Riceviamo da Elisa e volentieri pubblichiamo… Lasciare l’Italia nel 2004 per le Canarie

Come molti, avevo bisogno anch’io di cambiare vita. Facevo un lavoro che avevo accettato per compromesso, il classico lavoro d’ ufficio, con poco da fare e noioso, ma allo stesso tempo lavoro sicuro e ben pagato, vicino a casa. La vita di paese che mi era sempre stata stretta e poi un bambino in arrivo con una relazione fallita, o meglio mollata durante la gravidanza da una persona irresponsabile. Ma allora non sapevo ancora che in realtà mi aveva fatto solo un grandissimo favore e che la mia vita presto sarebbe cambiata in meglio! Così con mio figlio di nemmeno un anno ed il cuore a pezzi, decisi di lasciare quel lavoro “sicuro” per cambiare vita. Mollai e decisi di partire per le Isole Canarie, contro la volontà di mio padre che non mi parlò più per un bel po’ di mesi, pochi soldi, con una laurea di traduzioni in tasca. Così il 13 luglio 2004 presi quel volo per Tenerife! E mi sentivo dire:” Ma lasci il tuo lavoro sicuro per andare a Tenerife? Sei pazza sola con un neonato?” Ma io ero sicura, questa ormai era l’unica certezza che avevo. Tenerife quell’isola che avevo visitato una volta mi era piaciuta subito. Un amore a prima vista, sapevo che mi sarei trovata bene, sentivo già che sarebbe diventata la mia seconda casa! Una volta atterrati con mio figlio e una mia cara amica che decise di accompagnarmi con sua figlia per due settimane e sostenermi moralmente, alloggiammo in un Apart-Hotel di Puerto de Santiago (Los Gigantes) finché non trovai in quel paese un appartamento d’affittare.

La Gomera…un avventura misteriosa

Da qui iniziò la mia avventura, alla ricerca di un lavoro e a dire il vero lo trovai quasi subito grazie alle lingue che sapevo. Iniziai a lavorare in un albergo lì vicino per qualche mese, finché non mi venne fatta una proposta interessante in un campo di golf alla Gomera! La magica Gomera, l’isola più vicina a Tenerife, ma così diversa, selvaggia, verde, misteriosa; un altra dimensione. Mi proposero lavoro, appartamento, pranzo incluso e un lavoro ben pagate così non esitai nemmeno un secondo!  Dopo quattro giorni ero già lì, avevo pure i traghetti Fred Olsen gratis per tutte le isole! La mia avventura alla Gomera mi fece conoscere quest’isola così diversa e tranquilla, dove si trovano le comunità hippy nelle grotte durante l’inverno, girano nudi nelle loro grotte in una spiaggia nascosta che si raggiunge a piedi quando c’è bassa marea. Queste persone arrivano non solo dalla Germania e dall’Italia, ma anche dal Sudamerica come Argentina e Uruguay, per trascorrere così l’inverno al caldo. La splendida Valle Gran Rey è la culla degli hippy, io mi sono sentita come se avessi fatto un salto indietro nel tempo! Qui intorno alla montagna Garajonay si trovano ancora prodotti naturali fatti dalle persone locali come miele, formaggi freschi (quelli di capra sono speciali) e pane, poi il famoso GOFIO (alimento macinazione di cereali tostati usato per il latte o per le minestre) si trovano un po’ dappertutto. Questo è il lato selvaggio dell’isola perché la Gomera è anche luogo di vacanza rinomato dove molti svedesi, norvegesi e nordici hanno comprato le loro ville per trascorrere l’inverno, vicino al campo di Golf Tecina (Playa de Santiago) visitato da persone molto ricche e anche da personaggi della televisione e calciatori famosi. Insomma un isola davvero con grandi contrasti! Un giorno mi trovavo a parlare con i figli dei fiori, ribelli, stufi dallo stress europeo rifugiati senza vestiti e pochi soldi nella loro spiaggia e un altro giorno parlavo con una presentatrice della televisione spagnola circondata da un bodyguard!

