Nicolò, “Mi sono reinventato dopo i 40 anni

A cura di Maricla Pannocchia

Spesso chi ha superato i 40 anni si sente “vecchio”, come se il treno migliore fosse passato e destinato a non tornare più. Poi ci sono persone come Nicolò, che ha deciso di cambiare la propria vita una volta superati gli “anta”. Dopo tanti anni al lavoro nell’Arma dei Carabinieri, “che non aveva nulla a che fare con la mia personalità ribelle, istintiva e creativa”, l’uomo ha deciso di lanciarsi nel mondo del lavoro online, aiutato dalla sua compagna e socia Paola. Ma non è tutto. Dopo tanto impegno e la giusta mentalità per non cadere nella trappola del “mi lancio basandomi solo sulle mie passioni” (perché per quelle, spesso, non c’è un mercato sufficiente a garantire uno stipendio), Nicolò e Paola viaggiano regolarmente in camper, sia in Italia sia all’estero, per incontrare i loro clienti nelle aziende e tutti i dipendenti, da chi ricopre ruoli di alto livello alle signore delle pulizie. Nicolò ha anche scritto un libro, “Ricomincio da 40”, in cui racconta la sua esperienza di vita e condivide consigli pratici per chi non è più un ragazzino ma ha comunque voglia di cambiare la propria realtà per cominciare a vivere invece di sopravvivere.

Ciao Nicolò, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Nicolò, ho 48 anni e sono nato in un ridente e minuscolo paese in provincia di Viterbo, da padre militare e madre casalinga (anche se lei ama definirsi contadina).Sono padre di due meravigliose creature di 19 e 17 anni, Martina e Giorgia, e compagno di una donna stupenda che è anche mia socia e collaboratrice nella mia attività principale di mental e business coach.

Cresciuto con tanto amore, a 21 anni mi sono arruolato nell’Arma dei Carabinieri, lavoro che ho tenuto per 20 anni, ma che non aveva nulla a che fare con la mia personalità ribelle, istintiva e creativa.Avevo bisogno di sentirmi padrone della mia vita e di poter esprimere il mio potenziale senza che nessuno mi dicesse continuamente cosa fare, quando farlo e come farlo.Sono sempre stato un’anima libera, amante degli spazi aperti e che ama cambiare spesso panorama.Una volta uno sciamano mi ha detto che in una vita precedente ero un nomade. Aveva ragione al 100%.

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Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

A 40 anni (dopo circa 6 anni di doppia vita fra l’Arma e le mie nuove passioni ovvero il marketing, la comunicazione e il coaching), in seguito a un percorso difficile, tortuoso e molto selettivo ebbi l’opportunità di fare 4 anni all’estero per addetto alla sicurezza dell’Ambasciata Italiana.A quell’epoca ero sposato e le mie due figlie avevano 8 e 6 anni.

La destinazione per cui avevo studiato e mi ero impegnato non fu proprio quella desiderata, perché ero stato destinato a Tripoli, in Libia, proprio durante il periodo della primavera araba e durante le cruente battaglie di predominio dei territori del 2011/2012.

Con la mia ex moglie decidemmo quindi di spostarci a Malta, isola meravigliosa e che mi avrebbe permesso di vederle spesso, data la sua vicinanza con le coste libiche.

Il nostro intento era spostare le nostre bambine in un ambiente più internazionale, multirazziale, con una mentalità meno provinciale dell’Italia dando loro la possibilità d’imparare un’altra lingua.

Hai cambiato vita a più di 40 anni. Molte persone, superata una certa età, pensano che sia impossibile ricominciare da zero. Cosa diresti loro?

Io parlo con centinaia di persone che vorrebbero fare il mio stesso percorso. A chi mi dice “eh, ma ormai ho 40/50/60 anni, è troppo tardi per me” io rispondo sempre con una frase:“Un anno vissuto facendo davvero ciò che ami, inseguendo la tua vera natura, vale più di 30 anni vissuti a inseguire i sogni degli altri, vivendo vite pre-confezionate, insipide e senza senso, correndo su una ruota del criceto, per ritrovarsi a 70 anni pieni di rimpianti.VIVERE è un’altra cosa”.

Ci sono mai stati momenti in cui hai messo in dubbio la tua scelta?

Quando ero in Libia fra bombe, attentati e sparatorie, lontano dalla mia famiglia e dalle mie figlie, ogni giorno mi chiedevo chi me lo avesse fatto fare. Ogni giorno, affrontando le difficoltà che ogni imprenditore affronta, mi chiedo se questa sia stata la scelta giusta. La risposta è sempre sì, e sapete perché? Perché la libertà di costruire qualcosa di tuo e di essere il capitano della tua anima nonché il padrone del tuo destino non ha prezzo.

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Cosa ne hanno pensato i tuoi famigliari, amici e conoscenti?

