Giada Bravo a 40 anni ha deciso di mollare tutto: destinazione San Diego

A cura di Nicole Cascione

“Mollare tutto e trasferirsi dall’altro capo del mondo non è stato affatto facile. Le difficoltà non sono mancate mai.

Soprattutto perché quando ricominci daccapo, come abbiamo fatto noi, non hai una rete di salvataggio che attutisce le cadute e sei costretto a cavartela contando sempre e comunque soltanto sulle tue sole forze.

Ma tutto questo si supera. Basta volerlo!”

Chi è Giada Bravo?

Mi chiamo Giada e ho 46 anni. Sono nata e cresciuta in Friuli Venezia Giulia, una piccola regione al confine con l’Austria e la Slovenia. Sono giornalista professionista dal 2007, l’anno in cui ho superato l’esame di Stato a Roma, anche se ho iniziato la mia carriera nel lontano 1998 con le recensioni dei libri, da sempre una mia grande passione. Mi sono occupata di cronaca per anni (collaborando con le principali testate della mia regione) fino a quando ho deciso di voler ampliare le mie competenze entrando a far parte del mondo delle agenzie di comunicazione. Questa scelta mi ha permesso di maturare lunga esperienza in campo pubblicitario e di ricoprire ruoli in ambito di ufficio stampa, copywriting e social media marketing.

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Sono anche Educatrice Montessori Certificata per la fascia d’età compresa tra 0 e 3 anni. Ho conseguito il titolo nel 2018 dopo aver frequentato più di un anno di corso organizzato dall’Opera Nazionale Montessori ed aver superato l’esame finale. Non ho mai insegnato, ma credo fortemente nel Metodo, tant’è che vorrei presto dare alla luce alcuni progetti editoriali che ho in mente.

Giada Bravo

Nel 2019 ti sei trasferita, insieme alla tua famiglia, da Udine a San Diego per “lanciarti in una nuova avventura e cambiare vita”. Da cosa è nata questa tua esigenza?

Il desiderio di vivere all’estero ce l’ho da sempre. La mia passione per i viaggi e la mia anima nomade mi spingono continuamente in direzione di ciò che non conosco. Più esploro e più vorrei esplorare. È nella mia natura rimanere in movimento per cercare stimoli ed è davvero difficile trattenermi se non sono io a voler restare. Perciò, ad un certo punto della mia esistenza, ho sentito la necessità di una svolta. Ho capito che era arrivato il momento di issare le vele e lasciarsi trasportare dal vento. Per provare a ricominciare da zero da qualche altra parte nel mondo e rimettersi in gioco in un luogo totalmente diverso da quello d’origine. Per dare voce a quella parte di noi stessi ancora inespressa che chiede disperatamente di essere ascoltata. Per sperimentare percorsi personali alternativi e progetti ad ampio respiro, magari realizzando qualche sogno relegato nel cassetto da troppo tempo.

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Come avete programmato il trasferimento?

Questo cambio di vita non è stato un colpo di testa, ma una scelta lucida, maturata nel tempo insieme a mio marito. Abbiamo scelto la destinazione dopo aver stilato una classifica dei Paesi nei quali ci sarebbe piaciuto trasferirci. Abbiamo valutato lingua, clima, economia, istruzione, sanità e sicurezza. Inizialmente avrebbe dovuto essere la Florida (dove abbiamo sperimentato alcuni mesi di vita quando nostro figlio aveva circa un anno e mezzo) ma poi il destino ci ha portato in California, più precisamente a San Diego. Viviamo qui dal 2019, cioè da poco prima che scoppiasse la pandemia e non posso negare che sia stato davvero complesso affrontare una rivoluzione di tale portata con un’emergenza sanitaria in corso. Non solo, infatti, ci siamo dovuti adattare ad una nuova casa, ad una nuova lingua, ad una nuova comunità e ad una nuova cultura, ma abbiamo anche dovuto fare i conti con severe restrizioni che ci hanno limitato molto sia nella socializzazione che nell’esplorazione del territorio. Ora, tuttavia, la situazione è decisamente migliorata e la normalità sembra ogni giorno più vicina.

Tuo figlio all’epoca aveva circa 5 anni. Come ha affrontato questo cambiamento di vita?

