Lorenza: a 62 anni mi sono trasferita in Messico
A cura di Maricla Pannocchia
Quando è arrivata in Messico per rimanerci per sempre, Lorenza era già preparata perché frequentava il Paese da tempo e suo figlio vi abita da 8 anni. “Purtroppo, ho perso tutta la mia famiglia”, racconta la donna, “In Italia sono rimasti tanti amici e il mio fidanzato, e mi mancano, ma per fortuna oggi la tecnologia ci aiuta a sentirci più vicini e, in fondo, basta prendere un volo per rivederci”. Lorenza ha deciso di realizzare il sogno di suo figlio, quello di creare e gestire un resort nella giungla, e così è nato Lunita Jungle, un luogo completamente ecologico. “Una delle soddisfazioni più grandi sono i ringraziamenti dei clienti”, racconta Lorenza, “Ci piace conoscerli già prima che arrivino e in molti ci scrivono anche dopo che sono partiti.”
A chi vorrebbe trasferirsi in Messico, la donna suggerisce di andarci almeno una volta per vedere il Paese con i propri occhi e capire se fa al caso loro. “Il Messico è grande e offre di tutto”, dice Lorenza, “Ma state sicuri che ve ne innamorerete e non vorrete più tornare indietro.”
Ciao Lorenza, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao a tutti, o hola, come oramai i sono abituata a dire in Messico
Sono italiana, precisamente milanese, anche se negli ultimi 30 anni prima del mio trasferimento in questo magnifico Paese ho vissuto in campagna, a pochi chilometri dalla città.
Sono una donna di (ahimè) 62 anni, mi sono sempre occupata di marketing e vendite, sia con un’azienda mia sia come consulente, ma anche come senior sales manager di una multinazionale.
Detto questo, sono una mamma (con figlio ormai grande), mi considero una persona estroversa, aperta, da sempre interessata al mondo e soprattutto alle persone che mi circondano, direttamente o indirettamente.
Per anni ho avuto due ragazze in affido e sono un’amante della natura e degli animali, soprattutto dei cani… ne ho tre per un totale di più di 120 chili: Ginger, Holly e Monk (che chiaramente si sono trasferiti con me in Messico).
Da quanto tempo vivi in Messico?
Vivo in Messico da poco meno di un anno .
Perché hai deciso di lasciare l’Italia?
Ci sono due motivi principali, oltre certamente a non ritrovarmi più in una realtà come quella italiana dove, soprattutto dopo il Covid, le persone sono cambiate, diventando molto più chiuse e diffidenti. Inoltre, il costo della vita è divenuto inaccettabile. Come dicevo, ci sono due motivi chiave che mi hanno spinta a trasferirmi, uno negativo e l’altro positivo.
Cominciamo da quello negativo: tre anni fa, e nel giro di meno di un anno, ho perso tutta la mia famiglia italiana: sorella, cognato, mamma… non restavano, quindi, “legami di sangue” a trattenermi, anche se parte del mio cuore è rimasto in Italia per via degli amici e del fidanzato.
Adesso il motivo positivo, ovvero mio figlio Niccolò che vive in Messico da 8 anni. Egli è venuto qui per fare sei mesi come fotografo e ha deciso di fermarsi. Si è sposato l’anno scorso con un’italiana conosciuta qui, anche lei fotografa, e spero che mi diano almeno un nipote (adoro i bambini).
Dove abiti precisamente?
Vivo a Quintana Roo, Messico, e precisamente a Puerto Mortelos, a metà strada tra Cancun e Playa del Carmen.
Un “pueblo” è stata la mia scelta, niente grandi città, niente traffico e soprattutto rapporto diretto con le persone (qui ci sono di tutte le nazionalità, non solo messicani).
Di cosa ti occupi?
Mio figlio, da tanto, aveva un desiderio, ovvero creare un hotel /retreat center nella giungla ed io ho deciso di “accontentarlo”.
