Stefano Tiozzo, fotografo e videomaker

Stefano Tiozzo nutre una grande passione per i viaggi e per la natura. Fotografo e videomaker, realizza documentari di viaggio, tiene seminari di fotografia paesaggistica nel contesto di tour fotografici e cerca di fare tutto ciò che è in suo potere per trasmettere emozioni positive a chi si imbatte nei suoi lavori.

Stefano, cosa ti ha portato a diventare un fotografo e viaggiatore?

Sicuramente la grande passione per la natura è stata alla base di tutto. Ho sempre amato la fotografia di paesaggio, quelle immagini in grado di ritrarre, testimoniare e condividere l’infinita meraviglia del nostro pianeta. Così, un giorno, ho deciso di intraprendere il cammino per poter essere in grado di lasciare la mia impronta in questo genere di racconto, di cui il viaggio è componente essenziale. E’ un cammino che non finisce mai, ma è anche vero che è la storia più bella che si possa aver la fortuna di raccontare.

Stefano Tiozzo

Cosa ti piace trasmettere attraverso la tua fotografia?

Ciò che più mi preme trasmettere è un senso di pace, di umiltà e di meraviglia. Mi piace pensare che una persona, guardando una mia foto o un mio video, possa trovarsi a pensare di vivere in un mondo stupendo, di voler ridefinire il proprio posto nella grande gerarchia universale e di trovare dentro sè la voglia di impegnarsi a proteggere, a venerare e a condividere questo grande spettacolo e, perchè no, magari trovare la spinta per uscire dalla propria zona di comfort e provare a scoprirne il sapore con i propri sensi, secondo il proprio gusto. Quando qualcuno mi scrive: “Grazie a te ho finalmente deciso di fare un viaggio che volevo fare da tempo”, per me la soddisfazione più grande.

In quali Paesi sei già stato? E quali invece desideri andare?

Sono abbastanza fortunato da poter rispondere che la lista è piuttosto lunga, ma non amo scrivere uno sterile elenco di posti visitati: penso che viaggiare non sia una corsa alla collezione di timbri sul passaporto, anche perchè più si viaggia, più ci si accorge che le differenze tra i popoli del mondo riguardano solo la forma e mai i contenuti più profondi. Ci sono tuttavia aree del mondo che ancora non ho avuto la fortuna di visitare, come il sud est asiatico, l’India e una buona parte del Sud America. In futuro mi piacerebbe poter vedere quei posti per sapere cos’hanno da offrire e raccontarlo a modo mio.

Ci racconteresti un aneddoto legato ad uno dei tuoi viaggi?

Ce ne sarebbero molti, ma uno dei più divertenti è sicuramente l’incontro con una donna siberiana totalmente ubriaca lungo la transiberiana, nel tratto di treno tra Krasnoyarsk e Irkutsk (circa 18 ore di treno). Questa donna non faceva altro che parlare senza sosta, rigorosamente in russo, noncurante del fatto che né io né il mio compagno di viaggio capivamo più di 4 o 5 parole in russo. Dopo 2 ore di agonia e alitate dense di vapori alcolici, la signora finalmente si addormentò, lasciandoci al nostro viaggio. Avendo però filmato la scena per il mio documentario, due mesi dopo ebbi l’occasione di far tradurre ciò che questa signora ci stava effettivamente dicendo. Quando l’ho scoperto, ho riso per due giorni consecutivi. Forse il momento più divertente di tutti i miei video fino ad oggi. I lettori che hanno visto “Torino-Pechino” sanno di cosa sto parlando.

Stefano Tiozzo, fotografo e videomaker.

Organizzi anche tour fotografici. In che modo? Cosa offri ai tuoi clienti?

I tour fotografici sono sicuramente la parte centrale del mio lavoro. Si tratta di viaggi organizzati nei loro aspetti tecnici da Tour Operator locali e specifici per ogni destinazione, sulla base di mie indicazioni circa i luoghi da visitare e l’orario in cui visitarli, nella speranza di poterli immortalare nelle migliori condizioni di luce possibile. I gruppi sono piccoli, mai superiori alle 12-14 persone. Io partecipo a questi viaggi come accompagnatore fotografico: in pratica assisto costantemente i miei compagni di viaggio nella realizzazione di fotografie indimenticabili, specialmente dei soggetti tecnicamente più difficili, come l’aurora boreale. Ciò che però viene apprezzato di più è la condivisione del mio modo di vedere un paesaggio, della mia personale interpretazione dei segreti della bellezza di Madre Natura, quindi questi viaggi spesso si trasformano in un’esperienza di profonda condivisione paritaria tra tutti i partecipanti, che oltre a migliorare la loro tecnica fotografica, tornano a casa quasi sempre con nuove e profonde amicizie, e una scintilla di bellezza che brillerà per sempre nel loro cuore.

