Vivere e lavorare a Santorini

A cura di Nicole Cascione

Riscoprire una vita in cui finalmente riuscire a concentrarsi su se stessi e sui propri progetti. Ritornare alle origini, in una terra da sempre amata e portata nel cuore. Svegliarsi con il canto del gallo, circondati da bellezze naturali. Realizzare un sogno da tutti ritenuto impossibile. Quale? Trasferirsi a vivere su di un’isola greca: Santorini. Un sogno che finalmente Nicoletta, dopo aver vissuto tre anni a Londra, è riuscita a realizzare circa un anno fa.

Nicoletta, quando è entrata a far parte la Grecia nella tua vita?

Un po’ di Grecia nel mio sangue, per l’esattezza un quarto, c’è da sempre.Mia nonna era greca, di Cefalonia. Mio nonno era un soldato che durante la II Guerra Mondiale fu mandato sulla bellissima isola greca. Probabilmente a molti di voi questo inizio di storia avrà un po’ ricordato quella del film Il Mandolino del Capitano Corelli. E in effetti… incredibile ma vero, mio nonno suonava anche il mandolino!Purtroppo la nonna è morta quando aveva solo 33 anni, ma ho una zia che ha sempre vissuto in Grecia, quindi il mio amore per questo Paese nasce da quando ero piccola, dal sapere che la storia della mia famiglia ha origine su un’isola Greca, le mie prime vacanze sono state qui. Da grande ho sviluppato prima un amore per Atene e poi colpo di fulmine per Santorini. Colpo di fulmine per quest’isola che mi è sembrata casa fin dal primo minuto in cui sono approdata al porto, in una mattina del 2005. Da allora ho sempre sognato di vivere qui e finalmente mi sono trasferita ed ho realizzato il mio sogno, un anno fa, a febbraio 2017.

Da una metropoli come Londra ad un paesino come Santorini. Sicuramente il salto è stato notevole. Raccontaci qualcosa:

Sì, è stato un bel salto. Sono passata dalla hipster East London ad uno sperduto paesino di Santorini, uno dei più autentici, dove, in questo momento, siamo veramente in pochi. Mi sveglio con il canto del gallo, guardo l’alba dalla finestra, non ho praticamente vicini di casa. L’essere circondata da tanta bellezza naturale e poco altro (ma non pochissimo!), ti porta a rivedere le tue esigenze, la gestione del tuo tempo, la qualità in generale della tua vita. Londra è stata per me un’esperienza professionale e personale molto importante. Mi sono trasferita a occhi chiusi, senza esserci mai stata nemmeno una volta, per inseguire un altro sogno. Ci ho vissuto tre anni, mi ha dato tanto, ma è una città che ti toglie anche tanto o ti fa pensare che non ci sia altro al di fuori di quello che ti offre. Qui ho ripreso a concentrarmi e a dedicarmi a me stessa, alle mie passioni, a Londra mi sono concentrata molto sul lato professionale della mia vita.Poi, chiaramente, ci sono tutte le differenze tra il vivere in una grande metropoli e il vivere in un piccolo paesino che a volte sembra fermo agli anni Settanta. Ma a me questo piace molto e penso anche che queste differenze, queste due vite, non abbiano parametri comuni, non si possano paragonare: questo fa sì che tutti i servizi, gli eventi, le opportunità che una città come Londra può offrire, non diventino necessari qui.

Quali sono gli angoli di Santorini che ami in particolar modo?

Mi piace molto il Sud dell’isola perchè penso che sia ancora autentico. Il mio posto a Santorini è sicuramente il Faro. Adoro la spiaggia di Vlichada con le sue dune selvagge, i paesini Pirgos, Megalochori e Akrotiri. Sogno ad occhi aperti percorrendo la strada che scende da Oia verso Fira, passando per Baxedes e Vourvulos.

Santorini per tutti o per pochi? E per chi è indicata in particolar modo?

Penso che sia davvero un’isola per tutti. Per le coppie in cerca di romanticismo, per le famiglie, per gli amanti del trekking, per i backpackers (sono arrivata con il mio zaino spalla da sola la

prima volta). E’ però un’isola che va approfondita. Puoi venire, stare un paio di giorni, vedere la classica Santorini, Fira, il tramonto ad Oia, la spiaggia Rossa. E di solito te ne vai pensando: ‘Bella, ma c’è troppa gente’. Oppure puoi cercare un’altra Santorini, quella meno conosciuta, che richiede un po’ più di tempo, puoi girare nei paesini del sud, sulle spiagge semi abbandonate, sentire l’energia del vulcano. Di solito in questo caso, se ne rimane affascinati e si ritorna.

