L’Asilo nel bosco
Di Nicole Cascione
“L’Asilo nel bosco”. Potrebbe sembrare il titolo di una fiaba di Dickens e invece è un progetto nato nel 2014 dall’idea di Paolo Mai, il quale, dopo diversi anni di lavoro in asili nido e scuole dell’infanzia ospitati in strutture tradizionali, si è reso conto di quanto fosse restrittivo lavorare soli al chiuso e ha iniziato a sperimentare nuovi modi di fare educazione, esplorando le risorse dello stare integralmente in natura.
Paolo, quali sono le basi del vostro modello educativo?
Sono molte le filosofie e i modelli che confluiscono nel nostro modo di fare educazione.
Sicuramente ha influito molto sulle nostre scelte l’outdoor education delle scuole all’aperto del nord Europa, ma abbiamo attinto da Rousseau, da Maria Montessori, da Paulo Freire, solo per citarne alcuni. Ci siamo resi conto che ascoltando i bambini tutto diventava più semplice e piacevole sia per noi che per loro, quindi abbiamo approfondito le tematiche dell’apprendimento esperienziale e indubbiamente uno dei pilastri di tutti i nostri progetti è l’educazione emozionale, intesa come approccio integrato, come atteggiamento generale nel rapporto con i bambini, i ragazzi, le famiglie e anche tra di noi.
Quanti sono gli educatori coinvolti?
Abbiamo iniziato con pochi bimbi e tre educatori in tutto. Oggi siamo 13 educatori in campo per i progetti dedicati alla fascia 1/6 anni e 15 per i progetti 6/13 anni, con un numero di bambini che è tra i 100 e i 120.
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Quali sono i pro e gli eventuali contro del vostro progetto?
I contro facciamo fatica a vederli, ma è un pò come quando un genitore deve vedere i difetti di un figlio, è sempre un tantino difficile.
I benefici li vediamo ogni giorno nelle facce sorridenti dei bambini, nel loro imparare facendo, nella loro instancabile voglia di scoprire il mondo e nella difficoltà quotidiana di andare via dal bosco sia per i bambini che per i genitori, che spesso si fermano ben oltre l’orario in cui terminano le attività, per godersi l’aria aperta o per fare quattro chiacchiere insieme agli altri genitori.
Uno dei vostri punti fondamentali è l’uso dello spazio esterno come aula didattica privilegiata. Quanto è importante per un bambino relazionarsi con la natura?
Qualunque bambino, potendo scegliere, starebbe fuori. E’ importante per imparare il ritmo lento della vita, il cambiare delle stagioni, la pazienza che solo la natura sa farci vivere senza annoiarci mai. Questo regala tanto apprendimento a costo zero e con il piacere di poter sentire il profumo della terra dopo la pioggia, o dei campi in fiore, il poter ammirare la variazione della luce e della temperatura e dà spunti continui per lo sviluppo della creatività. insomma, aggiunge gioie quotidiane … quanto è importante essere felici ogni giorno?
Come si svolge una giornata tipo?
Dalle sette e trenta aprono le attività per i bambini da uno a cinque anni, per i più grandi si inizia alle otto e trenta. La prima parte della giornata è pura accoglienza, coccole, saluti, gioco libero.
Poi c’è il momento delle proposte multiple in cui i bambini sono comunque liberi di scegliere se partecipare a una delle attività proposte o continuare nel gioco libero.
Dopo questa prima parte c’è la merenda che si fa in cerchio e dopo la quale si decidono insieme ai bambini le attività della seconda parte della mattinata, che spesso comprendono la passeggiata esplorativa o qualche missione avventurosa fuori dai perimetri della base.
Al ritorno, o comunque a conclusione di questa seconda parte, ci si prepara per il pranzo e si mangia, sempre all’aperto. Dopo il pranzo chi ha bisogno riposa, mentre gli altri possono dedicarsi all’ozio o alle attività che preferiscono, in attesa delle prime uscite e della merenda pomeridiana che porta a conclusione la giornata per tutti.
Quali sono le attività svolte dai bambini?
Sono molteplici, dai giochi motori e di arrampicata, alla pittura, alla costruzione di mandala.
Lavorano la creta, si esercitano con la giocoleria, disegnano, creano collane e opere d’arte con materiali naturali, preparano pizzE e biscotti, insomma, non si annoiano mai.
Ad oggi quali sono i riscontri ottenuti?
In primis, il benessere evidente di grandi e piccini. E per grandi intendiamo non solo gli educatori, ma anche le mamme e i papà con i quali c’è un rapporto di collaborazione e reciproco sostegno.
Inoltre abbiamo avuto riscontro da bambini che sono poi entrati nella scuola tradizionale e hanno avuto buoni risultati sia per ciò che riguarda il rendimento scolastico che per la loro capacità di adattamento alla nuova situazione e di espressione dei propri bisogni in maniera funzionale e adeguata al contesto.
Progetti futuri?
Quest’anno abbiamo nuovamente avviato la sezione di nido accogliendo bambini dai 12 mesi e a questo punto probabilmente questo progetto si rinnoverà anche nei prossimi anni. Stiamo incrementando le attività a sostegno dei genitori e pensiamo al biennio per i ragazzi che finiscono le medie. Insomma, come si dice dalle nostre parti: “tanta roba”!
pagina Fb L’asilo nel bosco