Tradizioni pasquali in Svezia

Di Gianluca Ricci

 

Le uova in Svezia non sono il necessario complemento pasquale per restituire tono al fisico dopo il religioso digiuno prescritto dai libri sacri: da quelle parti l’influenza del soprannaturale è meno invasiva che altrove, dunque se si mangiano le uova per celebrare la Pasqua, lo si fa perché da sempre funziona così, la tradizione è diventata tale indipendentemente dal fatto che abbia perso i contatti con la sua origine di carattere religioso.

Ciò non toglie che la Pasqua sia una delle festività più sentite dal popolo scandinavo e che il suo festeggiamento segua una ben precisa liturgia legata più che altro al piacere di stare in famiglia.

Va inoltre considerato il fatto che lassù la comparsa costante e duratura del sole è un evento che merita una particolare celebrazione: Pasqua e festa del sole finiscono così per coincidere, aprendo ufficialmente agli svedesi le porte dell’estate.

Molti di essi approfittano di quei pochi giorni di sospensione dalla scuola e dal lavoro per riaprire le case delle vacanze, un must se ce lo si può permettere, e colgono l’occasione per riunire intorno a quei tavoli riportati all’utilizzo abituale dopo mesi di sospensione vitale amici e parenti.

Non serve dirlo, ma la Pasqua è soprattutto la festa dei bambini: le uova di cioccolato invadono le case per essere scartate a caccia della consueta sorpresina, ma non finisce lì.

festeggiare la pasqua in svezia

Pasqua in Svezia

Il giorno di Pasqua infatti i bambini si vestono da streghe indossando vestiti vecchi o smessi dai genitori e vagano per le vie dei borghi bussando alle case e offrendo agli abitanti dipinti e disegni realizzati durante le lunghe ore invernali in cambio di qualche dolce, una sorta di dolcetto o scherzetto fuori stagione.

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L’inconsueto comportamento pare nasca dal fatto che nei giorni in cui Gesù Cristo portava a compimento il suo percorso di passione, si diceva che le streghe fossero volate sulle loro scope a ballare col diavolo sul monte Blåkulla.

I dolci raccolti vengono poi portati in tavola e divorati alla fine del pranzo insieme alle uova di cioccolata. Il pranzo pasquale è normalmente caratterizzato dalla presenza di piatti tradizionali disposti al buffet, i più diffusi dei quali sono le aringhe in salamoia preparate secondo ricette diversificate a seconda della zona, l’immancabile salmone stagionato e la cosiddetta tentazione di Jansson, ovvero patate, cipolle e acciughe sottaceto cotte in una particolare crema.

Ancora le uova sono le indiscusse protagoniste anche del dopo pranzo, visto che è diffusissima l’abitudine, che sta lentamente attecchendo anche da noi, di organizzare nei giardini delle case vere e proprie cacce al tesoro.

I genitori disseminano ovunque uova colorate e danno indicazioni ai bambini per fargliele recuperare nel più breve tempo possibile.

Il resto del pomeriggio trascorre quanto più possibile all’aria aperta, proprio per sottolineare l’arrivo di quella stagione in cui finalmente si può uscire di casa senza temere alcun congelamento.

La cena di Pasqua chiude secondo abitudini consolidate la giornata: agnello arrosto, patate, asparagi e qualche altra verdura così da completare nel rispetto della tradizione i festeggiamenti. Qualcosa di non tanto dissimile da quello che accade dalle nostre parti.