Il viaggio intorno al mondo in catamarano di Graziella e Louis

A cura di Nicole Cascione

“Scoperta. Amore. Incertezza”: queste tre parole descrivono la vita attuale di Graziella e Louis, partiti due anni fa, con la loro barca, in giro per il mondo.

Viaggiano affrontando la potenza del mare e del vento, con coraggio e determinazione. Per loro ogni giorno è buono per iniziare una nuova avventura, ogni giorno è il primo giorno di un lungo viaggio, durante il quale hanno conosciuto tante persone ed hanno affrontato tanti ostacoli, ma soprattutto si sono riappropriati del proprio tempo, vivendo con poco ed apprezzando molto di più.

4 dicembre del 2011: Graziella, cosa significa per te questa data? 

Un giorno importante, una data che ormai festeggiamo ogni anno: è il compleanno della nostra nuova vita. Ricordo l’agitazione dei giorni precedenti alla partenza.

Louis aveva già lasciato il suo lavoro da qualche settimana per dedicarsi esclusivamente agli ultimi preparativi sulla barca. Lo lasciavo la mattina che già lavorava, per recarmi in ufficio, e lo trovavo ancora lì indaffarato al mio rientro la sera.

Ricordo gli arrivederci agli amici, pieni di domande e curiosità, gli abitanti della Marina di Port Ginesta (Barcellona) dove abbiamo vissuto per anni, i nostri vicini di barca, tutti entusiasti di vederci salpare, come se la nostra partenza avesse risvegliato anche in loro la voglia di partire in giro per il mondo, il sogno di ogni navigante credo.

Ricordo la notte prima della partenza, Melanie, la nostra amica reporter che avrebbe navigato con noi fino a Cagliari per fare delle riprese per un suo nuovo documentario sul mare, era arrivata già nel tardo pomeriggio. Cenammo presto, io e Malanie prendemmo della biodramina per prevenire il mal di mare, alle nove eravamo già tutti a letto, non so però chi di noi tre riuscì davvero a chiudere occhio quella notte.

o ero preoccupata per il cattivo tempo e il freddo che avremmo potuto trovare in mare, saremmo dovuti partire almeno un mese prima, ma era stato assolutamente impossibile incastrare tutto, lavoro e preparativi, in tempi più stretti. Louis sembrava tranquillo e questo bastava a tranquillizzare anche me. Abbiamo lasciato gli ormeggi che era ancora buio, sulla banchina qualche amico nottambulo a salutarci, ricordo che era tutto così calmo e silenzioso, quasi surreale.

Con le prime luci dell’alba Barcellona era già un profilo lontano e noi tre ce ne stavamo seduti a prua con la nostra tazza di caffè caldo fra le mani a contemplare la costa da un lato, il mare aperto dall’altro, con un sorrisetto di soddisfazione stampato in faccia.

Per affrontare il vostro viaggio vi siete lasciati dietro una vita comoda e ben organizzata, un lavoro, la prospettiva di una casa e gli affetti. Quanto vi è costato tutto ciò in termini emotivi?

La rinuncia alla quotidianità degli affetti è stato sicuramente il prezzo più alto da pagare, tutto il resto in fondo si può ricreare ovunque.

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese nel Sud Italia, in una realtà in cui l’amicizia si conta in decenni, in cui non telefoni a casa dei tuoi amici, passi sotto casa a suonare. A Barcellona, città che adoro anche e soprattutto per questo, avevo ritrovato questa dimensione umana, di quartiere, di colazioni in piazzetta la domenica.

E l’Italia e la famiglia erano a portata di mano, a poco più di un’ora di aereo, ci tornavo più volte nel corso di un anno. Da quando siamo in viaggio vivo con tutti una relazione a distanza, meno male che esiste Skype!

Tra i tanti visitati, qual è il posto che più vi ha segnato e perché? 

Proprio non riesco a sceglierne uno solo! Te ne dirò tre, tutti nel Mediterraneo.

La costa orientale della Sardegna. L’abbiamo navigata da sud verso nord, fino alla Maddalena, in pieno inverno.

Era febbraio, anno 2012, le montagne ricoperte di neve, tutta l’Italia era in una morsa di freddo e neve, persino Roma, e noi ce ne stavamo beati a navigare sotto il sole tiepido, nonostante la stagione e il panorama innevato all’orizzonte.

Nel primo pomeriggio però, prima che le temperature scendessero troppo, ci fermavamo in rada in qualche baia protetta e ci preparavamo per la notte. Doccia calda, cena calda e alle 8 eravamo già sotto le coperte a guardarci un film. La temperatura all’interno della barca scendeva fino a 3 gradi, inutile dirvi che non avevamo riscaldamento.

