Valentina

A cura di Maricla Pannocchia

Sin da ragazzina Valentina sapeva che, da grande, non sarebbe rimasta a vivere in Italia.

Ma come fare il grande passo? Il suo potere è stato tutto nella forza di una community composta da persone che la pensavano come lei. E così, dopo varie esperienze in giro per il mondo, adesso Valentina continua a viaggiare mantenendosi come copywriter grazie alla sua passione per la scrittura.

Valentina Grandesso nomade digitale

Ciao Valentina, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao Maricla, grazie dell’opportunità. Sono una ragazza di 32 anni e vengo da Monza, dove sono nata e cresciuta. Mi sono laureata in Economia e Management turistico nel 2016, ho lasciato l’Italia una settimana dopo la laurea e da allora non mi sono più guardata indietro.

Che cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Un’occasione di lavoro alle Maldive, dove ho passato 6 mesi a lavorare in un resort come back office & operations executive. Gestivo le prenotazioni, i contratti con le agenzie e i transfer tra l’aeroporto e l’isola.

Sei una copywriter sempre in viaggio. La passione per la scrittura nasce con te o ti sei avvicinata a questo ambito più avanti nel corso della vita?

Ho sempre amato scrivere: da piccola avevo il classico “diario segreto” e durante i compiti in classe d’italiano ero sempre tra gli ultimi a consegnare il tema. Finite le superiori, però, non ho voluto proseguire con gli studi umanistici, pensando che una laurea in Economia mi potesse offrire più opportunità lavorative. Una volta conclusa l’esperienza maldiviana, ho avuto la fortuna di trovare un’opportunità in una multinazionale nel Luxury retail a Dubai e passare dal dipartimento di Operations a quello di Marketing. Quell’esperienza mi ha accresciuta sotto tantissimi punti di vista, ma dopo circa 3 anni ha cominciato a starmi stretta. Così ho cercato di capire cosa potessi fare con i miei talenti – tra cui la scrittura – e dopo vari tentativi, il copy è diventato il mio lavoro.

Dove ti trovi adesso?

Sono a Dubai, negli Emirati Arabi. Nonostante abbia vissuto in diverse parti del mondo, la mia casa è qui da 6 anni.

Com’è la tua vita quotidiana?

Più normale di quanto si creda dello stereotipo “dell’expat a Dubai”. Non ho né una villa con piscina né una macchina lussuosa, ma non mi manca nulla.

Lavoro da casa, a volte dalla spiaggia o da un cafè. Quando non sono in call con un cliente o in full immersion nella creazione di copy, sono probabilmente con amici, a qualche evento di mindfulness o a cena con il mio compagno.

Molti pensano che il nomade digitale faccia la “bella vita” ovvero che sia perennemente in vacanza. Cosa ne pensi?

Magari! “Nomade digitale” è un termine con molte sfaccettature. Certamente, spesso viene rappresentato come un “non lavoro” e c’è ancora molta confusione su questo argomento. Per quanto mi riguarda, significa avere il lusso di poter svolgere la propria attività da diverse parti del mondo, senza necessariamente essere legati a un ufficio.

Valentina Grandesso nomade digitale

Quali sono, secondo te, le caratteristiche che bisogna avere per diventare nomade digitale?

Sicuramente spirito di adattamento, ma anche molta disciplina. La determinazione è un ingrediente fondamentale per riuscire a conciliare viaggio e lavoro.

Quali Paesi hai visitato finora?

Ho perso il conto! Ho visitato 5 continenti e vissuto/lavorato in Costa Rica, Messico, Portogallo, Maldive, Cina, Germania ed Emirati Arabi.

Ce n’è uno che, invece, non hai ancora visitato ma che vorresti vedere? Perché?

Bali. Una chiamata lunga 3 anni a cui, per un motivo o per l’altro, non sono ancora riuscita a rispondere. Paradiso per eccellenza per anime ribelli al 9-5, Bali racchiude tutti i miei valori: uno stile di vita semplice e autentico, priorità al benessere mentale e fisico, hub di persone con la stessa mentalità.

Il viaggio per te rappresenta…

Una pagina bianca, un’opportunità di crescita al di fuori della comfort zone.

Quali difficoltà hai dovuto affrontare? Come le hai superate?

Lasciare la certezza di un lavoro sicuro in ufficio per mettermi in proprio non è stato facile. Ho dovuto fare i conti con tante insicurezze a livello personale e ho fallito diverse volte prima di diventare copywriter (anche se in realtà non mi piace definirli “fallimenti”). Quando diventi capo di te stesso non hai più nessun punto di riferimento e ci vuole davvero tanta determinazione per andare avanti, dato che all’inizio la strada è tutta in salita. Mi sono arrivate diverse offerte di lavoro che ho rifiutato senza troppi ripensamenti, passando per pazza agli occhi dei miei amici, perché non ho mai smesso di credere nel mio sogno.