Lui ha seguito tutti i lavori, mentre io, prima del trasferimento definitivo, facevo un po’ qui e un po’ in Italia (anche perché purtroppo ho dovuto “gestire” non solo le malattie dei miei familiari, ma anche e soprattutto tutta la burocrazia che ne deriva e ci sono voluti quasi due anni…).
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Oggi mi occupo quindi, insieme a mio figlio che continua comunque a fare anche il fotografo, della gestione di Lunita Jungle.
Si tratta di un piccolo resort davvero immerso nella giungla, sulla Ruta de Los Cenotes, un posto magico e completamente ecologico (pannelli solari, acqua dei cenote e biodigestori).
Differentemente da tanti altri che hanno costruito nella zona, abbiamo fatto la scelta di salvaguardare al massimo la natura. Non abbiamo tagliato alberi, vi abbiamo costruito intorno, non solo, ne abbiamo piantati più di 4.000, e oltre a questi, alberi da frutta, fiori, e continuiamo ad aggiungerne altri!
Abbiamo cominciato da poco, ma sta funzionando benissimo!
Come hanno reagito i tuoi amici davanti alla tua scelta?
Come ho già accennato, in Italia sono rimasti tanti amici, che indubbiamente mi mancano, oltre alla persona che sta nel mio cuore, ma, vantaggio di essere nel 2023, le comunicazioni sono facili e…c’è sempre modo di prendere un aereo e venire a trovarci!
Devo dire che, pur sapendo che ci saremmo mancati, praticamente tutti hanno approvato e incoraggiato la mia scelta e penso che, nel tempo, più di uno i seguirà.
Come ti sentivi prima della partenza?
Dal punto di vista operativo, assolutamente impegnata!
Dal punto di vista emozionale, contenta, malgrado la mia non più giovane età, di cominciare una nuova vita e di raggiungere mio figlio.
Certo nello stesso tempo addolorata di lasciare i miei affetti.
Ha comunque prevalso la nuova avventura.
Come ti sei organizzata prima della partenza?
Certo, non è che si possa dare una svolta così drastica alla propria vita senza dover far fronte a una serie di “problematiche”: proprietà da vendere, tante cose da regalare, viaggio da organizzare, spostamento non solo mio, ma anche dei cani (e su questo, giuro, mi sono fatta una grande cultura).
In un certo senso è stato più complesso organizzare per loro che per me.
Ho avuto un indubbio vantaggio, mio figlio aveva già il permesso permanente e quindi è stato veloce e semplice ottenere lo stesso come ricongiungimento familiare.
Come descriveresti la tua vita quotidiana?
Gestire un resort, seppur piccolo, comporta tanto impegno…la mattina comincia con il portare a correre i cani, poi lavanderia, spesa, hotel.
Accoglienza e conversazioni con gli ospiti, che vengono da tutte le parti del mondo, dando consigli su cosa merita di essere visto.
Gestione del personale, non sono tanti, ma a ciascuno bisogna dedicare una po’ di tempo e attenzione.
La sera? Rimane tutta la parte amministrativa e la gestione di tutte le prenotazioni, ci piace “conoscere” i nostri ospiti prima ancora che arrivino da noi ed è bello che, arrivando in hotel, ti ringrazino per le attenzioni ricevute e che continuino a scriverti anche dopo la loro partenza!
Inoltre, non appena riesco a ritagliarmi un po’ di tempo, mi dedico al mare, al sole e alla spiaggia!
Quali sono, secondo te, i pro e i contro del vivere in Messico?
Comincio dai contro… la lontananza fisica di chi, per tanto tempo, ha fatto parte della tua vita, l’Italia mi manca, ma devo dire l’Italia dei ricordi, non l’Italia di oggi.
Pro: sono indubbiamente la maggior parte! Niente inverno, niente riscaldamento e vestiti pesanti.
