Vivere in Idaho

A cura di Cristina Pellicciotti

Giuliana ha 59 anni e vive nello stato americano dell’Idaho dal 2007: la sua storia è legata ai Paesi anglosassoni fin da giovane, quando era una semplice ragazza appassionata di viaggi e dello studio delle lingue straniere. Nel 1984, dopo la laurea in letteratura anglo-americana presso l’Università di Cagliari, si trasferì a Londra per due anni con lo scopo di perfezionare l’inglese. “In quel periodo sentivo dentro di me una gran nostalgia della mia Sardegna” ci confessa Giuliana, “decisi perciò di tornare alla mia vita italiana e venni assunta immediatamente dalla scuola Salesiana di Cagliari come insegnante di lingua inglese”.

Vivere in Idaho con la Sardegna nel cuore: il racconto di Giuliana

“Un giorno lessi sul giornale l’annuncio di un americano che cercava qualcuno che gli insegnasse italiano ed immediatamente mi offrii per aiutarlo: era un militare delle forze aeree americane che in quel momento era di base a Decimomannu. Quando ci conoscemmo mi sorprese con un “che bella che sei!” in dialetto sardo, che era praticamente l’unica frase non in inglese che aveva imparato fino a quel momento… Dopo circa un anno di frequentazione mi fece una proposta formale di matrimonio con tanto di anello e nel bel mezzo della piazza Garibaldi di Cagliari: naturalmente accettai.

Per ragioni di lavoro di mio marito, poco dopo ci trasferimmo prima per due anni in Gran Bretagna, e lì nel 1991 celebrammo il nostro matrimonio, quindi avemmo la possibilità di andare negli Stati Uniti e ci stabilimmo per la prima volta in Idaho, uno stato poco conosciuto che si trova a nord ovest degli States nella zona delle Montagne Rocciose.

Trascorsero due anni quando venni chiamata dall’Italia perchè nel frattempo avevo vinto la cattedra come insegnante di ruolo: visto che a mio marito mancava poco per andare in pensione decidemmo di spostarci un’altra volta e trasferirci in Sardegna, ritornando nuovamente a San Sperate (CA), paese famoso per i murales bellissimi e la presenza di numerosi artisti come Pinuccio Sciola. A

lla fine lì rimanemmo per tredici anni: io appunto insegnavo inglese, mentre il mio compagno aprì un piccolo negozio di oggetti artigianali prodotti dai nativi americani. In quel periodo adottammo anche nostra figlia Alina, che allora era una bimba di nove anni proveniente dall’Ucraina, e completammo così la nostra famiglia internazionale”.

Nel 2007, a causa di problemi di salute del compagno, i tre presero una sofferta decisione, quella di tornare nuovamente negli Stati Uniti. “Sia io che mia figlia siamo sempre state legatissime alla nostra isola ed io naturalmente dovetti chiedere un’aspettativa dal mio lavoro da insegnante, ma le cure mediche che venivano offerte a mio marito in America erano decisamente migliori di quelle che avremmo ricevuto in Italia, per cui a mio malincuore facemmo questa scelta”.

Chiediamo a Giuliana come sia attualmente la sua vita in Idaho. “Noi in questo momento viviamo a Coeur d’Alene, una cittadina di circa 50.000 abitanti”, ci dice. “È un posto veramente molto tranquillo ed in generale le persone sono tutte molto gentili ed oneste: apprezzo molto l’educazione di questa gente, le leggi vengono rispettate e la convivenza così diventa più facile: a mio marito è successo di perdere per caso il portafoglio e di ritrovarlo poi senza problemi con soldi e documenti inclusi. Altri esempi? Le porte delle case rimangono normalmente sempre aperte ed i vicini durante il periodo invernale ti aiutano a spalare la neve di fronte a casa.

Per quanto mi riguarda io purtroppo ho dovuto rinunciare al mio lavoro d’insegnante in Italia, però ho trovato una buona opportunità lavorativa come interprete telefonica di grandi aziende che offrono una consulenza in italiano ai propri clienti.

Ho un part-time di 4 ore in orario notturno, lavoro da casa, e questo mi risulta molto comodo perchè di giorno riesco anche ad aiutare mia figlia che nel frattempo ha avuto una bambina, la mia splendida nipotina che si chiama Mia Isabella. Diciamo che sono soddisfatta della mia vita semplice e senza stress: ho anche tempo di andare a nuotare, a fare zumba o di ritrovarmi con i miei amici italo-americani. L’unico problema dell’Idaho sono gli inverni lunghi e veramente freddi a cui non mi sono ancora del tutto abituata. È quando più mi manca la mia terra, il suo mare ed il cibo genuino: la mia Sardegna mi rimarrà sempre nel cuore”.