Elisa Boiocchi: i miei 11 anni da Expat
A cura di Nicole Cascione
Elisa Boiocchi, cremonese d’origine, cresciuta ad Annicco, un paese della pianura padana, dove torna volentieri un paio di volte all’anno e dove abita sua madre Agostina, sua zia Domenica e diverse sue amicizie.
Sposata con Alessandro dal 2011 e da 13 mesi mamma di Rebecca, sono ormai dieci anni che vive all’estero. Ghana, Nigeria, Connecticut ed infine New York, dove al momento si occupa della bambina e di alcuni investimenti immobiliari in Italia da remoto.
Elisa, sono passati ormai dieci anni da quando ti sei trasferita all’estero. Cosa ti ha spinto a partire?
Questo è l’undicesimo anno da espatriata. Ho lasciato l’Italia a gennaio 2013 e ho raggiunto in Ghana mio marito, che era partito tre mesi prima per lavoro. Da lì non ci siamo più fermati e abbiamo trascorso in totale circa 5 anni ad Accra (Ghana), 2 in Nigeria (Lagos), 2 in Connecticut e 2 a New York.
Hai vissuto per diversi anni in Africa. Dove precisamente? Di cosa ti occupavi?
Sono laureata in Scienze Giuridiche, ma mi sono sempre occupata di amministrazione/logistica/personale, sia nel settore delle costruzioni che in quello immobiliare.
Come hai vissuto l’esperienza in terra africana?
Ho vissuto solo in due Paesi in Africa, ma sicuramente ho avuto modo di conoscere bene le varie realtà locali, la cultura, le tradizioni… Ho amato l’Africa e a volte purtroppo l’ho quasi odiata per il senso di impotenza davanti a certe estreme situazioni.
Qual è il più bel ricordo che ti sei portata dietro?
Ho avuto la fortuna, durante i miei anni in Africa, di collaborare attivamente con una onlus che si chiama Giwa (Ghana italian women association e che vi invito a seguire) e ho partecipato a progetti di scolarizzazione e vaccinazione per aiutare la popolazione locale, di cui vado molto fiera e di cui conservo nel cuore un ricordo speciale.
Ora vivi da circa due anni a New York. Di cosa ti occupi?
Al momento mi occupo della nostra piccola Rebecca e seguo alcuni investimenti immobiliari in Italia da remoto.
Quali sono i pro e i contro del vivere a New York?
New York è una metropoli con mille volti diversi, in continuo cambiamento. Si respira la dinamicità della città nell’aria, tutto corre veloce e questo può essere visto sia positivamente che negativamente. Cerco di ritagliare una routine fatta anche di piccole cose, spazi verdi, amicizie. Non è sempre facile. New York sa risucchiarti come nessun altro posto al mondo, ma io non mi spavento, al massimo vado in terrazza, guardo tutto questo movimento sotto di me, respiro e ritrovo la calma.
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Quali sono le difficoltà oggettive di una vita da expat?
Per me la difficoltà maggiore della vita da espatriata è la mancanza di piccole cose che a volte si danno per scontate in Italia ma che sono in realtà molto preziose… quali? Un caffè con le amiche al bar del paese, una chiacchierata con mamma in pasticceria, un giro in centro nella città dove si è cresciute, un weekend fuori porta senza dover fare un mutuo (e chi vive a New York city sa di cosa parlo purtroppo), un aperitivo degno di questo nome… potrei continuare ancora eh! Il lato positivo è che quando posso tornare in Italia, mi godo tantissimo tutte queste e altre mille cose a cui prima non davo poi tutta questa importanza!
Tra i Paesi in cui hai vissuto, quale ti è entrato nel cuore?
Tutti. Ho ricordi belli e altri meno belli. Ma ogni Paese in cui ho vissuto mi ha lasciato tanto. Per prima cosa le amicizie, persone diverse tra loro che però sono legate da fili invisibili e a cui voglio molto bene. E poi le molteplici avventure fatte, a volte ne parlo con mio marito e ci ridiamo su a pensare a tutto quello che ci è capitato in più di 10 anni di estero!
Senti mai la mancanza dell’Italia?
Suona troppo triste se dico “ogni giorno”? L’Italia è casa mia. Come fa a non mancarmi?
Come e in cosa è cambiata la tua vita da quando vivevi in Africa ad ora che vivi a New York?
Il cambio tra Africa e Stati Uniti è sicuramente radicale per quanto riguarda cultura e territorio, anche se in realtà con mio marito la vita familiare è piuttosto simile, amiamo fare le stesse cose di sempre, solo in un continente diverso!
In questi 12 anni da expat, ci sono stati dei momenti di sconforto? Come siete riusciti a superarli?
Certo che ci sono stati. Soprattutto quando è mancato il mio papà, una cara zia e mia nonna. La lontananza, in questi casi soprattutto, non aiuta affatto. Ti domandi se la scelta giusta sia quella di vivere a 6000 km dai tuoi cari. Anche per questo, impegni permettendo, sto cercando ultimamente di trascorrere più tempo con i nostri familiari, che oltretutto da quando è nata Becky non vedono l’ora di godersi la nipotina.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Non lo so. Difficilmente faccio programmi a lungo termine, perché purtroppo nella vita ho imparato, a mie spese, che pochi secondi possono cambiare tutto: priorità, necessità, affetti. Quindi mi godo il presente, non mi preoccupo del futuro, in un modo o nell’altro me la caverò, la priorità è solo la serenità con la mia famiglia.
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