Tiziana: Miami non è solamente il sogno americano

A cura di Maricla Pannocchia

Lasciare l’Italia non era nei piani di Tiziana ma, si sa, la vita spesso ci mette lo zampino. Quando il suo compagno le ha comunicato, dopo appena qualche settimana dall’inizio del loro rapporto, di aver ottenuto la Green Card per gli Stati Uniti, che aspettava da 8 anni, Tiziana lo ha visto partire, ha mantenuto una relazione a distanza e poi lo ha raggiunto a Miami. “

Mi aspettavo una città figa, e lo è, tuttavia non avevo messo in conto la cultura latina. Qui molte persone sono clandestine e vengono da contesti difficili di povertà estrema e guerra. Ho dovuto imparare a parlare lo spagnolo prima dell’inglese.” Miami, però, è anche una città che offre tantissimo, a cominciare da un clima gradevole tutto l’anno – “abbiamo dimenticato cosa sia il freddo!” – per arrivare ai parchi, ben tenuti, e alle spiagge. L’unico neo è che ultimamente il costo della vita è aumentato tantissimo, “perché tante persone si sono trasferite qui durante la pandemia, visto che i casi di Covid-19 erano pochissimi.

Tutto è aumentato, gli affitti hanno costi proibitivi ma gli stipendi, in generale, non sono stati alzati”. A chi sogna di vivere e lavorare in Florida, Tiziana consiglia di affidarsi a un esperto o di reperire informazioni dettagliate da siti web raccomandabili, “perché non basta prendere un volo e comprare casa”.

Chi, invece, sogna di andare in vacanza in Florida ha le cose più semplici, perché le distanze sono brevi e c’è tanto da fare e da vedere! E, nel dubbio, contattate Tiziana, il cui blog è diventato un punto di riferimento per chiunque voglia visitare Miami e dintorni!

erolucy.com TIZIANA MIAMI

Ciao Tiziana, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Mi chiamo Tiziana, ho 50 anni e vengo da Roma, dove ho vissuto fino ai 39 anni. Ero una psicoterapeuta e psicologa scolastica che amava moltissimo il suo lavoro e la città in cui viveva.

Come descriveresti la Tiziana che viveva in Italia e cosa l’ha spinta a partire?

Sono figlia di una donna straniera in Italia e, fin da bambina, ho sperimentato una certa reticenza nei confronti degli immigrati. Parliamo soprattutto degli anni ’80, quando gli stranieri non erano poi così tanti. Per tutta la mia vita ho ripetuto a me stessa “Io da qui non me ne andrò mai”, perché Roma è una città meravigliosa e divertente e alla fine non mi mancava nulla, anche se niente era facile. Ma la vita sa sconvolgere i piani in modo inaspettato.

Ecco come fare per andare a vivere in America: i documenti necessari e molto altro!

Dopo una separazione un po’ brusca ho incontrato una persona speciale che, dopo poche settimane insieme, mi ha rivelato di aver appena ottenuto la Green Card che aspettava da circa 8 anni. Eravamo insieme da pochissimo e la decisione non è stata facile. Alla fine lui è partito per gli Stati Uniti, io sono rimasta in Italia per quasi 3 anni. In questo lasso di tempo le cose tra di noi hanno funzionato nonostante la distanza e abbiamo iniziato a pensare a come potessi fare per raggiungerlo. I dettagli si sono incastrati bene: in 6 mesi siamo riusciti a mettere in fila la vendita della mia casa, la sentenza di divorzio e l’ottenimento di un visto studentesco – visto che non eravamo sposati ed era il modo più veloce per trasferirmi. Tutto questo in un momento storico in cui la crisi economica iniziava a farsi sentire in Italia. Era il 2011 e, con senno di poi, so di avercela fatta per pochi mesi. Sono stata davvero fortunata.

