Carla da 14 anni sull’isola di Samos in Grecia  

Insieme alla sua famiglia si è trasferita nel 2008 in questo piccolo paradiso greco dove gestisce una struttura ricettiva

A cura di Nicole Cascione

“Amavo profondamente la Grecia, ogni estate appena possibile si partiva anche senza meta e si veniva qui. Ad un certo punto, ci siamo resi conto che l’Italia dal lavoro alla burocrazia, era diventata insopportabile e quindi ci siamo dati un anno di tempo per girare e cercare il luogo e il lavoro adatto a noi”.

Creta, Rodi, Karpathos sono alcune delle mete visitate da Carla e la sua famiglia, alla fine la scelta è ricaduta su Samos. Sono passati ormai 14 anni da quando hanno preso la decisione di mollare casa e lavoro per trasferirsi sull’isola, dove gestiscono un residence e si occupano di accoglienza turistica.

isola di samos

Carla cosa vi ha indotto, dopo diverse ricerche, a scegliere Samos?

Non conoscevamo l’isola, ma cercavamo zone non troppo piccole per viverci tutto l’anno. Le nostre esigenze erano quelle di trovare la scuola, un ospedale e comunque isole abitate da dei residenti anche durante l’inverno. Mentre le isole piccole tendenzialmente si spopolano ad ottobre, noi avremmo voluto viverci tutto l’anno. Dopo una ricerca di un anno circa, siamo approdati a Samos e la struttura ci è piaciuta da subito, nonostante i molti lavori da fare, poi c’erano scuole ed ospedali, porti e un aeroporto. Quindi sembrava l’ideale per viverci e lavorarci.

Non vi ha spaventato un po’ l’idea di lasciare il lavoro qui in Italia?

All’inizio sì, perché si parla spesso di fare un cambio di vita, ma poi farlo realmente è altra musica. Lasciare il lavoro non mi è dispiaciuto tanto, anche perchè sono dell’idea che cambiare spesso lavoro faccia bene, nonostante sia stancante, è allo stesso tempo stimolante. Noi abbiamo lasciato due case e due lavori, quindi il cambio era sostanzioso. Non lo abbiamo fatto in età giovane e questo ha forse stimolato di più, ma anche stancato maggiormente fisicamente.

All’epoca tuo figlio aveva 11 anni, come ha affrontato emotivamente il trasferimento?

Stefano aveva 11 anni, una vita intensa tra impegni sportivi, studio di lingue, teatro, attività extrascolastiche e non ci siamo mai posti il dubbio che questo potesse essere più impegnativo di altre vite in altri luoghi. In genere i suoi coetanei in Italia erano impegnati come lui, ma venendo qui è cambiato tutto. Lui ha sicuramente accettato positivamente il fatto di non essere così oberato da scuola, studi e sport, ma l’inserimento non è stato facile, per la lingua e per la mentalità diversa da una città. I paesi sono piccoli e quindi anche i ragazzi diffidenti all’inizio, poi con il tempo ha acquisito amici e certezze, per molti è diventato anche un punto di riferimento, ma ha impiegato anni per farsi accettare. Ora conosce bene 3 lingue, italiano, greco e inglese ed ha amici sia qui che in Italia, dove molti sono rimasti in contatto.

Come avete pianificato il trasferimento?

Ci siamo affidati all’epoca ad un’agenzia immobiliare che trattava attività tra Italia e Grecia, il titolare era greco, ma avendo studiato in Italia conosceva molto bene lingua e usi. Abbiamo avuto il suo contatto cercando online e per circa un anno abbiamo, ogni tanto, preso una settimana di aspettativa (per me, mio marito era libero professionista) per girare e cercare. Siamo stati a Creta, Rodi, Karpathos ed infine Samos. Una volta trovata la struttura, abbiamo fatto le pratiche con la banca greca, messo in vendita le due case e quando la banca ha dato l’ok, io mi sono licenziata. Nel giro di un mese ero a Samos. In quel momento ho avuto realmente paura, ma ormai eravamo “in ballo” e non si poteva tornare indietro solo per paura.

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Di cosa vi occupate?

Ci occupiamo di accoglienza turistica, abbiamo un piccolo residence con 8 appartamenti da affittare, una piscina e siamo a circa 200 metri dalla spiaggia. In uno degli appartamenti viviamo noi e siamo quindi sempre presenti in struttura. Offriamo una sorta di B&B (per chi vuole c’è anche la colazione, su richiesta), gite ed escursioni in bassa stagione (in alta è impossibile per noi offrire altri servizi, essendo solo in due), partner con rent car, consigli su ciò che conosciamo, dalle taverne alle escursioni anche fuori dall’isola, gite e altro. La nostra struttura si chiama “Meltemia studio Samos” ed in questi anni ha portato molti italiani a Samos e molti, per la prima volta, in Grecia.

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Come si vive a Samos? Quali sono i pro e i contro del viverci?

