Andrea: in Canada posso finalmente dimostrare chi sono

A cura di Nicole Cascione

Chi era Andrea 5 anni fa?: “Un grande sognatore, ma lo sono tuttora. Ho sempre nutrito la speranza di potermi realizzare e riuscire ad esprimere realmente chi ero senza quei limiti che l’Italia in diverse occasioni mi aveva posto sia personalmente che professionalmente”.

Oggi Andrea vive in Canada dove, oltre a lavorare come consulente finanziario per un importante gruppo bancario nordamericano, gestisce il blog www.lifeandbusinessincanada.com e un gruppo facebook nato per supportare gli italiani che valutano un trasferimento sul posto.

Andrea quando e perchè hai maturato la decisione di trasferirti in Canada?

La prima volta che ebbi l’opportunità di avventurarmi in un sentiero nel Quebec. Mi riferisco ai viaggi fatti negli anni 2000, è proprio allora che ho cominciato a desiderare il grande nord. Guidavo verso nord in cerca del Canada più vero. Ricordo bene quei paesaggi, i colori dei boschi in pieno autunno e i riflessi delle acque cristalline dei suoi laghi.

L’idea di trasferirmi in Canada assieme alla famiglia è arrivata invece intorno al 2014. Cominciai a studiare in modo dettagliato il territorio e le opportunità economiche offerte dal mercato soprattutto per i prodotti Made In Italy. L’idea si è concretizzata parlando con un amico che aveva bisogno di un socio in una nascente azienda canadese. La ritenni un’idea fantastica che rispondeva ai miei sogni di quando ero ragazzino. Decisi subito di farne parte anche se a causa di forze esterne, l’azienda non riuscì a partire. Nonostante la delusione iniziale decisi di darmi ugualmente da fare e trovare una mia strada indipendente che di lì a poco mi avrebbe portato a trasferirmi, dapprima temporaneamente e poi in modo definitivo.

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Arrivato sul posto, com’è proseguito il tuo percorso professionale?

Ho aperto una mia azienda, importato e distribuito prodotti fatti in Italia creando una mia piccola rete distributiva. Era un’idea importante ed impegnativa che mi ha anche fatto commettere diversi errori, il primo fra tutti, l’aver sottovalutato i prodotti locali e le abitudini dei canadesi. Il progetto fu sospeso a causa del Coronavirus.

Ad oggi di cosa ti occupi?

Lavoro come consulente finanziario per un importante gruppo bancario nordamericano. Quando posso gestisco il blog www.lifeandbusinessincanada.com e un gruppo facebook nato due anni fa, soprattutto per rompere la monotonia delle giornate spesso trascorse all’insegna delle restrizioni da Covid. Il Blog invece nasce per passione e amore, quello che nutro per questo grande Paese. Desideravo raccontarlo esprimendo ciò che sentivo e talvolta evidenziando i tanti problemi che si ritrova ad affrontare un migrante, quelli che spesso si trascurano quando ci si approccia un trasferimento. Il Blog si è nel tempo evoluto e grazie ad alcune partnership locali oggi offre anche dei servizi di consulenza individuale e aziendale, inclusa quella per emigrare fino a qui. Gestisco anche i canali social nati dal blog https://www.facebook.com/lifeandbusinessincanada/ e il gruppo facebook Italiani in Canada | Facebook

In questo gruppo si chiede e si parla di tutto. In realtà il gruppo nasce per parlare del Canada e pertanto nelle intenzioni iniziali era destinato a chi si trovava già qui. Nel corso del tempo ho capito che era necessario aprirlo a tutti e così è avvenuto. Le domande sono le più svariate, spesso si chiede come ottenere un permesso di lavoro, ma anche quali sono i posti da visitare o quali sono le professioni che vanno di più.

Come si vive in Canada? Quali sono i pro e i contro?

Lo spiego bene nel mio Blog. Non sono tutte rose e fiori. Il Canada è un Paese difficile soprattutto a livello lavorativo. La prima difficoltà è quella professionale, perché le qualifiche necessarie per ricoprire certi incarichi sono spesso legate a diplomi e certificazioni locali e così quando arrivi non è facile trovare lavori ben pagati. Spesso quando arrivi, anche quando sei laureato, così come lo sono io, sei un “senza lavoro”. Ci vogliono diversi anni per farsi strada. I pro sono veramente tanti, il primo fra tutti è che in Canada il governo rispetta i suoi cittadini. Non c’è mai sopraffazione sia a livello fiscale che giuridico. Sei uno dei tanti ma vieni rispettato. Un altro aspetto importante è l’aiuto alle famiglie. Qui i bambini sono un bene prezioso e riconosciuto con contributi di tutti i tipi. La pulizia e l’ordine regnano sovrani quasi ovunque e nei piccoli centri lasciare la porta aperta è possibile in totale sicurezza.

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Quali sono le cose da non sottovalutare in un trasferimento sul posto?

Prima di tutto la lingua. Il Canada è un paese bi-lingue e per trovare un buon lavoro devi parlarne bene almeno una, pertanto arrivare ad esempio con un buon livello di inglese aiuta tanto. I costi iniziali in un trasferimento possono essere importanti e diventa difficile far fronte ai primi tempi se non si ha un piccolo salvadanaio da cui attingere. Il freddo è un’altra caratteristica che sfida molti, forse troppi migranti. Fa freddo, tanto, anche se ci si abitua. Qui per arrivare ai -30 si fa un attimo ma attenzione, quando pensi che sia tutto finito ti sorprenderà una nuova nevicata oppure un temporale così forte da far tremare le finestre. Ma questo per me è un punto a favore, sono un po’ strano lo so, ma amo proprio tutto di questi luoghi.

Come e in cosa ti ha cambiato vivere in Canada?

Mi ha riportato alle origini, ad apprezzare tutto e tutti, ad amare le diversità e soprattutto a non giudicare nessuno mai e per nessun motivo. L’uguaglianza ti rende migliore e ti fa vivere in armonia con il territorio.