Francesco Realmuto: vivere e lavorare a New York City

Di Matteo Melani

 

Si può amare la propria terra anche lontano da casa. Addirittura in un altro continente. Lo dimostra la storia di Francesco Realmuto, siciliano di nascita che da 19 anni vive a New York dove ha aperto “L’arte del gelato”, la prima gelateria siciliana della città.

Originario di Baucina, un comune nella provincia di Palermo con 2000 abitanti, si innamora del gelato da bambino. “L’unico bar presente si trovava nella piazza centrale”, ricorda a Voglioviverecosi.com. “Facevano solo due o tre gusti, ma a regola d’arte. Una volta entrai nel laboratorio e ne rimasi affascinato”. Francesco cresce e, tra un cono e una coppetta, si diploma come ragioniere e poi parte per la leva obbligatoria.

Francesco Realmuto

A 19 anni insieme alla sorella parte per New York, dove abitano i nonni materni. All’inizio pensa di rimanerci solo il tempo per fare visita ai parenti, ma appena sceso dall’aereo respira un’aria diversa rispetto a quella del suo paesino. Dal sole della mattina che si riflette sui grattacieli fino alle luci accese dei locali notturni, nella Grande Mela si sente un clima di energia tutto il giorno. Francesco capisce che le opportunità in America sono di più e migliori rispetto a quelle che l’Italia potrebbe dargli. Rientrato in Sicilia, la voglia di tornare Oltreoceano si fa sempre più forte. “Io e mia sorella avevamo una mezza intenzione di stabilirci- spiega- e oggi sono già 29 anni che mi trovo qui. Mi sembra ieri”.

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Prepara la valigia, saluta i genitori e si imbarca per un volo solo andata diretto a New York. Francesco Realmuto è giovane e, nonostante possieda un diploma superiore, deve accontentarsi dei lavori disponibili. Si rimbocca le maniche e trova lavoro presso un’azienda di materiali edili. L’inizio però non è stato dei migliori. Con la testa è ancora in Sicilia, dove da poco ha lasciato gli amici e i posti in cui è cresciuto. Rispetto a un piccolo comune, nelle metropoli i ritmi sono più frenetici e Francesco accusa questo cambiamento.

Lui comunque non si arrende e impara l’inglese guardando la televisione e leggendo i giornali. “Sono rimasto per due anni nell’impresa di prodotti edili e poi ho trovato lavoro come tagliatore di diamanti”, dice. Col tempo si abitua a tutte le novità del suo trasferimento e diventa un newyorkese al cento per cento. Cambia anche il sentimento per la sua amata Sicilia: se prima provava nostalgia a ricordare il passato, ora sorride.

Mangiando il gelato ritrova quelle sensazioni da bambino e sogna di aprire una gelateria tutta sua. Si mette a fare ricerche di mercato e si accorge che oltre a bar e ristoranti italiani manca un luogo dove si possa gustare l’arte dolciaria sicula. Nel 2005 finalmente apre “L’arte del gelato”, dove produce gelati e sorbetti. Come posizione sceglie il Chelsea Market, un mercato di cibo dentro lo stabile di una ex fabbrica sulla Ninth Avenue. Dall’esterno si presenta come un grosso palazzo con mattoni rossi, ma l’aspetto non deve ingannare perché si possono gustare le bontà culinarie di tutto il mondo. Anche il gelato di Francesco, prodotto con ingredienti naturali che ha conquistato gli americani.

“Lavoriamo con i turisti, ma anche con gente locale. Ci sono persone affezionate ai nostri prodotti che vengono anche dal New Jersey”. I gusti de “L’arte del gelato” sono classici come pistacchio, stracciatella (che va alla grande), crema e cioccolato. Nella sua permanenza Francesco ha avuto modo anche di sperimentare un nuovo sapore: il gelato all’olio di oliva. “Lo vogliono in tanti. Ha avuto un successo inaspettato”, afferma l’imprenditore.

In 12 anni i dolci di Francesco sono diventati quasi irrinunciabili per chi passa dalla Nona strada, tanto la sua azienda riceve proposte per portare i suoi gelati agli eventi. Con un carrettino che ricorda i primi gelatai serve ai matrimoni o alle feste che si tengono nei country-club, quei circoli privati con tenute immense di verde che si vedono nei telefilm. Al comando della società c’è solo lui, ma viene supportato da collaboratori italiani e statunitensi.

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Gli americani hanno fatto passi avanti nel gusto e sanno riconoscere i sapori più raffinati”, spiega. Aprire una bottega di gelati a New York non è facile, soprattutto per il freddo che si registra in vari periodi dell’anno. Ma Francesco non si arrende e vuole allargare la sua attività anche in Texas e California, oltre ad aprire un punto all’aeroporto cittadino LaGuardia. “Torno in Italia una volta l’anno. In estate gli eventi legati al gelato non mancano -conclude- e per me è una buona occasione per rivedere il mio Paese”.

L’arte del gelato a New York (il sito):

www.lartedelgelato.com