André e Lara: il cambiamento non ci fa paura!

A cura di Maricla Pannocchia

Giovani, affiatati, coppia nella vita e nel viaggio Andrè e Lara, entrambi di Longarone, un paesino nel bellunese, a un certo punto si sono sentiti come soffocare nella loro vita in Italia. “Per molti la nostra vita era perfetta: un appartamento ristrutturato, due buoni lavori con ottimi stipendi, famiglie e amici che ci vogliono bene, nessun debito” racconta la coppia, “Tutto quello che avevamo, l’abbiamo ottenuto con tanto impegno e sacrificio. Fin da piccoli siamo cresciuti con l’idea che, una volta diventati “grandi”, avremmo dovuto avere un posto fisso e tenerlo stretto, comprare casa e, a trent’anni, iniziare a rispondere alle domande sul matrimonio e sui figli. Ecco, non siamo d’accordo con questo sistema.”

E, così, Andrè e Lara hanno lasciato i rispettivi lavori, informato le famiglie del loro piano e sono partiti, con i risparmi messi da parte, per quello che definiscono il loro viaggio a lungo termine. La prima tappa è l’India, dove i ragazzi si trovano da due mesi, un vero e proprio shock culturale al quale, pian piano, si stanno adattando. “Molte persone hanno paura di lasciare tutto e viaggiare” raccontano Andrè e Lara, “Altre credono che sia impossibile farlo se non si hanno molti soldi ma, in realtà, ci sono tanti metodi per non spendere cifre esorbitanti. Noi abbiamo scelto di esplorare il sud-est asiatico, meta notoriamente economica per noi occidentali.”

Secondo la coppia, comunque, la vera paura che ferma tante persone è quella del cambiamento. In questi due mesi di viaggio, Andrè e Lara, che lavorano come articolisti per un magazine sportivo (una loro grande passione è la montagna) e gestiscono un canale YouTube in crescita, che dà loro qualche entrata economica, hanno incontrato molti viaggiatori, più da soli che in coppia, “ma pochissimi italiani. Crediamo che mollare tutto per viaggiare non sia nella mentalità della maggior parte della gente del nostro Paese.”

Andrè e Lara Viaggi e Outdoor

Ciao ragazzi, raccontateci qualcosa di voi. Chi siete, da dove venite…

Ciao a tutti! Siamo Andrè e Lara, ci siamo conosciuti nel febbraio del 2012 e, da allora, non ci siamo più lasciati. Entrambi siamo nati e cresciuti nel bellunese, a Longarone, un piccolo paese ai piedi delle Dolomiti. Andrè, classe 1989, un po’ nerd e appassionato per gli sport outdoor con un debole per l’arrampicata. Sono una persona attiva, determinata e un po’ logorroica! Lara, classe 1993, amante della montagna fin da piccola. Mi ritengo una persona molto curiosa, precisa e un po’ cocciuta, sarà perché sono capricorno?! Abbiamo passato un terzo della nostra vita insieme, accomunati da due grandi passioni: la montagna e il viaggio. Abitando in montagna l’abbiamo sempre frequentata sia in estate, tra vie ferrate, scalate e trekking, sia in inverno, facendo scialpinismo. L’approccio ai viaggi è avvenuto qualche anno dopo l’inizio della nostra relazione, dopo la laurea di Lara e una stabilità economica. Da quando, però, ne abbiamo avuto la possibilità, ogni weekend, festività o semplicemente quando ne sentivamo il bisogno, prenotavamo un volo. La montagna e il viaggio sono essenziali nelle nostre vite e non potremmo farne a meno!

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Avete detto che la vostra vita in Italia era “perfetta” ma piatta e questo vi ha spinti a cambiare. Potete raccontarci meglio?

