Susanna: il viaggio è la mia vita

A cura di Maricla Pannocchia

Susanna non ha lasciato la sua Milano ma il suo cuore batte anche per l’Africa. Dopo un primo viaggio nel continente iniziato proprio il giorno prima dell’avvio del lockdown in Italia, Susanna ha sentito di voler tornare il prima possibile in Africa. E così ha cominciato a organizzare spedizioni nel continente. “Io ero innamorata del sud-est asiatico e lo sono ancora,” racconta la donna, “E’ stato il mio ragazzo, amante della natura e degli animali come me, a proporre l’Africa.” Susanna lavora come tour leader, travel designer e content creator. “Il viaggio è la mia vita ormai, sia per lavoro sia per piacere,” continua Susanna, “Ma a chi vuole seguire le mie orme dico di mettersi in gioco e di prepararsi a pericoli e imprevisti. Fare questi lavori non è come essere sempre in vacanza, come a volte ci fanno credere i social.”

Nel futuro, Susanna vorrebbe ampliare i propri contatti e intanto, sempre insieme al suo compagno, sta programmando la prossima spedizione in Africa, “in luoghi non proprio facilissimi.”

susanna liberatore

Ciao Susanna, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Susanna e sono nata a Varese. Ho studiato lingue all’Università Cattolica e ora vivo a Milano. Chi sono e cosa faccio sono un po’ la stessa cosa, perché ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi ha permesso di unire le mie passioni, lasciandomi tempo libero. Sono una tour leader, travel designer e content creator. Molti spesso mi chiedono “e cioè?” 😊 Mi occupo di coordinare gruppi di viaggio, per lo più d’incoming estero. A volte sono viaggi leisure, a volte sono viaggi di lavoro. Collaborando con varie realtà, mi è stato chiesto spesso di andare a visionare hotel o escursioni ed è per questo che, quasi per gioco, ho iniziato a produrre contenuti che le strutture potevano usare per pubblicità. La passione per la fotografia non mi è mai mancata, figlia di un padre che mi ha scrupolosamente insegnato sin da piccola i cardini dello scatto perfetto. Una cosa tira l’altra, giusto? È stato semplice, grazie all’unione di queste due professioni, riuscire a proporre esperienze e strutture uniche, creando viaggi su misura assolutamente unici, perché il mio motto è “se un viaggio non ti ha cambiato, allora è stata solo una bella vacanza”.

☞ Stai pensando all'Africa per cambiare vita? Leggi il nostro articolo e scopri com'è vivere in Nigeria! ☼

Come ti descriveresti in poche parole?

Un po’ sognatrice, un po’ iper razionale, troppo sensibile e innamorata del mondo. Un po’ di tutto!

Organizzi spesso delle spedizioni in Africa. Quali Paesi hai visitato o visiti regolarmente?

L’Africa è stata amore a prima vista ma con non poche problematiche. Il primo viaggio in Africa nera (per capirci, non Nord Africa) è iniziato l’8 marzo 2020. Sì, avete capito bene… il giorno prima del lockdown italiano! Siamo partiti ignari di cosa sarebbe accaduto. Ricordo ancora le parole di mia mamma al telefono, durante lo scalo a Londra: “Susanna, da domani non possiamo più uscire di casa”. Gelo. Forse è anche per questo che abbiamo assaporato ancora di più la libertà e la natura che questo continente ti regala. Così, in quel tragico 2020, abbiamo visitato il Sudafrica, lo Swaziland (Eswatini) e parte dello Zimbabwe. Era fatta! Innamorata, persa, ammaliata! Non vorrei usare frasi fatte come “ti è venuto il mal d’Africa”. No. Mi è venuto che avevo bisogno di tornarci il prima possibile! Così nel 2021 abbiamo puntato al top, in termini di safari e natura: spedizione in Botswana e Namibia. Il gioco qui si è fatto durissimo. Abbiamo noleggiato una jeep 4×4 con tenda sul tetto ed equipaggiamento idoneo e in un soffio eravamo nel deserto del Kalahari. La spedizione è durata un mese, più una quindicina di giorni in Sudafrica (sapete, il primo amore). Ne abbiamo viste un po’ di tutti i colori: cuccioli di leone a un metro da noi, iene in bagno, leopardi che avevano appena fatto incursione nel camp con esito tragico, fuga dagli elefanti arrabbiati, tramonti da lacrimoni, 300km sulla Skeleton Coast senza incontrare un’anima, facoceri al supermercato e tanta gente cordiale che ci ha aiutato con le gomme bucate. Il 2022 invece è stato l’anno della Tanzania, con la migrazione degli erbivori di febbraio, la conoscenza delle tribù locali che ci ha sbalorditi e la resa incondizionata: Africa, sono tua!

