Stefano Piergiovanni si racconta

Expat che aiuta altri expat. Stefano Piegiovanni è il fondatore di Viviallestero.com, agenzia di relocation che supporta gli italiani a stabilirsi in un altro Paese. Da 6 anni vive a Valencia, città stupenda che non cambierebbe per nessun’altra. Con lui abbiamo parlato della sua nuova vita in Spagna ma anche della sua attività, degli errori più comuni che fanno gli italiani all’estero e delle best practices per un trasferimento sicuro. E a quanti pensano che per stabilirsi oltreconfine servano tanti soldi, risponde: «Non è assolutamente vero che è obbligatorio avere le spalle coperte per fare delle esperienze all’estero, ci sono tanti progetti e servizi che ti permettono di partire con pochissimi soldi».

Stefano Piergiovanni

Di Enza Petruzziello

Trasferirsi all’estero? Ad aiutarvi ci pensa Stefano Piergiovanni, ideatore e fondatore di Vivi all’Estero, agenzia di relocation che supporta quanti intendono stabilirsi in un altro Paese. Lui stesso expat, fin da giovanissimo capisce che quella in Italia non è la vita che vuole vivere.

Classe 1979, Stefano nasce a Senigallia, cittadina in provincia di Ancona. A 24 anni accetta un’offerta di lavoro come animatore turistico nella bellissima Akumal nello Yucatan, in Messico, ma si rileva un errore. «Seppur il villaggio fosse internazionale – spiega – il mio ruolo era quello di assistere solo ed esclusivamente clienti italiani, per cui non avevo la possibilità di imparare e praticare la lingua spagnola. Lascio il mare cristallino ed i giochini da spiaggia e mi trasferisco a Tenerife».

Sull’isola delle Canarie Stefano studia bene la lingua spagnola, ma manca ancora un tassello per realizzare i suoi progetti: una laurea e la conoscenza della lingua inglese. Rientra in Italia, frequenta corsi d’inglese e si laurea in Economia del Turismo presso l’Università di Bologna. Partecipa al Progetto Leonardo in Irlanda del Nord. L’esperienza è entusiasmante e si innamora subito della verde Irlanda, tanto da rimanerci per 3 anni.

Nel settembre 2009 apre Viviallestero.com dove inserisce tutte le informazioni per chi desidera seguire i suoi passi. Visitato da una media di un milione e mezzo di persone all’anno, dopo 13 anni il sito è un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli italiani che vogliono lasciare il nostro Paese. Oggi Stefano vive in Spagna, a Valencia, ed organizza diversi eventi e seminari per offrire sempre più informazioni a chi lo segue. Ecco la sua storia!

Stefano, sei andato via dall’Italia da giovanissimo. Quando hai capito di voler costruire la tua carriera professionale all’estero e quali sono stati i motivi di questa scelta?

«L’idea di andare a vivere all’estero è sempre stata nella mia testa sin dalle scuole superiori. Era un desiderio più dovuto all’impagabile voglia di conoscere “cose” nuove che all’idea di una crescita professionale. Per cui mentre studiavo all’università ho fatto due stagioni in Messico e alle Isole Canarie e poi, appena laureato, sono partito per la mia prima esperienza “seria” in Irlanda».

Hai vissuto in moltissimi posti: Messico, Tenerife, Irlanda, Australia e Africa. Che esperienze sono state queste per te sia dal punto di vista umano che professionale?

«Tutte le mie esperienze all’estero mi hanno dato qualcosa, sia dal punto di vista personale e professionale. Se però dovessi scegliere le due che più mi hanno dato rispetto alle altre, sceglierei sicuramente l’Irlanda e il Sud Africa. L’Irlanda per quanto riguarda la mia carriera professionale. Nonostante avessi pochissima esperienza, mi ha dato la possibilità di iniziare a lavorare in una multinazionale, conoscere un sistema di lavoro che non conoscevo prima, migliorare la conoscenza della lingua inglese e mi ha anche offerto la possibilità di lavorare in un ambiente molto meritocratico che mi spingeva a migliorarmi giorno per giorno. L’esperienza in Sud Africa, invece, è stata unica sotto il punto di vista umano. Ho conosciuto persone fantastiche e, senza voler cadere in una scontata retorica, ho avuto la possibilità di capire quanto a volte tutto ciò che abbiamo a livello materiale non serva a renderci felici. Inoltre Città del Capo è la città più bella dove abbia mai vissuto, luogo che consiglio a tutti coloro che vogliano fare una vacanza fantastica».

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Nel 2009 fondi Viviallestero.com, diventato in breve un punto di riferimento per molti italiani che vogliono lasciare il nostro paese. Come nasce l’idea?

«La storia della nascita di Viviallestero.com sembra una storia che si vede solo nei film. Una notte (esattamente la notte del 1° agosto 2009) mentre stavo dormendo mi sveglio con l’idea di aprire una pagina web dove mettere tutte le informazioni per chi voleva trasferirsi all’estero come avevo fatto io. Già molti conoscenti avevano cominciato a chiedermi informazioni e opinioni, quindi invece di rispondere ad uno per uno, l’idea era quella di creare una pagina da inviare a tutti i curiosi. Quella notte quindi mi sveglio, apro il computer, penso a un nome per il dominio, acquisto Viviallestero.com e mi rimetto a dormire. Dalla mattina seguente inizio a lavorare al mio progetto e il 1° settembre 2009 Viviallestero.com è online».