Fare i conti con amici e familiari che non capivano il motivo del mio voler lasciare la “strada vecchia per la nuova” è stato frustrante, ma circondandomi di persone che condividevano la mia stessa vision è stata la chiave. La community di nomadi digitali e freelance nel mondo è in continua crescita e proprio online ho fatto amicizie che mi hanno arricchita e aiutata a crescere.

Quali sono, invece, i momenti più belli che hai vissuto?

I tramonti in Costa Rica, seduta in spiaggia a parlare di sogni con ragazzi che hanno scelto il mio stesso stile di vita, i messaggi di clienti che mi ringraziano per il valore che ho portato al loro business, le connessioni che ho fatto in giro per il mondo con individui che sono diventati amici e che sento tutt’ora.

La libertà per te è…

Un lusso per pochi, direi. La mia libertà è sicuramente quella di poter lavorare ovunque ci sia una connessione Internet e fare un lavoro che sia in linea con i miei valori. Poter scegliere con quali clienti e quando lavorare. Fare un mese in Asia a febbraio e lavorare a Ferragosto, se lo volessi.

Valentina Grandesso nomade digitale

Cosa significa, in realtà, lavorare come copywriter? Come strutturi la tua giornata lavorativa?

In parole semplici, copywriting significa scrivere testi persuasivi con l’obiettivo di innescare un’azione. Che sia una newsletter con una chiamata all’azione, una petizione da firmare o la pubblicità di una promozione limitata, dietro quel testo ci sono probabilmente diverse ore di lavoro di un buon copywriter persuasivo.

La mia giornata lavorativa inizia alle 9-9.30, dopo il caffè. Controllo le email (follow up con clienti e onboarding di nuovi se ce ne sono) e i social, dopodiché inizio a scrivere (articoli per blog, newsletter e website copy). Durante il pomeriggio cerco di dedicare almeno un’ora allo studio e un’altra all’allenamento, creare nuovi contenuti per i social e fare ricerche per gli argomenti di cui scrivo. Verso le 18 cerco di concludere i progetti della giornata e spengo il pc alle 19.

Come sei stata accolta dalle persone del posto?

La comunità emiratina è una piccolissima percentuale della popolazione di Dubai, che è composta per la maggior parte da expat. Questo ha reso estremamente facile stringere nuove amicizie appena arrivata.

Adoro la multiculturalità di Dubai e il fatto di avere amici da diverse parti del mondo.

Quale Paese hai trovato più simile all’Italia in termini di stile di vita e modi di pensare e quale, invece, il più differente?

Alcuni paesi europei, come Spagna e Portogallo, mi sono sembrati molto simili all’Italia. Lisbona è una città in cui potrei tranquillamente vivere, me ne sono davvero innamorata.

I più culturalmente diversi mi sono invece sembrati i paesi asiatici come Vietnam, Filippine e Giappone. Uno stile di vita più lento e rilassato e una cultura molto distante dalla nostra.

Come ti vedi di qui a 5 anni?

Credo fortemente nel potere della visualizzazione, quindi mi vedo felice e soddisfatta del mio percorso, probabilmente a Bali sorseggiando un cappuccino di avena e presentando le mie slides ad aspiranti copywriters.

Molte persone vorrebbero “mollare tutto e cambiare vita” ma hanno paura di provarci. Che consigli daresti loro?

Quante volte ho letto o sentito dire “fai il primo passo, il resto verrà da sé!” E puntualmente mi chiedevo, “Sì…ma in che direzione?!” Per me, la chiave di svolta è stata trovare una community. Una volta trovata la community, un’idea ha tirato l’altra. Ho sperimentato e-commerce, social media management e virtual assistance prima di capire cosa facesse per me e, aggiustando il tiro, sono cresciuta.

Cosa diresti, invece, alla te stessa che ancora viveva in Italia?

Sapevo di voler viaggiare e lasciare l’Italia dai tempi delle medie. È sempre stata una certezza, anche se non avevo chiaro il modo in cui sarebbe successo. Sognavo l’Australia, e invece il destino mi ha portata a Dubai. Alla Vale di 10 anni fa direi di tenere duro, che la vita è un’avventura spettacolare ed è solo l’inizio.

Che suggerimenti hai per gli aspiranti copywriters?

Scrivete il più possibile, non smettete mai di formarvi, affidatevi a mentors che non fanno errori di grammatica e non sminuite mai il vostro valore! Le soddisfazioni arriveranno!

Progetti per il futuro?

Diventare un punto di riferimento per aspiranti copywriters e formare la mia community.

Per seguire e contattare Valentina:

Instagram:@somecallmevale @thealternativecopy

Facebook:The Alternative Copy

Sito web: www.thealternativecopy.com