Ritorno nostalgico a Tenerife

Dopo un anno e mezzo a La Gomera e avendo girato anche La Palma, Lanzarote, Gran Canaria, mi trasferì nuovamente a Tenerife , perché mi era rimasta nel cuore e comunque preferivo vivere meno isolata e più al caldo. La Gomera è più verde ma più fresca e molto adatta per le escursioni a piedi ed in bici in mezzo alla natura. Anche qui a Tenerife non c’era problema per il lavoro, allora nel 2006 si trovava ancora facilmente nel turismo ovunque e iniziai a lavorare in un altro campo di Golf Abama, immerso anche questo nella natura e visitato da stranieri europei ricci e non. Conobbi gente simpatica, anche colleghi di lavoro che erano in parte stranieri ed in parte canarios. Cambiai ancora ad un altro campo di golf a las Americas finché non iniziai a lavorare come relazioni pubbliche a Bahia Principe Costa Adeje! Qui feci belle amicizie ed il lavoro era veramente interessante e attivo! Il clima mite di Tenerife mi permetteva di trascorrere il tempo libero allaria aperta durante tutto lanno e così trascorrevo il tempo in spiaggia e facendo trekking e gite in giro per lisola. Essendo vulcanica offre dei paesaggi meravigliosi come la zona vulcanica del Teide (vetta più alta della Spagna con i suoi 3718 m e il terzo vulcano del mondo per altezza.) La zona interna ed il nord sono splendide e si prestano per il trekking e le camminate nella natura. Per gli amanti della natura consiglio vivamente visitare Masca, con il suo Barranco di Masca, Barranco del infierno ad Adeje e Anaga, al nord verso Santa Cruz. Ma ce ne sono molti altri.

Amore uruguaiano

Un giorno conobbi una persona speciale tramite la mia babysitter che me la presentò e fu amore a prima vista! La situazione era veramente complessa e sembrava che non ci fosse tanta speranza di stare insieme, ma si sa che alla fine l’amore vince e quindi abbiamo iniziato a frequentarci e a vivere insieme. La famiglia adesso era cresciuta perché lui ha una figlia che allora aveva quasi tre anni ed il mio quattro. Trovammo un appartamento grande con tre stanze, due bagni, soggiorno e cucina grandi, terrazza vista mare e una piscina in comune ad un prezzo regalato! A Tenerife non c’è bisogno di riscaldamento e le spese sono minime, inoltre gli appartamenti si affittano anche a 350 euro! Restammo lì in quel appartamento per un anno e mezzo, finché decidemmo di andare in Italia! Lui uruguaiano che lavorava nell’edilizia rimase per primo senza lavoro con la crisi che aveva colpito prima la Spagna già nel 2008. Così nel 2009 a fine anno lasciammo la mia amata isola in traghetto verso il Portogallo e poi Spagna per proseguire in macchina verso l’Italia. Un po’ a malincuore ma con tanta speranza e voglia di iniziare qualcosa di nuovo! Soprattutto lui che non era mai stato in Italia e avevo voglia di cambiare aria!

Novembre 2009 arrivo a Bolzano, città delle Alpi e delle Dolomiti! Addio Canarie!

Be come definire il ritorno in Italia, io personalmente ero di nuovo felice di vedere la neve!!! Avevo saltato almeno sette inverni e sembravo una bambina contenta di avere ritrovato il suo giocattolo! Il lavoro l’abbiamo trovato più o meno in fretta, anche se non stabile, ma si tirava avanti. Bolzano (Alto Adige) è una delle città più care d’Italia per quanto riguarda gli affitti e sicuramente in quel senso è stato fare un passo indietro rispetto alle Canarie. La fortuna è che ci sono ancora abbastanza sussidi da parte della provincia per le famiglie con bambini altrimenti sarebbe impossibile viverci. Dopo un anno entrai a lavorare in una ditta che si occupava di siti web e comunicazione dove venni a contatto per la prima volta con il web marketing. Imparai tutto sui nuovi programmi, i social, blog e scrissi tanti testi e feci molte traduzioni per ditte ed alberghi in diverse lingue. Questo fu il mio trampolino di lancio per quello che faccio oggi! Mi ha dato la possibilità di lavorare come una nomade digitale sia come traduttrice ma anche lavorando nel web marketing. Lavorai con questa ditta per quasi quattro anni, finché mi misi in proprio. Prima di questo però, manca un pezzo….

