Ilaria: ricomincio dall’Indonesia
A cura di Maricla Pannocchia
Il curriculum di Ilaria fa sicuramente impressione ma, se lo guardiamo da un punto di vista meno accademico, è facile capire come ogni esperienza l’abbia portata in Indonesia.
Ilaria vive lì con la sua famiglia e ha modo di conoscere gli aspetti positivi (fa sempre caldo, possiamo andare al mare, stiamo tanto tempo all’aria aperta) e quelli negativi (gli indonesiani sono sempre in ritardo e a Bali c’è molto traffico) di una realtà così diversa da quella italiana.
Ilaria ha anche aperto un’agenzia di viaggi, Indonesia Viaggi, per aiutare le persone a scoprire le meraviglie, ma anche i luoghi meno conosciuti, della terra che lei chiama “casa”.
Ciao Ilaria, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao, sono Ilaria e sono nata nel 1986 in provincia di Salerno. Già da bambina amavo viaggiare ed ero innamorata di un libro d’illustrazioni di donne polinesiane. Il mio nonno materno, che non ho mai conosciuto, era amante dell’Asia, cosa che ha scoperto pochi anni fa, durante un pranzo di Natale in famiglia..
Mi sono iscritta al corso di laurea Triennale in Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa, curriculum Asia, con lingua Cinese e Indonesiana (scelta quasi per caso), presso l’Università l’Orientale di Napoli. Nel 2007, ho vinto una borsa di studio, Darmasiswa, offerta dal governo indonesiano, della durata di 6 mesi, grazie alla quale ho avuto la possibilità di studiare la lingua e la cultura indonesiana presso l’Universita’Undisha di Singaraja e ho abitato in una piccola casetta nella giungla a Lovina. Poi mi sono laureata con una tesi dal titolo: “Zheng He e le spedizioni verso i mari occidentali”, con un capitolo dedicato alle storie nate in Indonesia su Zheng He. Ho proseguito gli studi e ho conseguito la Laurea Specialistica in Relazioni Internazionali, Curriculum Asia, con lingua Indonesiana, presso l’Università L’Orientale di Napoli con votazione 110 e lode, con la tesi intitolata “Lo Stato Sviluppista in Indonesia: dal miracolo asiatico alla crisi finanziaria globale”.
Dopo il primo viaggio per studio in Indonesia del 2007, ho alternato mesi di soggiorno lì ad altri in cui stavo in Italia, fino a quando, nel 2011, non mi sono trasferita definitivamente in Indonesia. Questo è avvenuto dopo la Laurea Specialistica grazie alla borsa di studio della Comunità Europea Training Around One, grazie alla quale ho avuto la possibilità di fare un tirocinio pagato presso un’azienda indonesiana a Giacarta, (avrei voluto farlo presso un’azienda a Bali ma non ne avevo trovata nessuna disponibile a farmi la lettera di sponsorizzazione e a farmi fare un tirocinio) e contemporaneamente ho iniziato a insegnare italiano all’Istituto Italiano di Cultura a Giacarta.
A Novembre del 2011 ho frequentato anche il corso per l’Insegnamento della Lingua Indonesiana per Stranieri, BIPA (Bahasa Indonesia bagi Pengutur Asing). Una volta terminato il tirocinio ho continuato a insegnare italiano all’Istituto Italiano di Cultura, poi all’Universitas Nasional e all’Ististituto di Moda Burgo e ho iniziato a tenere lezioni private di Lingua Indonesiana a Italiani che abitavano a Giacarta, e a tradurre i documenti per l’Ambasciata Italiana a Giacarta (elenco dei traduttori favorevolemente riconosciuti dell’Ambasciata italiana a Giacarta).
Ad Ottobre 2012 mi è stato dato l’incarico di aprire e dirigere l’ufficio di Uni-Italia in Indonesia, questo lavoro mi ha dato la possibilità di viaggiare molto in Indonesia per far conoscere le università italiane.