Stefano Piergiovanni

Il tuo sito aiuta giovani e in generale tutte le persone che come te desiderano stabilirsi all’estero. Parlaci della tua attività. Che servizi offri e come si struttura il portale? Fai tutto da solo o ti aiuta qualcuno?

«Il sito nasce inizialmente come blog per informazioni e consigli. Poi pian piano il progetto cresce e ora si è trasformato in un’agenzia di relocation per gli italiani che si vogliono trasferire all’estero con particolare attenzione alla Spagna, Australia, Irlanda, Stati Uniti e Dubai. Il pacchetto di servizi che più ci dà soddisfazioni è senz’altro quello per chi si vuole trasferire a Valencia col quale diamo una mano concreta ai nostri clienti nella ricerca di un alloggio, per gli aspetti burocratici e lavorativi nella stupenda città valenciana. Ora l’agenzia Viviallestero.com è composta da me e Sofia, con alcune persone esterne che collaborano».

Chi si rivolge soprattutto a Viviallestero.com? C’è un utente tipo?

«Si rivolgono a Viviallestero.com persone di tutte le età e di tutte le professioni, ma diciamo che le due figure che più ci contattano sono ragazzi dai 20 ai 30 anni e famiglie che vogliono trasferirsi in Spagna per poter garantire ai loro figli l’opportunità di crescere bilingue, aspetto fondamentale per il mercato lavorativo futuro».

Quali sono le richieste che ti fanno più spesso?

«Le richieste che più riceviamo sono quelle che riguardano la burocrazia e un aiuto per la ricerca del lavoro. Anche se noi non siamo un’agenzia del lavoro, riusciamo comunque a dare dei buoni consigli e, infatti, i nostri clienti generalmente riscontrano una certa facilità nel trovare un’occupazione».

Quali sono gli errori più comuni che le persone commettono quando si trasferiscono all’estero?

«L’errore più comune che vedo fare a molti italiani all’estero è quello di non integrarsi con le persone del luogo e cercare un po’ troppo spesso altri italiani per creare una sorta di comunità. Uno degli aspetti più belli dell’andare a vivere in un’altra nazione è proprio l’opportunità di entrare in contatto con nuove culture e nuove forme di pensiero. Un errore invece tipico degli italiani che si trasferiscono in Spagna è quello di sottovalutare l’aspetto linguistico considerando lo spagnolo una lingua facile da imparare. È vero che per noi italiani è semplice comunicare, soprattutto quando siamo in vacanza, ma per poter raggiungere un livello buono e svolgere lavori qualificati, bisogna studiare».

Stefano Piergiovanni

Quali sono invece le buone pratiche per un trasferimento sicuro?

«Prendere informazioni sulla destinazione dove abbiamo intenzione di trasferirci e, se possibile, affidarsi a professionisti per farsi aiutare a svolgere le prime e fondamentali pratiche».

Al tuo attivo hai anche la pubblicazione di due libri e sei molto presente sui social e su YouTube. Come riesci a dividerti tra tutti i tuoi impegni?

«Una buona programmazione e tanta voglia di fare sono alla base di un lavoro come questo. Se dovessi calcolare le ore che passo a lavorare penso sarebbero il doppio di quelle “legali”, ma amando ciò che faccio la cosa non mi pesa affatto».

Vivi in Spagna, precisamente a Valencia, già da diversi anni. Tra i tanti posti in cui sei stato, come mai hai deciso di stabilirti proprio qui? La conoscevi già? E come sono stati gli inizi?

«Ho deciso di trasferirmi a Valencia per un’opportunità di investimento. Prima di trasferirmi in questa stupenda città vivevo a Malaga. Gli inizi sono stati abbastanza facili perché la società che ho rilevato disponeva anche di una casa e quindi non ho avuto la problematica della ricerca di alloggio. Ora sono 6 anni che vivo a Valencia e, almeno per il momento, non ho intenzione di spostarmi. La mia vita è sempre stata abbastanza da nomade, ma ogni trasferimento l’ho affrontato con l’idea di andare in un posto migliore (almeno per me) rispetto a quello che stavo lasciando. Al momento faccio molta fatica a trovare una città che mi possa offrire una qualità della vita migliore rispetto a Valencia».

A proposito di questo, terza città della penisola iberica, Valencia è famosa soprattutto per i suoi monumenti storici e culturali, per un clima sempre mite e le sue bellissime spiagge, aspetto questo che la rende molto appetibile. Ma come è vivere qui, penso alla qualità e al costo della vita, alle infrastrutture, alla sanità, al divertimento?

