Filippo e Cecilia cambiano vita per aprire un Agriturismo in Italia

A cura di Maricla Pannocchia

Sia Filippo sia Cecilia, dopo essersi formati al Centro Sperimentale di Cinematografia, hanno lavorato nel mondo del cinema, vivendo a Berlino, Milano, Roma e Venezia. Quando un esproprio incombeva su una casa colonica e dei campi, ecco che i due ragazzi hanno deciso di dar vita a un progetto che si è trasformato nell’Agriturismo Le Crede 1930, “Pensiamo che non ci sia niente di male a lasciare l’Italia”, dicono Filippo e Cecilia, “Anche noi abbiamo vissuto all’estero. Il nostro progetto non è incentrato sulla valorizzazione di un Comune o di un territorio inteso in senso istituzionale, ma sulla valorizzazione dell’ambiente.”

Gli ospiti che scelgono di soggiornare presso l’Agriturismo Le Creste 1930, oltre a visitare i luoghi nei dintorni, come Portograuro o Venezia, raggiungibile in treno in appena 45 minuti, possono dedicarsi al relax e alla degustazione di vini. “Come tutti gli agriturismi, anche il nostro è legato a un’azienda agricola e tutti i prodotti sono a km 0”, proseguono i due giovani, “Ci teniamo anche a dire come, nel nostro agriturismo, sia possibile affidarsi ai ritmi della natura che, spesso, possono sembrare lenti, ma in realtà sono quelli ‘giusti’”.

Agriturismo Le Creste 1930: Filippo e Cecilia

Ciao ragazzi, cinque anni fa avete deciso di mettere in stand by i vostri lavori come liberi professionisti nel mondo dello spettacolo. Prima di andare a scoprire perché, parlateci di quello che facevate e di cosa vi ha spinti a questo cambiamento…

Ciao, siamo Filippo e Cecilia. Dopo l’università ci siamo formati al Centro Sperimentale di Cinematografia, la più antica scuola di cinema in Italia. Filippo al corso di Produzione a Roma, Cecilia a quello di Regia Pubblicitaria e Documentario a Milano. Dopo gli studi, abbiamo seguito vari progetti cinematografici: abbiamo realizzato documentari, scritto recensioni sui giornali, lavorato in distribuzione e in produzione per films italiani e internazionali, organizzato rassegne e laboratori cinematografici… Abbiamo vissuto a Berlino, Milano, Roma e Venezia. Poi una questione famigliare ci ha spinto a interrogarci sul nostro futuro, nemmeno poi tanto lontano: in campagna c’erano una casa colonica e dei campi, si stavano concludendo i contratti d’affitto e incombeva un esproprio dovuto all’allargamento dell’autostrada A4 Torino – Trieste. Abituati a lavorare in modo creativo e a “stimolare la visione d’insieme”, abbiamo pensato di costruire un progetto su quella casa.

Adesso gestite l’Agriturismo Le Crede 1930, dove si trova precisamente e che cosa offrite?

Il nostro agriturismo si trova a Portogruaro, all’interno della Città Metropolitana di Venezia. La posizione è molto strategica perché ci troviamo in un’area di confine tra Veneto e Friuli Venezia – Giulia. Esso è ubicato a pochi chilometri dalla stazione ferroviaria Portogruaro – Caorle, dal casello dell’autostrada di Portogruaro e dal centro storico di Portogruaro, ma siamo immersi nel verde, in un’area ricca di biodiversità, dove coltiviamo il vigneto e l’orto secondo i principi dell’agro-ecologia.

Il nostro agriturismo offre servizio di pernottamento e prima colazione con prodotti a chilometro zero. L’Agriturismo Le Crede 1930 si propone come tappa per raggiungere le località balneari o montane e per i percorsi di ciclo – turismo. Esso ha ottenuto il marchio “agriturismo Italia”, rilasciato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e è stato classificato con quattro girasoli.

Potete raccontarci meglio di tutto ciò che ha riguardato il periodo dal sogno alla realizzazione dell’agriturismo?

