Alvin: dalle case popolari al vivere da nomade digitale con base alle Canarie

A cura di Maricla Pannocchia

Alvin ha iniziato a lavorare quando aveva 16 anni, finendo la scuola mentre svolgeva mestieri nel pomeriggio e alla sera. Cresciuto nelle case popolari, in una famiglia in cui la mancanza di soldi è sempre stata un problema, nonché causa di litigi e botte, a un certo punto Alvin ha capito di non aver mai ricevuto l’educazione finanziaria necessaria a evitare problemi economici e ha deciso di prendere in mano la propria vita. “In Italia, generalmente non c’insegnano a essere liberi. Siamo come leoni che crescono in cattività. Adesso, fra le altre cose, ho fondato una scuola in cui insegno alle persone come diventare nomadi digitali, così che possano lavorare da ovunque nel mondo e non debbano più preoccuparsi dei soldi.”

Alvin si è trasferito alle Canarie insieme alla sua compagna, Marica, “Qui le persone sono ospitali e solari, nessuno ti prende in giro e sei libero di dire quello che vuoi. La mentalità dei canari è decisamente aperta. Inoltre, nessun lavoratore qui è ossessionato con il proprio impiego, come potrebbe esserlo un milanese. Qui si fa spesso festa e il tempo scorre più lentamente.” A chi sogna di trasferirsi alle Canarie, Alvin consiglia di prenotare un Airbnb dall’Italia e di cercare, una volta sul posto, la sistemazione più adatta. “State minimo 6 mesi”, conclude l’uomo, “e, soprattutto, partite. Non tutto andrà come programmato, ma va bene così!”

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Alvin Canarie

Ciao Alvin, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Oggi sono un imprenditore online e vivo la mia vita viaggiando, ma non è sempre stato così. Vengo dalle case popolari e la mia infanzia non è stata tutta rosa e fiori. Ero la pecora nera della famiglia, ribelle, arrabbiato con il mondo. Tutto sembrava che mi andasse male e vedevo che tutti ce l’avevano con me. Fin da quando avevo 16 anni, ho sempre fatto più di 2 lavori per potermi mantenere. Ho finito la scuola mentre lavoravo il pomeriggio e la notte. Ho perso 3 anni perché la scuola non mi è mai piaciuta, o meglio, il sistema scolastico non fa per me. Mi sono diplomato come geometra e, dopo vari praticantati e altri lavoretti, sono entrato a far parte di un’azienda che lavora per le case popolari. Ho sempre avuto il desiderio di aiutare chi come me avesse vissuto in casa popolare e non vedeva prospettive per il futuro. Fin da piccolo non ho mai avuto un buon rapporto con la mia famiglia, soprattutto dopo la separazione dei miei genitori. I soldi sono da sempre causa di litigi, botte e depressione in casa nostra. Ad un certo punto della mia vita, i problemi famigliari legati ai soldi si sono fatti sempre più sentire e sono stato cacciato fuori casa. Con la mia compagna, abbiamo affittato una casa tutta nostra, dove siamo andati a convivere. Le cose sembravano andare meglio, tuttavia la mancanza di educazione finanziaria ha fatto riaffiorare momenti di crisi e ansia, soprattutto quando la mia cagnolina (amo gli animali, ho 2 gatti e 2 cani) necessitò di cure molto costose. A quei tempi i soldi non mi bastavano mai, pur lavorando come dipendente parastatale, il sistema educativo che avevo non mi permetteva di essere libero finanziariamente. Da quel giorno ho detto “basta”. Purtroppo tiriamo fuori il meglio di noi solo quando tocchiamo il fondo. Volevo essere libero finanziariamente e fare in modo che i soldi non fossero mai più un problema, rompere l’eredità di “povero” che la mia famiglia si tramanda da generazioni.