✴ La nostra guida con tutte le info per vivere alle isole Canarie da pensionato

2012 trasferimento in Uruguay

Dopo quattro anni fissi in Italia, ecco di nuovo il pensiero inquieto che mi assillava: voglio andare via; ho bisogno di qualcos’altro! Perché non andiamo in Uruguay? Il mio compagno era ormai da dieci anni che non tornava nel suo paese e l’idea non gli dispiaceva. Colpo di testa, lascia il lavoro e di nuovo nel mese di luglio partiamo e questa volta in quattro per il Sudamerica. Prima di arrivare in Uruguay mi hanno perseguitato una serie di imprevisti: per un problema di passaporto io e mio figlio a Milano non siamo potuti partire non c’era verso, quindi partono gli altri (persino il cane) e noi due ritorniamo a Bolzano per rifare il passaporto. Volo perso. E che ci vuoi fare se ti cambiano una legge una settimana prima e tu non lo sapevi? Rabbia. Partiamo con un altro volo e passaporto nuovo dopo una settimana. Secondo problema: coperte e vestiti invernali mandati con la posta bloccati per tre mesi alla dogana!! No, lì era inverno e non c’era neppure il riscaldamento in casa! Non poteva capitare tutto questo. Andiamo a comprare vestiti e maglioni! Altro che Isole Canarie!!

Benvenuti in Uruguay: la terra dei gauchos!

Uruguay come descrivere questo paese piccolo tra l’enorme Brasile e l’Argentina? Un pezzetto di terra che sembra abbandonata dagli europei che malapena sanno dove si trova, mentre nella seconda guerra mondiale affluivano come oggi da noi i profughi, perché allora l’Uruguay era considerata la Svizzera del Sudamerica e speravano di rincominciare una vita nuova. Un paese un po’ malinconico, molto tranquillo (basso tasso di criminalità), freddo umido d’inverno e caldo umido d’estate, le persone molto gentili e disponibili, non hanno fretta, si fa in tempo a fare tutto e sempre con calma! Persino l’aria che si respira trasmette questa sensazione, ma a me sembrava di essere di nuovo in un altra dimensione, perché trascorreva tutto così lento. Io con i miei ritmi europei ci ho messo un po’ ad adattarmi e spesso ho messo a dura prova me stessa anche nelle cose più semplici , per esempio come usare un bidè uruguaiano senza bagnarsi la faccia o bruciarsi le parti intime! Qui ci voleva un libretto con le istruzioni d’uso! Ah quasi dimenticavo: io parlavo bene lo spagnolo, ma una volta arrivata lì mi hanno cambiato tutte le parole, da una semplice maglietta, “camiseta” in Spagna era diventata una “remera”, la “chaqueta” maglia un “buzo” o “saco”. E quando lavoravo come volontaria in un canile mi hanno detto: Pasame el valde con aguajane! ho intuito cosa fosse anche se alle Canarie si direbbe: Pasame el cubo con lejia! (traduzione “Passami il secchio con varichina”). Insomma ho dovuto imparare l’uruguaiano, perché io parlavo canario, nemmeno spagnolo! Comunque un paese perfetto per chi ha voglia di tranquillità ed una vita priva si stress. Persino i bambini vivono più felici. Le ore scolastiche alle elementari sono ridotte a quattro ore al giorno , a volte c’è sciopero dei maestri. Chi vuole va a scuola di mattina, altrimenti si sceglie di andare di pomeriggio, due turni fissi!Inoltre il governo (Josè Mujica era ancora il presidente) dava a ogni alunno un computer, chiamato x-box per la scuola elementare in cui fare ricerche su internet ed imparare a scrivere.

