Andrea: A Londra da 17 anni

A cura di Maricla Panocchia

Partito dall’Italia cogliendo al volo la proposta di un collega universitario, che lo ha invitato ad andare a trovarlo a Londra, Andrea aveva programmato di rimanere nella capitale inglese per qualche mese, giusto il tempo di studiare la lingua (“sapevo un po’ d’inglese, ma era un livello scolastico”). Invece, Andrea vive a Londra da 17 anni, lavora, ha comprato casa e ci racconta i pro e i contro della vita in una delle metropoli più frenetiche, multietniche e ricche di opportunità del mondo.

Dagli affitti cari al caos dell’ora di punta in metro, passando per la frenesia che impregna un po’ tutto nella città, Andrea ci parla anche degli aspetti positivi del vivere a Londra, “una città dove puoi trovare tutto quello che desideri”. Inoltre, chi è volenteroso e non ha paura di lavorare, sarà ripagato.

Purtroppo, come ben sappiamo, dall’attivazione della Brexit diventato molto difficile per gli stranieri vivere e lavorare a Londra, e Andrea stesso ce lo conferma. “Venire qui e cercare lavoro sul posto non è più possibile” dice, “Devi farti assumere prima con una sponsorizzazione del datore di lavoro, oppure richiedere un visto di lavoro, sempreché tu rientri in determinate categorie professionali e tu abbia un salario minimo intorno alle 20.000£”.

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Andrea Lunardi Londra

Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Mi chiamo Andrea, sono toscano e vengo da Vinci, il paese natale di Leonardo, nella Provincia di Firenze. Mi piace la musica, leggere, viaggiare e fare sport. L’Italia è un Paese bellissimo tuttavia volevo la mia indipendenza e l’immobilismo che c’era mi stava stretto. Dopo aver fatto un Master a Venezia sul turismo sono venuto a Londra quasi per gioco. Un collega di corso, che aveva già lavorato qui, propose di andare a trovarlo. Doveva essere un soggiorno di qualche mese per migliorare l’inglese e dopo 17 anni sono ancora qui.

Adesso vivi a Londra. Come mai hai scelto di trasferirti proprio lì?

Volevo migliorare l’Inglese e fare un’esperienza all’estero, sia perché l’inglese mi è sempre piaciuto come lingua sia per ragioni di lavoro. Credo che Londra sia la più grande metropoli internazionale e cosmopolita di tutta Europa (anche se ora non ne fa più parte), con una vita culturale vivacissima. È come se fosse un piccolo mondo all’interno della stessa città. Qualsiasi cosa tu voglia fare, cercare, provare o vedere qui la trovi.

Di cosa ti occupi e com’è la tua vita quotidiana?

Da qualche anno mi sono specializzato come Billing Analyst nel SaaS (Service as a Software) e adesso lavoro per una multinazionale americana nel settore del Cloud Software.

Da dopo la pandemia l’azienda ci ha concesso di lavorare da remoto e di andare in ufficio come minimo una volta alla settimana. Questo ha migliorato notevolmente la qualità della vita, in quanto ho più tempo da dedicare ai miei interessi e mi permette di evitare il pendolarismo nella City dove, durante le ore di punta, la metro è super affollata (uno stress in meno)!

Quali difficoltà hai dovuto affrontare e come le hai superate?

All’inizio la barriera linguistica. Per quanto avessi studiato l’inglese, ero comunque a un livello scolastico per cui ho dovuto impegnarmi ad arricchire il vocabolario e comprendere la fonetica. Anche la barriera culturale ha rappresentato un problema, gli inglesi in genere sono molto più riservati e meno diretti rispetto a noi italiani, inoltre tendono a non esprimere le loro emozioni.

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Credo che queste siano caratteristiche in comune fra quasi tutti i paesi del Nord Europa, poi alla fine ci si abitua e si può arrivare anche ad apprezzarle.

Londra ti ha stupito positivamente? In quali contesti?

È un piccolo mondo, la città è sempre in movimento e pronta a offrirti nuove situazioni.

Qualsiasi cosa tu voglia fare o provare la trovi dalla varietà culinaria, agli spettacoli, all’intrattenimento, ai corsi universitari eccetera. Dal punto di vista professionale ci sono tantissime opportunità e ho apprezzato molto l’etica sul lavoro. Mi ha positivamente stupito la quantità di verde che c’è a Londra rispetto alle maggiori città italiane, ci sono veramente tanti alberi e tante piante, di tutte le dimensioni. Non per ultimo, sono rimasto sorpreso dall’apertura mentale e dal rispetto per le diversità che si trovano qui.

Andrea Lunardi Londra

Come sei stato accolto dai londinesi?

Penso che quando vivi all’estero sei sempre uno straniero che vive a casa di qualcun’altro, questo succede in qualunque Paese tu vada. A parte le dinamiche che questo status comporta, sono stato accolto con gentilezza e curiosità. Non ho mai avuto nessun problema.

