Maria: Canada (Okanagan Valley)

A cura di Maricla Pannocchia

Grazie alla cittadinanza canadese quando Maria, da sempre intollerante alle radici imposte dal suo Paese natale, l’Italia, ha scelto di spiccare il volo, non ha avuto dubbi sulla meta. Partita alla volta del Canada, la ragazza è stata accolta benissimo dalla gente del posto, tanto da aver incontrato un simpatico ragazzo alla stazione del bus… che poi è diventato suo marito!

Oggi Maria è moglie, mamma e make-up artisti freelance. Innamorata della scrittura, della crescita personale e dell’evoluzione spirituale è facile trovarla sulla spiaggia, ad ammirare uno dei grandi laghi vicino a casa o persa nella natura con il suo piccolo Arthur. E, come ogni sognatore che si rispetti, Maria ha tanti piani e altrettante idee per il futuro, incluso usare le sue passioni per aiutare i più bisognosi.

Ciao Maria, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao e grazie per questa opportunità nel farmi raccontare la mia storia! Mi chiamo Maria, ho 36 anni e vengo da un piccolo paesino del Friuli Venezia Giulia, regione di confine e di solide radici. Proprio queste radici, fin dalla tenera età, mi sono state strette e, crescendo, ho iniziato a desiderare di ampliare i miei orizzonti sia in termini di pensiero sia di spazio. Ho capito che il viaggio fa parte del cammino degli esseri umani come metodo di conoscenza e di crescita. Ho sempre usato le mie risorse per esplorare posti nuovi, fino a che mi sono decisa a partire per un periodo più lungo della solita vacanza.

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Cosa ti ha fatto dire “adesso basta, mollo l’Italia”?

L`Italia è un Paese che amo con tutto il cuore, ma trovo la nostra mentalità piuttosto chiusa. Certo, è un fattore culturale derivato dal nostro bagaglio storico, ma, vivendo all`estero, me ne rendo conto ancora di più Ecco, questo, sommato alla poca meritocrazia e al poco spazio per le menti giovani, mi ha fatto prendere quella decisione che era già insita dentro di me. Avrei comunque viaggiato, questo ha solo accelerato il processo.

Come mai hai scelto proprio il Canada?

Devo dire che probabilmente per me la scelta è stata piuttosto ovvia. Ho sempre amato i posti in cui la natura è preponderante, luoghi remoti e possibilmente montani, amo vivere all`aria aperta e tutte le attività outdoor. Ciò, addizionato al fatto che, per mia fortuna, possiedo anche cittadinanza canadese grazie a mia madre, ha fatto sì che il Canada fosse una sorta d’inevitabile chiamata che ho accolto a braccia aperte.

Come si vive a Vancouver? Qual è il rapporto costo-qualità della vita?

Parto con la premessa che non vivo più lì` da circa due anni e mezzo, ma mi sono spostata in una zona chiamata Okanagan Valley, che si trova sempre in British Columbia ma nell`interno, a circa cinque ore di distanza da, appunto, Vancouver. È una meta piuttosto ambita in termini di turismo locale, in quanto il clima si differenzia molto da quello tipico canadese, essendo più caldo e secco, quasi desertico.

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Il costo della vita, generalmente parlando, è piuttosto elevato, però c’è da considerare che anche gli stipendi sono nettamente più alti rispetto a quelli italiani. Il mercato del lavoro è, in realtà, molto diverso, più dinamico sia per un dipendente sia per un lavoratore autonomo.

La qualità della vita e`, di pari passo, molto buona.

Com’è la tua vita quotidiana?

Sono mamma di Arthur, un bimbo di tre anni, perciò parte della giornata la dedico a lui e a noi. Tutto questo è un’ immensa lezione di vita quotidiana. Adoriamo stare all` aria aperta, indipendentemente dalle condizioni climatiche.

