Stella ci racconti qualcosa di te?
Certamente! Mi occupo di grafica, illustrazione e fumetto. Nel 1985, con Manuela Rusconi, ho fondato lo Studio Grafico SM, che dal 1991 ho poi rilevato, diventandone l’unica titolare. Il mio nuovo e dinamico sito internet è: www.studiograficosm.it, è diviso in percorsi colorati, che ne differenziano le caratteristiche: il settore blu parla del fumetto, editoria, illustrazione; il settore giallo è quello della cartotecnica, gadget, carte regalo; quello rosa è riservato alla pubblicità, siti internet, marchi e immagini aziendali; quello verde parla di Starlet, (è il mio pseudonimo quando firmo i miei fumetti o le mie vignette di satira) e così via..
Quando e come nasce la tua passione per il fumetto?
A dire la verità è una passione che mi porto dietro fin da bambina: sono decisamente nata con la matita in mano, infatti, non avevo ancora compiuto 5 anni e già disegnavo…sulle pareti di casa, con grande e comprensibile felicità di mia madre e di mia nonna!
Cosa ti piace esprimere attraverso la tua arte?
La cosa meravigliosa della mia professione è che ancora adesso, dopo tanti anni, non mi ha ancora stancata, perché è molto varia: le esigenze e le sensazioni variano a seconda che io crei un marchio, un sito internet, un’immagine aziendale, una linea di miei personaggi, carte regalo, biglietti di auguri, disegni per le stoffe, ecc. E’ un mondo che cambia, ma qualsiasi cosa io faccia, mi piace renderla unica e personalizzarla! La fantasia non mi manca!
Quali sono i tuoi orari di lavoro e come organizzi la tua giornata lavorativa?
Durante i mesi estivi, normalmente apro lo Studio dalle 9.00 alle 18.00, ma lavorando in proprio capita spesso di “sgarrare” e di non avere orari precisi, che comunque adatto sempre alle esigenze dei miei clienti. Nel resto dell’anno invece sono abituata a svegliarmi molto presto, alle 5.30 del mattino sono già in piedi.
Ultimamente hai organizzato un evento importante su scala nazionale. Si tratta del Canossa Comix. Ce ne parli?
Certamente! La Canossa Comix nasce 8 anni fa, quando, dopo essermi trasferita nelle colline emiliane dalla frenetica Milano, ho pensato che, attraverso l’umorismo, avrei potuto far conoscere i luoghi, i prodotti tipici, i personaggi storici e caratteristici di questa splendida regione, oltrepassando quindi la nicchia regionale! Per cui, i temi che ogni anno sceglievo, erano ovviamente in sintonia con questo pensiero e quindi abbiamo fatto: “Matilde di Canossa”, “Il Parmigiano Reggiano, l’imperatore dei formaggi!” “L’acqua fa male, il lambrusco fa ben cantar!”, “Nella vita ci vuole culo o culatello?”, “Aceto Balsamico Tradizionale: l’oro nero Reggiano!”, “Selvapiana ed il Petrarca”, “Le cestaie di Ciano e l’arte dell’intreccio”, e quest’anno:“L’erbazzone, golosa tradizione Reggiana!”
Oltre al tuo lavoro di grafica pubblicitaria e di fumettista, ti occupi di altro?
Adoro la cultura in tutti i suoi aspetti, anche perché a Milano ero abituata a frequentare mostre ed artisti di livello internazionale e questo mi ha arricchita di tante sfaccettature nella personalità e di interessi nella vita; mi dedico quindi molto volentieri all’ideazione e all’organizzazione di eventi culturali, non solo nella Provincia di Reggio Emilia, ma anche in quella Parmense. La Canossa Comix ha il Patrocinio, oltre che del Comune di Canossa, anche della Provincia di Reggio Emilia, ma ho ideato anche la Rassegna Poetica “Poetando al Tempietto” e dal 2001 mi occupo, dopo averne anche ideato il sito internet, che è bilingue, del marketing e della comunicazione del Museo dei Lucchetti, in quel di Cedogno (PR), un museo unico al mondo per il numero, la qualità e la storia dei suoi pregevoli manufatti.
Da una grande metropoli come Milano ad un piccolo paesino in Emilia Romagna. Ci racconti di questa tua svolta?
Ho avuto la grande fortuna, dopo aver frequentato l’Ateneo Artistico 3A e la Scuola del Fumetto, di lavorare da subito con le maggiori Agenzie pubblicitarie a livello mondiale e di seguire una clientela che era composta da multinazionali, quindi abituata ad un alto livello qualitativo. A Milano a quei tempi ci saranno stati circa 5.000 studi come il mio, per cui se mi chiamavano…qualcosa avrà pur significato! Dopo 33 anni di vita condotta a ritmi più che frenetici ( per poter stare nel giro bisogna lavorare tanto e a ritmi a volte impossibili: nessuno ti regala niente al mondo d’oggi), avevo maturato in me l’esigenza di prendere la vita in maniera più morbida, meno vorticosa, anche perché mi ero già tolta tante belle soddisfazioni, come la telefonata di Gianni Agnelli che si complimentava con me per come avevo ideato la nuova veste grafica della lattina OlioFiat…
Che bella soddisfazione!