C’è una comunità italiana? Ne fai parte?

C’è una grandissima comunità d’italiani, so che ci sono diversi Meetups e forums per incontrarsi con altri Italiani e qualche volta, in passato, vi ho preso parte. Trovo che sia un’idea molto carina per incontrare altri connazionali, scambiarsi opinioni e aiutarci fra di noi.

Com’è, secondo te, il rapporto qualità/costo della vita?

La città è cara in generale, come tutte le metropoli, tuttavia penso che a Londra ci siano opportunità per tutte le tasche, basta sapersi muovere. È difficile esprimere un rapporto qualità/costo della vita che sia standard in quanto ognuno di noi ha le sue priorità e aspirazioni personali. Dal punto di vista personale credo che la qualità della vita in generale sia più alta in Italia, la differenza è che i salari e l’etica sul lavoro a Londra sono molto più elevati per cui ti puoi togliere qualche soddisfazione e comodità in più sia dal punto di vista professionale sia economico. Trovo che la qualità dell’ambiente lavorativo, qualunque sia, influisca sulla qualità della vita in generale in quanto ci trascorriamo 40 e più ore a settimana delle nostre vite.

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Quali sono le difficoltà principali del vivere e lavorare a Londra oggi?

Trovare alloggi e camere richiede tempo e pazienza, nel mercato degli affitti c’è molta richiesta e gli alloggi sono cari. Inoltre nella Common Law non ci sono contratti di affitto tipici, la durata è sempre relativamente breve e molto spesso ti ritrovi sottoposto a rincari. Prima di comprare casa ho dovuto trasferirmi 4 volte in 6 anni. La vita è frenetica e devi essere sempre in movimento. A Londra tutto è veloce, con tutti i pregi e difetti che questo comporta. Il lato positivo è che se sei volenteroso, sveglio e capace, sarai sicuramente ripagato. La città offre opportunità che non avresti mai pensato esistessero, tutto diventa possibile.

È realisticamente possibile adesso, dopo la Brexit, andare a Londra e cercare lavoro sul posto?

Non è più possibile, dopo la Brexit, venire a Londra e cercare lavoro sul posto. La permanenza è limitata a 90 giorni. Devi farti assumere prima con una sponsorizzazione del datore di lavoro, oppure richiedere un visto di lavoro, sempreché tu rientri in determinate categorie professionali e tu abbia un salario minimo intorno alle 20.000£.

Se potessi tornare indietro, c’è qualcosa che faresti diversamente?

Me la sarei presa un po’ più easy.

Andrea Lunardi Londra

Quali sono i punti di forza e quali i “difetti” di Londra, nella tua opinione?

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Punti di forza: offerta culturale, opportunità, dinamismo, trasporti, una realtà globale, parchi meravigliosi.

Difetti: frenetica (se non sei giovane può essere stancante), cara, standard delle abitazioni piuttosto basso.

Consiglia qualche luogo fuori dalle rotte turistiche da visitare almeno una volta nella vita…

Kew Gardens, Imperial War Museum ed il RAF museum, Hampstead Heath, POP Brixton e il Brixton Village, Greenwich (con il pass giornaliero per vedere i musei), Richmond, Mercato Metropolitano di Elephant & Castle e Mayfair.

Quali sono i tuoi consigli, invece, per vivere come un londinese anche durante una breve vacanza?

Fare un pic-nic al parco, il Sunday Roast la Domenica, visitare i pubs tradizionali, i roof top bars, vedere uno dei tanti spettacoli e cabarets che ci sono in città.

Che suggerimenti daresti a chi sogna di cambiare vita ma non sa da che parte cominciare?

Di fare un minimo di ricerca e di avere un’organizzazione di base, poi di partire senza pensarci troppo. Il primo passo non ti porta subito dove vuoi arrivare ma ti toglie da dove sei, poi quando sei in movimento le cose hanno un loro corso e succedono da sole. Non c’è niente che può andar male rispetto alla situazione da cui sei partito, le esperienze negative non esistono perché qualsiasi esperienza t’insegna sempre qualcosa e questo può essere solo positivo! Concediti un po’ d’ingenuità e d’incoscienza. Quando sei fermo non succede niente.

Qual è/è stata la tua paura più grande e come l’hai affrontata?

All’inizio potevo contare solo su me stesso e avevo paura di non farcela, poi mi sono reso conto che era tutto un costrutto mentale. Come ho scritto sopra, basta mettersi in movimento e impostare il timone, poi le cose succedono da sole.

Progetti per il futuro?

Una volta che avrò risolto alcune cose mi piacerebbe aprire un’attività in proprio.

Per seguire e contattare Andrea:

Facebook: https://www.facebook.com/andrea.lunardi

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