La mia vita in Italia era… precaria. Faccio parte di quella generazione che per prima ha scoperto la flessibilità lavorativa e l’assenza di prospettive future certe. Ero una delle migliaia di lavoratori a contratto e successivamente una Partita Iva. Ho sempre avuto tanti doveri e zero diritti. E, come ho detto, anche la vita affettiva era precaria. Non appena mi sono trasferita a Miami le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto, com’era già successo al mio compagno che, dopo soli 3 mesi dall’arrivo dall’Italia, aveva già un lavoro. Io ho continuato a studiare per qualche anno, nel frattempo ci siamo sposati e abbiamo avuto una bambina. Conciliare la maternità con lo studio mentre mi adattavo a una nuova cultura non è stato facilissimo. Ero sola, conoscevo solo lui e avevo appena perso tutti i miei punti di riferimento. Ma pian piano le cose si sono sistemate, abbiamo conosciuto altri italiani, abbiamo migliorato le nostre condizioni, ho ottenuto la mia Green Card e ho potuto iniziare a lavorare. Insomma, abbiamo stretto i denti ma, mentre accadeva, mi rendevo conto di essere più felice e soddisfatta di quanto non lo fossi mai stata in Italia. Perché, nonostante tutte le difficoltà, qui tutto è stato semplice.

MIAMI

Come mai hai scelto proprio Miami?

Siamo andati a Miami perché mio marito ha origini cubane e parte della sua famiglia viveva già qui. Miami è molto, molto simile a Roma. È una città multiculturale, un po’ caotica ma divertente e accogliente, ci sono tante cose da fare e non ci si annoia. Ha il mare vicino e poi il clima… abbiamo dimenticato cosa sia il freddo.

Di cosa ti occupi?

Lavoro all’università e mi occupo principalmente di viaggi e graduate students, che sarebbero gli studenti che vengono a fare master e dottorati di ricerca.

Nel tempo libero amo esplorare Miami e la Florida! Infatti, poco prima di trasferirmi, ho iniziato a scrivere un blog che si chiama “Ero Lucy”, che ancora curo dopo tanti anni. Su quelle pagine virtuali c’è tutta la mia vita degli ultimi 11 anni. Ho raccontato l’attesa, il trasferimento, l’adattamento, la gravidanza, il lavoro, la genitorialità… tutto quello che mi è accaduto da quando ho conosciuto mio marito. Da qualche anno il blog ha un taglio decisamente turistico. È diventato un piccolo punto di riferimento per chi vuole trasferirsi in Florida e per chi vuole semplicemente venirci in vacanza.

Raccontaci la tua vita quotidiana…

La mia vita si divide tra la bambina, di cui mi occupo quasi esclusivamente io perché mio marito è uno chef e trascorre poco tempo a casa, e il mio lavoro. Da due anni ho anche iniziato un Master e il tempo libero è davvero pochissimo. Tuttavia, il master è quasi terminato!

Lavoro dalle 8 alle 17, dopo di che sono una mamma a tempo pieno che si divide tra compiti, cura della casa e attività sportiva della bambina. Nel fine settimana vediamo gli amici oppure porto nostra figlia alle competizioni di cheerleading. Dobbiamo fare i programmi per il fine-settimana con molto anticipo a causa del lavoro di mio marito, che ovviamente non è mai libero nei weekend o quando noi abbiamo le vacanze. Ci sono anche i nostri piccoli o grandi viaggi.

La cosa più bella di Miami è che si può uscire e stare all’aria aperta ogni giorno dell’anno. Non solo sulla spiaggia ma anche nei giardini tropicali, che sono le nostre destinazioni preferite.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Durante la pandemia gli Stati Uniti hanno scoperto la Florida. Qui il Coronavirus ha colpito poco e tantissimi hanno deciso di trasferirsi in questo Stato. Dal 2021, quindi, i prezzi sono letteralmente schizzati e il costo della vita è aumentato tantissimo. Gli affitti sono impossibili ora, ci sono persone che hanno visto il proprio affitto triplicare e Miami non è mai stata una città economica. Di conseguenza, è iniziato ad aumentare tutto, al supermercato ogni cosa costa almeno 2$ in più e il costo di qualsiasi attività è circa raddoppiato.