Rimanevamo raggomitolati nel letto fino alle 9 del mattino, a quell’ora il sole aveva già riscaldato la barca, 15 forse 16 gradi. A mezzogiorno potevamo addirittura toglierci il cappellino di lana e aprire la giacca a vento, c’erano ben 20 gradi al sole!

E’ stato un mese magico, fatto di navigazioni docili a fior di costa, passeggiate sulle spiagge deserte, lunghe colazioni in pozzetto, paesaggi perfetti, lo ricordo come un momento molto felice, complice forse il fatto che eravamo appena partiti per il nostro viaggio e quindi tutte le emozioni erano davvero a fior di pelle.

Skopelos, un’isola greca nel nord dell’Egeo. E’ l’isola dove hanno girato il film “Mamma Mia”! Un posto davvero incantevole, un’isola con tanto verde, tante calette, spiagge di sassolini, acque trasparenti, poco turismo, probabilmente perché non ci sono  spiagge di sabbia e si raggiunge solo via mare. Siamo stati davvero bene li, infatti nei mesi in giro per l’Egeo ci siamo ritornati ben 3 volte. Abbiamo fatto amicizia con alcuni abitanti dell’isola e trascorso delle belle serate a casa loro.

Boka Kotorska (Bocche di Cattaro), Montenegro. Si tratta di un grossa insenatura, un fiordo che dal Mar Adriatico si spinge nell’entroterra per ben 30 miglia, una sorta di mare interno circondato da alti e spettacolari picchi montagnosi e decorato qua e là di casette e villaggi lungo le rive, fino a raggiungere Kotor, città patrimonio UNESCO che dà il nome all’area. La bellezza di questo posto ci ha davvero colti di sorpresa, non ne avevamo mai sentito parlare e ci siamo arrivati quasi per caso.

Come si svolge una vostra giornata? 

Non abbiamo una giornata tipo, piuttosto direi dei periodi tipo. Quando siamo in navigazione per diversi giorni perché vogliamo raggiungere un luogo in particolare e ci fermiamo solo la notte per riposare, allora la navigazione è la gran protagonista delle nostre giornate. Partiamo la mattina presto, a volte senza nemmeno aver fatto colazione per non perdere un’ora preziosa di vento. Se la navigazione è tranquilla, cioè il mare non è agitato, il vento è costante e quindi non c’è bisogno di aggiustare le vele in continuazione, trascorriamo la giornata a contemplare il paesaggio, prepariamo materiale, foto, video o testi, facciamo ricerche sul posto dove approderemo e studiamo le rotte per le prossime navigazioni. Poi ci sono i periodi di relax totale, quelli in cui ci fermiamo in una bella baia davanti ad una bella spiaggia e trascorriamo il nostro tempo a nuotare, a cucinare, io divoro libri, Louis lavora alle sue foto o fa corsi online, poi scendiamo a terra a gironzolare per i mercatini, quelli della frutta e della verdura sono i nostri preferiti, soprattutto da quando siamo arrivati ai Caraibi, sono così golosi, profumati, pieni di colori e di ritmo!

Periodicamente e con molta più frequenza di quella che potrei desiderare, ci  occupiamo della manutenzione della barca, c’è sempre qualcosa da riparare, da cambiare o da pulire, sono lavori fisicamente molto impegnativi.

Ci piace svegliarci presto la mattina, soprattutto qui ai Caraibi dove alle 10 l’aria già bolle e, da qualche mese, grazie ad alcuni amici yoggy che ci hanno iniziato a questa pratica, appena svegli dedichiamo 15-20 minuti agli esercizi.

in catamarano per il mondo

Vivere viaggiando avrà sicuramente i suoi costi. Come riuscite ad affrontarli?

Questo viaggio lo preparavamo da tempo, sia io che Louis avevamo un buon lavoro e così abbiamo messo da parte un po’ di risparmi, con i quali abbiamo finanziato i primi anni nel Mediterraneo. Ora siamo al terzo anno di viaggio, abbiamo attraversato da poco l’Atlantico e ci troviamo nei Caraibi.

Stiamo considerando diverse possibilità di lavoro, tutte conciliabili con la vita in barca, alcune direttamente legate al mondo delle barche (charter e dintorni), altre più tecnologiche da gestire online (e-commerce e dintorni).

Louis è un fotografo piuttosto bravo, ama soprattutto la fotografia paesaggistica, molte delle sue foto sono online sul nostro blog e abbiamo ricevuto qualche offerta da agenzie pubblicitarie interessate a comprarle.

