Abbiamo camperizzato la nostra Jeep e ora quella è casa nostra

A cura di Maricla Pannocchia

Entrambi insegnati di musica, dopo aver conseguito la laurea Nadia e Vito hanno cercato lavoro nella loro città natale, Palermo, senza però trovare niente che li stimolasse e li aiutasse a crescere. Ecco che sono partiti alla volta del Regno Unito, dapprima nel 2014 per una brevissima esperienza di 2 settimane – “Siamo tornati indietro perché non siamo riusciti a trovare un alloggio” – e poi nel 2015 per ben 8 anni. La vita nel Regno Unito, però, non è stata particolarmente felice, anche se, dal punto di vista economico, era sicuramente migliore rispetto all’alternativa italiana.

Adesso, però, Nadia e Vito hanno deciso di prendersi un periodo in cui dedicarsi al blog e al canale visto che Vito, da bravo liutaio con una grande abilità manuale e un’ottima conoscenza dei legni, ha camperizzato la loro Jeep, Mowgli. La coppia vive dentro la Jeep, con i pro e i contro del caso. Fra i pro rientrano sicuramente lo svegliarsi ogni mattina in un posto diverso e il vivere a contatto con la natura mentre fra i contro ci sono la mancanza del bagno e la necessità di uscire e montare la tenda all’occorrenza.

Sembrerebbe che il loro obiettivo di girare la Thailandia a bordo della loro casa/Jeep debba ancora aspettare e Nadia e Vito, prima di quel grande viaggio, vogliono dirigersi in Spagna e in Portogallo!

Vito e Nadia

Ciao ragazzi, raccontateci qualcosa di voi. Chi siete, da dove venite, come vi siete conosciuti…

Ciao, siamo Vito e Nadia, siamo entrambi di Palermo e ci siamo conosciuti al Conservatorio V. Bellini, dove entrambi eravamo studenti e dove abbiamo conseguito la laurea triennale, io (Nadia) di pianoforte e Vito in chitarra classica.

Quando e perché avete deciso di lasciare l’Italia?

Ci siamo laureati nel 2012 e dopo abbiamo provato in ogni modo a lavorare. Io ho preso altre due qualifiche, una come musicoterapista e un’altra come counselor, Vito invece ha intrapreso la strada della liuteria, iniziando a costruire chitarre classiche da concerto. Purtroppo la nostra città non è stata in grado di offrirci nulla e il desiderio di andare via, dopo tante delusioni, si è fatto sentire sempre di più, così abbiamo spiccato il volo una prima volta nel 2014 e poi, definitivamente, nel 2015.

Avete vissuto per un po’ nel Regno Unito, dove e come mai avete scelto proprio quella meta?

Abbiamo vissuto nel Regno Unito per circa 8 anni. Come dicevo prima, abbiamo provato nel 2014 alla volta di Londra, ma lì è andata male e siamo ritornati dopo appena due settimane perché non riuscivamo a trovare un alloggio. Nel 2015, tramite una conoscenza, siamo partiti alla volta di Manchester, dove abbiamo vissuto per circa 5 anni in sharing e 3 anni in un appartamento fuori dal centro, ad Ashton-under-Lyne. Abbiamo scelto il Nord-Ovest perché è la zona meno cara del Regno Unito e con due stipendi vivi veramente bene. La nostra scelta è ricaduta subito sul Regno Unito perché, al tempo, prima della Brexit, la sterlina era abbastanza forte e lavorare lì significava guadagnare almeno il doppio rapportato al valore dell’Euro poi, purtroppo, tutto è cambiato, ma dal punto di vista economico lì si vive ancora bene rispetto a molti altri Paesi.

Cosa potete raccontarci di quell’esperienza?

Vito dice che è stata un’esperienza fredda, grigia e solitaria… io posso dire a nome di entrambi che vivere nel Regno Unito non è certo una passeggiata, soprattutto se si è isolani come noi, abituati al sole, al mare e alla gente in un certo senso “invadente”. Dal punto di vista del lavoro, abbiamo fatto tanta esperienza, cosa che non avremmo mai potuto fare in Italia. Quando si dice che un italiano soffre lontano dalla sua terra, non è tanto per il cibo o per i parenti o, ancora, per il tempo grigio, e mi riallaccio a quello che ha detto Vito, quella situazione ti porta a una sorta di depressione che pian piano va dilagando dentro. Non è nemmeno facile fare amicizia, per quanto se ne possa dire, i rapporti tra compaesani sono difficili e spesso, non so perché, si entra in una specie di competizione invece di supportarsi a vicenda. Noi abbiamo avuto una pessima esperienza riguardo le conoscenze, abbiamo aiutato tantissimi ragazzi, anche ospitandoli, che poi ci hanno letteralmente pugnalato alle spalle con comportamenti assurdi. Ecco il perché della risposta di Vito.

A un certo punto avete deciso di cambiare il vostro stile di vita e viaggiare con una jeep camperizzata. Quando e perché avete sentito questo bisogno?

Abbiamo iniziato a fare piccoli viaggi in aereo, in giro per l’Europa, sino a quando ci siamo dovuti fermare a causa del Covid. C’è pure da dire che viaggiare in aereo, per quanto possa essere comodo e veloce, è un po’ riduttivo per chi invece desidera vivere i posti e spostarsi in lungo e in largo per tutto un Paese, anziché stare in albergo e fare il solito giro limitato. Quindi, dopo essersi documentato, Vito ha deciso di costruire un mobile letto da caricare in macchina e quindi di camperizzare la nostra Mowgli (così abbiamo chiamato la nostra Jeep).

Raccontateci qualcosa di più della jeep camperizzata, l’avete realizzata voi?

