Vita da skipper: pro e contro di una professione affascinante

Ho sempre avuto la passione per il mare e per tutto quello che in qualche modo era legato a questo elemento. Sia quando ero un bambino sia crescendo ho sempre sentito la necessitá di avere il mare vicino, come se si trattasse di qualcuno che di fianco a te ti da pace e sicurezza. Spesso mi sono rivolto al mare come se parlassi con una persona. Mi ha fatto arrabbiare così come mi ha reso la persona piú felice al mondo, mi ha tolto tutte le forze così come mi ha dato energia ogni volta che ero triste. Ho sentito il mare caldo e avvolgente così come freddo da tagliare la pelle. Mi ha cullato mentre dormivo con il rollio che dava alla barca così come mi ha fracassato le ossa con forza 8 per ore e ore. Ma una cosa non é mai riuscito a fare: non mi é mai passata la voglia di stare in mare. Ecco perche nella mia vita ho scelto di fare lo skipper. Non starò a dilungarmi spiegando tutto il percorso che ho dovuto seguire ma vorrei semplicemente dare la mia testimonianza sui pro e i contro di una vita del genere. Nella speranza che ciò possa essere utile per chi decide di intraprendere questa vita. E dico proprio “vita” perchè chi decide di stare in mare spesso sceglie un tipo di “vita” piuttosto che un tipo di “lavoro”.

Prima di tutto molti pensano a diventare skipper o comandanti o capitani, dimenticandosi che prima di tutto bisogna essere marinai. Ci sono un sacco di corsi che dopo una serie di esami dati su fogli di carta e in aule di scuole ti danno qualifiche dai nomi sempre piú assurdi e sempre piú complessi che ormai non si capisce piú niente, utili solo a gonfiare il petto di chi li possiede. Il sale, il vento, il freddo…ma freddo, freddo… e il caldo, le onde, l’ acqua sono l’unico modo per riuscire a fare questo lavoro seriamente e a capire di che cosa si tratta.

voglio vivere cosi skipper

Nel mio caso ho lavorato per la maggior parte su Yacht e all’ interno di un mondo fatto di soldi e posti meravigliosi, gente ricca e di un certo livello sociale, quindi credo di essere in grado dirvi qualcosa di piú di questo settore. Ma prima voglio fare una premessa molto importante (a rischio della mia stessa carriera): il 95% degli armatori che comprano yacht oggi, di mare e di barche non ne capiscono niente..ricordatelo sempre…..in piú il problema è che l’ 80% di queste persone sono convinti di conoscere molto bene sia il mare che le barche…..ma avere una barca non é come vivere e lavorare su un barca! I lati positivi di questo lavoro sono molti: il contatto con la natura, i prodotti sui quali si lavora (senza dubbio vivere e lavorare su una barca dal costo di milioni di euro ti fa sentire bene), si viaggia molto, si vedono tanti posti nuovi, si incontra tanta gente (per forza di cose pazza come voi altrimenti non li trovereste lì a bordo di una barca come voi) la bellezza di far parte di un equipaggio o di una team, orari che a seconda del periodo possono essere molto flessibili, un buon stipendio e, almeno per quanto mi riguarda, il fatto di poter essere sempre a contatto con il mare.

Ma, come in tutte le cose, ci sono anche i lati negativi e per non spaventare nessuno elencherò solamente quelli piú significativi.

Prima di tutto la mancanza di regole e tutela contrattuale. Come vi imbarcano in 2 giorni così vi possono sbarcare in 2 minuti con le motivazioni piú assurde. Il che significa che i primi stipendi conviene metterli da parte per casi come questi. Anche perché i contratti in regola a bordo di yacht sono sempre piú rari e ogni armatore si inventa regole sue che se stai a vedere, verificare, controllare..hanno giá preso un altro e perdi il posto.