Gli scatti migliori li stiamo conservando per un progetto per il momento top secret! Insomma, siamo pieni di idee e di entusiasmo, qualcosa ne verrà fuori. Non siamo mai stati dei grandi spendaccioni e da quando siamo in viaggio il nostro stile di vita si è ulteriormente alleggerito. Non paghiamo nessun affitto e non abbiamo bollette.

Tutto sulla nostra barca funziona ad energia solare ed eolica. Raramente ci fermiamo in marina, siamo quasi sempre all’ancora, gratis. Viviamo con poco, con meno rispetto a quello di cui avevamo bisogno in città.

Quali sono i pro e i contro della vostra vita in mare? 

Viviamo senza alcuna sorta di stress, stanchi a volte, ma mai stressati. Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo a stretto contatto con la natura, siamo padroni del nostro tempo.

Poi però arrivano pure i momenti duri, le navigazioni difficili, estenuanti, lunghe nottate in mare, il mal di mare, l’umidità che ti entra fino alle ossa e la paura degli abbordaggi, paura che ci ha fatto rinunciare a varie destinazioni mentre eravamo nel Mediterraneo e che, anche qui ai Caraibi, ci manterrà a distanza da tutte le isole potenzialmente pericolose.

C’è qualcosa che vi manca della terraferma? 

A me manca quella quotidianità degli affetti di cui parlavo prima. Mi mancano gli aperitivi in piazzetta con le amiche, mi manca poter alzare il telefono e ..  “sei libera? Andiamo a farci due chiacchiere al parco?”. E qualche volta mi manca starmene da sola a casa.

Qual è il valore aggiunto che questo modo di vivere riesce ad offrirvi? 

Non siamo legati a niente, non abbiamo obblighi, se un posto non ci piace tiriamo su l’ancora e ripartiamo. Ogni giorno è buono per iniziare una nuova avventura, ogni giorno è il primo giorno. Quando raggiungiamo un nuovo posto di notte, al mattino mi sveglio come i bambini il giorno di Natale e mi precipito fuori a vedere com’è.

E poi ci sono le persone che incrociamo nel viaggio, incontri brevi ma spesso intensi, storie di vita così originali, stravaganti, a volte commoventi. Mi viene voglia di farci un libro con tutte queste vite.

in catamarano per il mondo

Qual è la cosa più curiosa che vi è capitata durante il vostro viaggio? 

Una volta, mentre eravamo fermi in rada in Grecia, ad almeno trecento metri dalla costa, un serpente di terra ha nuotato dritto fino alla nostra barca e voleva assolutamente venire a bordo. Credo ci avesse scambiati per un’isola! Non è stata un’esperienza piacevole, però direi che si può definire curiosa.

E quella più bella in assoluto? 

La più bella non è una cosa, sono piuttosto dei momenti, quelli in cui ci sentiamo profondamente consapevoli di quanto siamo fortunati a poter vivere così e lo diciamo ad alta voce, raccomandandoci a vicenda di non dimenticarlo mai.

Mi descriveresti in tre parole la vostra vita attuale? 

Scoperta. Amore. Incertezza.

Ci sono stati dei momenti in cui ti sei trovata a dire a te stessa: “Ma chi me l’ha fatto fare”? 

No, mai pronunciate queste parole, mai nemmeno pensate.

Una volta terminato il vostro giro del mondo in barca a vela, non sarà difficile ritornare a vivere una vita “normale”? 

Non lo so, forse sì, forse diventerà questa la nostra vita normale, forse lo è già. Abbiamo conosciuto altre coppie che erano partite per qualche anno e che poi non sono più tornate.

E per dirla tutta, noi non abbiamo una vita “normale” a cui tornare, la barca è la nostra casa, lo era anche prima di iniziare a viaggiare, la nostra ultima residenza è stata Barcellona, però in realtà né io né Louis siamo di lì. Vedremo giorno dopo giorno cosa succederà. Per il momento ci proiettiamo durante i prossimi due anni nei Caraibi, poi forse in Brasile.

in catamarano per il mondo

Questo viaggio in cosa ti ha cambiata?

Mi ha resa più meditativa, più positiva verso la vita, decisamente più paziente e direi anche più coraggiosa. Ho affrontato situazioni in mare che non avrei mai immaginato di poter gestire, eppure l’ho fatto, e non immaginate la soddisfazione che ho provato! Questa vita mi fa sentire più forte.

Voglio Vivere Così”, così come?

Voglio vivere proprio così come ora, in barca, in mare, insieme al mio uomo, in giro per il mondo. Che nessuno cambi niente, per favore!

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Abbiamo girato un video molto carino della traversata dell’Atlantico: qui lo potete vedere: 
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