Per noi l’agriturismo non è mai stato “un sogno” ma un progetto. Sarà per deformazione professionale, ma nel cinema impari che qualsiasi scena “da sogno” è realizzabile, talvolta in modo molto artigianale. L’importante è sapere dove si desidera arrivare, l’effetto che si vuole ottenere e avere a disposizione tutte le risorse – umane e materiali – per renderlo concreto. Gli anni trascorsi fino a qui ci hanno permesso di imparare e formarci in un ambito che non era il nostro, in modo sia teorico sia pratico. Abbiamo seguito dei corsi, abbiamo studiato su testi e libri specifici, ma abbiamo anche cercato di costruire la nostra “troupe”, come si fa nel cinema. Abbiamo cioè cercato di mettere insieme professionisti competenti e seri, capaci di farsi interpreti del nostro progetto e di aiutarci a realizzarlo. Ogni agriturismo basa la sua ragion d’essere su un’azienda agricola. In questi anni, quindi, ci siamo dedicati alla coltivazione del vigneto, già presente nella proprietà, e all’orto. Abbiamo imparato a lavorare personalmente in vigna, effettuando le lavorazioni a mano, seguendo le stagioni e impostando una modalità di coltivazione che ci avvicina molto alle tecniche biologiche. Più recentemente abbiamo scoperto che la nostra tecnica si può definire agro-ecologia: facciamo agricoltura nel rispetto dell’ambiente naturale che circonda le superfici coltivate, creando così connessioni e sinergie tra flora e fauna.

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Agriturismo Le Creste 1930

Definite il vostro agriturismo come un luogo di “ospitalità lenta”. Cosa intendete, precisamente, con questo concetto? E in che modo gli ospiti possono vivere più lentamente?

L’Agriturismo Le Crede 1930 si sviluppa all’interno di una ex casa colonica degli anni Trenta del secolo scorso. All’epoca, lì accanto sorgeva il fienile che oggi è la nostra abitazione. L’agriturismo quindi è quasi un’estensione della nostra casa. Tutto intorno si trovano il giardino, l’orto e il vigneto, come nelle antiche case dei mezzadri. È la natura a dettare il tempo, le attività agricole si basano proprio sul ritmo delle piante che coltiviamo. E la natura ha un tempo tutto suo, sicuramente non frenetico, men che meno digitale. Per l’uomo può essere un tempo “lento”, ma in realtà è un tempo “giusto”. A Le Crede 1930 gli ospiti possono beneficiare di questo grande regalo: vivere il tempo della natura. Possono alzarsi all’alba e ascoltare il canto degli uccelli, possono seguire le nostre attività agricole, possono passeggiare all’interno del vigneto, dedicarsi alla lettura, allo studio, all’attività fisica o, al volgere della giornata, possono degustare un calice del nostro vino, seduti in giardino ad ammirare il tramonto.

L’Agriturismo Le Crede 1930 è una tappa, un luogo dove sostare, dove incontrare persone e condividere esperienze.

Come avete superato le difficoltà?

Siamo convinti che non esistano vite o progetti privi di difficoltà. Ciascuno mette in pratica le strategie che ritiene migliori e necessarie per affrontare le situazioni e reagire. Anche in questo, la natura è una buona maestra, se impariamo a osservarla.

Avete ricevuto supporto dalle persone intorno a voi?

Le nostre famiglie hanno sposato il nostro progetto, anche se completamente diverso da quello che magari si sarebbero immaginate per noi. Oggi sono in prima linea per la vendemmia!

Abbiamo dovuto affrontare vari atteggiamenti di diffidenza nei nostri confronti, soprattutto da parte delle istituzioni cui ci siamo rivolti all’inizio cercando di costruire reti. La nostra età, non essere originari del luogo e provenire da un altro settore professionale non ci hanno aiutato ed è un peccato che esistano ancora certi pregiudizi in settori dove non passa giorno in cui non si reclami a gran voce la presenza necessaria di giovani.

Avete mai pensato di aver fatto il passo più lungo della gamba?

Qualche volta sì! Tuttavia, questo progetto ci ha mostrato quali sono i nostri limiti, anche fisici, ci ha insegnato che si è giovani, ma non indistruttibili. Bisogna dosare le forze, anche quelle mentali, e organizzarsi. Va bene porsi obiettivi ambiziosi, ma sapere che prima ci sono dei traguardi intermedi da raggiungere.

