Dalla Puglia ad Aalborg (Danimarca): la storia di Nicola

Dalla Puglia, alla Campania, alla Lombardia. Per finire in Danimarca, ad Aalborg,  passando per l’Australia. Il suo sogno è tornare in Italia: in Puglia, Sicilia o Toscana. Ma dovrebbe dire addio al suo lavoro e ad una terra in cui si impara presto ad accettare o respingere idee e opinioni senza ipocrisie e a concepire la libertá insieme al rispetto per gli altri.

È la storia di Nicola Morelli, pugliese, 47 anni. Ha frequentato il Liceo scientifico a Putignano, nel Barese. Poi si è trasferito a Napoli, dove ha studiato Architettura. Ci ha vissuto dieci anni.

“Quando pensavo di tornare a Putignano- spiega- ho superato l’esame di ammissione al dottorato di Disegno Industriale a Milano, per cui mi sono trasferito lí e ci ho vissuto cinque anni. Dopo il dottorato mi é stata accettata la domanda per un Post PhD a Melbourne, Australia ( RMIT University). Sono vissuto in Australia sei anni, ho anche preso la cittadinanza Australiana, perché pensavo che ci sarei stato per tutta la vita, ma un mese dopo mi sono trasferito in Danimarca”.

E perché?

L’Australia é bellissima, ma troppo lontana dal resto del mondo. Volevo tornare in Europa, perché mi sento europeo e perché volevo che i miei figli vivessero vicino alle famiglie dei loro genitori.

E poi?

Non era possibile, per il lavoro che faccio, trovare un posto dignitoso in Italia. In Danimarca, invece, c’era la possibilitá di lavorare in una Universitá relativamente giovane, e quindi di avere piú peso decisionale nei cambiamenti futuri. Cosí é stato. Naturalmente la questione economica era anche importante, visto che la differenza, a paritá di posizione, é notevole.

Di cosa si occupa?

Insegno disegno industriale all’Universitá di Aalborg. Faccio anche ricerca sul design dei servizi ( Banche, servizi sociali, servizi pubblici, ospedali, etc).

Universitá di Aalborg

Pensa che il suo lavoro svolto in Italia sarebbe diverso?

Non potrei proprio trovare lavoro in Italia, perché il sistema di accesso tramite concorsi é dominato dalle norme clientelari che tutti conoscono, da cui sono e voglio rimanere estraneo. In Italia lavorare all’Universitá significa soprattutto insegnare per il 99% del tempo. La mancanza di personale docente non da spazio ad attivitá di ricerca

Altro?

Perché non c’é cultura della ricerca in Italia. Anche se ci sono ottimi ricercatori, ci sono due cose che impediscono alla ricerca Italiana di avere risultati migliori (o di avere risultati in assoluto).

Quali?

La mancanza di supporto dello Stato, non solo in termini economici, ma anche in termini legislativi. In molti Paesi le imprese che investono in ricerca possono dedurre il 150% di quanto investito, per esempio. Poi, la scarsa conoscenza dell’inglese, per cui i ricercatori italiani hanno pochi contatti con il mondo scientifico internazionale e poche opportunitá di verificare i risultati delle loro ricerche in campo internazionale.

Come l’Università danese considera i docenti? E gli studenti?

Il sistema universitario danese, come anche quello sociale, é molto piú piatto, ossia meno piramidale. Il docente non é considerato un’ autoritá insindacabile, ma piuttosto qualcuno che ha delle conoscenze da trasmettere. I docenti universitari sono criticabili, anche se magari le critiche a volte vengono ignorate e, almeno nel mio caso, lasciano ampi spazi di libertá al docente per sviluppare i suoi interessi e le sue ricerche. Vengono anche stanziate cifre discrete per i docenti che vogliano aggiornarsi, viaggiare per conferenze o comprare piccole infrastrutture che servono alla ricerca.

E’ per tutti cosi?

Questo é il mio caso. Alcuni colleghi italiani in Danimarca pensano che il sistema sia molto meno democratico. In ogni caso gli studenti hanno un rapporto molto piú diretto con i docenti. Non esiste la figura del barone. Il feedback degli studenti é valutato seriamente. La lingua impone che non esista un tu o un lei, ci diamo del tu. Ho spesso problemi con gli studenti Erasmus Italiani, perché mi danno del lei.

Quindi, nessuna fuga di cervelli?

La Danimarca paga abbastanza bene i suoi docenti. Se fuggono é solo perché il clima in Danimarca fa schifo. A molti piace di piú l’Australia, l’America e persino l’Italia, anche se qui non hanno speranze di accesso.

In quale città vive?

Vivo ad Aalborg (si pronuncia olborg, una cittadina di circa 150mila abitanti che, peró, per il clima e le abitudini di vita, in certi momenti sembra piú vuota di Putignano. Avendo due figli non posso dire di averla vissuta tanto. Chi ci viene per turismo dice che é una bella cittadina. Mi sembra troppo piccola.

Cosa le piace di più della Danimarca?

La cosa che mi piace di piú é anche quella che sopporto di meno. Lo spiego in due modi: Il modo ottimista: ‘i danesi sono molto diretti: ti dicono quello che pensano. Il modo pessimista: ‘i danesi sono maleducati e poco cortesi, e anche un po’ chiusi. Ma forse solo quelli di Aalborg.

