Francesca e la sua vita a Gran Canaria

A cura di Nicole Cascione

Accorgersi, ad un certo punto, che la propria vita ha bisogno di un cambiamento radicale. Essere disposti a lasciarsi tutto alle spalle. Cercare soluzioni. Adattarsi. Aprire la mente a cose nuove. E’ quel che ha fatto Francesca Soana circa dieci anni fa. Ha mollato tutto e si è trasferita a Las Palmas: “In tutti questi anni sono cambiata moltissimo. Vivere qui mi ha aiutato ad essere chi sono veramente. Mi sono resa conto che posso fare più di quanto pensavo di essere in grado di fare”.

Francesca, sono dieci anni che vivi a Las Palmas. Facendo un salto indietro nel tempo quali sono state le motivazioni che ti hanno indotto a lasciare l’Italia?

All’epoca lavoravo come educatrice in una scuola dell’infanzia. Amavo moltissimo il mio lavoro. Per parecchio tempo ho lavorato abbastanza bene, anche se sempre assunta tramite cooperative. Gli ultimi tre anni prima di trasferirmi invece, professionalmente parlando, sono stati i peggiori della mia vita. La cooperativa per cui lavoravo ha iniziato a fare tagli su tagli. Meno educatori, meno ore, meno soldi ma più lavoro. L’ultimo anno a “quelle della cooperativa” non passavano neppure più il pranzo. Ricordo che arrivavano le teglie di cibo per bambini e insegnanti con sopra le etichette che riportavano “NO PERSONALE COOPERATIVA”. Le condizioni lavorative molto poco favorevoli e un ambiente di lavoro malsano (ma questo sarebbe un capitolo troppo lungo da raccontare) sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In quel momento il mio compagno lavorava come magazziniere su tre turni con contratto interinale. Eravamo sfiniti da queste situazioni, così abbiamo deciso: ci saremmo trasferiti alle Canarie. Eravamo stati in vacanza sull’isola di Lanzarote ma, a parte questo, non sapevamo nulla neppure dell’isola che poi sarebbe diventata CASA. Gran Canaria l’abbiamo scelta a caso, perchè essendo una delle isole più grandi ci sembrava la più papabile per ricominciare.

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Da educatrice a titolare del tuo negozio di abbigliamento “La dolce Cecilia”. Ci racconti qualcosa di questo cambiamento professionale?

I primi mesi sull’isola (abbiamo vissuto a sud) sono stati una sorta di vacanza per disintossicare la mente dalle esperienze negative e per capire ciò che volevamo fare. Proprio allora si è palesata l’opportunità di aprire il negozio di abbigliamento. In poco tempo ci siamo trasferiti a Las Palmas e abbiamo aperto “La dulce Cecilia – moda y complementos”. Il mio negozietto. Gioia e cruccio degli otto anni successivi. In Italia ero sempre stata dipendente, quindi intraprendere l’avventura come autonoma è stato un (altro) salto nel buio. Ho dovuto imparare tutto. E tanto. Farmi conoscere dalle persone del luogo. Imparare una nuova lingua (in Italia avevo fatto un corso di spagnolo online, ma una volta arrivata non capivo assolutamente nulla quando mi parlavano!) E’ stata una grande, enorme esperienza che mi ha dato molto sotto tanti punti di vista. Grazie al lavoro svolto negli anni precedenti siamo riusciti a superare la pandemia, ma eravamo stanchi. Non sono una che si arrende, ma era arrivato il momento di salutare la mia “Dulce Cecilia” e di lasciarmi stupire una volta ancora da ciò che la vita aveva in serbo per me.

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Infatti, dopo 8 anni, precisamente nel 2022, c’è stato un ulteriore cambiamento. Hai chiuso l’attività per dedicarti ad altro.

Grazie ad una mia cara amica, appena chiuso il negozio, ho iniziato a lavorare come commerciale in una agenzia di pubblicità sempre qui a Las Palmas. Mi si è aperto un mondo. Mi sono rimessa alla prova, ho imparato cose nuove, tante. Un lavoro interessantissimo, che mi piace ogni giorno di più e di cui sono molto grata. Contemporaneamente ho iniziato anche a lavorare online. Con l’aiuto del mio compagno che si occupa di strategie di marketing per Facebook, ho intrapreso un business online che mi aiuta ulteriormente sul piano economico e mi offre la possibilità di aiutare nello stesso modo altre donne che, come me, hanno voglia e necessità di cambiamento.

Come si vive a Las Palmas? Quali sono i pro e i contro del viverci?

Si vive bene. Io e questa strana e meravigliosa città abbiamo un legame molto stretto, siamo nate nello stesso giorno: quello di San Juan. Las Palmas è una città che vive e ama la vita. E’ piena di colori, persone, esperienze. Vengono organizzati eventi di musica, spettacoli e arte a cui si può partecipare gratuitamente o comunque spendendo poco. E c’è la Spiaggia de Las Canteras che ti riempie di energia ogni volta che la guardi. Non è necessaria l’auto per spostarsi. I mezzi pubblici sono molto efficienti e servono benissimo la città. Inoltre i taxi sono sempre a disposizione a prezzi accessibili. Un ulteriore punto di forza è il clima che davvero è il migliore del mondo (almeno per me, perché se poi lo chiedi a chi vive a sud ti dirà che a Las Palmas è sempre nuvoloso… Ma io sono di Milano quindi…) Potrebbero curare di più la città, questo sì. Piovendo pochissimo, a volte e in alcuni quartieri, non è molto pulita. Inoltre nonostante ogni famiglia abbia uno o più cani non definirei Las palmas molto Pet Friendly e questo è un peccato. Sarebbe bello, a mio avviso, che adibissero più spazi per i cani.

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Come e in cosa sei cambiata in questi 10 anni di permanenza sull’isola?

Sono cambiata moltissimo. Anche se mi piace pensare che vivere qui mi ha aiutato ad essere chi sono veramente. Mi sono resa conto che posso fare più di quanto pensavo di essere in grado di fare. A me non piacciono i cambiamenti, ma ho dimostrato a me stessa che sono in grado di ricominciare e di fare cose che mi piace fare. Il vero tasto dolente è avere i miei genitori lontani, sono molto legata a loro, ma abbiamo trovato il modo di costruire un legame ancora più forte forse grazie proprio alla distanza. Vivere all’estero offre molto, ma qualcosa ti toglie, devi imparare a trovare il giusto equilibrio per essere soddisfatta e felice di questa scelta.

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Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe compiere la tua stessa scelta?

Che è una scelta molto soggettiva e che ci sono mille variabili da tenere in conto. Io posso raccontare la mia esperienza, che è stata, almeno all’inizio, un’altalena di emozioni non sempre positive. Si deve essere disposti a lasciarsi molto alle spalle, a trovare soluzioni, ad adattarsi e ad aprire la mente a cose nuove. Ma posso dire che mai avrei pensato di fare questa scelta e che ora fatico a pensare di averne potuta fare una differente.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Attualmente ho molti progetti personali che vorrei realizzare nei prossimi due anni, ma la vita mi ha insegnato che è davvero una sorpresa continua e ormai ho fiducia in lei. Professionalmente parlando vorrei consolidare ulteriormente le situazioni lavorative che ho al momento e di cui sono molto orgogliosa.

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