Da dove nasce questa tua passione per l’Africa?

Devo essere onesta: io ero infatuata del sud-est asiatico e ancora lo sono. È stato Marco, il mio compagno, a spingere per andare per safari, innamorato quanto me degli animali e della natura. All’inizio non la credevo una cosa possibile, un po’ per via dei costi e un po’ per la mancanza di esperienza, ma ormai ci abbiamo preso la mano 😊

Sei una content creator, puoi spiegarci meglio di cosa ti occupi?

Si tratta di creare materiale foto/video per la divulgazione online. A volte si abusa del termine content creator: tutti possiamo esserlo, se abbiamo qualcosa da dire o da comunicare. Mi piace più il caro e vecchio termine ‘fotografo’, anche se non mi ritengo una professionista. Personalmente credo che negli anni in cui ci troviamo, sia fondamentale l’esperienza diretta. È meglio una persona che prova in prima persona un’esperienza autentica piuttosto che una modella che posa per il catalogo dell’hotel. Io provo a fare questo: tra una battuta, un selfie venuto male o una foto spettacolare, vi mostro il mondo attraverso i miei occhi.

susanna liberatore

Che consigli daresti a chi sogna d’intraprendere il tuo stesso percorso lavorativo?

Facendo varie cose, avrei varie risposte per ogni settore ma in generale è quello di viaggiare il più possibile per avere da raccontare, per provare tutto e fare esperienza, per capire davvero se è quello che volete fare e per rendervi conto che non è così semplice come i social vogliono chiaramente dimostrare. Spesso la parte ludica lascia spazio a imprevisti da saper gestire, a clienti che viaggiano con te che non sono sulla tua stessa lunghezza d’onda e a problemi che non hai creato ma che devi comunque risolvere. Fondamentale, lo dico sempre, è sapere almeno l’inglese molto bene e, se volete lavorare come fotografi/content creator, avere un’attrezzatura idonea. Non basta il solo cellulare.

☞ Leggi la nostra Guida per andare a vivere, lavorare o investire in Africa

E quali a chi, invece, sogna un viaggio nel continente africano ma non sa da che parte cominciare?

Se mi chiedi una risposta secca ti direi, per chi ha voglia di ‘sbattersi’ un po’ di più, Sudafrica. Per chi non ha dimestichezza ma vuole comunque fare un’esperienza da ricordare per la vita, Tanzania durante la grande migrazione estiva. Il consiglio migliore però è non avere pregiudizi e sapersi un po’ adattare. Viviamo quasi tutti in città affollate quindi avere le zebre che brucano nel vostro giardino nel mezzo del Kruger può farvi solo bene 😊

Quali sono, secondo te, le caratteristiche personali da avere, o su cui lavorare, per vivere con successo questo stile di vita?

Non ve lo nego: preferire il rimanere freelance piuttosto che lavorare a tempo indeterminato richiede un po’ di coraggio, soprattutto dopo gli insegnamenti degli ultimi anni. Un’altra cosa che può determinare il successo o meno di questo stile di vita è non abbattersi davanti alle avversità o agli insuccessi e pensare che c’è sempre un’altra strada da percorrere.

Cos’hai imparato da tutti questi anni in Africa?

L’Africa mi ha raccontato un mondo umano e umile, fatto di abitudini completamente diverse dalle nostre. Spesso tendiamo a dire che loro sono più sfortunati di noi. Ci ho ragionato molto su questa cosa: per alcune cose è vero, soprattutto dal punto di vista sanitario, ma su moltissime altre, perché? Perché i loro bambini sono ancora capaci di giocare senza un iPhone? O perché la gente prima di guardarti male ti sorride? O, ancora, perché gli bastano le cose semplici per dire ‘che bella giornata’? Io dall’Africa ho imparato umiltà e gratitudine per quel che ci offre il nostro pianeta.

