Rosa, una nomade in giro per il mondo

Di Enza Petruzziello

Nomade in giro per il mondo. Si definisce così Rosa Moccia, 40enne originaria di Castelvetere Sul Calore, piccolo borgo in provincia di Avellino. Da otto anni segue suo marito, ingegnere, nei vari Paesi del mondo senza però rinunciare a se stessa. Ovunque vada, infatti, trova il suo lavoro e continua a seguire la figlia nella crescita.

Dal 2015 ha vissuto a Singapore, Ghana, Emirati Arabi e adesso a El Cairo. Da poco collabora per un blog con la sua rubrica “NarraMondo” che ha inaugurato a Natale. Ecco cosa ci ha raccontato.

ROSA MOCCIA NOMADE DIGITALE

Rosa, da 8 anni sei in giro per il mondo, seguendo tuo marito ingegnere. Perché la decisione di lavorare all’estero e lasciare l’Italia?

«Il lavoro di mio marito ci ha portato a lavorare all’estero ed ho avuto la fortuna di vivere diverse esperienze in diversi paesi».

Quali sono stati i problemi e le sfide iniziali che hai dovuto affrontare una volta all’estero, se ce ne sono stati?

«Il primo trasferimento è stato a Singapore e lì ho dovuto fare i conti con la lingua, parlando molto poco l’inglese ho dovuto mettermi a studiare. La cosa che accomuna ogni mio spostamento è la solitudine nel periodo iniziale. Ogni volta devo costruirmi una nuova rete di amicizie, di interessi, insomma ricrearmi “una vita”. Chiudo un capitolo nel paese che lascio e ne riapro un altro».

In questi anni hai vissuto in molti posti: Singapore, Ghana, Emirati Arabi. Che esperienze sono state? C’è un luogo che hai particolarmente amato tra quelli in cui hai vissuto, e perché?

«In ogni paese ho avuto l’opportunità di fare esperienze diverse; ognuno di essi mi ha lasciato ricordi piacevoli. Ho lasciato un pezzo di cuore a Singapore , una città sicura, molto ben organizzata, pulita e molto avanzata. Il Ghana invece mi ha insegnato a godere delle piccole cose e ad affrontare le difficoltà con il sorriso, ho impresso nella mente il sorriso dei bambini, scalzi e seminudi che nonostante tutto sorridevano alla vita. Abu Dhabi è stata una piacevole scoperta, una città a misura di famiglia , dove si respira ancora la cultura araba mentre Dubai è stata la destinazione che mi ha permesso di lavorare e divertirmi allo stesso tempo».

Spostarsi continuamente non deve essere facile per te. Nonostante tu segua tuo marito, non rinunci mai a te stessa. In che modo riesci a trovare una tua occupazione?

«A Singapore mi sono dedicata a fare la turista e studiare l’inglese, in Ghana ho fatto volontariato, ad Abu Dhabi ho iniziato a prendere qualche lezione di arabo, non è stata una impresa semplice. A Dubai ho iniziato ad insegnare italiano agli stranieri, insomma faccio quello che riesco».

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Adesso sei a Il Cairo. Da quanto tempo abiti qui e di cosa ti occupi?

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«Sono al Cairo da cinque mesi, al momento sto terminando i miei studi in Psicologia e continuo ad insegnare italiano online agli stranieri».

Capitale dell’Egitto, El Cairo è famosa per le piramidi di Giza, per ospitare il più celebre museo egizio e per essere la più grande città dell’Africa. Ma come è vivere qui da residente e non da turista?

«Io vivo a New Cairo, un’area per lo più abitata da expat e di impronta più occidentale. Il costo della vita sta diventando più caro rispetto al passato ma rimane più basso in confronto all’Italia. Ci sono cliniche private che godono di buona fama, per fortuna ancora non ne ho avuto bisogno. Ci sono grossi centri commerciali, i divertimenti non mancano, ci sono locali notturni, ristoranti e zone di movida. A parte la guida sregolata non ho percepito il pericolo in nessuna situazione».

C’è un aspetto, un luogo, un qualcosa che ti ha colpito e che ami di più del posto in cui vivi?

«Del Cairo mi ha colpito il patrimonio storico e culturale, in particolare la Piramide di Saqqara, il primo esperimento di piramide quadrata ed il tempio di Philae che si trova sulle sponde del lago Nasser, ma in ogni angolo del Cairo c’è un pezzo di storia, qualcosa da visitare e scoprire».

Hai da poco inaugurato la tua rubrica “Narramondo”. Come nasce l’idea di questo spazio virtuale? Che cosa racconti?

«Narramondo nasce dalla collaborazione con il blog Vite Narranti: è una raccolta di pensieri , viaggi , visite culturali e di piacere e perché no di stati d’animo che condivido con i lettori».

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Quali sono i tuoi ricordi più significativi dei vari luoghi in cui hai vissuto temporaneamente?

«Del Ghana il sorriso delle persone nonostante le condizioni di povertà, le lezioni di Batik insieme alle altre ragazze italiane conosciute lì. Singapore il mio primo viaggio oltreoceano e la ricerca del caffè per riprendermi dal jet leg, una ricerca disperata che mi ha fatto scoprire il caffè vietnamita, assolutamente non paragonabile al nostro espresso. Di Abu Dhabi ricordo l’esperienza nel deserto che me ne ha fatto innamorare, il mio luogo preferito dove trovare un attimo di relax al trambusto della vita».

Come è cambiata la tua vita da quando vivi all’estero?

«Ho imparato ad adattarmi in contesti e situazioni diverse e mi sono aperta a nuove culture , vite, mondi, ho cambiato il modo di vedere le cose, mi si e aperta la mente».

Pensi che l’Egitto sia la destinazione definitiva oppure ti vedi altrove tra qualche anno?

«No, l’Egitto non è la mia destinazione definitiva, mi vedo altrove tra qualche anno ma non saprei dove dato che non siamo noi a scegliere, ma mi auguro un’altra esperienza in Asia».

Ti manca l’Italia e ci torneresti stabilmente?

«L’Italia mi manca poco e non vorrei tornarci a vivere stabilmente, non la sento più casa».

Per contattare Rosa ecco i suoi recapiti:

E-mail: rosa-moccia@libero.it

Instagram: @narramondo