Rita: il mio amore per l’Africa e il mio impegno per il volontariato

A cura di Nicole Cascione

Tutto ebbe inizio otto anni fa, dopo un viaggio in Kenya. In quell’occasione Rita fu colpita dal “Mal d’Africa”.

Una sensazione che l’ha portata ad innamorarsi del paese e a collaborare con diverse associazioni di beneficenza che operavano sul posto. Ma per lei e la sua amica Giusy non era abbastanza.

Così, con la collaborazione di un amico italiano che da anni viveva in Kenya, si sono spinte all’interno del paese, scoprendo situazioni difficili ed indescrivibili. Hanno quindi deciso di creare una Fondazione con l’obiettivo di dare a tutti la possibilità di poter avere assistenza sanitaria ed un’adeguata formazione scolastica.

rita africa

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Rita, quando è entrata a far parte nella tua vita l’Africa?

Correva l’anno 2013 quando feci un viaggio in Tanzania, fu un viaggio di volontariato con un’associazione ben strutturata. Dedicai tutta me stessa a quell’esperienza.

Successivamente mi sono voluta spostare nel vicino Kenya, ho voluto provare a scrutare quel territorio, seguendo sempre altre associazioni impegnate totalmente nella costruzione di scuole e nella formazione scolastica. A lungo andare, però, mi sentivo delusa o non appagata da queste realtà troppo commerciali. Il fatto è che ti trovi in un angolo bellissimo e paradisiaco e poi ti innamori di tutto ciò che ti avvolge, dal tramonto al cielo stellato, dal mare alla fauna dei parchi naturali. Dall’altra parte ti trovi i tantissimi bimbi che ti supplicano con i loro occhietti, le capanne di fango, le persone che non possono curarsi, la famiglia che mangia solo farina, cucinata in diversi modi, a colazione, pranzo e cena. Ti ritrovi dentro un vortice di sensazioni ed emozioni, constatando tutto ciò che abbiamo e di cui spesso non ci accorgiamo. E’ tornando a casa che quantifichi quanto hai ricevuto, che è immenso. E’ proprio questo che mi ha spinto a intraprendere la strada del volontariato e che mi spinge tuttora a tornare spesso nella mia Africa; è come se sentissi la necessità di “riossigenarmi” attraverso il bene che posso fare. Da qui nasce il mio motto “Perché fare del bene fa bene!”

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Nella mail di presentazione hai scritto così: Ciao, sono Rita mamma Africa. Parlaci del significato di “mamma Africa”.

Quando andavo nelle varie scuole sostenevo, dal punto di vista scolastico, diversi bimbi. Da qui il mio nome “Mamma Africa”. Mi fa sorridere che ormai, durante le mie camminate a piedi o in moto a Watamu, in tantissimi mi riconoscono e mi salutano “ciao Mamma Africa, sei qui; sei arrivata; Karibuni (benvenuta)!”.

Parlaci di People on the edge foundation Kenya e Vento della vita ODV, quali sono gli obiettivi preposti e le iniziative? Tra i progetti futuri della vostra Fondazione c’è la creazione di un nuovo Centro Polifunzionale, ci racconti qualcosa?

Ho voluto realizzare il mio sogno nel cassetto e fondare con il cuore la People on the edge foundation Kenya ltd By Guaranteed; la quale si occupa di provvedere alla sanità delle persone bisognose attraverso la creazione di un centro polifunzionale unico in Kenya.

L’idea nasce dopo aver toccato con mano le difficoltà di chi necessita di cure, assistenza, convalescenza o riabilitazione post ricovero ospedaliero. Il nostro primo “caso” è stata una bimba trovata in savana con difficoltà alla deambulazione a causa di una caduta mai curata, perché non ne aveva la possibilità economica, dato che in Kenya l’assistenza sanitaria si paga. Da qui nasce anche l’idea di donare ai capo famiglia una tessera sanitaria che copra l’intera famiglia per un anno interno. Abbiamo promosso l’iniziativa, la quale sta riscuotendo molto successo.

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Chi volesse intervenire con una donazione cosa deve fare?

Per le donazioni ci si affida all’associazione italiana Vento della Vita, regolarmente registrata in Italia, della quale ne sono la Presidente.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere la strada del volontariato? Sei da sola in questo encomiabile “viaggio”?

Ho iniziato da sola questo meraviglioso viaggio, ma nel corso del tempo ho avuto la fortuna di incontrare diverse persone che mi hanno sostenuto, tra cui la mia amica/sorella Giusi Serra, oggi vice presidente dell’associazione, con la quale ci incoraggiamo e confrontiamo in ogni situazione.

San Francesco D’Assisi diceva: È nel dare che riceviamo.Quanto di vero c’è in questa frase?

La frase di San Francesco “E’ nel dare che riceviamo” rispecchia benissimo il nostro pensiero: è proprio ciò che proviamo ogni qual volta i nostri piedi toccano la Terra Rossa. Quando si dona si riceve veramente tanto, si riceve gioia, pienezza e amore; gli occhi felici di un bambino e la serenità di una famiglia sono i regali più grandi che possiamo ricevere.

ritasaccardo@virgilio.it