Volevo girare per il mondo, godermi la vita, aiutare gli altri e lasciare un segno che fosse d’impatto nel mondo e nelle future generazioni. Ho iniziato a cercare su Internet “come lavorare online”. Era il 2017 e, a quei tempi, il mondo del lavoro via web non era come lo conosciamo ora. Ricordo i miei amici e colleghi che mi prendevano in giro, smontandomi senza darmi il minimo appoggio. A un certo punto, la mia vita è cambiata.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Amo l’Italia e sono certo sia uno dei Paesi più belli al mondo, tuttavia ogni Paese ha dei sistemi che regolano la società e il mindset del proprio popolo. Il sistema educativo ti porta a credere o non credere a determinate cose, ti spinge a fare in modo che tutti la pensino allo stesso modo, a essere omologati. Molte informazioni vengono tenute nascoste per mantenere un basso profilo (anche se questo, oggi, accade meno, per via di Internet). L’Italia ha un sistema basato sull’ignoranza di quei concetti che se messi in atto potrebbero cambiare la vita alle persone. Non vengono insegnati molti aspetti che renderebbero le persone libere. Metaforicamente parlando, siamo come leoni nati in cattività: nonostante la loro natura, non sanno che esiste la savana. Abbiamo tutti il potenziale per essere i Re della nostra vita, ma non possiamo tirarlo fuori perché ci fanno vedere costantemente realtà che ci alterano la percezione della vita.

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Come mai hai optato proprio per le Canarie?

Clima eccezionale, persone sempre solari, cordiali e gentili. Il tempo è come se fosse rallentato. Qui mi sento rilassato e concentrato, quando voglio evadere trovo posti incantati dove poter andare. C’è molta libertà e non sento minimamente né il giudizio né la cattiveria che in Italia ultimante percepivo.

Quali sono, secondo te, le differenze fra l’Alvin che viveva in Italia e quello che vive alle Canarie?Sono alle Canarie da poco tempo per cui non posso sicuramente esprimere un giudizio, tuttavia qui sento le persone molto vicine e disponibili. La differenza più grande è quella di non essere giudicati. Puoi andare in giro in qualunque modo e nessuno ti parlerà mai dietro. Non ho il timore di dire qualcosa di sbagliato, perché qui sono di larghe vedute.

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Un delirio ^_^. Ho 4 animali e purtroppo i trasporti sono ancora fermi per quanto riguarda questo aspetto. Ho dovuto fare molti documenti, molti vaccini e spendere molti soldi in viaggi. Ho preso 6 aerei in 7 giorni.Prima di venire qui, ho fatto un giro di perlustrazione e trovato la zona che più ci piaceva.

Come funziona, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

La burocrazia è molto più snella rispetto a quella italiana, specialmente se lavori online. Sento tanta gente che vorrebbe trasferirsi qui ma il lavoro tradizionale non è l’opzione giusta. Tornando al discorso dell’educazione, ci è stato sempre detto: studia, trova un lavoro da dipendente e vai in pensione. Questa mentalità è da escludere se si vuole venire qui, perché probabilmente non miglioreresti la tua qualità di vita.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro oppure avviare un’impresa lì?

Dipende dalle skills che si hanno. Qui il turismo è sovrano per cui serve sapere le lingue ed essere bravi in qualcosa che possa essere di valore per i turisti.

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Avviare un’ impresa sarebbe un opzione molto azzeccata, specialmente nel real estate. Immagino starete pesando che il mercato sia già saturo, ma posso garantire che qui la qualità delle case è ferma ai nostri anni 80/90. Una persona con gusto italiano qui farebbe fortuna in questo campo.

È necessario conoscere la lingua?

Per lavorare da dipendente, assolutamente sì. Per turisti o imprenditori, non importa. Qui ti capiscano perché lo spagnolo è molto simile all’italiano.

Alvin Canarie

Che consigli daresti per trovare un alloggio a prezzi accettabili?