Seconda cosa, le barche sono belle ma noi viviamo nella zona equipaggio e siamo l’ equipaggio…dobbiamo quindi vivere in condizioni che spesso sono sottoposte a forte stress sia fisico che mentale.

vivere in mare skipper

Dormire su un materasso alto 8 cm. e lungo 1 metro e 80 e non più largo di 50-80 cm. posto magari a 1metro da una paratia della sala macchine con dentro dei motori con 1500 cavalli ciascuno che hanno lavorato per tutto il giorno raggiungendo la temperatura di 80 gradi e un bel generatore che ti rimbomba nell orecchio tutta la notte perchè l’armatore vuole l’aria condizionata accesa e non capisce che in rada, a luglio, magari se apri quel cavolo di oblò ti passa un pò di aria e non serve dormire con 3 coperte e l’aria condizionata accesa…(così almeno io posso dormire! )…il tutto per 30 giorni di crociera…ecco, questo può essere stressante!. Lavare 26 metri di barca tutte le sere. Piú o meno una volta ogni tre giorni fare cambusa per 6 persone che bevono 6 tipi diversi di acqua, ti chiedono fragole fresche a dicembre e funghi ad agosto…sotto il sole tutto il giorno..può essere stressante !

A questo aggiungete che potreste ricevere le richieste piú assurde:

Si vuole uscire con mare e vento dopo che hai spiegato che non é la giornata giusta con tutta la gentilezza che ti é rimasta dopo che la notte precedente sei andato a dormire alle 2 e ti sei svegliato alle 6:30; arrivi in rada, ci sei solo tu e altre 3 barche con sopra altri equipaggi che si fanno la tua stessa domanda..”..ma che c… ci facciamo qui ?” A quel punto la moglie dell’armatore viene da te e ti dice: ma Andrea, scusa, la barca si muove troppo…come facciamo ? Come scusi ?? E tu lì, con gli ultimi brandelli di gentilezza rimasti, dopo che hai sudato tre magliette (che quella stessa santa donna ti ha fatto comprare nere perchè sono piú belle ma che sotto il sole raggiungono in poco tempo gli 80 gradi come i motori)…rispondi e gestisci la situazione fino a quando non arriva quell’ intelligentone dell armatore che dice..”..ma rientriamo dai ! Credo che non sia la giornata giusta…”

Rientri in porto con la barca che sembra un branzino al sale e ti tocca rilavarla tutta con un getto d´acqua di potenza pari alla pipì di un topo perchè sull’isola di m……dove sono voluti andare loro (perchè fà figo andare) non c´é acqua !…ma la barca deve essere pulita !.

Nel frattempo la cuoca é infuriata perché non ha tempo di fare da mangiare per 6 persone in 30 minuti, il marinaio vuole di sua iniziativa pugnalare gli ospiti e la hostess ha tre cabine da rifare prima della sera dopo che le ha già fatte il mattino e anche dopo pranzo e rischia una crisi di nervi. Immaginatevi lo stress !

Ormai oltre a carte e bussola quindi ci vuole tanta pazienza..ma tanta!

fare lo skipper

 

Ma le cose belle sono davvero tante: ci sono dei momenti che non dimeticherò mai, ho conosciuto persone fantastiche, ho visto posti, albe e tramonti meravigliosi. Potrei dilungarmi nel raccontarvi esperienze positive ma lascio a chi deciderá di vivere questa vita il piacere di provarle di persona.

Concludo dicendo a chi deciderà di scegliere questa strada di pensare bene prima di partire..anche perché in mare si sa quando si parte ma non si sa mai quando si arriva o si torna. Quindi, anche i rapporto con chi non fa questo tipo di lavoro sono difficili. E´difficile crearsi una famiglia, é difficile far capire alla ragazza o alla moglie questo tipo di vita. E´difficile avere un posto che sia casa tua..perché oggi sei qui e magari domani devi andare a lavorare da un altra parte.

Come dicevo ci sono tanti lati positivi e alcuni negativi da affrontare; stà a chi fa questo lavoro essere capace di gestirli.

Buon vento

Andrea

cerchiaroandrea@libero.it