciò che ti riguarda.

Come trovare gli hotel aperti alle collaborazioni con bloggers e Influencers

Bella domanda, vero? Diciamo che la risposta più onesta sarebbe passando delle ore a fare delle ricerche su Google in base alle tue esigenze. Quando e dove vorresti andare? Comincia da lì. Se, per esempio, vorresti visitare New York City, cerca degli alberghi in città. Puoi creare diverse liste, per esempio una per gli appartamenti, un’altra per gli alberghi di lusso e una terza per quelli a tre stelle. Ogni lista conterrà un certo numero di hotel che reputi interessanti, da contattare.

Ricordati di non contattare più di un hotel appartenente alla stessa catena e ubicato nella stessa città. Se invierai una mail a tre diversi Hilton ubicati a New York City, ci sono alte possibilità che sia sempre la stessa persona a riceverle e che tu gli stia poco simpatico già da subito. Detto questo, contatta solamente alberghi in linea con il tuo target. Se, ad esempio, scrivi di viaggi low cost, non ha senso chiedere una collaborazione a un resort di lusso alle Maldive, solo perché ti piacerebbe viverle alla grande.

In linea di massima, più un albergo è conosciuto e lussuoso, più riceve proposte di collaborazione. Se sei disposto ad alloggiare in un albergo piccolo, magari a conduzione famigliare, poco conosciuto o che ha aperto recentemente, è anche possibile che questa struttura non abbia ancora ricevuto alcuna proposta di collaborazione e che, quindi, sia più portata a dirti di sì. Ricorda, inoltre, che alloggiare in un hotel più modesto non vuol dire necessariamente vivere un’esperienza peggiore di quella che vivresti in un albergo di lusso. Soggiornando in piccoli hotel, puoi contribuire alla promozione del territorio locale e supportare la famiglia che lo gestisce. La scelta migliore sarebbe quella di contattare un albergo di un certo livello ma ancora poco conosciuto o che, per qualsiasi motivo, non è preso di mira dagli Influencers. Del resto, inutile dirlo, le grandi catene sono letteralmente sommerse di richieste di collaborazione.

Una nota a parte va ai boutique hotel, che potrebbero essere carini e poco conosciuti ma che, spesso, dispongono di poche camere e non possono/vogliono offrirne una gratuitamente. In generale, quindi, possiamo dire che non ci sono regole assolute e che tutto cambia da una situazione all’altra.

Rimanendo sempre con i piedi per terra – ad esempio, essendo onesto sulle tue statistiche e sul tuo target – approccia gli alberghi che pensi possano fare al caso tuo. Per trovarli, ti basterà digitare la città di tuo interesse e cercare, poi, tramite il sito dell’hotel stesso, la mail a cui inviare la proposta. Online, ci sono delle guide, sia di bloggers italiani sia di altri stranieri, più o meno recenti, che puoi acquistare per ottenere una lista di hotel disposti a collaborare con gli Influencers.

Personalmente, non farei un acquisto del genere proprio perché ci sono troppe varianti e tutto, in questo settore, cambia molto velocemente. Un po’ di pazienza e qualche ora passata davanti al computer potranno portarti buoni risultati a costo zero.

Esempio di cosa cercare:

Vai su Google e digita “New York City hotel Influencer collaboration”

Riceverai numerosi risultati, fra cui pagine come questa o questa, dove potrai lasciare delle informazioni su di te in vista di una collaborazione. Come abbiamo detto, però, è probabile che altre migliaia di persone in tutto il mondo abbiano svolto la tua stessa ricerca quindi, per massimizzare le tue possibilità di ricevere una risposta positiva da parte della struttura, prova a digitare anche:

New hotel in New York City – link utile (questo articolo è di fine 2023, il che vuol dire che gli hotel lì segnalati sono ancora relativamente nuovi e, probabilmente, più bisognosi di farsi conoscere rispetto ai grandi nomi che esistono da anni).

Naturalmente, abbiamo messo New York City come esempio ma ti basta sostituire questa città con quella di tuo interesse. Ad esempio, il Villa Merida Boutique Hotel di Merida cerca persone creative da tenere in considerazione per delle collaborazioni. L’hotel scrive, “Non c’interessa il numero di followers che avete.” Insomma, diciamo che, in questo settore, è possibile tutto e il contrario di tutto!

Continua a lavorare duramente al tuo blog e/o al tuo profilo social, fai sentire la tua voce, abbi un taglio unico e nutri la tua community. Con il tempo, l’impegno e l’esperienza potrai scovare l’hotel disposto a collaborare proprio con te!