Che consigli dareste a chi vorrebbe fare una cosa del genere?

Smettere di sognare e fare. Evitare di trastullarsi in preda a romanticherie, ma osservare il posto in cui si è scelto di fare una cosa del genere. Secondo noi la chiave è mettere da parte sé stessi e mettersi a servizio del luogo in cui si è. In questo modo, possiamo diventare custodi dell’ambiente e potremmo riuscire a vedere risultati in tempi più veloci di quelli attesi perché li avremmo realizzati quasi su misura per un certo luogo.

Adesso veniamo all’agriturismo. Riuscite a descrivercelo a parole? Le stanze ma anche l’atmosfera…

L’Agriturismo Le Crede 1930 è un luogo immerso nel verde, luminoso e spazioso. La ristrutturazione completata quest’anno è andata (solo) a migliorare la struttura dal punto di vista energetico, ma gli spazi interni e molti dettagli sono rimasti quelli originari. Per esempio, abbiamo mantenuto i pavimenti in palladiana veneziana, sui toni del rosa e, dove possibile, abbiamo recuperato alcuni oggetti di arredamento d’epoca, sottoponendoli a un restyling artigianale realizzato da Piccole Gocce di Marianna Calvani.

Al piano terra trovano spazio la sala colazioni e il salotto. Sono spazi luminosi e funzionali, adattabili a diverse esigenze, dotati anche di un impianto multimediale, dove gli ospiti possono fermarsi a chiacchierare, leggere o rilassarsi. Dal salotto si può dare un’occhiata alla nostra cantina e infatti è in questa stanza che organizziamo piccole degustazioni.

Salendo al primo piano, raggiungiamo le camere da letto, ciascuna dedicata a una specie di uccello che vive in questo ambiente: Cinciallegra è la camera matrimoniale, con bagno interno e vista sul vigneto di merlot mentre Gazza e Ghiandaia fanno parte di una camera quadrupla con bagno, ideale per piccoli gruppi o famiglie.

La vostra è un’ospitalità a impatto zero. Potete parlarcene meglio?

Da veri Millennials quali siamo, detestiamo gli sprechi e amiamo sfruttare fino in fondo le risorse che già abbiamo a disposizione. E’ un atteggiamento non legato all’ospitalità, ma nostro personale. Abbiamo quindi tradotto questa attitudine prima nell’azienda agricola e ora nell’agriturismo.

La struttura è completamente alimentata a energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico. A colazione mettiamo a disposizione dei nostri ospiti dolci fatti in casa, biscotti, uova delle nostre galline, yogurt, confetture realizzate con la verdura dell’orto e la frutta che coltiviamo, e altri prodotti provenienti da

aziende agricole vicine.

Poi, per limitare l’uso della plastica e ridurre il volume dei rifiuti prodotti, gli ospiti hanno a disposizione acqua in caraffe, nei bagni il detergente per il corpo è contenuto in dispenser che vengono ricaricati con prodotti ecosostenibili, la carta igienica è 100% riciclata e certificata EU Ecolabel e FSC.

L’Agriturismo si trova in un’ottima zona per gli appassionati di biciclette, dico bene?

Sì, l’Agriturismo Le Crede 1930 si trova in un’area ricca di percorsi ciclo-pedonali che si snodano su strade asfaltate e servitù sterrate. Per questo l’Agriturismo Le Crede 1930 ha un occhio di riguardo per i cicloturisti e i camminatori, per i quali si propone come tappa lungo i percorsi che attraversano il territorio. Nel salotto dell’agriturismo abbiamo dedicato un angolo della nostra libreria a mappe e guide che permettono di esplorare i dintorni a piedi o in sella alla bicicletta. Si tratta di percorsi accessibili a tutti, pianeggianti, e ciascuno mette l’accento su un particolare aspetto: il patrimonio naturalistico, i corsi d’acqua, i capitelli votivi, ecc.

O ancora, Portogruaro e Teglio Veneto sono tappe del tratto italiano della Romea Strata, l’antica rotta che i pellegrini dell’Europa Centro Orientale percorrevano per arrivare a Roma.

