L’amore per l’Olanda sboccia nel settembre 1999 quando grazie ad un progetto della Comunità Europea, il progetto Leonardo, ha la possibilità di trascorrere 3 mesi a Maastricht. I primi due mesi 10 italiani e 10 inglesi erano ospitati in un college dove il mattino si teneva un corso di inglese per gli italiani e olandese per gli inglese, ed il pomeriggio era libero per poter girare, principalmente in bici, e visitare le zone del Limburgo, la più meridionale delle dodici province dei Paesi Bassi: “una volta prendendo l’autobus, non riuscivo a capire perché rimanesse fermo spesso alle fermate, dopo un po’ ho capito, era per il fatto che era in anticipo”. L’ultimo mese ospitati in famiglie con stages lavorativi presso aziende di Maastricht.

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“Il mio stage si è svolto presso un’agenzia pubblicitaria, dove ho approfondito la mia conoscenza dei principali programmi di grafica e ho migliorato il mio inglese grazie ad un collega di New York”. 3 mesi passano velocemente e Paolo ritorna in Italia. Passano gli anni e nel 2008, l’inizio della crisi, Paolo ha partita iva come agente di commercio, il lavoro scarseggia e decide quindi che era arrivato il momento giusto per vivere un’esperienza di vita e lavoro nel paese dove aveva lasciato un pezzo di cuore: “come si può dimenticare un paese a misura d’uomo, dove i servizi funzionano alla perfezione e il senso civico è forte ed evidente in ogni aspetto della quotidianità ” e così, 1 settimana dopo aver sostenuto un colloquio telefonico ed aver avuto la conferma del lavoro presso una multinazionale, parte per questa nuova avventura. Appena arrivato in azienda, ha frequentato un lungo training per conoscere a fondo il prodotto e la filosofia aziendale; l’impiego consisteva nel dare supporto tecnico a clienti italiani: “il lavoro era il massimo, lavoravo 5 giorni alla settimana a contatto con colleghi da tutto il mondo per uno stipendio quasi doppio rispetto a quello di un mio pari in Italia”. Ma la crisi si fa un po’ sentire anche in Olanda, e l’azienda decide di spostare il progetto per cui lavorava in India, e chiude numerosi contratti di lavoro con i dipendenti tra i quali anche quello di Paolo.

Ma forse non tutto il male viene per nuocere; la mancanza di lavoro lo ha spinto a crearsene uno: “La cosa che più mi mancava in Olanda dell’Italia, oltre agli affetti, era il cibo, e mi ero accorto che in rete era difficile trovare cibo genuino e salutare e inoltre veniva dato poco spazio ai piccoli produttori”, nasce così Foodgenuine, un e-commerce rivolto a tutte quelle persone interessate a cibi e bevande salutari, naturali, artigianali, locali, tipiche, biologiche. Un e-commerce capace di dar voce ai piccoli produttori ed artigiani del gusto, artefici di questo stile di vita e di alimentazione, che attualmente hanno poca visibilità sul web. Il sito è online da poco e conta già 60 piccoli produttori iscritti, dei quali più della metà hanno già inserito i loro prodotti genuini. L’iscrizione per i produttori è gratuita, viene pagata solo una piccola provvigione alla vendita del prodotto. “Il prossimo anno ho intenzione di ritornare in Italia. Vorrei far conoscere Foodgenuine, visitando personalmente tutte quelle piccole realtà imprenditoriali Italiane piene di valori e conoscenza. L’ambizione più grande è quella di veder crescere questo progetto e di poter dar lavoro a chi desidera rimanere nel proprio paese. Per quelli invece costretti a cercare lavoro all’estero, posso dire che è un’esperienza di vita indimenticabile, e nel caso vi mancasse il vero cibo italiano sapete su chi contare”.

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Il sito di Paolo:

www.foodgenuine.com