Nel Marzo del 2014 avevo organizzato un viaggio con le mie sorelle a Komodo, Kelimutu, Bali, Gili e Lombok, ma sfortunatamente (o, forse, fortunatamente perchè ha avverato il mio sogno) il giorno della partenza da Giacarta 10 voli della compagnia aerea che avevo prenotato sono stati cancellati e quindi le mie sorelle ed io abbiamo dovuto riprogrammare tutto il loro viaggio e siamo andate direttamente a Bali. Mentre ero in vacanza lì un mio amico, che era a conoscenza del fatto che stessi cercando lavoro a Bali, mi ha contattata e mi ha detto che si era aperta una posizione come manager e mi ha consigliato d’inviare il curriculum. L’ho fatto. La General Manager mi ha contattata subito per un colloquio al quale sono andata e mi hanno comunicato immediatamente che potevo iniziare subito ma ho chiesto un mese di tempo per ritornare a Giacarta, concludere i corsi e andare in Italia a vedere la mia famiglia.
Quali son stati i passi successivi?
Dopo aver lavorato a Bali come Manager di una catena di ristoranti italiani mi sono trasferita a Lombok, dove ho lavorato come Manager di Hotel, e poi ho aperto l’agenzia di viaggi Indonesia Viaggi.
Ha tradotto, in collaborazione con la Professoressa di lingua Indonesiana presso l’Università l’Orientale di Napoli, Antonia Soriente, un libro dall’Indonesiano all’Italiano: “La Danza della Terra” (Tarian Bumi) di Oka Rusmini. Sono ancora uno dei traduttori consigliati dall’Ambasciata Italiana a Jakarta per le traduzioni. Sono local advisor per Hexedes, che si occupa di organizzare tutto il necessario per chi vuole trasferirsi all’estero.
Cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?
Leggi i nostri consigli su come trovare lavoro per la stagione estiva all’estero
Sin da bambina dicevo che volevo lasciare il mio paesino. Il racconto dell’Indonesia fatto dalla professoressa Soenoto il giorno della presentazione del corso mi ha affascinato (estate tutto l’anno, spiagge bianche, giungla, animali esotici, credenze popolari sui fantasmi) e da quel momento il mio obiettivo è stato di andare in Indonesia e poi il soggiorno a Bali, durante la borsa di studio, mi è piaciuto molto.
Perché proprio Bali?
In realtà è successo tutto per caso perché, quando ho fatto richiesta della borsa di studio, ho chiuso gli occhi e ho selezionato 2 università a caso e quindi non so se ho scelto io oppure il governo indonesiano ha deciso di inviarmi a Bali. Dopo l’ultimo soggiorno di un anno a Bali nel 2015-2016 ho deciso di trasferirmi a Lombok perché Bali stava diventando troppo trafficata come Jakarta mentre a Lombok c’è meno traffico, ci sono bellissime spiagge e il costo della vita è molto più accessibile.
Com’è la tua giornata tipo a Lombok?
La mia giornata tipo a Lombok di solito è: sveglia presto la mattina alle 05.00, sessione di surf all’alba, ritorno a casa, preparo mia figlia e la porto a scuola e poi inizio a lavorare (fare pacchetti viaggi o traduzioni) oppure, a seconda delle maree, sveglia presto alle 06.00, lavoro un’oretta al computer e poi preparo mia figlia e l’accompagno a scuola. Infine, vado a fare surf. Di solito ceniamo a casa ma il fine settimana usciamo a mangiare una pizza o per andare in un ristorante.
Come ti mantieni?
Facendo traduzioni dall’italiano all’indonesiano e viceversa, con la mia agenzia viaggi e, durante la pandemia, ho ripreso a fare le lezioni di lingua italiana o indonesiana online.
Che consigli daresti a chi sogna di andare a Bali e cercare lavoro sul posto? Quali sono gli ostacoli burocratici?
Sicuramente si deve avere una buona conoscenza della lingua inglese. Le figure più ricercate di solito sono chef o manager di ristoranti o Hotel (si deve avere esperienza) oppure continuare a lavorare come nomadi digitali. Chi ha da parte un gruzzoletto può pensare di aprire una propria attività. Gli ostacoli burocratici sono il permesso di soggiorno abbastanza costoso e un po’ complicato da ottenere perché ci sono particolari restrizioni per gli stranieri, che possono ricoprire solo specifici ruoli.
