Rimettersi in gioco alle Isole Baleari – Minorca

A cura di Cristina Pellicciotti

Incontriamo Emanuele e Barbara in una mattinata assolata dell’autunno minorchino all’interno dell’attività che da qualche mese hanno preso in gestione: si tratta di “Ca l’Italia”, un bar-negozio di prodotti alimentari tipici italiani situato nella zona industriale di Mahón.

Il locale è piccolino ma sempre ben frequentato sia da italiani alla ricerca di prodotti altrimenti introvabili, che da minorchini che si sono lasciati “sedurre” dalla cortesia e dall’amabilità dei nostri due compatrioti, nonchè dalla qualità eccezionale degli alimenti che offrono.

vivere a minorca

Emanuele è un “toscanaccio” di Prato, mentre Barbara è nata e cresciuta nella provincia di Benevento: dopo aver concluso gli studi superiori entrambi hanno iniziato a lavorare nel settore alberghiero, lui come chef mentre lei alla reception. Ci raccontano che si conobbero nel 2005 a Cervinia durante una stagione invernale.

“Amore a prima vista?” chiediamo incuriositi… “Macchè…” risponde Barbara, “diciamo che è stata più antipatia a prima vista!”. Scherzosamente definiscono il loro rapporto come una “relazione burrascosa”: noi invece crediamo che siano due persone di gran cuore e gran carattere con un tocco di perfezionismo che li fa confrontare quotidianamente, sia nella vita di coppia che nell’ambito professionale. Anche perchè -diciamecelo- lavorare accanto al proprio compagno/a non è sempre una cosa facile.

Ma ritorniamo alla loro storia per capire quali sono stati i motivi che li hanno portati a trasferirirsi a Minorca: dopo anni nel settore turistico e quasi in contemporanea gestendo anche un negozio di giocattoli, i nostri due amici si sentivano stanchi e insoddisfatti della loro vita bolognese e sentivano un grande necessità di cambiamento. Il caso -oppure il destino- volle che si imbattessero nel racconto di un italiano residente a Minorca intervistato dal Magazine “Voglio vivere così”(Alessandro Castagna ndr).

La loro impressione fu quella di un posto dove la vita trascorreva in maniera semplice e spontanea. Emanuele poi aveva una gran voglia di trasferirsi vicino al mare.

Contattarono allora Alessandro Castagna, editore sia di “Voglio vivere così” che di “Isola di Minorca” e lo incontrarono nella sua Verona facendogli mille domande sulla vita minorchina: Alessandro li mise in guardia sulla possibilità di rimanere delusi dalle reali possibilità di lavoro presenti sull’isola e dalla successiva necessità di dover tornare sui propri passi. Il loro percorso professionale però, sempre inserito nell’ambito alberghiero, rendeva le cose chiaramente più semplici. Perciò prima vennero “in perlustrazione” per qualche giorno a gennaio poi, dopo qualche mese, imballarono le loro cose e si trasferirono a Minorca: Emanuele effettivamente non ebbe problemi a trovare subito lavoro come chef, mentre Barbara decise di dedicarsi all’inserimento linguistico, scolastico e sociale di Sofia, la loro figlia.

Il progetto iniziale però era un altro: l’idea infatti era quella di aprire o prendere in gestione un agrituturismo. “Se uno vuole cambiare la propria vita” commenta Barbara “deve buttarsi e perdere le proprie paure. Una volta arrivati a destinazione si tende a chiedere informazioni un po’ a tutti, però è importante capire che queste risposte vanno prese con le pinze, perchè ognuno offre solo la propria prospettiva”. Il progetto fu quindi messo da parte perchè economicamente insostenibile per le loro risorse: i prezzi richiesti erano eccessivi e bisognava avere forti garanzie monetarie alle proprie spalle.

In secondo luogo bisognava valutare se le entrate derivanti dalla stagione estiva riuscissero a coprire le necessità familiari dell’intero anno. “Altra cosa importante è fare attenzione agli intermediari, anche italiani, che si offrono di aiutare chi cerca attività da gestire. Molto spesso per interessi meramente personali queste persone cercano di velocizzare le trattative di acquisto e di cambio gestione, a discapito di una reale valutazione della situazione. La cosa sicuramente più importante è non avere fretta ed informarsi bene prima di chiudere un affare e procedere con delle trattative minuziose”.

Finalmente, nel marzo del 2017, Barbara ed Emanuele trovarono l’offerta che faceva al caso loro e rilevarono Ca’ l’Italia. Il negozio -come dicevamo all’inizio- offre prodotti tipici provenienti dal nostro Paese: salumi, formaggi, pasta fresca, conserve, caffè, olio, dolci e biscotti, nonchè vini e bevande. È altresì possibile acquistare cibo da asporto oppure fermarsi a degustare pranzi preparati da loro potendo scegliere tra pasta fresca, pizze, focacce, torte salate, taglieri di salumi e formaggi, insalatone, nonchè piadine e panini di tutti i tipi.

Ma la loro attività non si ferma qui: organizzano infatti sia corsi che eventi a tema di vario genere. Dal laboratorio di pasta fresca al concorso di pastiera napoletana, passando per un pomeriggio dedicato ai più piccoli in compagnia di Babbo Natale, Barbara ed Emanuele non stanno mai fermi. Prova ne è, e di questo ne vanno giustamente orgogliosi, la sponsorizzazione all’ultima Copa del Rey Panerai, una regata di vela classica di fama internazionale organizzata dal Club Marítimo di Mahón.

Progetti per il futuro?” chiediamo incuriositi. “Sicuramente modernizzare il locale e ampliare l’offerta gastronomica e ristorativa. Più avanti penseremo anche ad aprire un ristorante vero e proprio ma per il momento il nostro obiettivo è quello di fidelizzare la clientela locale: per conquistare i minorchini crediamo ci voglia carattere, empatia e serietà, oltre sicuramente alla qualità del prodotto che si offre. La nostra vita in questo momento trascorre tra lavoro ed impegni con nostra figlia: viviamo in un paradiso, a volte abbiamo poco tempo anche per andare al mare, ma apprezziamo ogni giorno la purezza dell’aria, la natura ed il cielo stellato che ci offre Minorca”.

Se volete anche voi passare a trovare Barbara ed Emanuele li trovate in Avenida Cap de Cavalleria numero 25 A, nel Poima di Mahón.

Orari di apertura del negozio: dal lunedì al venerdì 7.30-15.30 e 18-20.30. Il sabato dalle 9 alle 15.30.

Telefono: 971 36 69 80

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Ca l’Italia