I bambini possono essere bambini, non perdono l’infanzia come nelle scuole italiane dove corrono a ritmi allucinanti. Insomma a scuola si ma senza stress.

I paesaggi sono molto vasti, tutto è più spazioso e grande e persino i miei occhi si sono dovuti abituare all’ampiezza. La natura è molto bella e vasta, troviamo tanta campagna all’interno con riserve naturali, spiagge lunghissime sulla costa che arrivano fino su in Brasile, pinete che fiancheggiano le spiagge e ancora una volta questa sensazione di aver fatto un salto nel passato. Abbiamo mangiato tanti asados (tipiche grigliate di carne), torta frita, chivitos e tante altre specialità locali. Il mate, tipico tè uruguaiano è all’ordine del giorno. In Uruguay è pieno anche di pizzerie e la cucina locale è un misto tra la cucina indigena, spagnola e italiana, troviamo persino i cannelloni e gli gnocchi e tutti fatti in casa! Pensate che si trova molto volentieri ancora la pasta fresca e artigianale come una volta qui in Italia! Sono talmente integrati nella loro cultura che ho dovuto convincere per molto tempo il mio compagno che gli gnocchi sono italiani!!! La città più grande, la capitale Montevideo ha 1,5 milioni di abitanti (tutto l’Uruguay ne ha 3 milioni) ed è una città piena di contrasti, tra parchi stupendi, zone residenziali, quartieri ricchi e cantegrilles (zone rosse nelle periferie) dove è meglio non metterci piede se non si è accompagnati da qualcuno del posto! Contrasti. Sono quelli che mi hanno colpito molto all’inizio. Passare da un centro commerciale moderno a una baracca circondata da immondizia dove ci vivono famiglie. Si vuole trasformare l’Uruguay in un paese consumista, ma la gente non è ancora pronta a mio parere. L’Uruguay non è un paese economico! Se si vive lì è caro ed i prezzi nei supermercati sono quasi uguali a quelli di Bolzano e gli stipendi lì (stipendi medi di un dipendente) non raggiungono i 400 euro. Noi abbiamo imparato a comprare i prodotti nei mercati e solo in certi supermercati. Gli affitti invece sono accessibili rispetto all’Italia. Adesso vi chiederete ma che lavoro facevo? Mi ero portata dietro il mio computer e facevo traduzioni e web marketing ed è proprio qui che è nato il mio blog viaggi! Il mio compagno lavorava nell’edilizia ed ha iniziato a costruire la nostra casa, che ormai è pronta con un terreno spazioso vicino ad un piccolo bosco pieno di pappagalli (tipo canarini verdi)!

2013 ritorno in Italia, ma non per sempre!

Dopo un anno c’è stato un imprevisto e siccome aspettavo un bambino, abbiamo deciso di tornare in Italia. Decisione non facile, ma necessaria in quel momento. I più dispiaciuti di tornare erano i nostri figli. Questa volta il ritorno italiano è stato duro vista la situazione economica del paese e anche la nostra. Ci è costato un anno di sacrifici e di delusioni per riprendere un po’ il ritmo. Sicuramente non era il momento per rimpatriare! Adesso che siamo un po’ più radicati stiamo progettando un campeggio a Rocha (Uruguay) zona turistica di spiaggia verso il Brasile. Il campeggio probabilmente sarà pronto tra un paio d’anni e allora si che sarà un viaggio senza ritorno!

Adesso lavoro come freelance, faccio traduzioni, web marketing e scrivo come online writer!

Per ulteriori informazioni sui miei viaggi e foto visitate il mio blog principale e scrivetemi: viaggioversoilsud.wordpress.com

La mia pagina web: (italiana/inglese)

http://elisaanardu.wix.com/elisaanardu