Molti pensano che Bali sia una sorta di Paradiso terrestre. Quali sono, secondo te, i punti di forza del Paese e quali, invece, i “difetti”?
I punti di forza sono caldo tutto l’anno, non c’è bisogno di fare il cambio stagione, anche se piove fa caldo, e il fatto che la vita sia un po’ più economica rispetto all’Italia. Si passa gran parte della giornata all’aria aperta e si può andare a mare. Per i bambini sicuramente è meglio in quanto possono passare gran parte dell’anno all’aria aperta e imparare a parlare inglese sin da piccoli, soprattutto se frequentano la scuola internazionale. La maggior parte della case sono dotate di giardino. Gli indonesiani sono molto gentili, sempre sorridenti. Il servizio clienti (quando si va in banca, ospedale, ecc.) è molto buono. In Italia, nella maggior parte dei casi, troviamo membri del personale scorbutici, che ti fanno sentire fuori posto.
I difetti: le scuole internazionali sono molto costose mentre quelle statali (a parte qualcuna a Jakarta, a Bali e nelle grandi città) non sono buone. Il permesso di soggiorno è un po’ complicato da ottenere ed è costoso, si deve stare sempre attenti. Gli indonesiani sono un po’ pigri e la pulizia non è il loro forte, ci vuole molta pazienza perché sono ritardatari e fanno sempre tutto con calma.
Che cos’hai imparato dalla gente del posto e cosa pensi di aver insegnato loro?
Penso di aver imparato ad essere più paziente. Ho insegnato con l’esempio il rispetto dei cani e che i cani sono fedeli e buoni guardiani, e a cercare di raccogliere la spazzatura e non gettarla ovunque.
Quali sono i luoghi di Bali che ti sono rimasti più nel cuore?
Singaraja e Lovina (perché ho studiato li). Ogni volta che ci passo ricordo con piacere il periodo della borsa di studio.
Come hai superato le difficoltà?
Con la pazienza e affidandomi alle persone giuste e competenti.
Che consigli daresti a chi sogna di trasferirsi a Bali?
Come in tutte le cose ci vuole un po’ di fortuna ed essere nel posto giusto al momento giusto. Direi però di fare prima un periodo di prova, perché vivere in un Paese è diverso dall’andarci in vacanza =)
Che cosa ti ha permesso, secondo te, di vivere il trasferimento con successo?
Lo spirito di adattamento, sicuramente, e anche la pazienza.
Che suggerimenti daresti, invece, a chi vorrebbe andare in vacanza a Bali?
Sicuramente se possibile di evitare il periodo dell’alta stagione, ad agosto, comprare i voli con largo anticipo e fare, se possibile, almeno 14 giorni. E, ovviamente, consiglio di affidarsi alla nostra agenzia =)
Bali è considerata una meta molto turistica. Quali sono, secondo te, i pro e i contro di questa situazione?
I pro sono che è sempre estate e che si conoscono sempre nuove persone, ma dall’altro lato chi è in vacanza dopo pochi giorni ci lascia. Un aspetto negativo è che c’è molto traffico.
E quali consigli hai per chi, in viaggio a Bali, desidera vivere esperienze al di fuori dai classici circuiti turistici?
Solo uno: contattatemi =)
Quali consigli pratici daresti a chi sogna di lasciare l’Italia ma non sa da che parte cominciare?
Imparare l’inglese =)
Se ti dico Bali, cosa ti viene in mente?
La canzone Nero Bali di Elodie e le risaie a terrazza, i beach club, il mio warung (ristorante preferito): warung murah a Seminyak
Progetti per il futuro?
Ho in progetto la costruzione della casa portabile a triangolo (https://www.instagram.com/p/CTUQf2WFD0W/?igshid=YmMyMTA2M2Y=) e i bungalow di bamboo di The jungalow https://www.instagram.com/thejungalowlombok/
Per seguire e contattare Ilaria:
Facebook:https://www.facebook.com/indonesiaviaggi/
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E-mail: info@indonesiaviaggi.net
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