Inoltre, amo essere circondata da persone che sorridono, che chiacchierano volentieri, senza pregiudizi e nella massima libertà.
I supermercati sono aperti dalle 7 del mattino alle 23 ma, soprattutto, qui c’è una cultura che mi affascina.
Ci sono tante occasioni per interagire con gli altri, la scoperta della meditazione e di una miriade di altre attività, creative e accrescenti. C’è davvero tanto da vedere, scoprire, visitare, conoscere fra posti, persone e tradizioni. Infine, come non citare il vivere a 5 minuti dal mare?
Com’è necessario muoversi per pianificare il trasferimento?
Certamente bisognerebbe fare una prova venendo qui per un po’ di tempo. Ciascuno di noi è diverso e cerca cose diverse.
Bisogna capire se il posto corrisponde ai propri desideri e comprendere dove si preferirebbe vivere. Il Messico è enorme e offre di tutto: mare, montagne, giungla, città enormi e piccoli pueblo.
Una volta verificato, magari con più di un viaggio, se il Paese corrisponde effettivamente a quello che ci aspettiamo, bisogna lasciare quello che si conosce per andare verso l’ignoto. Questo è certamente un passo importante e da ponderare.
Presa la decisione, c’è indubbiamente la burocrazia, di ciò che si lascia e di dove si arriva, ma devo dire che è stata più complessa la prima che la seconda.
Anche il Messico ha, giustamente, le sue “regole” di permanenza, come ottenere i permessi e tanto altro, ma devo dire che qui i consolati italiani funzionano molto bene e sono assolutamente accoglienti e pronti a collaborare.
È facile, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa lì?
Domanda difficile, come sempre dipende dalle esperienze e capacità di ciascuno.
Un curriculum con esperienze significative sicuramente può aiutare e comunque qui tanti lavorano on line come facevano in Europa.
Avviare un’attività? Questo è più semplice e meno dispendioso che in Italia (direi che i costi sono un decimo).
C’è tanto da fare e da creare anche qui e le opportunità sono quelle che l’Europa offriva nei decenni scorsi.
Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?
Devo ammettere che, negli ultimi anni, i costi sono aumentati e non di poco. Sono comunque inferiori a quelli italiani e non solo per i beni di prima necessità, ma anche e soprattutto per i servizi (wifi, luce e acqua, per esempio, costano un quinto che in Italia).
Certo, anche qui si possono spendere “capitali” ma è una scelta, non una necessità per vivere. Si può mangiare con meno di un Euro, cosi come a 100, dipende da cosa si cerca.
E la qualità della vita è assolutamente più alta, in tutti i sensi!
Cosa ci dici, invece, di servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?
La sanità è, in un certo senso, l’unica “nota dolente” rispetto all’Italia.
La sanità pubblica non è il massimo, ma si risolve perfettamente con un’assicurazione sanitaria e, se serve, ci sono a disposizione fior fiore di cliniche e specialisti di alto livello.
Anche se, se mi posso permettere una considerazione, anche in Italia ormai la sanità pubblica non è più quella di un tempo e per avere cure adeguate, purtroppo, anche lì bisogna “pagare” per essere curati, nel modo e nei tempi corretti.
Burocrazia? Assolutamente più semplice che in Europa.
Mezzi pubblici? Perfetti. Certo, non immaginatevi i pullman gran turismo, ma c è di tutto, a tutte le ore, per ovunque e a costi irrisori.
È facile trovare un alloggio lì? Quali sono i prezzi medi?
Trovare un posto in cui stare è molto semplice, sia che si cerchi per pochi giorni sia per periodi lunghi. Anche in questo caso c’è di tutto, dagli alloggi più economici a quelli più cari.
Per trovarli? Basta andare su Facebook e iscriversi a uno o più gruppi mirati per gli italiani in Messico. In un click si entra in contatto con proprietari e agenti immobiliari e l’offerta è assai ampia.