Vito è l’artefice di tutto. Da bravo liutaio, conosce molto bene i legni e come lavorarli e si è dedicato anima e corpo alla camperizzazione. Ha costruito questo mobile che poi ha moquettato, una sorta di letto sopraelevato, con sopra un materasso in lattice. Sotto il mobile abbiamo riposto tutto quello che serve per viaggiare, vestiti, occorrente per cucinare, una tenda pop up che utilizziamo come spogliatoio e come toilette e poi, sempre per ingegno di Vito, un impianto fotovoltaico che ci permette autonomia per quanto riguarda l’energia elettrica, formato da una batteria, un power converter e un pannello solare.

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Dove vivete adesso (o siete sempre in viaggio)?

In questo momento siamo ospiti a casa dei genitori di Vito, una pausa che finirà la prossima settimana, quando inizieremo il nostro viaggio a tempo indeterminato e quindi continueremo a vivere nella nostra Mowgli.

Di cosa vi occupate?

Siamo entrambi insegnanti di musica, io sono registrata all’albo delle professioni sanitarie del Regno Unito, Vito è anche un ottimo chef ma al momento abbiamo mollato tutto e ci stiamo dedicando a tempo pieno al nostro progetto, lavorando al nostro canale e al nostro blog, ma questo non esclude la possibilità di collaborare e offrire le nostre risorse nei posti dove ci fermiamo più a lungo.

Quali sono i pro e i contro di questo stile di vita?

Contro: la mancanza di alcune comodità come ad esempio un bagno. Di fatto, se capita di dover andare in bagno, anche la notte, che piova, faccia freddo o il tempo sia buono, dobbiamo uscire dalla macchina, aprire la tenda (che si apre in meno di 5 secondi) e poi, quando abbiamo finito, richiuderla, posarla e ritornare in macchina. Pro: svegliarsi ogni giorno in un posto diverso, vivere a contatto con la natura, riscoprire sé stessi e l’importanza della vita.

Raccontateci un aneddoto divertente che vi è accaduto da quando vivete sulla jeep camperizzata…

Beh, quando viaggi tutto il giorno e arrivi alla sera che necessariamente devi cercare un posto dove fermarti per dormire, a volte capita che posteggi e non ti accorgi che accanto hai un cimitero… a noi è capitato a Edimburgo, ma non ci ha per niente scossi. Senza battere ciglio, abbiamo sistemato il letto e ci siamo addormentati. Possiamo dire che abbiamo dormito benissimo per tutta la notte, non abbiamo sentito anima viva 😀

Che consigli dareste a chi sogna uno stile di vita simile al vostro?

Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di mettere da parte un po’ di soldi, quelli necessari per vivere una bella esperienza, senza pensare al futuro in quanto incerto, ma anche di sapersi adattare alle varie situazioni proprio perché il futuro è incerto. Non sai mai cosa può capitare e ogni giorno è diverso.

Avete dei suggerimenti pratici per l’acquisto di una jeep e per la “trasformazione” in una jeep camperizzata?

Noi abbiamo camperizzato la Jeep perché avevamo quella, ma ci sono tantissime macchine adatte e anche migliori. Non importa in quale macchina decidi di vivere, l’importante è il cambiamento e la strada che vuoi percorrere. Per quanto riguarda la camperizzazione, siamo dell’idea che se non hai abbastanza manualità e ingegno per farlo non sia la strada giusta da percorrere, sebbene ci siano tante persone che si affidano a esperti che lo fanno di mestiere, ma costa anche parecchio.

Quali Paesi avete visitato, finora, a bordo della vostra casa a quattro ruote?

Siamo partiti dal Regno Unito girando per Scozia, Inghilterra e Galles, abbiamo attraversato parte della Francia, del Belgio, del Lussemburgo, del Liechtenstein, della Germania e dell’Italia.

Cos’avete imparato, per ora, da questo stile di vita?

Mai dare nulla per scontato, aspettarsi anche delle sorprese piacevoli che nascono dalle avversità.

vivere in jeep camperizzata

Raccontateci uno o due incontri che vi sono rimasti nel cuore…

Quando viaggi in questo modo è molto facile incontrare e conoscere persone di ogni genere, molte si fermano incuriositi dal fatto che viviamo dentro una Jeep e sono anche curiose, a volte, di vedere come l’abbiamo “arredata”. Ci sono rimaste nel cuore in particolare due persone che abbiamo incontrato, la prima conosciuta a Tenby, nel Galles, un signore che nella mattinata stava andando a fare un bagno al mare vicino a dove avevamo posteggiato per la notte, con il quale abbiamo fatto una piacevole chiacchierata. Vicino Napoli, presso un panificio, abbiamo incontrato una signora che è stata veramente carina con noi, abbiamo chiacchierato e poi, mentre stavamo andando via, lei è uscita correndo verso di noi per chiederci il nome del nostro canale, donandoci un dolce e, con la scusa, ha anche voluto curiosare dentro la macchina.

Un consiglio veloce a chi vorrebbe cambiare vita ma non sa da che parte cominciare…

Non stare troppo a pensare a come iniziare, seguire il cuore che pian piano le cose cambiano da sole verso la giusta direzione.

Progetti per il futuro?

Abbiamo un grande progetto che purtroppo forse dovremo rimandare, andare in Thailandia con la nostra Mowgli, ma purtroppo per vari motivi – come guerre, terremoti e altro – per il momento stiamo optando di andare verso la Spagna e il Portogallo.

Per seguire e contattare Nadia e Vito:

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCpZrv-9dEhp3TLVq9qBIo8A

E-mail: ononelifetrip@gmail.com