Federico da 7 anni in Repubblica Dominicana

«Scordatevi l’idea di paradiso tropicale, in Repubblica Dominicana la qualità della vita è pessima e la delinquenza è ad ogni angolo».

A parlare è Federico, 32enne ligure, che dal 2015 vive in uno dei ghetti più poveri di Santo Domingo. Qui ormai tutto lo chiamano Don Frederick.

I domenicani sono molto accoglienti ma per quanto riguarda il lavoro sono pessimi. Leggete cosa ci ha raccontato!

Di Enza Petruzziello

Otto ore di lavoro al giorno, le ferie, gli aperitivi, il centro commerciale la domenica, il calcio. Tutto questo? Non faceva per Federico, 32enne ligure, che nel 2015 decide di lasciare l’Italia in cerca della libertà, di un nuovo modo di vivere senza stereotipi. Ma anche con un obiettivo ben chiaro: aiutare il prossimo. Destinazione: Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.

Qui tutti lo chiamano Don Frederick. Vive in un ghetto dominicano, in uno dei quartieri più poveri e pericolosi della città. È riuscito a crearsi la sua stabilità poco alla volta. Ne sono successe di tutti i colori e ogni singola cosa ha contribuito a renderlo la persona che è adesso.

«Questa vita è davvero uno spettacolo e vale la pena viverla fino in fondo», è il suo motto. Una vita folle, la sua, che ha scelto per il suo essere spericolato e perché aveva voglia di avventurarsi in qualcosa che andasse oltre ai suoi confini.

Da un anno ha aperto un canale YouTube dove racconta la sua quotidianità, ma anche lo stile di vita, gli abitanti del Barrio, i problemi di tutti i giorni, le gioie e la soddisfazione di poter vivere libero. Ecco cosa ha raccontato al nostro magazine.

Federico ti va di parlarci un po’ di te?

«Mi chiamo Federico Cauro, ho 32 anni e arrivo da Vallecrosia, una cittadina tra Sanremo e Ventimiglia. Ho frequentato la scuola superiore Agraria di Sanremo, ma non l’ho mai finita, ritirandomi al terzo anno dopo aver capito che non mi interessava quello che stavo studiando. Cominciai a fare diversi lavori, penso di averli fatti davvero tutti, per poter mettere da parte importanti somme di denaro che mi avrebbero poi permesso di raggiungere i miei reali obiettivi. Mi sono sempre ispirato ad una vita libera, zero posto fisso, schiavo di nessuno. Sono una persona che difficilmente si abitua alla stessa cosa. Oggi ne faccio una, e domani ne staro facendo un’altra».

Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a lasciare l’Italia e trasferirti all’estero?

«I motivi sono stati sicuramente la voglia di avventura, di crescere, mettermi alla prova in situazioni difficili per potermi superare. La vita è una sola e dobbiamo approfittare del poco tempo che abbiamo per poter raggiungere il massimo potenziale di noi stessi».

Come mai la scelta è ricaduta proprio sulla Repubblica Dominicana e Santo Domingo? Conoscevi il posto o sei partito all’avventura?

«La prima volta andai in Repubblica Dominicana nel 2012 grazie ad un mio amico con cui condividevo un progetto artistico. Decidemmo di andare nel suo paese di origine per poter fare qualcosa di più interessante e diverso da quello che in Italia erano tutti abituati a vedere. Arrivai proprio nel suo quartiere, un quartiere molto povero e con un contesto sociale molto complicato, ma capii subito che lì dentro tutto sarebbe dipeso da me e con la giusta intelligenza avrei potuto fare quello che volevo».

Come sono stati gli inizi a Santo Domingo?

«L’inizio in Repubblica Dominicana penso sia uno dei migliori in tutto il mondo, persone super amichevoli e accoglienti, ospitali. Le cose poi si complicano dopo un po’ che si entra nella vita vera del posto e bisogna fare i conti con la dura realtà del paese. Ho vissuto per tantissimi anni in un patio di Haitiani, spendevo 200 euro al mese, ero diventato uno di loro. Adesso mi sono sistemato molto più comodamente, continuando però a vivere nello stesso quartiere. Qui il lavoro è meglio non cercarlo. Proprio per questo ad un certo punto ho iniziato a studiare Trading, Network Marketing e qualsiasi cosa mi avrebbe permesso di lavorare online per i fatti miei, per non dover dipendere da nessun dominicano del posto. Per la compagnia i dominicani sono fantastici, ma in ambito professionale PESSIMI!».

Vivi in un ghetto dominicano, in uno dei quartieri più poveri della città. Perché questa scelta?

«Dove vivo è uno dei ghetti della città, un’area malvista che non piace a nessuno, i tassisti si rifiutano di credere che io viva lì. È il quartiere del mio amico con cui sono venuto qui per la prima volta e ho deciso di restarci per la sicurezza che mi hanno dato le persone e anche per poter spendere il meno possibile».

Tutti lì ti chiamano Don Frederick. C’è stato qualcuno in particolare che ha iniziato a chiamarti così? Ti senti più Federico o Don Frederick?