✎ Scopri la nostra Guida per trovare lavoro negli Stati Uniti d'America

Di contro la qualità della vita qui è molto alta. Già da qualche anno Miami si è trasformata in una città glamour con ristoranti e alberghi di alto livello. Ora il Sindaco sta puntando in maniera decisa a renderla il nuovo punto di riferimento per la IT technology, visto che la tassazione qui è migliore che in California e a New York. Il problema enorme è che la forbice sociale è aumentata ulteriormente, perché i vecchi salari non sono stati adeguati al costo della vita e molta gente semplicemente vive arrancando.

Parlando d’immigrazione italiana, Miami aveva poi avuto un vero e proprio boom d’italiani verso il 2015. Ora purtroppo credo sia molto difficile non solo ottenere un visto per trasferirsi, ma anche poter avere il capitale richiesto per aprire un’attività.

MIAMI

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

A Miami esistono due culture, quella americana, diciamo limitata, e quella latina. Sono sempre stata accolta molto bene e con entusiasmo. Il fatto di essere qui in coppia con una persona che mi aveva già spianato la strada ha reso tutto abbastanza semplice.

Che difficoltà hai riscontrato e come le hai superate?

Per fortuna non ho dovuto affrontare grosse difficoltà. Gli immigrati, di qualsiasi nazionalità, arrivano in un posto e devono iniziare tutto daccapo. Imparano nuovamente a parlare e a scrivere, imparano a guidare con nuove regole anche se hanno la patente da 30 anni. S’impara di nuovo a fare la spesa, s’impara una nuova burocrazia, che come tutte le burocrazie fa schifo, e s’impara un sistema scolastico totalmente diverso. Vai dal medico e devi imparare i termini di parti del corpo e sintomi. Devi dargli il peso e l’altezza in pound e once, e piedi e inches. Vuoi sapere che tempo fa e devi convertire Fahrenheit a Celsius. Non sai come si dice “frangetta” o “scalatura” quando vai da un parrucchiere. Vai a comprare le scarpe e scopri che in America sono strane, le misure dei bambini piccoli vanno da 0 a 13, poi per i più grandini ricominciano da 1 a 6 ma una volta cresciuti non si allineano alle misure degli adulti, che vanno da 5 a 16. Insomma, cose frivole ma che all’inizio non sai e che bisogna capire.

Tutto quello che ci è capitato erano per fortuna solo contrattempi, magari dovuti alla burocrazia, o alla nostra inesperienza, e per carattere sia io sia mio marito davvero non riusciamo a fare una tragedia di piccole cose, forse perché in passato ce ne sono successe di più serie. Ti fai una risata e ricominci.

C’è qualcosa di Miami che proprio non ti aspettavi?

Sì, la cultura latina. Per me è stato uno shock enorme. Vedete, ora ci sono i social e gli italiani all’estero sono tantissimi, è facilissimo avere informazioni ma nel 2010, quando le cercavo io, Facebook era nato da poco e le poche persone che ho provato a contattare per avere informazioni non sono state così amichevoli.

Arrivo a Miami e scopro che devo imparare lo spagnolo prima dell’inglese, che non parla praticamente nessuno. Tutto quello che imparavo al college su come un americano vive e si comporta, era all’opposto nalla mia vita pratica. Per certi versi mi ritrovavo nel peggio di Roma, con la gente che ti passa davanti nelle file, ti taglia la strada guidando o cerca di fregarti. Altri mi erano ostili perché non parlavo la loro lingua. Ho vissuto un doppio culture shock, uno idillico dove mi piaceva tutto di Miami e della nuova cultura e uno in cui detestavo i miamensi e la loro sottocultura. Mi è servito del tempo per abituarmi e per capire. Soprattutto, ho dovuto iniziare a parlare discretamente lo spagnolo per capire tante cose. Ora so che la maggior parte di queste persone, non è una giustificazione ma aiuta a capire, arriva da posti davvero molto poveri, fuggendo da guerre e persecuzioni, e ha una bassa scolarizzazione che gli permette di trovare solo lavori duri e mal pagati. Tantissimi sono clandestini. Tanti arrivano qui e devono sopravvivere, arrangiandosi come possono, perché non parlano inglese. Ma all’epoca è stato davvero difficile accettare di non essere arrivata nel posto figo che avevo immaginato. Miami è una città di frontiera e il divario tra ricchi e poveri è grande.