Camminate nei boschi, bici, skateboarding solo per menzionare alcune delle attività che svolgiamo. Abbiamo due laghi enormi a dieci minuti di camminata da casa, perciò spesso siamo in spiaggia. Andiamo spesso a fare camping, quando la stagione lo permette.

Lavoro part time e amo la flessibilità che questo Paese offre alle mamme, ma anche alle persone in generale.

Sono molto appassionata di spiritualità e ogni giorno dedico del tempo alla lettura e allo studio di tematiche basate sulla crescita personale.

Come ti mantieni?

Sono una makeup artist freelance, perciò lavoro generalmente durante i weekend eseguendo trucchi per matrimoni ed eventi. Essendo la zona molto ambita, i matrimoni qui sono numerosi e piuttosto importanti, quindi c’è moltissima richiesta.

Lavoro anche collaborando con un’artista e fashion designer e insieme organizziamo painting workshops ed eventi creativi. Qui non manca lo spazio di reinventarsi ogni giorno e di creare cose nuove, se davvero lo si desidera.

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Quali sono i passaggi burocratici da fare per vivere in pianta stabile in Canada?

Questo per me è stato un passaggio facile avendo la cittadinanza canadese, perciò non sono la persona più indicata nello spiegare l`iter burocratico, ma certamente so che i passaggi sono piuttosto lunghi e impegnativi anche in termini di risorse economiche se l` idea è quella di rimanere permanentemente nel Paese.

Il mio consiglio è di leggere accuratamente il sito del governo canadese e diffidare di agenzie italiane che richiedono somme, anche importanti, per avviare le pratiche.

Quali sono, secondo te, i punti in comune e quali le differenze fra lo stile di vita canadese e quello italiano?

Domanda interessante! Sinceramente ho difficoltà a trovare del punti in comune. Dovete considerare che la cultura qui è prevalentemente nord americana, anche se ci sono molte influenze derivanti da altre popolazioni (l`immigrazione qui e` vista come un arricchimento se le persone portano un valido contributo).

Per quanto riguarda le differenze direi che la più preponderante è come qui si trascorra gran parte della vita all` aria aperta, indipendentemente dalla pioggia torrenziale, dalla neve e da -20° di temperatura. I bambini escono in ogni caso. Vedo che in Italia c’è un po` più di fatica in questi termini.

Qui anche le distanze che a noi sembrerebbero insormontabili sono considerate minime, perciò guidare per molte ore, anche in giornata, e`normale. Per darvi un` idea: con 10/15 ore di guida sei sempre nella stessa provincia di British Columbia. Il Paese è enorme.

Come hai superato le difficoltà?

Non vi nego che ce ne sono state. Le differenze culturali sono sostanziali, ho fatto e continuo a fare un gran lavoro su me stessa per poter superare quel limite mentale che a volte mi porta a fare paragoni tra i due Paesi. Credo che il Canada mi stia insegnando molto a essere introspettiva e a tirare fuori una forza che altrimenti non avrei saputo di avere.

Ho perso mia madre due anni fa a causa del Covid e il fatto di non aver potuto essere presente fisicamente a casa mi ha sicuramente causato un trauma, ma grazie a questo ho appreso anche delle importanti lezioni di vita. Credo che siamo nel posto giusto al momento giusto per un motivo che sta a noi comprendere. Il Canada è un grande maestro per me e ne ho bisogno.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Ho conosciuto mio marito alla fermata del bus! Stavamo aspettando il bus quando ci è capitato un episodio divertente davanti agli occhi e abbiamo iniziato a ridere a crepapelle senza conoscerci . Da lì, ci siamo messi a parlare. Mio marito è canadese quindi questo per farvi capire che la gente del posto è adorabile ed estremamente gentile. Mi sono sempre sentita indubbiamente accolta.

Cosa suggeriresti a chi desidera visitare il Canada?