«Questa è una bella domanda. Le persone del posto è come se mi avessero visto crescere, hanno visto il mio cambiamento nel corso degli anni. Ad un certo punto, un amico quando eravamo in gruppo mi dice che non ero più Federico, ma che ormai ero diventato Don Frederick.

Don Frederick rappresenta la maturità acquista negli anni e anche io sono consapevole di non essere più quello di prima».

Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana, rappresenta nell’immaginario collettivo il luogo ideale del mollo tutto e vado a vivere in un paradiso tropicale. Ma com’è realmente vivere qui?

«In Repubblica Dominicana si vive di fantasia, forse per poter ignorare la brutta realtà del posto. Mollare tutto per andare a vivere in un paradiso è un po’ una metafora del voler scappare dai propri problemi ma che alla fine non riuscirai mai a ignorare. La qualità della vita è pessima, c’e’ molto inquinamento, l’assistenza sanitaria è esattamente come quella negli Stati Uniti. C’è poco intrattenimento nelle città, onestamente non c’e’ davvero nulla da fare. La delinquenza è ad ogni angolo, quindi scordatevi le passeggiate dopo una cena al ristorante. La cena al ristornate ve la potete fare… la passeggiata no. Il costo della vita è basso, e qui che vi parlo dell’ aspetto positivo del paese. Diversamente dall’Italia, qui con i soldi puoi davvero fare tutto quello che vuoi. Con 1500 euro al mese si vive come un signore, senza farsi mancare nulla. Più soldi hai e più si acquisisce rispetto tra le persone. Con un po’ di soldi ci si può costruire la propria realtà, immergersi nella propria fantasia e farsi scivolare addosso tutti i problemi reali del posto».

Per quanto riguarda gli aspetti burocratici, invece, qual è l’iter per ottenere i visti e i permessi di soggiorno? A te come è andata?

«Nessun visto né permesso di soggiorno. Qui vieni con biglietto di sola andata e rimani quanto vuoi. Sono stato 5 anni senza mai tornare in Italia, quando superi i 3 mesi “legali” dovrai solamente pagare una multa di uscita. Per i miei 5 anni ho dovuto pagare 500 euro».

Racconti la tua quotidianità sul canale YouTube. Ti va di parlaci di questo tuo spazio virtuale?

«Ho deciso di aprire un canale YouTube per poter raccontare un po’ la mia vita. È un anno che ormai ce l’ho e anche se non riesco ad ottenere visibilità e i successi desiderati, vado avanti perché so che ho qualcuno che si è già affezionato e sono certo che prima o poi riuscirò a farlo esplodere. Quelli che mi seguono vogliono vedere il mio miglioramento di vita, che è appunto il mio primario obiettivo. Come faccio ad arrangiarmi nella vita di tutti i giorni. Forse a qualcuno di loro sono di ispirazione».

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Sempre più persone scelgono di lasciare l’Italia, soprattutto per cercare nuove occasioni lavorative all’estero. Consiglieresti loro Santo Domingo e perché?

«Consiglio Santo Domingo a tutti gli anziani che ormai si sono fatti la loto vita e cercano un posto dove poter oziare con la pensione. Il Paese non è adatto ai giovani, a meno che non vogliate mettervi alla prova in un’esperienza estrema come ho scelto di fare io».

Quando sei partito la prima volta, nel 2015, avevi appena 25 anni. Un bilancio dei primi tuoi 7 anni da expat? Come è cambiata la tua vita da quando vivi qui?

«La mia vita in questi 7 anni è cambiata tantissimo. In Italia ero una persona che qui non sarebbe potuta andare bene. Ho dovuto cambiare, adattarmi, imparare dalle persone del posto che mi hanno insegnato tanto, soprattutto TUTTO QUELLO CHE NON DEVO FARE NELLA VITA. Fa ridere la cosa, ma non avete idea di quanto sia stato importante per me questo. Vi basterà osservare: qui le conseguenze di un modo di essere o di fare le si vedono molto bene. Se sbagli paghi due volte».

Ci sono stati momenti difficili e in cui hai pensato di tornare in Italia?

«Ho passato momenti difficili, terribili, momenti in cui ho pensato che fosse arrivata la fine… in tutti i sensi, ma non ho mai pensato di tornare in Italia. La maggior parte degli italiani che ho conosciuto si sono arresi e sono andati via. Io no, ho sempre voluto distinguermi dalla massa e dimostrare che la propria vita non può essere troppo influenzata da un ambiente, ma deve esserlo dalle decisioni che prendi. Alla fine tu vivi esattamente quello che sei. Se qualcosa va storto, devi prima raddrizzare qualcosa dentro di te».

Progetti per il futuro?

«Per il futuro vorrei stare ad un livello di vita superiore a quello attuale e avere la possibilità di poter viaggiare più volte l’anno per poter continuare a fare altre esperienze in altri posti. Ovviamente non così lunghe, ma con il mio canale YouTube vorrei poter raccontare qualcosa di diverso».

Per contattare Federico ecco i suoi recapiti: https://www.youtube.com/@el_donfredi

Email: eldonfredi@gmail.com

Instagram: https://www.instagram.com/eldonfredi/