«La qualità della vita a Valencia è molto buona, la natura ci regala tantissimo ed è anche una città molto divertente. Las Fallas, festa che si tiene a marzo e patrimonio dell’Unesco, tanti eventi ogni settimana, tanti locali in ogni angolo della città, gente molto tranquilla rendono la città veramente un’inesauribile risorsa di opportunità per divertirsi. Non per altro in una statistica condotta da Expat di tutto il mondo è stata eletta la miglior città al mondo dove vivere per l’anno 2023. Però dobbiamo anche ammettere che, come dico sempre, il paradiso in terra non esiste. Come tutti i posti anche Valencia presenta le sue criticità. La burocrazia e la sanità sono ad esempio due aspetti che potrebbero migliorare, anche se dal mio punto di vista continuano ad essere migliori rispetto all’Italia. Ad esempio dovete sapere che in Spagna la sanità pubblica è veramente gratuita, non esiste il ticket».

Stefano Piergiovanni

Su Viviallestero.com aiuti gli italiani a trasferirsi in particolare a Valencia. Del resto sono tanti i giovani che vogliono dare una svolta alla loro vita, proprio come hai fatto tu. Quali sono le opportunità per loro a Valencia, lavorative, di studio, imprenditoriali ecc?

«Sicuramente i principali settori che offrono opportunità lavorative a noi stranieri qui a Valencia sono il turismo e la ristorazione. La città però sta veramente crescendo e anche altri settori stanno regalando ottime opportunità. I nostri clienti stanno trovando lavoro anche nei settori dell’immobiliare, della logistica, delle costruzioni e dell’informatica».

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In generale qual è l’iter burocratico da seguire per chi vuole stabilirsi a Valencia?

«Il documento principale da richiedere appena arrivati a Valencia è il NIE. Anche se la legge dice che per i primi 90 giorni si può lavorare senza questo documento, la realtà è diversa. Per cui noi consigliamo di organizzarsi in maniera tale da poterlo ottenere appena arrivati e infatti ai nostri clienti gli organizziamo l’appuntamento all’ufficio preposto la stessa settimana in cui arrivano».

Quali sono gli aspetti che ti piacciono di più di Valencia e quali meno?

«Io amo vivere in Spagna. Gli spagnoli hanno un approccio alla vita abbastanza diverso dal nostro. Ogni scusa è buona per divertirsi. Le notizie negative le evitano, non le vogliono sapere. Sono molto più spensierati e ciò si riflette poi sulla vita quotidiana e sul proprio benessere».

In tanti sostengono che chi lascia l’Italia, magari mettendo a frutto il suo talento all’estero, sia un ingrato o semplicemente un “figlio di papà” con le spalle coperte. Tu che sei stato e sei un expat, che ne pensi al riguardo e cosa ti senti di dire a queste persone?

«Credo che il concetto di “patria” o di propria nazione sia abbastanza anacronistico al giorno d’oggi. Mi definisco e sempre mi definirò un cittadino del mondo prima che cittadino italiano. Qualcuno nel mio percorso mi ha accusato di essere un ingrato per aver studiato in Italia e poi aver utilizzato ciò che avevo appreso grazie alla scuola italiana in altre nazioni, come se ciò fosse stato un regalo da parte dello Stato italiano. Finché ho vissuto in Italia ho pagato regolarmente le tasse e ancora ricordo quanti sacrifici ho dovuto fare per pagarmi l’università pubblica (non privata!!!). Per cui se proprio dovessimo scendere a discorsi puramente economici, l’Italia non mi ha mai regalato assolutamente niente. Inoltre non è assolutamente vero che è obbligatorio avere le spalle coperte per fare delle esperienze all’estero, ci sono tanti progetti e servizi che ti permettono di partire con pochissimi soldi».

Stefano Piergiovanni valencia

La domanda è di rito. Come è cambiata la tua vita da quando vivi all’estero?

«Difficile pensare a come sarebbe potuta essere la mia vita se non avessi deciso di andare a vivere all’estero. Sicuramente non avrei potuto attingere da tutte le culture con cui sono entrato in contatto viaggiando così tanto, per cui già soltanto questo aspetto è un ottimo motivo per essere contento della scelta che ho fatto. Inoltre sono veramente così tanti anni che vivo all’estero che faccio fatica a fare un paragone con ciò che sarebbe potuto essere se fossi rimasto in Italia. Ricordo però che quando vivevo in Irlanda, la prima esperienza “seria”, durante la crisi dei primi giorni, mi era venuta voglia di mollare tutto e tornarmene in Italia. Superata questa crisi iniziale, mi sentivo così orgoglioso di me stesso che mi venivano i brividi al pensiero che avrei potuto mollare tutto e tornare alla mia vita di prima. Per fortuna non ho mollato».

Progetti per il futuro?

«Aiutare sempre più persone e riprendere a viaggiare molto. Amo Valencia, ma la mia voglia di scoprire e conoscere non si ferma. Per cui Valencia rimarrà sempre la mia base, ma la valigia deve essere sempre pronta».

Per contattare Stefano Piergiovanni ecco i suoi recapiti:

Instagram: https://www.instagram.com/viviallestero/

Mail: admin@viviallestero.com

Facebook: https://www.facebook.com/stefanopiergiovanniviviallestero

Sito web: https://viviallestero.com/