Samos è cambiata molto in questi anni, vive prevalentemente di agricoltura, come molte isole greche e d’estate di turismo, dalla ristorazione all’accoglienza, ai rent car. Si coltivano oliveti, vigne che danno un ottimo olio e vino dolce Moscato, conosciuto in tutto il mondo. Prodotti locali sono miele e tutti i derivati. Si vive di pesca e pastorizia. Tra i pro c’è sicuramente quello di avere a disposizione sempre prodotti locali, poi essendoci ospedali e scuole si è in parte autonomi. Tra i contro, sicuramente i costi, perchè essendo in un’isola, sono molto elevati. Inoltre in questi anni si sono subite parecchie crisi, dovute non solo alla crisi greca, ma anche a quella delle migrazioni, oltre a quelle che in genere colpiscono i luoghi isolati. Le isole sono state dimenticate dai vari governi e non sempre tutelate.

Quali sono le zone più belle del posto? Le cosiddette “imperdibili”?

Io sostengo sempre che le isole grandi, come Samos in genere hanno i due estremi molto particolari, succede anche a Creta e Samos ha la zona estrema ovest ed estrema est molto diverse, ma uniche nel loro genere.

Ad est, essendo ad un passo dalla Turchia, c’è questo canale che avvicina molto l’altro continente e il paesaggio ha baie, spiagge nonché paesini molto caratteristici- Poseidonio, Psili Amos e Mykali, poi anche altre in zona molto turistiche come Livadaki (zona nord est).

Mentre ad ovest, dove siamo noi, c’è un vulcano spento, il Monte Kerkis, che cambia completamente la morfologia dell’area. Ci sono spiagge di sabbia e ghiaietta come Psili Amos (forse tra le più belle dell’isola) Limnionas,Votsalakia ed i paesini come Drakei, che regalano un tramonto sulle altre isole come Ikaria e Fourni). Nella zona nord ovest invece da visitare a piedi Mikro e Megalo Seitani (sono circa 40 minuti per la prima spiaggia ed un’ora e mezza per la seconda), ma ne vale veramente la pena. Poi ci sono boschi con cascate e piccoli canyon da attraversare a piedi.

Samos merita almeno 10/15 gg. E non è possibile raccontarla in poco spazio, le spiagge raggiungibili in auto sono almeno 30 e fuori stagione, comunque con il fresco, offre trekking anche ad alta quota, fino a 1500 metri

Poi ci sono anche spiagge con sassi ed acqua cristallina nella zona nord, da Kedros a Limonakia, Tsamadou e Tsabou.

Carla da 14 anni sull’isola di Samos in Grecia

Come è cambiata la vostra vita in tutti questi anni?

La nostra vita è cambiata totalmente. Ora è più vicina alla natura, agli animali, ma anche per gli aspetti economici è diventata più impegnativa, più imprenditoriale e quindi con più responsabilità e più stress, quando ci sono soprattutto imprevisti e parti non calcolate e non dipendenti da noi.

La natura poi ha un suo ruolo e se ci sono parti che l’uomo ha fatto male, ci chiede il conto, non sempre riusciamo a migliorarle e sappiamo i nostri difetti; quindi, osserviamo il meteo continuamente e prestiamo molta attenzione a tutto, dal vento alla pioggia, alle varie allerte.

Se doveste fare un bilancio, quale sarebbe?

Ad oggi se mi guardo indietro e vedo questi anni faccio un distinguo per noi, per il lavoro e per Stefano. Sicuramente avremmo potuto stare fermi, non muoverci e forse oggi avremmo pagato le due case, avremmo ancora i due lavori e Stefano avrebbe avuto sicuramente un’altra vita. Magari ci saremmo lamentati di non aver seguito il nostro sogno nel cassetto, ma portare a termine i sogni comunque ha un costo e ritengo che nel nostro caso, dal punto di vista economico, sia stato molto salato. Subire la crisi appena arrivati, più tutto ciò che ne ha conseguito è stata sicuramente dura e non facile. Spesso mi domando come siamo riusciti a rimanere, però per ora siamo ancora qui e, pur non sapendo se sarà per sempre, cerchiamo di resistere. Mentre per Stefano credo che tolto il primo periodo, che è stato indubbiamente uno sforzo elevato per un ragazzo di 11 anni, poi abbia in qualche modo migliorato la sua capacità di adattamento. Lui dice di aver fatto una sorta di Erasmus da piccolo e questo lo ha comunque aiutato ad affrontare gli ostacoli prima del tempo. Non ha alcuna paura ad iniziare nuovi lavori e a muoversi nel campo che ha scelto, che è quello della ristorazione. Anche le lingue non lo spaventano, è bilingue tra greco e italiano, ma i film li vede in lingua originale, quindi spesso in inglese. Questo penso sia per lui un successo e forse rimanendo fermi non avrebbe acquisito queste capacità. Noi per ora andiamo avanti, l’ambiente per fortuna aiuta.

Contatti: meltemia.studio.samos@gmail.com