I prezzi sono più bassi che in Italia ma, soprattutto, ad esempio nel mio caso, il costo include servizio vigilanza 24/7, piscina, campi giochi per bambini, palestra, barbeque e così via.
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Le bollette sono infinitesimali rispetto a quelle italiane e il costo carburante è di circa la metà!
Pensi che, prima di partire, sia necessario conoscere lo spagnolo?
No direi di no. Mio figlio è arrivato qui senza saperne una parola e ora lo parla come un madrelingua. Io ho studiato qualche mese su alcune piattaforme, giusto per avere una infarinatura di base, ma bastano un paio di mesi qui per comprendere perfettamente la lingua e per farsi capire.
Certo, il fatto che lo spagnolo abbia una certa similitudine con l’italiano aiuta e poi basta voler imparare.
Consiglio? Guardate film in spagnolo con sottotitoli in italiano e già vivrete qui con minori difficoltà.
Comunque qui ovunque (o quasi) parlano inglese.
Mi sono mai sentita in pericolo?
Mai. Le persone sono piacevoli e disponibili! La criminalità esiste anche qui, certo, ma se non la si va a cercare si vive più che bene, sia di giorno sia di notte.
Certo, sto parlando di una parte del Messico, dove vivo io, ma questo vale anche per l’Italia.
Tantissima polizia, esercito, marina e sono tutti assolutamente disponibili e attenti.
I Narcos sicuramente esistono, ma direi che i guai arrivano se andiamo a cercarli.
Cos’hai imparato sul posto che avresti voluto sapere prima di partire?
Direi niente ma, ripeto, ho avuto il vantaggio di venirci spesso per anni e di avere mio figlio che vive qui, quindi direi che ero piuttosto preparata.
Aspettate, una cosa forse c’è: diffidate di “ahorita”, parola assai usata che significa “tra poco”. Spesso non si sa se intendono tra un’ora, un giorno, una settimana o un mese.
Ma anche a questo ci si abitua… siamo comunque in Sud America.
E dimenticatevi di entrare in un negozio dicendo “buongiorno, vorrei….”. Prima devi rispondere a una serie di domande tipo “Come stai? Hai riposato?”. Devi anche sapere che non te ne andrai senza che ti augurino buona giornata, che tutto vada per il meglio, a presto.
Mi viene in mente la canzone che dice, “Messico e nuvole, la faccia triste dell’America”. È davvero così?
Bah, a giudicare dall’attuale andamento dei cambi con le diverse valute direi che forse siamo in controtendenza.
Salvo il “Messico e nuvole”… ci sono, spesso, ma la cosa incredibilmente diversa è che durano ben poco! E che di solito basta spostarsi di 20 chilometri per trovare un sole splendente.
Che consigli daresti a chi sta pianificando un trasferimento lì?
Come già detto prima, venite a scoprirlo, immaginatevi dove e come vorreste vivere, per capire se “sta con voi”.
La casa, secondo me, va trovata prima di trasferirsi, decidete se e cosa volete portare con voi, sicuramente niente di autunnale o invernale! Non serve, se non per il volo.
Seguite i gruppi sulle diverse reti sociali, chiedete senza vergogna, esprimete le vostre necessità e chiarite i vostri dubbi. Troverete decine di persone disponibili (e certo, come sempre accade, anche chi deve essere per forza negativo).
Provate! Il peggior insuccesso è non provare!
Nel peggiore dei casi imparerete una lingua nuova, migliorerete quelle che conoscete, allargherete i vostri orizzonti e conoscerete nuove persone e nuove culture.
Solo, e parlo non solo per la mia esperienza, non immaginatevi di non innamorarvi di questo luogo. E “scordatevi” di avere voglia di tornare indietro.
Progetti futuri?
Conoscere meglio il Messico, far crescere Lunita Jungle, anzi, come dice una persona per me assolutamente importante, di farla volare!
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