Stefano si lascia tutto alle spalle: genitori, amici e il rock acrobatico, uno sport che aveva praticato per anni e con ottimi risultati, partecipando anche alle competizioni europee e mondiali. “Ho abbandonato rock acrobatico a novembre, qualche mese prima della partenza, a causa di certi disguidi con l’allenatore che purtroppo hanno fatto terminare l’attività della nostra squadra dopo l’ultimo mondiale. Mi è dispiaciuto molto dover smettere, sia per lo sport in sé che per il gruppo che si era formato”.
Non hai pensato a ricominciare ad allenarti entrando a far parte di una squadra londinese?
No, non ho intenzione di ricominciare se non con i miei vecchi compagni e con la mia ballerina: è necessario parecchio tempo per prendere il feeling con un’altra compagna. Inoltre a Londra, sembrerà strano, quest’attività è davvero poco diffusa, e comunque adesso ho una giornata troppo faticosa per riprendere a fare un’attività così impegnativa.
Che lavoro fai?
Lavoro in una catena di fast food, dove ho iniziato nella cucina e ho proseguito alle casse.
È stato facile trovare quest’impiego?
Sono riuscito a trovare lavoro abbastanza in fretta. Dopo solo due settimane dal mio arrivo ho avuto il colloquio e la settimana successiva ho iniziato a lavorare, anche grazie all’aiuto di un amico a Londra che avevo già lavorato per questa compagnia, e che me l’ha consigliata.
I tuoi genitori ti hanno sostenuto in questa scelta, nella tua nuova vita?
I miei genitori hanno sostenuto sin dall’inizio la mia scelta, pensando che fosse una buona occasione per fare un’esperienza alternativa alla classica formazione e quindi per maturare ed imparare ad essere indipendenti.
Nemmeno un po’ di paura all’inizio?
All’inizio non avevo per niente paura, provavo solo una grande euforia anche se ovviamente mi sentivo un po’ spaesato, avendo cambiato totalmente realtà di vita.
Il fatto di lasciarmi tutto alle spalle non mi ha spaventato, avevo voglia di cambiare vita e appunto città, anche se ovviamente la nostalgia per la famiglia e gli amici si fa sentire quando si sta lontano per parecchio tempo. Nonostante questo, si fanno subito nuove amicizie e quando si arriva, si entra subito a far parte di una ” nuova famiglia “. Ti fai un’altra vita insomma !
Cos’è cambiato radicalmente, da quando ti sei trasferito?
Ovviamente il mio stile di vita è cambiato completamente, passando da quello dello ” studente ” a quella del ” lavoratore “, e mi sono trovato di fronte a problemi che prima non avevo mai affrontato, come quello delle bollette , spese , tasse ecc..
Ho aperto gli occhi e la mente su varie questioni, ed essendo Londra una città aperta e con una mentalità di larghe vedute, penso mi abbia cambiato parecchio in meglio.
La vita di Londra è molto differente da quella della mia città nativa ed è stato sicuramente un cambiamento brusco trasferirsi all’improvviso da una città di 200mila abitanti a una città che ne ha 7 milioni e mezzo, ma è proprio per i suoi ritmi frenetici che mi ha colpito. Una volta che ti ci abitui, non ne faresti più a meno.
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Sei assolutamente convinto a continuare?
Sì, sono convinto a continuare questa avventura. Ora come ora considero Londra casa mia, e in questo momento sono alla ricerca di una casa, visto che ho intenzione di andare a vivere con dei miei amici.
Costano gli affitti e gli appartamenti a Londra?
Sì, l’affitto è abbastanza costoso in rapporto agli stipendi, penso sia la spesa più sostanziosa, ma in più persone si riesce a risparmiare anche con case abbastanza grandi.
La trovi troppo cara, per una persona che come te ci si trasferisce all’improvviso senza mai aver lavorato prima, oppure è vivibile?
È sicuramente cara come città, ma comunque la trovo vivibile. Almeno lo è per me, che non ho molte pretese.
Tornando indietro, lo rifaresti?
Sì, lo rifarei. Probabilmente, avendo saputo cosa mi aspettava, sarei partito anche prima, ormai non riesco più a stare lontano troppo tempo da Londra!
Avendo partecipato svariate volte ai mondiali con la tua squadra, hai viaggiato molto in tutto il mondo, probabilmente molto di più di un qualsiasi tuo coetaneo.. non pensi sia stato anche per questo motivo che hai trovato così semplice trasferirti così su due piedi in un’altra città?
Con il mio sport ho viaggiato parecchio, anche se erano sempre viaggi di brevissima durata. Spesso si andava e si tornava in due giorni, quindi non ho mai avuto veramente modo di viaggiare, nel vero senso della parola, se non fosse che per due anni sono andato con la mia scuola di rock in un villaggio turistico in Grecia. Ballavamo nello show serale e ci fermavamo un mese intero, quindi penso sia stato quello, il viaggio che più mi ha aiutato per la mia attuale vita a Londra.
Qual è la tua giornata tipo?
La mia giornata è abbastanza pesante. Mi alzo alle 5, alle 6 inizio a lavorare e finisco massimo alle 14.30, con diversi orari ogni settimana. Dopo di che, lavorando dalla parte opposta della città a dove abito, spesso mi fermo in centro o in certi quartieri di Londra che mi piace frequentare, da solo e con amici o colleghi, mentre altre volte vado direttamente a casa a riposare e mi preservo per le serata, che definirei la maggiore attrazione per un ragazzo che vive a Londra.
Cosa fai di solito la sera?
A Londra non esiste, come in Italia, la concezione di sabato sera: là è sempre sabato sera, quindi c’è sempre modo di svagarsi e divertirsi in svariati posti, come club di vario genere, una sacco di pub, innumerevoli concerti e festival, oppure passando una semplice serata a casa di amici in compagnia di una bottiglia di whisky.
Per scrivere a Stefano:
A cura di Giulia Rinchetti