Come si svolge un tipico tour fotografico da te organizzato?

Ogni viaggio ha le sue caratteristiche uniche, ma tipicamente si tratta di viaggi itineranti, dove ci si sveglia presto la mattina e si sfrutta ogni istante della giornata per scoprire la bellezza del posto in cui ci si trova. In corrispondenza degli scenari più affascinanti ci si ferma un po’ più a lungo per dedicare il giusto tempo alla fotografia e soprattutto per assaporare più profondamente l’atmosfera di certi luoghi. La fotografia, in fondo, è una bellissima scusa per ricercare un punto di vista più particolare, più armonioso, e starci qualche minuto in più rispetto ai classici tour “mordi e fuggi”, pensati per il business e per i grandi gruppi, dove non si ha quasi mai il tempo di interiorizzare tutta la bellezza che un Paese ha da offrire. Anche questa è una caratteristica su cui insisto nei miei viaggi: per questo sono pronto a scommettere che i miei compagni di viaggio abbiano un ricordo molto diverso di una cascata islandese rispetto al pullman di 50 turisti che si ferma il tempo di una foto fatta con il cellulare. Eppure siamo stati nello stesso posto!

Hai anche aperto un blog: www.stefanotiozzo.com/. Quali sono gli argomenti trattati?

La sezione “blog” del mio sito è ormai relegata principalmente alla pubblicazione dei nuovi programmi di viaggio, perchè il tempo che posso dedicare alla scrittura di articoli è, ahimè, molto risicato, oltretutto andiamo verso un mondo dove i contenuti più apprezzati saranno i video, perciò mi sto concentrando su quell’aspetto. Quando ne ho la possibilità, però, tengo diari di viaggio e condivido per iscritto le esperienze che di solito racconto in video. Il resto del sito raccoglie le mie migliori foto divise per destinazione e, ovviamente, i miei migliori video-racconti.

In che modo ti prepari ad un nuovo viaggio?

Se devo andare in un nuovo Paese, studio con cura la destinazione. Mi informo sulle icone paesaggistiche, ma anche sui luoghi un po’ più nascosti e ancora inviolati dal turismo di massa. Mi informo ovviamente su tutti gli aspetti tecnici, come la valuta, le prese di corrente, i mezzi di trasporto disponibili. Ogni volta che mi è possibile, cerco di imparare le basi della lingua del posto. In questo modo sono arrivato a parlare circa 4 lingue e a saper leggere l’alfabeto greco, cirillico e arabo (pur senza capirne il contenuto, ma in certi casi saper leggere il nome di un luogo scritto su un cartello stradale può fare la differenza). Soprattutto, la cosa a cui tengo di più è imparare a dire “grazie” in qualunque lingua locale. Dopo aver chiesto a fatica un’informazione per strada, dire “grazie” nella lingua del posto è una forma di rispetto verso chi ti sta aiutando, e spesso regala sorrisi di una bellezza difficilmente raccontabile, il tutto a fronte di uno sforzo minimo e alla portata di tutti. Attualmente so dire “grazie” in circa una trentina di lingue.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Dato il successo crescente dei tour fotografici, ho intenzione di espandere notevolmente il calendario delle proposte nei prossimi mesi, abbracciando sempre più destinazioni. Ho intenzione poi di proporre “mini-tour” di qualche giorno verso destinazioni fotograficamente molto popolari, più a portata di mano per chi non ha la possibilità di venire, ad esempio, due settimane in Giappone o in Namibia. Infine, spero di poter aumentare le mie collaborazioni per i video e di poter raccontare sempre più storie, nella speranza un giorno di poterlo fare per un grande pubblico, ad esempio una trasmissione televisiva. Ma questo, al momento, è solamente un sogno nel cassetto e me lo godo come tale in attesa delle sorprese che solo la vita sa regalare.

www.stefanotiozzo.com

facebook.com/stefanotiozzotravelphoto

tour fotografici: www.stefanotiozzo.com/it/tours

instagram: @stefanotiozzo

A cura di Nicole Cascione