Racconti di cambiamento

Si definiscono nomadi digitali. Di sicuro non stanno mai fermi.

Irene Di Summa e Cristian Chieregati hanno deciso di compiere il grande passo volando via dall’Italia per inseguire i propri sogni. Toscana lei, piemontese lui, dopo aver fatto per anni la spola tra Pisa e Torino nel febbraio del 2016 scelgono di mollare i loro rispettivi lavori e i loro contratti a tempo indeterminato per cambiare vita, o meglio per costruirsi una nuova vita insieme alle Canarie, più precisamente a Lanzarote la splendida isola delle Canarie.

Irene ha 38 anni, ama viaggiare e ha vissuto in varie città, cambiando lavoro di volta in volta. Dopo l’ennesimo viaggio in solitaria – un mese a vivere  in Thailandia, zaino in spalla – capisce che è arrivato il momento di lasciare l’azienda per cui lavora ormai da 7 anni e di trasferirsi all’estero, per compiere stavolta un viaggio quotidiano, vivendo in un altro Paese la vita di tutti i giorni.

Cristian che di anni ne ha 37 anni, inizia invece a lavorare giovanissimo appena finite le superiori, facendo dapprima i lavori che capitavano e col tempo passando a mansioni più specifiche fino a diventare impiegato commerciale presso una piccola media azienda metalmeccanica.

Impiego questo che è durato 11 anni, fino alla decisione di andare insieme alla sua Irene a Lanzarote. Lavorano on-line come bloggers, copy-writers e gestendo alcuni social aziendali.

«Ci siamo creati la libertà di poter vivere praticamente ovunque», ci raccontano. Certo per loro è stato un bel salto: dal freddo del nord Italia al caldo mite di una delle isole più belle dell’arcipelago delle Canarie, nominata riserva della biosfera dall’Unesco. Non una fuga sia chiaro, ma un’opportunità per mettersi in gioco e vivere insieme una nuova avventura.

Una toscana e un torinese. Come e quando vi siete conosciuti e innamorati?

«Piemonte e Toscana non sono poi così distanti. Anni fa ci trovavamo entrambi a Torino per lavoro ed il destino ci ha fatti incontrare».

Entrambi, poi, a un certo punto avete deciso di lasciare i vostri lavori a tempo indeterminato. Una scelta coraggiosa, dal momento che molti anelano qui in Italia al posto fisso. Cosa è scattato in voi?

«Il posto fisso è un retaggio degli anni passati, quella chimera a cui molti ambiscono e quando finalmente la ottieni ti senti realizzato.

Quasi tutti te lo dicono e ripetono finché finisci per crederci. Niente di più effimero e finto, a ben guardare. Abbiamo entrambi capito, con modalità e tempistiche differenti tra di noi, che il posto fisso è in realtà quella “gabbia dorata” dentro la quale ci si costruisce le proprie certezze che poi, alla fine, non sono altro che la routine quotidiana.

All’interno di questa gabbia ci si sente tranquilli, con un orario di lavoro e uno stipendio fisso. Ammesso che questo stile di vita possa anche piacere, noi invece volevamo uscire da questo circolo vizioso e questa è stata la molla che è scattata e che ci ha spinti a lasciare il posto fisso e decidere di trasferirci a Lanzarote».

Perché proprio Lanzarote?

«Amiamo entrambi il mare e la vita all’aria aperta e ci piaceva l’idea di vivere in un posto di mare. Perché allora non su un’isola? Irene era già stata alle Canarie ed è bastato ritornare una volta insieme a Lanzarote per capire che questa sarebbe stata la prima tappa della nostra avventura insieme».

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Vi definite due nomadi digitali. Siete bloggers e copy writers. Tra le altre cose gestite anche due blog, lularound e ilnomadediVino. Parlateci di queste vostre creature, se così possiamo definirle.

«Quella dei nomadi digitali è una scelta dettata dalla nostra voglia di viaggiare e non essere vincolati ad un luogo fisico, che sia un ufficio o una città.

Siamo quindi partiti dal presupposto che se lavori con le tue passioni, lavori meglio e senza neanche accorgerti di farlo. Le nostre passioni sono il vino e tutto ciò che gli ruota intorno, ed i viaggi (non solo fisici) intesi come mezzo per la ricerca della felicità. Unendo i due aspetti, ovvero le nostre passioni e il lavoro da nomade digitale, il risultato è venuto da se.

Le nostre due creature, ilnomadediVino e Lularound parlano proprio di questo, nel primo caso del vino e di tutte le sfumature che caratterizzano questo mondo, e nel secondo dei viaggi che ognuno dovrebbe fare per cercare di essere felice, partendo dalle esperienze vissute in prima persona e raccontate da Irene.