Eh già! Avevo 20 anni e insieme alla mia socia di allora, avevamo aperto lo Studio Grafico SM da circa 6 mesi, quando lei arrivò con il Corriere della Sera in mano, su cui c’era l’inserzione di un concorso per la nuova realizzazione grafica della lattina OlioFiat. Io feci il bozzetto e allegai anche un divertente fumetto autobiografico su questo evento. Spedimmo una copia all’Agenzia che gestiva il concorso e l’altra all’Avv. Agnelli, che si divertì talmente tanto che ci telefonò, complimentandosi. Successivamente parlò bene di noi all’Agenzia, ci scrisse una bella lettera e da allora, fino alla sua morte, ogni anno a Natale arrivavano puntuali anche i suoi auguri! Che dire…signori si nasce! Questo avvenimento fece ovviamente molto scalpore nell’ambiente pubblicitario ed il nostro lavoro aumentò!
Quando e perché hai maturato la scelta di questo trasferimento?
Dall’età di 16 anni ho condiviso la mia vita con l’uomo che poi è diventato anche mio marito e che già viveva in Emilia, in collina. Era arrivato il momento di un cambiamento anche per noi due.
Cosa ti ha spinto a cambiare vita?
L’esigenza di cambiare vita, seguendo dei ritmi diversi.
Ti manca qualcosa del capoluogo lombardo?
Certamente sì, soprattutto la mia migliore amica Patrizia che ovviamente vedo meno (ma che certe volte raggiungo e mi ospita a casa sua quando faccio la “vasca milanese”). Ed anche la mentalità della gente, decisamente più aperta, che considera la mia professione un lavoro, a differenza di qui dove a volte incontri dei personaggi che trovano strano che uno si faccia pagare per disegnare, poiché lo considerano un passatempo e non un lavoro vero. Un’altra cosa che mi manca è il contatto con gli amici del Gruppo Mineralogico Lombardo, con cui per anni andavo a fare bellissime escursioni.
Di cosa invece fai volentieri a meno?
Del traffico, dei rumori e dello smog!
Cosa è riuscita a darti la collina che la metropoli non ti offriva?
Tanto spazio e tanto verde, a perdita d’occhio! A Milano vivevo in centro, in un appartamento di 70 mq; qui abito in una villa in collina circondata dai boschi e da suggestive vallate, quando apro la finestra, oltre a vedere i caprioli, vedo 2 castelli, il Castello di Canossa ed il Castello di Rossena, ambedue feudi della Contessa Matilde. Sono molto più rilassata, mangio bene e tutte cose genuine prodotte dall’orto e il vino che bevo è quello che io e mio marito produciamo dalle nostre vigne!
Com’era la tua vita prima del cambiamento?
Era quasi scandita esclusivamente dai frenetici ritmi lavorativi che imponevano le case editrici, le agenzie pubblicitarie, le ditte di gadget, le fiere di settore, il contatto con i clienti; avevo poco tempo per me e per le mie esigenze. A 30 anni ho avuto una “crisi esistenziale”, mi ero persa, non ero felice anche se guadagnavo un mucchio di soldi e uscivo tutte le sere. Appena chiudevo la porta di casa dietro di me, mi sentivo sola ed infelice.
Ed ora?
Dalla crisi sono uscita grazie ai saggi consigli di Patrizia, che mi disse una cosa molto semplice, ma anche molto efficace: “Stella scrivi su un foglio quali sono le 5 cose che per te sono irrinunciabili e fondamentali”. Dopo averlo fatto, scoprii che per i ritmi impossibili che tenevo, non ne stavo facendo neppure una!!! Da quella sera ho ribaltato tutto nella mia esistenza ed ho capito una cosa fondamentale: noi e solo noi siamo gli artefici della nostra vita e di come la conduciamo. A volte ci “impantaniamo” in regole che altri ci impongono, ma che non è detto che vadano bene per noi, per il nostro modo di essere. Da allora ho preso l’impegno con me stessa di scrivere il foglio della mia vita con i colori che IO scelgo di mettere, senza permettere più che siano altri a farlo per me.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuare a vivere in collina con la mia famiglia, cercando il più possibile di far combaciare i miei veri interessi con la mia nuova vita, di portare avanti progetti culturali e di continuare a scrivere libri e a fare il mio lavoro con la gioia e l’entusiasmo sempre negli occhi e nell’anima!
Da quando vivo in collina ho anche imparato a cucinare bene!
Ti va un piatto di lasagne fatte in casa?
Certamente! Tra cinque ore sono da te:)
A cura di Nicole Cascione