Eviterei la zona turistica, qui gli affitti vanno dai 1.500 in su per case (bungalow) non modernissime. Al Nord, dove il clima è diverso, sicuramente i prezzi sono più abbordabili. Nell’entroterra, dove vivono i canari, i prezzi sono veramente bassi.

È possibile trovarlo già dall’Italia?

Sì, io ho fatto cosi, ma ho impiegato molto tempo. Consiglio, comunque, di trovare un alloggio tramite Airbnb dall’Italia, per poi, una volta qui, trovare una sistemazione più adatta alle proprie esigenze.

Come ci si muove alle Canarie?

Io ho deciso di non avere una macchina. In questa zona (turistica) ho tutto molto vicino. Amo camminare e spesso faccio anche 4/5 km al giorno. Questa zona è collegata bene, essendoci molti taxi è facile raggiungere qualunque destinazione.

Come valuteresti i mezzi pubblici?

Sono eccezionali. Autobus e taxi sono veramente affidabili.

Che valutazione daresti, invece, a servizi come la burocrazia e la sanità?

Non ho ancora avuto modo di testare la burocrazia in modo approfondito mentre la sanità è buona. Consiglio comunque un’assicurazione privata.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Benissimo, sono tutti gentili e disponibili ad aiutarti. Non hanno minimamente diffidenza né tantomeno voglia di prenderti in giro. Ti aiutano in tutto e sono molto ospitali.

C’è una comunità d’italiani?

Sì, qui ci sono moltissimi italiani.

Ne fai parte?

No, preferisco stare con gente del posto.

Parlaci un po’ meglio di te. Di cosa ti occupi?

Ho due aziende, una di fitness con la mia compagna Marica, e una scuola di formazione che insegna alle persone come diventare nomadi digitali (lavorare online) in modo da poter vivere libere, senza che i soldi siano mai più un problema.

Come descriveresti la tua vita quotidiana?

Pc, spiaggia, palestra, sole e locali. Faccio questo tutto il giorno, poi ogni 3-4 mesi viaggio.

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Che cos’hai imparato, per ora, vivendo lì?

A vivere con calma e che tutto quello che credi debba necessariamente essere fatto oggi può aspettare ^_^. Qui vivono la vita in modo diverso da noi. Per loro fare festa è una priorità. Se un giorno di festa cade di domenica lo spostano per avere più giorni per divertirsi. I lavoratori non hanno la stessa ossessione per il lavoro come può essere per un milanese, prendono tutto con molta calma. Inizialmente ero infastidito, ma poi ho accolto il loro punto di vista. Vivono meglio perché danno priorità a loro stessi, cosa che noi abbiamo capito tardi grazie al Covid, quando tutto è stato messo in discussione.

Quali sono, secondo te, gli aspetti positivi e quelli negativi del vivere alle Canarie?

Positivi: clima, sole, persone, mezzi pubblici, aria, festa e libertà.

Negativi: è un’isola e spostarsi richiede tempo e soldi, i servizi sono lenti, Amazon non consegna in un giorno ^_^

Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio lì?

Fate tutto da soli, girate l’isola, non fidatevi delle opinioni degli altri, non chiedete troppe informazioni e venite a scoprire da soli quello che l’isola può darvi.

E quali a chi vorrebbe trasferirsi alle Canarie?

Partite, non aspettate tanto. Le cose non andranno mai come avete pianificato, ma questo è il bello della vita. State qui almeno 6 mesi e poi scegliete.

Progetti futuri?

Tanti. Tornerò in Italia per fare eventi dal vivo per la mia scuola, porterò a Modena (spero anche oltre) le informazioni che mi hanno permesso di cambiare vita e aumentarne la qualità.

Voglio fare in modo che la scuola sia diversa, che ci siano sempre più persone risvegliate, che potranno raggiungere i propri sogni, senza dover vivere una vita che non vogliono e arrivare alla fine dei loro giorni frustrati e con il rimpianto di non aver fatto quello che veramente volevano.

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