Ma questi non rappresentano la nostra unica occupazione: scriviamo contenuti per alcuni siti aziendali – principalmente legati al mondo del vino e dei viaggi – e spesso ne gestiamo anche i social media; collaboriamo inoltre con alcuni portali occupandoci di scriverne articoli, anche in inglese».

Irene nel blog parli soprattutto dei tuoi viaggi. Come sei riuscita a unire le tue passioni: scrivere e viaggiare?

«Viaggiare è la mia passione da sempre, una vera e propria “malattia”. Ho iniziato presto e viaggiato in tutti i modi.

Ho fatto viaggi bellissimi: Thailandia, Patagonia, Nepal, Giordania, un trekking nel Sahara. Tutti però ritagliati nelle due settimane natalizie di chiusura aziendale. E durante l’anno, prendermi due giorni di ferie e un volo per staccare la spina era diventata quasi una necessità. Lavoravo molto e spessissimo fuori casa e non appena potevo prendevo un volo low cost per la Grecia, Londra, per stare anche solo due giorni e recuperare, recuperarmi.

Ho capito col tempo che non volevo più vivere così, anelando le ferie che non saranno mai abbastanza e che al rientro ti faranno solo capire quanto la vita che stai facendo non ti appartiene. Ho iniziato a scrivere in viaggio, ho viaggiato moltissimo da sola e tutto è amplificato, emozioni, sensazioni: hai tempo per riflettere, e voglia di scriverne.

Il mio blog Lularound – In viaggio sulla strada della felicità contiene sia spunti e idee di viaggio che storie di persone che hanno scelto di coniugare in vari modi il viaggio con la felicità, consigli e suggerimenti di letture, ricerche e studi su quanto viaggiare faccia “scientificamente” bene alla felicità.

Alla fine viaggiare è uno stato mentale, non è solo la meta finale, si può viaggiare in molti modi, anche fermi, leggendo un bel libro, degustando un buon vino o ascoltando una bella storia che arriva da lontano, nello spazio o nel tempo.

Scrivere è una grande passione e lo faccio anche per altri, scrivendo articoli per alcuni blog e curando la strategia ed i contenuti dei social di vari clienti».

Con il NomadediVino, invece, offrite ai vostri lettori la possibilità di scoprire dei piccoli itinerari legati al vino e anche alla birra, un’altra delle vostre passioni. Come è nata l’idea?

«Come dicevamo prima, tutto è nato dalle nostre passioni. Cristian, da buon piemontese, ha da sempre nutrito la passione per il vino che lo ha portato a frequentare il corso dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier) grazie al quale ha potuto approfondire la conoscenza del vino in tutti gli aspetti: dalla coltivazione in vigna alle operazioni in cantina per finire all’abbinamento con il cibo.

Ma anche Irene, da buona toscana, è una grande appassionata in materia ed un’ottima degustatrice. Con queste premesse, unite alla passione per i viaggi, abbiamo deciso di aprire questo blog, ilnomadediVino – itinerari tra vigne e cantine. Un blog che parla di vino e di birra (artigianale) a 360°, con un occhio di riguardo per quegli itinerari particolari ed insoliti che portano alla scoperta di luoghi, cantine, persone e vini che animano questo mondo, spesso nel silenzio che contraddistingue chi lavora a diretto contatto con la natura e, in un certo senso, ne assorbe i ritmi e modella di conseguenza il proprio stile di vita.

Collaboriamo inoltre con cantine e birrerie, nazionali e non, scrivendo per loro contenuti, redigendo articoli e/o gestendone i social».

Torniamo a parlare della vostra nuova vita insieme a Lanzarote. L’isola ha sicuramente un fascino tutto particolare, con i suoi paesaggi mozzafiato tra vulcani e spiagge, tanto da diventare riserva della biosfera dell’Unesco. Come si vive qui? Quali sono le principali differenze con l’Italia?

«A Lanzarote si sta davvero bene, il clima è pressoché perfetto, mai freddo e raramente troppo caldo. Lo stile di vita è rilassato, la gente sa godersi la vita.

Non c’è traffico né stress. Il costo della vita è più basso rispetto all’Italia anche se non più così tanto, ma si risparmia ad esempio sul riscaldamento, che qui non esiste, e sul costo del carburante. L’unica seccatura consiste nelle imposte doganali che si devono pagare qualora si decida di farsi spedire qualcosa dall’estero, a causa del diverso regime fiscale delle Canarie».

Quali sono state e se ci sono state le difficoltà iniziali? Penso agli aspetti burocratici, alla difficoltà di una nuova lingua e una nuova cultura.

