Mario Muzzatti, professione ornitologo

Birdwatching. Sedersi in riva ad un lago ed osservare per ore con un cannocchiale gli uccelli. Mario Muzzatti, perugino del ’67, ne ha fatto un lavoro. Eppure, da ragazzo, nei suoi sogni, c’era tutt’altro. La laurea in Scienze Politiche, conseguita nel capoluogo umbro diciassette anni fa, con una tesi in storia dei partiti e dei movimenti politici sul “mito dell’ URSS nell’ Italia del dopoguerra”, ne è la dimostrazione.  Mai avrebbe pensato di dedicare la sua vita a gufi, cormorani, aquile, falchi. Eppure di mestiere fa proprio l’ornitologo.

Mario Muzzatti ornitologo

Ma qual è stato il suo percorso? “Già durante gli anni dell’Università -spiega-  avevo come hobby il birdwatching e le attività all’aria aperta, soprattutto trekking in montagna. Dopo la laurea ho effettuato il servizio civile con il WWF presso l’ oasi di Alviano e quella di Colfiorito, dove ho avuto l’occasione di approfondire le mie conoscenze naturalistiche e ornitologiche in particolare. Alla fine del servizio civile fui contattato da Legambiente, che al tempo era stata chiamata dalla Provincia di Perugia a gestire l’ Oasi “La valle” nel Parco regionale del Lago Trasimeno e che cercava qualcuno residente in zona, con esperienza nella gestione di oasi naturalistiche.  La scelta di questo lavoro è stata da un lato casuale. Se non ci fosse stata un’ oasi naturalistica vicino casa, probabilmente, avrei fatto altro. Dall’ altro, è stata sicuramente favorita dalla possibilità di fare delle proprie passioni e inclinazioni un lavoro che permettesse di sostenersi dal punto di vista economico”.

Ma quanto rende fare l’ornitologo in Italia e, soprattutto, in Umbria?

Tale settore  non produce redditi sostanziosi, almeno nella grande maggioranza dei casi. Bisogna essere predisposti ad uno stile di vita parco. Per me, comunque, stare tutto il giorno chiuso nello stesso posto, è una tortura fisica. La possibilità di lavorare all’ aria aperta ha un valore enorme.

Con altre due persone ha messo in piedi una cooperativa.  Ce ne parla?

L’oasi la valle è gestita dalla nostra micro cooperativa, costituita da tre soci, che si chiama “L’alzavola”. E’ sorta  nel 2009 in concomitanza con il bando che la Provincia ha emanato per scegliere il soggetto gestore della struttura. Tutti e tre lavoravamo già nella struttura con il precedente gestore. Abbiamo solo deciso di metterci in proprio.  Il mio ruolo è quello di responsabile della stazione ornitologica.

Mario Muzzatti ornitologo

Cioè, di preciso cosa fa?

Mi occupo della gestione dell’impianto di cattura (le reti), dell’ inanellamento dei soggetti catturati e della gestione dei dati raccolti.  Partecipo anche all’ attività didattica e faccio attività di manutenzione.

Le specie di uccelli segnalate al Trasimeno sono 201. Le conosce bene tutte?

Io, come tutti gli ornitologi, con un po’ di esperienza sono in grado di identificarle tutte, ma è ovvio, non le conosco tutte allo stesso modo.  Per esempio, di alcune non conosco il canto. La specie che mi interessa maggiormente è la moretta tabaccata, un’ anatra poco comune, che non era presente al Trasimeno quando ho iniziato questo lavoro e che oggi, invece, nidifica con alcune coppie e sverna anche con centinaia di individui.

Ma in Italia esiste un corso di laurea in ornitologia?

No e sono poche le facoltà di scienze naturali, in cui ci si occupa in modo approfondito del mondo degli uccelli. Il percorso ideale è partire dalla laurea in scienze naturali, che dà le basi per avere un approccio scientifico e fare tantissima esperienza “sul campo” con binocolo, cannocchiale e taccuino.

E poi?

Effettuare censimenti, rilevare specie al canto, esplorare zone poco frequentate dal punto di vista ornitologico. Un discorso a parte è quello dell’ inanellamento degli uccelli, che prevede la loro cattura e il loro marcamento per studiare le migrazioni. In questo caso è necessario frequentare una stazione di inanellamento, dove un inanellatore esperto, in possesso dell’autorizzazione dell’ISPRA, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, fa da tutor all’ aspirante, finché quest’ultimo è in grado di sostenere l’esame di abilitazione presso lo stesso istituto. In questo caso la laurea non è necessaria. Bastano l’impegno, la costanza e la passione.

Mario Muzzatti, ornitologo

Torniamo all’aspetto economico!

Beh, in Italia le persone che vivono solo di questo lavoro saranno in tutto poche decine. Ci sono moltissimi casi, come il mio, in cui l’ornitologia è una parte del lavoro, come ho spiegato. Riassumendo, questa è un’attività che nasce per passione e interesse culturale.  In molti casi diventa un hobby e solo in pochissimi, un lavoro.

Requisiti per fare l’ornitologo?

La passione per l’attività di campo.  Bisogna provare una specie di particolare piacere nello svegliarsi ad ore impossibili per essere nel sito prescelto all’alba, sopportare il freddo o il caldo e magari anche la noia.

Perché la noia?

Ci sono dei posti e dei momenti decisamente poco interessanti. Bisogna essere poi dotati di curiosità e non dare mai nulla per scontato. Da non dimenticare poi una cosa. Tutto il lavoro di sistemazione e archiviazione dei dati da fare al computer è noioso, ma fondamentale. Ancora, è molto importante avere discrete conoscenze di statistica, dato che tutti i lavori scientifici si basano su questa disciplina.

Il futuro dell’oasi sul Trasimeno?

La nostra struttura – “Oasi la valle” www.parcotrasimeno.it – si occupa sia di birdwatching che di fotografia naturalistica. Per il futuro, dico che le potenzialità in questi campi del nostro lago sono notevoli ed ancora molto inespresse.  Bisognerebbe investire molto di più, ma sembra che la propensione delle amministrazioni pubbliche in questo senso oggi si sia notevolmente ridotta rispetto a dieci, quindici anni fa. Ma non smettiamo di sperare.

A cura di Cinzia Ficco