A Verona nasce la strada della fotografia

Di Enza Petruzziello

Tre gallerie. Tre mostre. Tre spazi per la fotografia a Verona. A dieci mesi dall’apertura di “Quasi Fotografo”, venerdì 29 settembre saranno inaugurate due nuove gallerie: QF2 e QF3. Con poesia, entusiasmo e umiltà Quasi Fotografo – laboratorio espositivo e creativo dedicato alla fotografia voluto da Marco Monari e Luca Antonini – cerca di ispirarsi a modelli che hanno fatto la storia della fotografia, per cercare di costruire un’idea di galleria che possa affascinare e coinvolgere il pubblico che la frequenta. L’intento è fare delle domande, diventare un luogo di creazione, d’incontro e di proposta utilizzando il linguaggio fotografico come strumento privilegiato d’indagine del contemporaneo. Il tutto in un’unica strada, via Carducci.

«Visto il successo della prima galleria –spiega Marco Monari – abbiamo voluto replicare la nostra idea di fotografia in altri spazi, per un totale di 3 gallerie tutte nella stessa via. Un modo anche per provare a creare quella che possiamo definire la strada della fotografia ed essere uno spazio aperto 365 giorni l’anno che oltre a far vedere la fotografia ne parla anche. Troppo spesso, infatti, vediamo nascere Festival che durano due o tre settimane ma che poi si dimostrano essere solo un’operazione mediatica».

MONARI

E così per la prima volta tre gallerie diventano un ambizioso progetto culturale, ognuna con un’anima propria. In una galleria vivranno le esperienze che provengono dal rapporto con la scuola “Verona Fotografia” di cui Marco Monari è direttore didattico e dove esporranno gli alunni e i docenti della scuola. Nella seconda galleria ci sarà una convergenza tra fotografia e letteratura. Uno spazio condiviso in cui verranno esposte fotografie sui muri e al tempo stesso libri di arte, fotografia e architettura. «Abbiamo studiato anche un arredo orizzontale – continua il fotografo – in modo da lasciare completamente liberi i muri che servono solo esclusivamente all’esposizione. La terza invece sarà una galleria a 360 gradi con la possibilità di invitare autori che provengono da tutta Italia e Europa».

Ogni terzo venerdì del mese, dunque, si inaugureranno tre nuove mostre correlate da workshop con gli autori e interessanti attività. Si inizia il 29 settembre con tre mostre spettacolari: la prima è proprio di Marco Monari che espone “Guarda come si muove il cielo dietro gli alberi”. Dopo un lungo periodo di silenzio, l’artista torna a volersi raccontare attraverso le immagini proponendo questo lavoro. Un lavoro che vuole riassumere 3 città e 40 anni di fotografie. «La mia è una sintesi del mio lavoro – spiega il fotografo – . L’aver aperto queste gallerie, aver cambiato città ed essere venuto a Verona, aver fondato una scuola: tutto sarà racchiuso in queste immagini che ripercorrono i miei primi 40 anni di fotografo».

La seconda esposizione si intitola “Crespi d’Adda in banco ottico” e nasce da un workshop fatto con gli alunni e con il docente Paolo Mazzo a Crespi D’Adda, una località postindustriale che vive ormai come paesaggio turistico. Un lavoro realizzato in pellicola e in banco ottico, con una macchina fotografica molto particolare che restituisce delle lastre 10x12cm. «Si tratta di un’operazione se vogliamo molto datata in cui verranno esposte una ventina di opere fatte su un genere di fotografia architettonico e anche di stile fotografico molto particolare».

La terza, infine, vede protagoniste le fotografie di Phil Polglaze dal titolo “7 a.m/7p.m _ Carducci Street“. Nato a Londra nel 1951, già docente di geografia, geologia ed economia, nel 1974 vince lo Special Prize per la fotografia geografica. Nel 1980 lascia insegnamento per dedicarsi interamente alla fotografia. In questa mostra racconterà una giornata in via Carducci dove si trova “Quasi Fotografo”. «Un omaggio alla strada che ci ospita – racconta Monari -. A giugno abbiamo invitato Phil Polglaze nella nostra galleria. Essendo lui un artista molto istintivo durante la sua visita ha voluto trascorrere una giornata in via Carducci dalle 7 di mattina alle 7 di sera fotografando, completamente in analogico con una vecchia macchina fotografica Pentax K1000, tutto ciò che vedeva focalizzandosi soprattutto sulle persone. Un lavoro che ha sviluppato e stampato a mano in camera oscura con una tecnica particolare che consiste nel ritagliare e incollare: prende le foto, le stampa anche più di una volta, e le ricompone oniricamente con un’immagine che vuole raccontare altro rispetto all’incontro che lui ha avuto in realtà con queste persone. Un lavoro di 60 immagini davvero molto bello».

Insomma un grande anno per Quasi Fotografo, un bilancio dei primi mesi di attività che oltre ad essere positivo è anche di stimolo. «Cerchiamo con queste 3 gallerie di dare una maggior offerta a Verona e ai veronesi – conclude Monari -. Ogni mese verranno inaugurate tre mostre a cui sarà collegato uno o due workshop, oppure la presentazione di un libro. Insomma cercheremo sempre di collegare l’evento a un complemento culturale che può essere più trasversale. Ogni mostra, inoltre, avrà due progetti editoriali: quella dei cataloghi che saranno molto semplici di riproduzione delle opere che esponiamo, mentre per le mostre d’autore faremo delle edizioni realizzate a mano con una tipografia che ci supporta».

Non prendete impegni, dunque, la strada della fotografia vi aspetta a Verona.

Questo l’indirizzo web della scuola Verona Fotografia dove poter trovare tutti i corsi che organizzano:

www.veronafotografia.it