Esatto, per molti la nostra vita era perfetta: un appartamento ristrutturato, due buoni lavori con ottimi stipendi, famiglie e amici che ci vogliono bene, nessun debito. Tutto quello che avevamo, l’abbiamo ottenuto con tanto impegno e sacrificio. Fin da piccoli siamo cresciuti con l’idea che, una volta diventati “grandi”, avremmo dovuto avere un posto fisso e tenerlo stretto, comprare casa e, a trent’anni, iniziare a rispondere alle domande sul matrimonio e sui figli. Ecco, non siamo d’accordo con questo sistema. Ci siamo resi conto, soprattutto dal 2020 in poi, che ciò che di più importante e prezioso possediamo non sono cose, che il sistema consumista in cui viviamo ci spinge a comprare continuamente, ma che ciò che conta davvero è il tempo. Vivevamo le giornate in attesa del weekend, giorni in cui potevamo evadere dalla solita routine. Sveglia alle 6, dalle 8 alle 17 in ufficio, palestra, cena e riposo. Ripetere il tutto per 5 volte. Tutto questo ci stava facendo perdere l’entusiasmo sia nel fare le cose sia nella nostra relazione. Avevamo bisogno di qualcosa di nuovo, di nuovi stimoli, di conoscere nuove persone. Ci teniamo a dire che la nostra scelta di cambiamento non è universale e la vita “normale” non è necessariamente “sbagliata” per tutti. Anzi, ognuno deve sentirsi libero di vivere la propria, unica vita come meglio crede, e per noi prendere un biglietto di sola andata per l’estero è stata la scelta migliore che potessimo fare.

Adesso siete in India. È il primo Paese di quello che si prospetta come un lungo viaggio, giusto?

Giusto. Siamo arrivati in India a inizio ottobre e staremo qui nel nord per un paio di mesi, poi voleremo in Thailandia. Il progetto sarebbe quello di stare nel sud-est asiatico, o in Asia in generale, per circa un anno. Ci piacerebbe, poi, proseguire verso l’estremo Oriente e l’America.

Quali sono i Paesi che avete intenzione di visitare?

Come detto sopra, abbiamo intenzione di visitare il sud-est asiatico partendo dalla Thailandia, poi Laos, tutto il Vietnam (da nord a sud) e, in questo Paese, ci piacerebbe provare un’esperienza diversa e attraversarlo in moto. Da lì siamo indecisi se volare in Corea del Sud e poi Giappone per la fioritura dei ciliegi, oppure dal Vietnam entrare in Cambogia e fare Malesia, Singapore e Indonesia. Uno dei nostri sogni sarebbe arrivare al campo base dell’Everest e, quindi, andare in Nepal, però non sappiamo se ci riusciremo a farcela, essendo un Paese un po’ fuori rotta.

Vi lasciate guidare dal caso e dall’istinto oppure avete un itinerario ben delineato da seguire?

In linea di massima abbiamo un’idea dei Paesi che vorremmo visitare ma non vogliamo farci troppi progetti e pensare al futuro. Come ci dice sempre il nostro istruttore di yoga “Live today. Not yesterday. Not tomorrow” (vivi oggi, non ieri, non domani). Stiamo conoscendo tantissime persone che ci danno tanti spunti su luoghi da vedere e attività da fare, quindi, il viaggio è in continua evoluzione. Ad esempio, dovevamo stare a Rishikesh solo qualche giorno ma, alla fine, ci siamo rimasti per tre settimane, facendo un corso intensivo di yoga da 200 ore.

Andrè e Lara Viaggi e Outdoor

Che lavori facevate in Italia?

Io, Lara, dopo la laurea in Scienze Ambientali ho sempre lavorato nel settore dell’occhialeria, in ufficio tecnico, per aziende facenti parti di noti gruppi del lusso. Andrè, invece, ha lavorato per quattordici anni come tecnico elettrico facendo anche delle esperienze di qualche mese all’estero.

Adesso lavorate?

Sì e no. Da settembre dello scorso anno abbiamo un canale YouTube che sta crescendo lentamente e che ci dà una piccola entrata. Inoltre, scriviamo degli articoli di arrampicata per un magazine online che tratta di outdoor.

In ogni caso, preveniamo uno dei commenti più diffusi in bacheca, e vi chiedo: come fate con i soldi?

Per ora stiamo vivendo con i nostri risparmi. Molti pensano che per intraprendere un viaggio a lungo termine ci vogliano parecchi soldi ma non è necessariamente così. Noi, ad esempio, ci siamo fissati un budget di 16 € a testa al giorno che comprende vitto, alloggio e spostamenti. In un anno sono circa 6.000 €. Abbiamo deciso di visitare Paesi economici e il sud-est asiatico è una delle mete più gettonate per i viaggiatori low-cost. Nel caso andassimo in Paesi più costosi, come ad esempio il Giappone, useremmo sicuramente piattaforme come Workaway o Couchsurfing.

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Come mai avete deciso d’intraprendere questo tipo di esperienza piuttosto che, per esempio, stabilirvi all’estero come stanziali?

