Scirly: artista circense a Parigi
A cura di Maricla Pannocchia
A tutti è capitato, specialmente da bambini, di rimanere incantati dal circo. Per non parlare di tutti i films e i libri che hanno narrato di vicende che si sono svolte fra i tendoni, in questo luogo sospeso fra realtà e magia. Scirly, poco più che trentenne, fa parte proprio di una famiglia circense ma, in Italia, non si sentiva supportata. In effetti, la vita non è facile nel nostro Paese per chi è un artista o aspirante tale ed ecco che, con un contratto per lavorare a Disneyland Paris in mano, la ragazza è partita alla volta di Parigi, conquistando i propri successi con tanta fatica e con impegno.
Ciao Scirly, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao, sono Scirly, ho 34 anni e sono nata in una famiglia circense. Fino all’età di 7 anni ho vissuto spostandomi di città in città con il circo di famiglia. Quando la mia famiglia ha deciso di chiudere il circo, ci siamo fermati nelle Marche e i miei famigliari hanno aperto un’agenzia di spettacolo attiva ancora oggi. Questa scelta mi ha permesso di continuare l’attività di famiglia, l’arte circense, ma anche di studiare e fare esperienze diverse.
Quando hai sentito il bisogno di lasciare l’Italia?
Il momento in cui ho sentito l’esigenza di cercare altrove è stato quando ho realizzato che in Italia un mestiere artistico come il mio non era messo sullo stesso piano di un qualsiasi altro impiego.
Come sei arrivata a Parigi? È stato amore a prima vista?
Conoscevo già Parigi, avendo fatto molti viaggi in questa città, e me ne sono definitivamente innamorata durante un viaggio scolastico grazie alla mia professoressa di francese che ci ha fatto vivere la sua essenza. In seguito, ho passato il mio Erasmus qui e ho sempre sentito un richiamo a tornare. Solo 10 anni dopo l’Erasmus sono partita in seguito all’ottenimento di un contratto a Disneyland Paris. Sarei dovuta restare solo pochi mesi e oramai sono più di quattro anni che sono qua. Attualmente lavoro in un cabaret.
Come vivi la tua quotidianità lavorativa a Parigi?
Parigi è molto stimolante. La Francia in generale tutela gli artisti e li aiuta nel loro percorso di formazione ed evoluzione. La mia quotidianità è molto varia, non ho orari fissi quindi organizzo le mie giornate tra prove, spettacoli e viaggi in maniera diversa ogni settimana.
Quali sono, secondo te, le differenze fra lo stile di vita francese e quello italiano e quali, invece, i punti in comune?
I francesi sono un popolo molto riservato e rispettoso. Sanno essere accoglienti ma per instaurare dei rapporti di amicizia ci vuole tempo, non è semplice. Noi italiani siamo molto espansivi e gioviali e questo loro modo di essere all’inizio destabilizza un po’.
Punti in comune sinceramente non riesco a trovarli! Abbiamo davvero due culture molto differenti.
Come hanno reagito i tuoi famigliari, amici e conoscenti davanti a questa tua decisione?
Non è stato facile per la mia famiglia lasciarmi andare. Come ogni buona famiglia italiana e circense che si rispetti siamo molto uniti. Ma tutti, parenti e amici, mi hanno sostenuto e sono felici dei miei successi, anche se non smettono mai di ricordarmi che a casa c’è sempre posto per me!
Che consigli daresti a chi sogna di visitare Parigi?
Di non fermarsi ai soli monumenti principali. Parigi è una città da vivere e respirare. Bisogna avventurarsi nelle sue vie, scoprire i quartieri meno battuti o, perché no?, passare una serata in un piccolo teatro parigino.
E quali, invece, a chi vorrebbe trasferirsi lì?
Io ho avuto la fortuna di arrivare con un contratto a Disneyland Paris che mi ha permesso di avere un grande aiuto con l’alloggio e tutti i documenti necessari per vivere e lavorare in Francia. Dopo aver parlato con altri stranieri che si sono avventurati a Parigi senza lavoro e senza alloggio, posso consigliare di venire con dei risparmi in quanto all’inizio sarete obbligati a orientarvi verso degli Airbnb o dei subaffitti. Consiglio anche di arrivare avendo studiato un po’ la lingua in quanto la burocrazia francese è piuttosto complessa ma bisogna farci i conti, e per trovare lavoro vi servirà parlare la lingua del posto, l’inglese non è parlato da tutti.
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È facile trovare lavoro a Parigi? Quali sono i mestieri e le competenze più richieste?
Sicuramente c’è molta offerta nel campo della ristorazione, ci sono molti ristoranti italiani a Parigi che cercano sempre personale. La città, tuttavia, offre molte opportunità anche a persone con titoli di studio elevati ed è facile crescere nelle varie imprese che hanno sede qui. Inoltre mi sento di menzionare Disneyland Paris che è una vera e propria azienda, composta da più di cento mestieri e che assume durante tutto l’anno.
Com’è, secondo te, il rapporto costo-qualità della vita in città?
Abbastanza equilibrato. Poi dipende da ciò che intendiamo per “qualità della vita”. Certo, Parigi è cara, ma l’offerta che dà è imparagonabile. In Italia vivevo in una città con poca offerta culturale nella quale ogni spostamento richiedeva l’auto e ogni anno facevo dei viaggi lunghi e costosi solo per vedere uno spettacolo o per formarmi. Qui mi sposto solo con i mezzi pubblici e tutto è a portata di mano e per me è molto importante.
Quali sono i tuoi luoghi preferiti di Parigi e quali consiglieresti a chi vuole visitare parti della città che non sono nei tipici itinerari turistici?
Adoro Montmartre e il parco di Buttes Chaumont. Come detto prima consiglio di scoprire i vari quartieri come il Marais per esempio, perdendosi nelle sue vie, e di prendere del tempo per fare delle passeggiate nei parchi della città.
Ti piacerebbe rimanere a vivere a Parigi per il resto della tua vita?
Certamente, mi sento a mio agio qui, anche se devo ammettere che il mare mi manca un po’.
Quali difficoltà hai dovuto affrontare e come le hai superate?
C’è stata la difficoltà con la lingua e poi quella con l’adattamento culturale e il lancio nel mondo dello spettacolo francese dopo il mio contratto a Disneyland. Ho avuto attorno a me molte persone che mi hanno aiutata e sostenuta, soprattutto quello del cambio di lavoro è stato un momento di grande stress perché ho dovuto ricominciare da zero, non avevo contatti e non sapevo se me la sarei cavata. Ma la voglia di riuscire era tanta e credo che la determinazione possa fare la differenza.
Quali sono stati, invece, i momenti più belli che hai vissuto finora?
Ce ne sono tanti. Ogni qualvolta ho ottenuto qualcosa con le mie forze, che sia in campo professionale o personale. Traslocare nel mio primo appartamento a Parigi, nel quartiere dei miei sogni, è stato decisamente uno dei più bei momenti che ho vissuto.
Progetti per il futuro?
Ho vari progetti. Attualmente mi sto concentrando sull’ottenimento della laurea di “Artista di circo” (sì, perché qui esiste un corso di laurea per questo mestiere!) e con un’amica italiana, anche lei residente a Parigi, stiamo creando una compagnia per proporre spettacoli circensi creati da noi. Mi piace anche scrivere e sto lavorando a un libro, ovviamente a tema circense!
Per contattare e seguire Scirly:
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