Come vieni accolta dalla gente del posto?

Ci sono alcuni Paesi dove l’accoglienza è qualcosa di scritto nel loro DNA. Mi vengono in mente l’Oman, la Birmania o il Guatemala. Altri Paesi dove bisogna semplicemente capire ed essere capiti. Nessuna popolazione è cattiva o scontrosa, basta solo comportarsi nella maniera giusta.

Come hai superato le difficoltà?

Non cercherò neppure di nascondere il fatto che quando si viaggia i pericoli ci sono e le difficoltà sono dietro l’angolo. Organizzo ogni viaggio in maniera scrupolosa, che non vuol dire pianificare proprio tutto ma essere a conoscenza di gran parte delle cose. In questa maniera posso sapere già come cambiare un itinerario o come risparmiare prendendo un’altra strada. Mi sono trovata in grande difficoltà quando mi è stata rubata la borsa con il passaporto dentro, o quando siamo rimasti bloccati alla dogana del Botswana in periodo Covid o, ancora, quando mi è stato sequestrato il drone a Cuba o quando ci hanno requisito i documenti in Egitto. Insomma, basta non perdere la calma e cercare il dialogo.

susanna liberatore

Hai mai pensato di trasferirti definitivamente in uno di quei Paesi? Se sì, quale e perché?

Sì, ci ho pensato ma non è ancora arrivato il momento. In fondo, amo la mia Milano. Se dovessi pensare a mete papabili vi direi Bali, Siviglia e Città del Capo.

Viaggiare per te è…

→ Ti piacerebbe investire in Africa? Scopri come comprare casa o aprire un'attività in Senegal! ☼

Ormai è la mia vita (felicissima della cosa). Che sia per lavoro o per diletto, trovo bellissimo far diventare il viaggio non un percorso con un inizio e una fine ma un vero e proprio studio del nostro mondo. Non si tratta solo di andare in vacanza ma di conoscere il pianeta che ci ospita.

Come ti vedi di qui a 10 anni?

Eh eh, domandona😊 Non ci penso spesso perché tendo a vivere ogni momento. Posso dirti come/dove vorrei essere tra 10 anni: vorrei aver acquisito più esperienze e abilità in campo fotografico di modo da poter fare altre spedizioni in terre remote, mi piacerebbe molto scrivere per testate che si occupano di turismo e vorrei collaborare a stretto contatto con realtà che disegnano viaggi assolutamente esperienziali. E poi vorrei esattamente quello che ho adesso: stare a casa con l’amore del mio ragazzo, della nostra cagnolina Cleo e una pizza calda sempre tra le mani 😊

Hai fatto anche il Borneo indonesiano via terra, cosa puoi raccontarci di questa esperienza? Quali consigli daresti a chi sogna di viverne una simile?

Vi consiglio di prendervi molto tempo perché i trasporti sono un vero incubo! Un giorno abbiamo fatto 18 ore in bus, che può anche andar bene, se non fosse che ci avevano detto che il viaggio sarebbe durato 8 ore (strade che è un eufemismo chiamarle tali). Il Borneo è una parte del nostro pianeta a forte rischio, per via della mano incessante dell’Uomo. Visitarlo può richiedere un po’ di nervi saldi ma lo spettacolo che vi si paleserà davanti sarà vostro per sempre.

Progetti per il futuro?

Sempre tanti! Stiamo disegnando una nuova spedizione africana che ci porterà in zone non facilissime. Sto seguendo vari corsi per migliorare la tecnica fotografica e di video making e il sogno è iniziare a collaborare con un paio di enti del turismo stranieri. Qualche nuovo buon contatto lavorativo e come sempre la fortuna dalla mia parte… speriamo!!

Per seguire e contattare Susanna:

Facebook: https://www.facebook.com/susanna.liberatore

Instagram: https://www.instagram.com/followyourtrip/

Sito web: www.photo-travel.it

susanna liberatore