Per il momento preferiamo viaggiare e non stabilirci in un altro Paese in quanto la nostra vita è in una fase evolutiva. Vivere in posti differenti ci dà la possibilità di ricevere molti spunti e nuove idee per trovare ciò che vogliamo fare da “grandi”. Magari, in futuro, potremo pensare di stabilirci da qualche parte nel mondo o tornare in Italia ma, per ora, continuiamo a scoprire questo fantastico pianeta.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla vostra scelta?

Eh, diciamo che affrontare questo discorso con i nostri genitori è stata, forse, la parte più impegnativa. Eravamo molto preoccupati per la loro reazione ma, alla fine, non è andata poi così male. Da un lato se lo aspettavano, accennavamo spesso al fatto che in Italia non stavamo bene e ogni scusa era buona per partire. Hanno semplicemente accettato la nostra scelta capendo che questo viaggio era ciò che ci rendeva felici. Per quanto riguarda amici e conoscenti, questi ci hanno dato il pieno appoggio, e molti erano invidiosi, in senso buono, del nostro coraggio. I rispettivi datori di lavoro e colleghi, invece, sono quelli che sono rimasti un po’ più di stucco della nostra scelta, ma sono stati comunque felici per noi.

viaggiare

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Ci sono mai stati dei momenti, prima di partire, in cui avete pensato di star facendo una sciocchezza?

Crediamo che sia naturale pensare di star facendo una sciocchezza davanti a una scelta drastica come quella di mollare tutto e partire. I mesi e giorni prima della partenza stavamo vivendo ancora la nostra vita “normale” ed eravamo presi nell’organizzazione del viaggio. Il momento in cui abbiamo realizzato ciò che stavamo per fare è stato quando siamo usciti dalla porta di casa. Lì ci siamo sentiti destabilizzati, persi e dubbiosi della nostra scelta. Perdere la coincidenza Roma – Delhi è stata la nostra “benedizione” per la partenza. Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere qualche ora nella capitale con persone entusiaste del nostro viaggio che ci hanno trasmesso la loro energia, facendoci capire che stavamo facendo la cosa giusta.

Come affrontate quest’esperienza in quanto coppia?

Sicuramente affrontare “un’avventura” di questo tipo in due è più facile. Ognuno è la spalla dell’altro. Dopo tanti anni insieme abbiamo imparato a condividere ogni nostro pensiero, dividendone il peso. Siamo consapevoli che non mancheranno i momenti di tensione e disaccordo, ma cercheremo di affrontare ogni situazione come abbiamo sempre fatto, ovvero, parlandone.

Che consigli dareste a chi, in Italia, si sente come vi sentivate voi prima di partire?

Ragazzi, partite sereni. È inevitabile avere un po’ di ansia e timori, è normale sentirsi così. La cosa che abbiamo sempre pensato è che il mondo è fatto di persone fisiche, con sentimenti e bisogni proprio come noi. Un consiglio: non ascoltate nessuno ma solo voi stessi. Solo noi sappiamo cosa sia giusto fare per la nostra unica vita. Da quando siamo partiti, abbiamo incontrato sempre belle persone sia del posto sia viaggiatori. Non vi sentirete mai soli.

Cos’è, per voi, il cambiamento?

Il cambiamento, per noi, è la linfa vitale. Siamo due persone molto attive e abbiamo l’esigenza di ricevere stimoli ed emozioni sempre diversi. Il cambiamento non è solo in senso radicale e drastico ma può essere visto in tante cose: un nuovo giro in montagna, assaggiare qualcosa di diverso o conoscere culture opposte alla nostra. Grande o piccolo che sia, lo vediamo come un qualcosa che ci arricchisce. Dobbiamo accogliere tutti i cambiamenti, volontari o involontari che siano, e trasformarli in occasioni per la crescita personale.

Come descrivereste, per ora, l’India?