E, dalla stazione ferroviaria di Teglio Veneto (a 1 km dall’agriturismo), si può raggiungere Cervignano del Friuli, dove passa la Ciclovia Alpe Adria Radweg che conduce fino a Salisburgo.

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Cosa potete dirci, invece, della cantina?

La nostra cantina è adiacente all’agriturismo ed è il luogo ideale per l’affinamento dei nostri vini.

La produzione è realizzata con uve vendemmiate a mano, coltivate su terreni argillosi, per ottenere grappoli di grande qualità nel rispetto dell’ambiente. La cura in vigneto e il rispetto delle uve in fase di vinificazione, permettono di realizzare vini che interpretano in modo autentico il terroir dal quale provengono.

Dal vigneto di merlot viene realizzato il vino “il Saggio”, un Merlot Venezia DOC affinato in barrique e poi in bottiglia; dallo stesso vigneto – ma in annate diverse – viene realizzato il vino “il Fanciullino”, un Merlot Rosato Veneto IGT, fermo, con profumi e sentori tipici di un vino bianco, ma corpo e struttura tipici di un vino rosso.

Dal vigneto di Glera viene realizzato “il Surlì”, ovvero l’antico “prosecco con il fondo”, un vino bianco frizzante rifermentato in bottiglia.

Siamo attrezzati per le spedizioni, quindi possiamo spedire i nostri vini in tutto il mondo!

Agriturismo Le Creste 1930: Filippo e Cecilia

Quali sono i luoghi imperdibili e le esperienze da fare durante un soggiorno da voi?

C’è l’imbarazzo della scelta! Portogruaro è la città più a portata di mano. Chi la visita per la prima volta ne ha sempre un’impressione positiva. Poi si può raggiungere Venezia in quarantacinque minuti di treno (evitando così il problema del parcheggio!), si può arrivare a Trieste o si può scegliere di passare una giornata al mare (noi consigliamo l’oasi della Brussa per un’esperienza naturalistica) o, ancora, andare in montagna. Anche i borghi di Cordovado, Sesto al Reghena e San Vito al Tagliamento valgono una sosta.

Volendo cimentarsi in qualche esperienza, diciamo che qui a Le Crede c’è sempre qualcosa da fare! A parte la vendemmia che ci coinvolge nel mese di settembre, ogni momento dell’anno è buono per osservare le nostre lavorazioni o magari provare a sporcarsi le mani nella terra! E poi è sempre il momento giusto per una degustazione dei nostri vini!

Che cos’avete imparato, finora, lungo questo percorso?

Tutto quello che abbiamo imparato lo abbiamo affidato alla scrittura. L’anno scorso la casa editrice Altreconomia ha pubblicato “Maledetta zappa – Due millennial prestati all’agricoltura”, un libro che abbiamo scritto a quattro mani per raccontare la nostra testimonianza in campagna, ma non solo: ci sono riflessioni sul mondo del lavoro, sulle differenze di genere, sulla convivenza tra ambiente urbanizzato, ambiente coltivato e ambiente naturale.

Mentre tanti giovani lasciano l’Italia, voi avete deciso di rimanere e investire nel territorio…

Senza presunzione, pensiamo che il nostro investimento sia sull’ambiente, non nel territorio. Il nostro progetto avrebbe potuto svilupparsi in qualsiasi altra regione d’Italia. Non mira a valorizzazione un Comune o un territorio inteso in senso amministrativo. È un progetto per l’ambiente, per la comunità che lo abita e lo vive. Non c’è nulla di male a lasciare l’Italia: noi stessi abbiamo vissuto all’estero per un periodo della nostra vita. Ci sentiamo cittadini europei, non italiani, tanto meno veneti. Noi pensiamo di aver rimesso in moto un vecchio bolide d’epoca che qualcuno aveva dimenticato nel garage senza fare mai manutenzione. Abbiamo intravisto la potenzialità e abbiamo cercato di farla esprimere. Si può dire che abbiamo tirato fuori un talento inespresso, tanto per rimanere in tema con il cinema?

Per seguire e contattare Filippo e Cecilia:

Facebook: https://www.facebook.com/LeCrede/

Instagram: https://www.instagram.com/le__crede/

Sito web: https://agriturismolecrede1930.it/

Indirizzo e-mail: agriturismolecrede@gmail.com