Aalborg, danimarca

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Pensa che la qualità della vita sia migliore in Danimarca?

Rispetto a Milano, l’ultima cittá italiana in cui ho vissuto, certamente sí. Ci sono due aspetti da considerare: il clima e le condizioni sociali. Il clima é decisamente brutto. Le giornate sono troppo corte fra Ottobre e Dicembre, molti soffrono di depressione. In compenso le giornate a Maggio Giugno non finiscono mai e sono bellissime. Dal punto di vista delle condizioni sociali una cosa che nell’Italia meridionale non abbiamo mai imparato é a rispettare la cosa pubblica e rispettarci reciprocamente e collaborare a far migliorare la qualitá della vita. La Danimarca é la patria del movimento cooperativo. Naturalmente devo anche dire che i servizi sociali sono ottimi, escluso quello medico. Un Italiano che dice di esser contento di pagare le tasse, pur sapendo che sono piú alte che in Italia, la dice tutta.

Se dovesse scegliere dove vivere tra Italia e Danimarca, tenendo conto di particolari parametri (donne, ambiente e cucina), quale Paese sceglierebbe?

Donne: le Italiane sono bellissime, ma anche le Danesi non scherzano, per cui non ho preferenze. Ambiente: Italia, ma potrei lavorare quasi esclusivamente a Milano, per cui non fa differenza. Cucina: Italia, ma mi cucino da solo, per cui non cambia molto.

Come trascorre la sua vita? C’è l’abitudine di divertirsi dopo cena?

Lavoro molto, e quando non lavoro passo il tempo con i bambini. Si cena verso le 6, dopo cena sono in genere a casa. Ma quelli che non hanno figli (o i miei studenti Italiani) dicono che questo posto é bellissimo, perché c’é molta vita notturna.

Com’è il clima?

Orrendo. Ma mi ci sono abituato

Non le manca l’Italia?

Moltissimo, ma solo per fare il turista e riposarmi, pensare di lavorare lí mi fa venire i brividi, per i motivi sopra elencati.

Cosa pensano i danesi degli italiani?

I danesi amano l’Italia, vengono a sciare sulle Alpi, amano il cibo italiano. Si chiedono perché ci sono tante signorine seminude alla televisione italiana e perché abbiamo eletto i politici che abbiamo eletto. E non dico di piú.

Cosa trasferirebbe dell’Italia in Danimarca?

Il sole, e tante altre cose.

Immagino la cucina. Ma pensa di tornare in Puglia? In Italia?

Il mio sogno sarebbe di comprarmi un trullo e venirci periodicamente, ma al momento non posso. In Italia ci sono tanti posti dove mi piacerebbe vivere, oltre che in Puglia, in Sicilia, in Toscana, ad esempio. Ma il mio lavoro restringerebbe di molto le mie scelte.

Come spenderebbe le sue esperienze danesi?

Mi piacerebbe fare qualcosa per migliorare la qualitá della vita in Italia. Sto acquisendo alcune esperienze nel design dei servizi per la pubblica amministrazione e mi piacerebbe usare queste competenze in Italia.

Le città sono caotiche ?

Le strade sono sicure, perché non ci sono molte macchine. Il sistema di tassazione danese é molto alto sul possesso di automobili.

E la sicurezza?

A parte Copenhagen, non c’é molta criminalitá. Mi hanno rubato la bicicletta una volta, e basta.

E’ facile per un italiano inserirsi? O ci sono comunità di italiani?

Non saprei dire, dipende dagli Italiani, se sanno accettare la diversitá. Penso che quando ci si inserisce in un Paese straniero bisogna anche accettare che le persone del posto abbiano difficoltá ad accettarti, succede anche in Italia. Tutto dipende da quanto gli stranieri siano in grado di sentirsi a casa. Ci sono comunitá di Italiani molto piccole, io non le frequento, preferisco amici singoli, italiani o stranieri, non importa.

Com’è Copenaghen?

Copenhagen é molto bella, c’é molto verde. Consiglio di visitare Christiania, prima che la chiudano. È qualcosa di diverso da un posto turistico, ma dice molto sullo spirito dei Danesi. Il resto della cittá é molto vivibile.

copenaghen aalborg

Sembra che secondo alcune ricerche la Danimarca sia il Paese più felice della terra. Insomma, una terra da favola. E’ vero?

No, ci sono un sacco di suicidi, non mi fido mai di quei dati.

Quanto impiega con l’aereo per raggiungere Roma? E’ un Paese ben collegato?

Non volo mai su Roma, sempre su Milano. Ci sono voli indiretti da Aalborg (via Copenhagen) e diretti da Billund. Nel complesso (fra i vari cambi) ci vogliono circa 7 ore per Milano. Non ho mai provato a volare direttamente su Bari

Una festa, un giorno particolare festeggiato dalla Danimarca?

Direi il Natale, anche se non é una festa originale. Non é tanto il giorno di Natale, quanto il periodo immediatamente precedente.

Cosa invidia dei danesi?

Dei Danesi invidio la capacitá di essere diretti e di andare direttamente al dunque. Accettare o respingere idee e opinioni senza ipocrisie. La qual cosa mi piace molto anche delle Danesi, ovviamente. Invidio anche la capacitá di concepire la libertá insieme al rispetto per gli altri.

Intervista a cura di Cinzia Ficco

cinzia.ficco@virgilio.it