Il primo impatto con l’India è stato scioccante. Ci siamo guardati e ci siamo chiesti “ma dove c***o siamo arrivati?”. Appena usciti dall’aeroporto di Nuova Delhi, alle 3 del mattino, ci siamo ritrovati in una realtà completamente opposta alla nostra. I clacson, un odore indescrivibile e un’afa travolgenteci hanno dato il benvenuto in questa terra meravigliosa. Non nascondiamo, però, che nelle prime due settimane volevamo lasciare l’India. Avevamo notato troppa insistenza da parte degli indiani, caos e sporcizia. Giorno dopo giorno, però, qualcosa dentro di noi ci diceva di aspettare e dare una possibilità a questo mondo così lontano dal nostro. Capire l’India non è facile e crediamo non sia possibile nemmeno in una vita intera. Bisogna lasciarsi trasportare, aprirsi e cercare di abbattere la grande barriera culturale che ci separa. Si dice che la ami o la odi. Per noi è stato un po’ un mix ma ora, dopo due mesi qui, possiamo dire che l’amiamo. È un sentimento difficile da esprimere, l’India ci è entrata dentro e crea dipendenza. L’idea di andare via ci rattrista molto e sarà difficile scendere in strada e non avere il continuo spettacolo che l’India ti offre. Inutile porsi troppe domande sul perché alcune cose siano così pazze, la risposta è solo una: “Questa è l’India.”

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Cosa state provando in questa parte iniziale della vostra esperienza?

Stiamo affrontando tutto, imprevisti inclusi, in maniera molto naturale e cercando di prendere la vita con filosofia, senza stress e lentamente. Ci sentiamo a nostro agio, è un po’ come se avessimo sempre vissuto in questo modo, un po’ nomade. Abbiamo spuntato il primo punto della nostra bucket list quindi non potremmo essere più felici. La cosa più difficile da gestire è stare 24 ore su 24 insieme, ritagliarci i nostri spazi e ristabilire un nuovo equilibrio di coppia, ma questo verrà con il tempo.

Come vi siete mossi per cercare un’assicurazione di viaggio valida?

Semplicemente cercando e informandoci on-line. Ci siamo affidati anche alle recensioni dei vari travel bloggers, ne abbiamo selezionate un paio valide e poi, confrontandole, abbiamo scelto quella più conveniente per noi. Inoltre, abbiamo contattato l’assicurazione e, in cambio di alcune storie sui social, siamo riusciti a ottenere una percentuale di sconto.

Cos’avete imparato, finora, da questa esperienza?

“Slowly, slowly” questo è quello che abbiamo imparato finora, ovvero a vivere lentamente. In India lo ripetono come un mantra. Uno dei motivi per cui abbiamo lasciato l’Italia è il sistema stressante e frenetico in cui eravamo incanalati, mentre l’india è l’esatto opposto. Qui sono tutti super tranquilli, anche troppo a volte, a fare qualsiasi cosa. Bisogna, quindi, armarsi di pazienza, cancellare ogni programma e lasciarsi trasportare dall’onda indiana.

Siete anche appassionati di outdoor, come si evince dal vostro nome sui social. Vi va di raccontarci qualche esperienza che vi è rimasta particolarmente nel cuore?

Esatto, l’amore per l’outdoor, in special modo quello per la montagna, è nato anni prima rispetto a quello per il viaggio. In montagna ci sentiamo liberi, in totale armonia con l’ambiente circostante. Difficile raccontare di qualche esperienza, ognuna nella sua bellezza è unica. La cosa, però, che accomuna tutte le salite è l’emozione esplosiva quando raggiugiamo la cima, la consapevolezza che ce l’abbiamo fatta con le nostre forze. La salita al Gran Paradiso è stata una delle avventure più emozionanti; camminare sul ghiacciaio a 4000 metri con raffiche di vento a oltre 70 km/h sicuramente entra nella top 10. Abbiamo nel nostro bagaglio oltre 200 cime raggiunte insieme e di tutte conserveremo per sempre un prezioso ricordo. Da amanti della natura, una delle esperienze che più ci ha emozionati è stata sicuramente l’aurora boreale. È stato come vivere un sogno a occhi aperti, uno dei momenti più incredibili della nostra vita.

Siete molto attivi sui social. La vostra ambizione è quella di diventare travel influencer/blogger?

Prima di tutto, lo facciamo perché vogliamo condividere le nostre passioni, essere d’ispirazione e di aiuto per chi, come noi, ama l’outdoor e i viaggi. Sì, ci piacerebbe diventare travel blogger e ci stiamo provando tramite il nostro blog. È ancora in fase di costruzione ma speriamo che, in futuro, possa diventare il nostro lavoro.

Se poteste tornare indietro, fareste qualcosa diversamente?

Sì, forse partiremmo prima. Crediamo, però, che ogni persona abbia una strada predefinita da percorrere. Le scelte che un individuo compie sono frutto di esperienze fatte negli anni, quindi, se siamo partiti solo ora, significa che questo era il nostro momento. Per il resto, no, non cambieremmo nulla. Ciò che è stato è stato e va bene così. Ora pensiamo al presente.