Per prima cosa, di venire! Il Canada è molto grande e perciò le province possono essere comunque diverse tra loro, ma se si ama la natura (e ci sono dei posti davvero incontaminati) ci si può ubriacare gli occhi di bellezza! I parchi nazionali sono da togliere il fiato, e non solo i più famosi come Jasper e Banff. Consiglio, per chi ama la storia dei nativi americani, di approfondire il tema. Noi viviamo nel territorio dei Sylix Okanagan First

Nations e sono grata nell`essere immersa nella loro saggia cultura. Siamo stati un po` di tempo fa a una cerimonia per la liberazione dei salmoni ed è stato toccante essere testimone di tale cura e dedizione verso la natura.

Quali sono, secondo te, i luoghi meno turistici di Vancouver ma che meritano una visita?

Di Vancouver ho amato tutta la zona North per la vicinanza alle montagne, ma consiglio davvero di uscire dal lower mainland e visitare altre zone della British Columbia, quali l` Okanagan Valley o Kootenays dove ci sono moltissimi parchi nazionali.

Quali suggerimenti daresti a chi, invece, vorrebbe trasferirsi in Canada?

≫≫ Leggi la nostra guida con tutte le info utili per trasferirsi a vivere in Canada

Siccome non è un trasferimento semplice, burocraticamente parlando, suggerisco di studiare bene il sito del governo, avere chiaro quale zona del Canada si preferisce, tenendo in considerazione che il Paese è molto grande e il clima e le attività non sono le stesse ovunque.

Consiglio, poi, di dare un`occhiata alle mansioni che qua sono considerate skilled e per le quali è più facile essere sponsorizzati e/o guadagnare di più.

Detto ciò, se il Canada chiama suggerisco di non demoralizzarsi per il processo lungo di immigrazione, avendo sempre a mente che è un Paese che offre innumerevoli opportunità.

Quali sono i settori lavorativi in cui, nel Paese, ci sono maggiori opportunità per gli stranieri?

Tutti i campi informatici senza ombra di dubbio, per esempio in questi settori: web development, mobile application developers e digital marketing, solo per menzionarne alcuni.

Nelle zone remote in particolare sono spesso richiesti manodopera, muratori, carpentieri, elettricisti e persone specializzate.

Ci sono buone opportunità anche nel settore dei servizi, delle risorse umane e dell’amministrazione.

Sei anche un’appassionata di scrittura, come incastri questa tua passione con la tua vita di tutti i giorni?

Devo dire è stato solo di recente che ho riscoperto questa mia passione, perché mi ci è voluto un po` ad adattarmi alla mia nuova figura di mamma. Amo scrivere al mattino presto quando fuori è ancora buio. È un momento d’introspezione, d’intenzioni per la giornata e di raccoglimento. Amo immergermi nella magia del momento che solo la scrittura da darmi.

Un consiglio veloce e pratico, basato sulla tua esperienza, per chi sogna di cambiare vita ma non sa da che parte cominciare?

Credo che ognuno sia nel proprio percorso evolutivo, quindi ognuno ha bisogni e tempi diversi, ma se nel proprio profondo c`è questo desiderio di provare a buttarsi, il peggiore dei rischi credo sia proprio non seguire la propria natura. La vita è troppo breve per vivere di rimpianti.

Progetti futuri?

Ne ho talmente tanti che potrei riempire pagine e pagine! Certamente non fermarmi, continuare a imparare e a viaggiare. Vedere il mondo anche attraverso gli occhi di mio figlio. Riprendere a studiare, vorrei iniziare un programma di social services e lavoro sui traumi, credo che ci sia tanto bello nelle persone ma anche tanto dolore che va accolto e capito. Amo il lavoro del dott. Gabor Mate, il quale ha lavorato una vita nel Downtown East Side Vancouver (zona purtroppo molto afflitta da problematiche di droghe e abusi), il quale mi ha aiutata a capire in profondità le problematiche dovute a traumi irrisolti. Vorrei anche usare la mia passione per le arti per aiutare i più bisognosi.

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