Lorenzo Scaraggi: il mio camper, le mie storie di confine

Viaggiare raccogliendo storie che parlano di integrazione, ma anche di convivenza, storie di cui non si parla spesso. Storie di confine, in grado di farci riflettere come il confine sia in realtà un punto di congiunzione e non un punto di divisione. Questo lo scopo di Lorenzo Scaraggi che, grazie al suo progetto Vostok, affronterà un viaggio che lo porterà ad attraversare l’intera Europa a bordo di un camper.

Lorenzo, raccontaci qualcosa sul tuo progetto dal nome evocativo “Borders”:

Viviamo in tempi ambigui. Virtualmente possiamo andare ovunque, ma nei fatti si sta tornando ad avere paura dei confini. C’è chi torna a costruire muri e chi stende chilometri di filo spinato. La mia idea è quella di percorrere i confini dell’Europa continentale, andando alla ricerca di storie di confine, storie che ci facciano riflettere come il confine sia in realtà punto di congiunzione e non un punto di divisione. Confini in senso lato. Storie che parlino di integrazione, ma anche di convivenza, storie di cui non si parla spesso. A parte i confini con la Macedonia, che oggi sono sotto i riflettori della stampa, anche le saline parlano di un confine naturale o l’ecosostenibilità è quel confine che non riusciamo ancora a superare completamente. Anche l’architettura moresca in Spagna, per esempio, parla di quando i confini erano altri e convivevano, nel nostro continente, le tre religioni principali. Storie di confine che presto raccoglierò anche sul mio sito www.vostok100k.com: a giugno, infatti, lancerò l’appello al Social Trip. Chiederò alla mia community di indicarmi storie da documentare, chiederò dove andare, per questo il mio non è solo un viaggio individuale, ma sarà un viaggio partecipato.

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lorenzo scaraggi camper

Quando e com’è nata l’idea di iniziare questo viaggio che ti porterà ad attraversare l’intera Europa su un camper?

Ho sempre viaggiato. Ho viaggiato in molti modi e per molte ragioni: per un viaggiatore ogni motivo è un alibi valido per muoversi. Sono un fotografo, un fotoreporter e ho viaggiato per documentare quello che accade, ma sin da adolescente, dal viaggio in autostop al viaggio a piedi o in bicicletta, mi sono spostato per amore del viaggio o per pura curiosità.

Quali saranno le tappe principali di questo tuo viaggio?

Per ora non ci sono tappe principali. Esiste un itinerario che percorrerò usando strade secondarie e con il solo ausilio di mappe cartacee. So che partirò verso ovest e costeggerò il mare dalla Francia fino all’Estonia e poi giù fino alla Turchia, per poi tornare a casa attraversando i Balcani. Seguendo le storie, le casualità, il mio istinto di viaggiatore e i consigli dei miei fan.

In che modo ti stai preparando al viaggio?

Potrebbe sembrare un controsenso, ma è come se mi sentissi preparato e impreparato al tempo stesso. Sono uno che riesce a preparare lo zaino in 10 minuti perchè per tutto il tempo, prima della partenza, ci sono pensieri e checklist che mi ronzano in testa e che prendono forma quando devo mettere tutto nello zaino. Per questo viaggio le cose sono diverse, sarà un viaggio di 20mila chilometri che durerà qualche mese, ma l’essenza è la stessa. Puoi immaginare quante cose ci siano da fare prima di lasciare tutto per molto tempo e l’aspetto prettamente logistico è quello che latita ma è sempre presente. Passo il tempo finendo i lavori da consegnare (lavoro come fotografo e videomaker), curando l’aspetto Social, lavorando al crowdfunding e, di tanto in tanto, prendo nota di qualcosa su qualche lista che alla fine so che non leggerò perchè ricordo tutto a memoria. Poi naturalmente qualcosa sfuggirà, è un classico.

Come ti sosterrai durante il viaggio?

Parlavo di crowdfunding. Ho lanciato una raccolta fondi (www.kisskissbankbank.com/vostok100k-borders-il-giro-d-europa-su-un-camper-del-1982-alla-ricerca-di-storie-di-confine), confidando nel supporto di quelli che da quasi tre anni seguono le mie storie (www.facebook.com/vostok100k/) e devo confessare che il feedback è stato più che positivo. Sono a circa due settimane dalla fine della colletta è ho già raccolto quasi il 90% del budget, che è di 7mila euro, il minimo indispensabile per fare un viaggio del genere, considerando che la piattaforma che ospita il crowdfunding prende una percentuale e che da quella somma andrò anche a sottrarre il costo delle ricompense (t-shirt e altri gadget), che invierò a chi dona.

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Cosa significa per te viaggiare? E che cosa ti aspetti da quest’avventura?

Viaggiare è parte di me, non riesco a pensarmi senza una meta da raggiungere, senza un luogo da sognare o un incontro casuale. É lo stimolo più grande per l’immaginazione, quello che mi fa battere il cuore, il modo più bello per alimentare e soddisfare la mia curiosità. Non voglio immaginare cosa potrebbe accadere in questa avventura. Vorrei che fosse una sorpresa continua.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Ci sono molti viaggi nel cassetto più che sogni. A volte mi rendo conto che non basta il tempo per vedere tutto e questo rappresenta uno sprone per viaggiare ancora di più. Diciamo che ora il mio sogno è quello di fare in modo che il progetto Vostok, con il racconto dei viaggi e il camper, possa durare il più a lungo possibile e che io possa replicare lo stesso format anche per gli altri continenti.

www.facebook.com/vostok100k/?fref=photo

Nicole Cascione