Sicuramente vivere su di un’isola avrà i suoi pro e i suoi contro.

Certamente.Ti deve piacere innanzitutto vivere su un’isola, che non è cosa ovvia. E su un’isola, che pur avendo porto e aeroporto, non ha collegamenti sempre accessibili (in estate molto cari). E’ un’isola molto turistica e questo è un bene, perchè significa che non manca il lavoro, ma a volte può infastidire se ci abiti e hai esigenze diverse da chi è in vacanza. D’inverno si svuota, ma negli ultimi anni sempre meno. Mi accorgo di essere davvero fortunata a vivere qui, quando vedo qualche video su Santorini: ecco quando la vedo ‘dal di fuori’, capisco che vivo in un posto incredibile. L’unico lato negativo che mi viene in mente è la lontananza della mia famiglia, ma ovviamente vengono a trovarmi con piacere!

Di cosa ti occupi?

Porto avanti il mio progetto One Quarter Greek, un blog che ho aperto a settembre 2017 per raccontare la mia esperienza di vita qui e raccontare la mia Grecia e la mia Santorini. Sono una fotografa e mi piace molto scrivere.Lavoro anche nel turismo, sfruttando la mia precedente esperienza lavorativa sia come fotografa che come project manager.

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Qual è l’aspetto che più ti ha colpito del popolo greco?

Non faccio parte di quelli che pensano ‘Una faccia una razza’. Penso che ci siano delle similitudini con il popolo italiano, ma credo siano dovute più all’influenza del Mediterraneo che ad altro. Mi ha colpito molto l’importanza della famiglia e della religione all’interno della società. E’ incredibile la loro gestione del tempo, del ‘tutto si fa non preoccuparti’, la filosofia del ‘sigà sigà’: all’inizio devo dire un po’ mi infastidiva, io nata a Milano che arrivavo da Londra.

Molto affascinante anche quello che loro chiamano philotimo, questo penso sia la cosa che meglio descriva il popolo greco. E’ una parola che non ha una traduzione in nessuna lingua e già questo la rende speciale. Lo descriverei come un mix tra accoglienza, generosità, amore. E’ un sentimento che si può solo vivere.

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Emotivamente, cosa ha significato per te questo trasferimento?

Per me ha significato la realizzazione di un sogno, che, tra l’altro, tutti pensavano fosse impossibile e anche un po’ sciocco/infantile. E devo dire che la sensazione più bella arriva ora: quando penso a qualcosa e dico a me stessa ‘Si però è un sogno’, scatta dentro di me la vocina che mi dice ‘Occhio che ne hai già realizzato uno…’ E questo mi dà gioia e sicurezza.Ha anche significato scoprire una vita che mi appartiene di più, dove posso finalmente concentrarmi su me stessa e i miei progetti.

Se qualcuno volesse compiere la tua stessa scelta, quali sono i tuoi consigli a riguardo?

Informarsi bene. So che sembra una cosa ovvia, ma non lo è. Io sono venuta in vacanza a Santorini per 12 anni, avevo degli amici, una ‘seconda’ famiglia, conoscevo l’isola. Non avevo trovato così difficile ambientarmi a Londra quando mi sono trasferita. Qui, forse perchè è un’isola, forse perchè vivo in un paesino un po’ arretrato (cosa che adoro!), ma l’inizio è stato un po’ rocambolesco. E sicuramente consiglio a tutti di imparare la lingua, questo aprirà tante porte e farà capire quanto impegno e amore abbiate messo nella vostra scelta di cambiare.

Quali sono i tuoi progetti futuri? E i tuoi sogni nel cassetto?

Per ora il mio progetto è sicuramente One Quarter Greek: mi piace raccontare le storie che incontro e dare un altro sguardo sulla Grecia, meno turistico forse, più personale, che racconta la vita di tutti i giorni.I miei sogni nel cassetto? Non ci ho ancora pensato, sono ancora immersa nel mio sogno!

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