È stato difficile adattarmi a questo doppio contesto, molto probabilmente perché una parte di me aveva paura che quella del fallimento e della povertà fosse una possibilità non così remota.

Cosa c’è da fare a Miami per divertirsi?

Miami è una città divertente per tutte le età! Sia a Miami sia a Miami Beach ci sono locali e discoteche, ci sono feste in spiaggia, ci sono musei e attività culturali. Per i bambini ci sono tantissime cose da fare, i parchi sono tenuti in condizioni magnifiche – qui il vandalismo praticamente non esiste. I ristoranti sono a ogni angolo e si può provare qualsiasi cucina del mondo. A Miami noi italiani siamo così tanto viziati che ormai i ristoranti nostrani si sono specializzati in cucina regionale, e sono veri!

❥ Vuoi partire a quasi costo zero per gli Stati Uniti? ❥ Scopri come diventare Au Pair in America!

Che consigli suggeriresti a chi vorrebbe trasferirsi in città (anche dal punto di vista burocratico)?

Questo è il vero punto dolente degli Stati Uniti e come tanti immigrati sono diventa un po’ esperta di visti. Tanti mi scrivono pensando che basti prendere un aereo e cercare una casa, ma purtroppo non è così. Per trasferirsi legalmente negli Stati Uniti serve una precisa pianificazione e servono soldi. Purtroppo queste sono le leggi federali, che al momento sono ancora più severe di un tempo. Un avvocato esperto in immigrazione oppure una buona ricerca in rete fatta su canali governativi ufficiali potranno aiutare chi vuole trasferirsi. Un consiglio spassionato: non fidatevi di chi vi mette le cose giù facili, perché probabilmente è qualcuno che vuole approfittarsi di voi o dei vostri soldi.

E quali idee daresti a chi, invece, vorrebbe andare in vacanza a Miami?

Seguite il mio blog e scrivetemi! Venire in vacanza in Florida o a Miami è semplicissimo, le distanze sono brevi e si può vedere molto in pochi giorni. Solo evitate giugno e settembre, sono i mesi peggiori! E se venite a Miami, non state solo a Miami Beach, c’è tanto altro da vedere.

Hai avuto modo di esplorare anche altre zone della Florida?

Dopo 11 anni, conosco le principali località della Florida! È una terra bellissima ma molti visitano solo le spiagge o i parchi di divertimento. La Florida ha molto altro. C’è la NASA, ci sono anche qui città d’arte, e tra il Nord e il Sud c’è una differenza enorme in come si parla, come si mangia e come si vive.

Quali sono, secondo te, gli scogli contro cui si schiantano più spesso gli italiani?

Tanti arrivano qui e si rifiutano di aprirsi alla nuova cultura, continuando a vivere come se fossero in Italia e lamentandosi che qui la gente cena alle 18 o che la gente non sa mangiare. Il nostro è un Paese meraviglioso, ma altrove le cose sono diverse.

Quali sono i momenti più belli che hai vissuto finora?

Ho tanti ricordi bellissimi, ma se devo scegliere i miei momenti più belli direi il giorno in cui abbiamo scoperto di aspettare una bambina e quello in cui abbiamo rinnovato le nostre promesse sulla spiaggia, meno di un anno fa.

Se potessi racchiudere Miami in 3 parole…

Calda, tropicale e allegra.

Progetti per il futuro…

Un viaggio, non appena terminerò il Master!

Per seguire e contattare Tiziana:

Facebook:

www.facebook.com/erolucy

Instagram:

www.instagram.com/lucy_in_florida/

Sito web:

www.erolucy.com

E-mail:

erolucy@gmail.com