Che suggerimenti dareste a chi sta per partire per un lungo viaggio di cambiamento?

Qualunque siano le ragioni del cambiamento, seguite il vostro istinto. Non abbiate paura e soprattutto ascoltate voi stessi. Se la scelta è controcorrente avrete molte persone a ostacolarvi, ricordatevi di loro quando tornerete realizzati. Cambiare non è facile, occorre impegnarsi e dedicarsi parecchio, soprattutto all’inizio. Questi sono anche i suggerimenti che abbiamo seguito per realizzare il nostro lungo viaggio di cambiamento. Non sappiamo come andrà, se riusciremo nel nostro obiettivo di diventare dei nomadi digitali, ma quello che conta è fare il primo e difficile passo.

Quali sono, secondo voi, i limiti mentali che fanno sì che spesso le persone, pur desiderandolo, non provino neanche a vivere esperienze come la vostra?

Crediamo che a frenare le persone sia proprio la paura del cambiamento. Dopo anni immersi nella solita routine, il solo pensiero di lasciare qualcosa di certo per l’ignoto fa un certo effetto. Pensate anche solo banalmente a quando stiamo per cambiare lavoro, a quanti dubbi e ansie ci vengono! Molte persone sono frenate dalla questione soldi, avere ogni mese un’entrata è sicuramente rassicurante, ma ci sono delle soluzioni che ti permettono di viaggiare senza toccare troppo il tuo conto in banca. Tanti però non ne sono a conoscenza. Un’altra questione, che ci ha toccati in prima persona, è la famiglia. Il senso di colpa nel lasciare i nostri cari è stato duro da superare però, con il tempo, si è alleviato, e, grazie ai social, la lontananza si sente meno. Un’altra paura molto diffusa è l’essere da soli, questo è un grande limite. In questo viaggio però abbiamo incontrato più gente da sola che in coppia e la maggior parte erano donne. Il mondo è più bello di quanto ci fanno credere e le persone incontrate sono sempre state ospitali e disponibili ad aiutarci. In questi due mesi, tuttavia, abbiamo visto pochissimi connazionali. Crediamo proprio che non sia nella nostra mentalità d’italiani lasciare tutto e partire.

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Il viaggio per voi è…

Il viaggio è un po’ come il cambiamento: è un’opportunità di crescita personale attraverso il quale ogni giorno si ha la possibilità d’imparare qualcosa di nuovo. È, secondo noi, il sistema migliore per conoscersi e imparare ad accettarsi, ed è anche un buon modo per uscire dalla propria comfort zone. Viaggiare in Paesi molto diversi dal nostro, come l’India, per esempio, ti mette a dura provasia a livello fisico, tra odori nauseanti e indescrivibili o stanchezza data da spostamenti infiniti anche solo per qualche centinaio di chilometri, sia mentale. Adattarsi a nuovi stili di vita non è sempre semplice, occorre mettersi in gioco e sfoderare tutta la pazienza disponibile per non rispondere male a qualcuno. Inoltre, viaggiando low cost, bisogna stare attenti a ogni minima spesa ed essere pronti a enormi sacrifici per rimanere nel budget prestabilito, il che significa dormire in ostelli da incubo e pranzare con biscotti del discount. Tutto ciò ci fa molto sorridere, finora ne abbiamo passate delle belle e siamo solo all’inizio del nostro viaggio a lungo termine. Abbiamo sviluppato un grande senso di adattamento, imparato tantissimo di nuove culture e qualche parola in sanscrito, stretto la mano a decine di persone e scattato centinaia di selfie. È proprio una figata viaggiare, ci rende molto felici e liberi. Non abbiamo bisogno di altro se non di continuare a farlo!

Progetti futuri?

Per il nostro futuro prossimo speriamo di continuare a viaggiare vedendo il più alto numero di Paesi possibile e speriamo anche di continuare a condividere le nostre esperienze con chi ci segue nonché di diventare, come accennato, dei nomadi digitali. Prima o poi ci fermeremo, o forse no, chi lo sa? Non vogliamo farci condizionare troppo dal futuro, cerchiamo di vivere al meglio il presente, che è la nostra unica certezza.

Per seguire e contattare Andrè e Lara:

E-mail: alpursuitofhappines@gmail.com

Sito web: www.andrelara.net

Instagram: @andrelara_

YouTube: https://youtube.com/@andreelara?si=puEnihXGPHGdLkKF