Mio figlio ha un grande spirito di adattamento e, fin da subito, ha accolto il cambiamento con grande entusiasmo. Il primo periodo trascorso in California, tuttavia, è stato una grande sfida per lui. L’incapacità di esprimersi in inglese e di comunicare come avrebbe voluto con i nuovi compagni di classe e con i nuovi amici, infatti, gli ha causato una grande frustrazione (nonostante, in Italia, avesse frequentato per due anni un asilo bilingue e diversi corsi preparatori). Dopo soli sei mesi, però, la situazione è radicalmente cambiata e la magia si è compiuta. Non solo ha iniziato a parlare fluentemente, ma l’ha fatto acquisendo un accento americano perfetto. Ancora oggi, a distanza di tre anni, stento quasi a crederci. Come può un processo così complesso come l’acquisizione di una nuova lingua essersi concretizzato in uno spazio di tempo così contenuto? È proprio vero che il cervello dei bambini assorbe tutto facilmente come se fosse una spugna!

Giada Bravo a 40 anni ha deciso di mollare tutto: destinazione San Diego

A 40 anni mollare tutto e partire sicuramente non sarà stato facile. Quali erano i tuoi dubbi, le tue paure?

Sì, è vero. Mollare tutto e trasferirsi dall’altro capo del mondo non è stato affatto facile. Le difficoltà non sono mancate mai, proprio mai. Nonostante sia una persona molto determinata che pondera ogni decisione e che si prepara mentalmente al cambiamento con grande anticipo, devo ammettere che un salto nel vuoto di tale portata mi ha inizialmente un po’ intimorita. Soprattutto perché quando ricominci daccapo, come abbiamo fatto noi, non hai una rete di salvataggio che attutisce le cadute e sei costretto a cavartela contando sempre e comunque soltanto sulle tue sole forze. Ma tutto questo si supera. Basta volerlo!

Di cosa ti occupi a San Diego?

Da quando vivo a San Diego ho deciso di investire su me stessa e ripartire da zero con un nuovo progetto che ho ideato personalmente. La mia California, questo il nome, è una pagina Facebook in italiano (presente anche su Instagram) che racconta la mia vita nella California del Sud, offrendo spunti di viaggio e curiosità. Perché il mio lavoro è scoprire, descrivere, condividere. Perché mi piace viaggiare, scrivere, fotografare. Insomma, ricomincio da qui con tanto entusiasmo, un sito in preparazione e un paio di opere editoriali che spero siano pronte presto.

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Come e in cosa è cambiata la tua vita in questi 3 anni?

È cambiata sicuramente in meglio. La California ha davvero molto da offrire e il suo clima ti permette di vivere molto di più all’aperto, sempre a contatto con la natura. In questi tre anni, inoltre, ho avuto la possibilità di stringere amicizie con persone arrivate da molte altre parti del mondo grazie alle quali ho imparato a conoscere ed apprezzare numerose culture diverse dalla mia.

Cosa ti sei lasciata alle spalle e cosa invece hai “guadagnato” in questo cambio di vita?

Nonostante il nostro percorso non sia stato facile, perché di difficoltà da affrontare ce ne sono davvero tante, sono davvero felice di questo cambio di vita. La California, finora, si è dimostrata il posto perfetto dove trasferirsi. Purtroppo i miei genitori e i miei amici storici sono rimasti in Italia ma fortunatamente, grazie a tutte le nuove tecnologie di cui disponiamo, le distanze (almeno virtualmente) si accorciano.

Giada Bravo a 40 anni ha deciso di mollare tutto: destinazione San Diego

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Come si vive a San Diego? Quali sono i pro e i contro del viverci?

Contro ogni aspettativa, mi trovo benissimo e confesso di essermi sentita subito a casa. L’area dove viviamo, a circa mezz’ora dalla downtown di San Diego, è un quartiere residenziale di famiglie che vivono qui da generazioni. Il senso della comunità è forte e tra vicini ci si aiuta sempre, anche solo sorvegliando le case dei proprietari che si assentano per andare in vacanza. Siamo stati davvero fortunati a capitare qui, perché sono consapevole del fatto che non tutte le zone della Contea siano così aperte ed amichevoli nei confronti degli stranieri.

Parlando più in generale della California del sud, va certamente sottolineato il fatto che il clima è mite tutto l’anno, le persone sono molto cortesi ed amichevoli e il livello di criminalità è piuttosto contenuto. Ma va anche detto che l’elevato costo della vita può costituire un grande ostacolo per chi non è in grado di assicurarsi una posizione lavorativa adeguatamente retribuita.

Un consiglio ai lettori di Voglio Vivere Così Magazine.

Arrivare qui è stato molto complicato, faticoso e soprattutto dispendioso. Ma mi sento di dire a chiunque abbia un sogno di non mollare e di provare ad inseguirlo, superando gli ostacoli senza paura. Ne vale sempre la pena!

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