«A livello burocratico, è stato tutto abbastanza semplice. Certo, le trafile iniziali (residenza, medico, apertura conto bancario, etc.) sono ovviamente diverse da quelle italiane e bisogna capire come muoversi, ma alla fine sono piuttosto snelle e, con un po’ di buona volontà, siamo riusciti a fare tutto.

Riguardo alla nuova lingua e alla cultura diversa – per quanto quella spagnola non sia sostanzialmente molto differente dalla nostra-, sono aspetti che abbiamo da sempre considerato un plus, piuttosto che una difficoltà, un arricchimento che fa parte in pieno di questa nuova esperienza».

Irene Di Summa e Cristian Chieregati

Gli aspetti positivi di Lanzarote e quelli negativi?

«Il clima come dicevamo è fantastico, la natura qui la fa da padrona. Si vive bene con poco, nel senso che si ritorna ad una vita più semplice, senza troppe pretese. Aspetti negativi, beh Lanzarote è un’isola estrema, che si ama o si odia. Viene considerata “la isla diferente” rispetto alle altre 6 delle Canarie, perché è un’isola di forte impatto, selvaggia, brulla, poco urbanizzata. Sono aspetti che devono piacere».

✱ Nuova vita alle Canarie: ecco la nostra guida completa ✱

Le Canarie sono state negli ultimi anni meta preferita di moltissimi pensionati italiani. E continuano ad esserlo. Se ne contano ormai 22mila. Clima mite e stile di vita rilassato, oltre a risparmi notevoli sulle imposizioni fiscali, sono tra le ragioni che hanno portato i nostri over 65 a vivere qui. Ma i giovani che come voi vogliono trasferirsi a Lanzarote quali opportunità possono trovare e che consigli dareste loro?

«È vero, l’età media di chi si trasferisce a Lanzarote, rispetto alle altre isole come Gran Canaria o Tenerife è più alta.

Qui la movida devi andarla a cercare, ci sono due centri commerciali e pochi cinema in tutta l’isola e la domenica si fa fatica a trovare qualche negozio aperto. Ma è il motivo per cui a noi piace, si vive veramente il contatto con la natura, si torna ad uno stile di vita più “naturale” ed essenziale.

Piuttosto che venirti voglia di andare a comprare la borsa nuova, non vedi l’ora di andare a fare yoga sulla spiaggia godendoti il tramonto o una corsa sul lungomare. Non è un’isola per tutti, ecco, questo sicuramente.

Per quanto riguarda le imposizioni fiscali, certo può anche convenire a livello economico, ma non pensiamo che una scelta di vita così importante possa essere fatta basandosi sul denaro. Il consiglio che possiamo dare è di venire qua più volte e conoscere Lanzarote in un’ottica di vita piuttosto che di vacanza, che è diverso.

In molti lasciano tutto e arrivano qui senza neanche esserci mai stati. Un azzardo un po’ esagerato a nostro avviso, l’isola deve piacerti. Per quanto riguarda le opportunità lavorative, Lanzarote vive di turismo quindi le offerte sono soprattutto in questo campo».

Vi manca l’Italia e ci tornereste?

«Tornare a vivere in Italia? Chi può saperlo. Abbiamo deciso di trasferirci non per scappare dall’Italia, ma per rimetterci in gioco e vivere una nuova avventura facendolo nel modo che a noi sembrava più congeniale e per il momento siamo concentrati al massimo su questa fase della nostra vita.

Poi si vedrà, restano comunque tanti posti dove ci piacerebbe vivere. Ci mancano gli amici e gli affetti, certamente. Ma ormai ci sono i mezzi per rimanere in contatto quotidianamente, basta volerlo. Torniamo in Italia quando vogliamo, ci sono moltissimi voli low cost che in questo aiutano tantissimo e alla fine in quattro ore siamo a casa.

Ci si impiega quasi meno che a raggiungere Pisa da Torino in treno. Abbiamo scelto le Canarie anche per questo, a nostro avviso il compromesso migliore tra clima, stile di vita e lontananza dall’Italia».

Progetti per il futuro?

«Continuare ad essere felici! Questo è il nord della nostra bussola, vivere con emozione la nostra vita, continuando a fare delle nostre passioni il nostro lavoro e a lavorare con impegno, ed essere liberi da tutti gli stress e le sovrastrutture che spesso la vita ci “regala”.

Se continuerà a essere qui, in un’isola greca o in Provenza, chi può dirlo? Nel caso, vi racconteremo nuovamente di noi».

Potete trovare Irene e Cristian nelle pagine dei loro blog: http://irenedisumma.com e http://ilnomadedivino.com

Su Facebook: www.facebook.com/Lularound/ e www.facebook.com/ilnomadediVino/

Questi gli indirizzi mail:

lularound@gmail.com e info@ilnomadedivino.com.

Di Enza Petruzziello