Immaginate un figlio all’apice della carriera nell’Arma che decide di lasciare tutto per qualcosa d’incomprensibile (mia mamma non ha ancora capito bene cosa faccio).Non mi hanno mai messo i bastoni fra le ruote, ma di certo non hanno fatto i salti di gioia.Poi ci sono i conoscenti che si dividono in 2 categorie. Quelli che ti criticano sottilmente e quelli che ti dicono apertamente “ma che cavolo stai facendo?”.

Ecco quelli, quando poi scoprono che hai avuto successo, tendenzialmente fanno finta di nulla o spariscono per sempre. Ho sempre ascoltato tutti ma, prima di ogni cosa, ho ascoltato la mia anima e il mio cuore, quelli difficilmente sbagliano.

Come hai vissuto il passaggio dal tuo lavoro nell’Arma dei Carabinieri al mondo dell’online?

Il passaggio è stato graduale ma molto complicato. Passare da un lavoro dove ti dicono ogni passo che devi fare a un lavoro che sfrutta la creatività, la disciplina nell’importi regole che nessuno ti ha scritto e che nessuno ti controlla, è stato molto complicato.

La mia salvezza sono stati gli studi nel coaching, la disciplina e la resilienza apprese durante la mia permanenza in Libia. Questi elementi mi hanno dato la forza e la fermezza di continuare, organizzarmi, rialzarmi dopo le cadute e pianificare al meglio i miei obiettivi.

Che consigli daresti a chi ha sempre svolto un lavoro che non si può fare su Internet, per cominciare a lavorare online?

Sei cose da fare prima di buttarsi in una professione on line.1) Studia il mercato e conosci ciò che più è richiesto oggi. Molto facile lanciarsi in iniziative che non hanno alcun fondamento, spinti dalla sola passione. La passione non sempre ti paga lo stipendio.

2) Conosci bene te stesso e assicurati che quello che farai ti piaccia davvero. Se non ami quello che fai, alle prime difficoltà mollerai, è garantito.

3) Studia come un pazzo per almeno un anno (mantenendo l’attuale lavoro) e diventa bravo in quella particolare skill. Solo allora comincia ad affacciarti sul mercato.

4) Costruisci il tuo Personal Brand, creando e lavorando su tutti i canali possibili, da quelli social ad un blog, passando dal canale Youtube. Devi creare un’immagine che rispecchi la tua personalità ma anche le skills che puoi offrire al mercato

5) Costruisci la tua identità on line, creando la tua offerta differenziante da proporre al tuo mercato. Offri sessioni o lavori gratis in cambio di testimonianze e di persone che siano disposte a “testarti”. Gradualmente, alza i prezzi e posizionati come massimo esperto in una particolare disciplina.

6) Continua a studiare, tanto, sempre, investi su te stesso e lavora sul tuo mindset imprenditoriale.

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Durante la tua esperienza lavorativa nell’Arma dei Carabinieri sei stato anche in Libia durante la guerra. Che ricordi hai di quel Paese e di quella situazione? Che cosa pensi che ti abbia insegnato quell’esperienza?

I 4 anni in Libia sono stati i più devastanti, impressionanti, edolorosi della mia vita. Durante quel periodo, come se non bastasse una guerra e i pericoli che ne conseguono, ho chiuso un matrimonio dopo 12 anni, ho perso mio padre prematuramente a soli 66 anni dopo 2 anni di lotta per salvarlo e ho chiuso una società ben avviata. Per 8 mesi ho convissuto con gli attacchi di panico, che dovevo tenere nascosti perché avrebbero immediatamente causato la mia espulsione dal team sicurezza dell’Ambasciata Italiana. Solo dopo ho capito che quel periodo è stato il mio più grande insegnante, che quell’esperienza ha gettato le basi per la forza, il coraggio, la follia lucida e la chiarezza d’intenti che metto oggi e che mi permette di aiutare imprenditori e professionisti a salvarsi dalla giungla del Sistema Italia.

Hai viaggiato in camper per andare a trovare i clienti in giro per l’Italia. Com’è nata questa scelta?

La scelta nasce da due aspetti. Il primo è personale, ovvero la nostra (mia e della mia compagna Paola, mia socia e collaboratrice nell’attività) passione per i viaggi. Noi lavoriamo online al 100% e questo ci permette di poterci spostare ovunque, semplicemente con un pc e una connessione.

Il secondo aspetto è di natura umana e professionale. Il cuore della nostra attività è di riportare al centro del business le persone, lavorando proprio per migliorare la vita a chi le aziende le costruisce, ovvero gli esseri umani. Pertanto, vogliamo entrare in contatto con loro, personalmente, entrando nelle aziende, per conoscere tutti, dalla signora delle pulizie al general manager.

Il camper ci dà libertà, ci permette di spostarci liberamente e quindi organizziamo dei tour per regione in base alla location dei nostri clienti.

Raccontaci la giornata tipica di un camperista/lavoratore online…Se siamo in Azienda dai nostri clienti, di solito dalla mattina alla sera siamo negli uffici per parlare o formare il personale. Durante i nostri spostamenti, decidiamo alla giornata e in base agli impegni come organizzare le ore (il senso della libertà è non avere tutte le settimane o tutti i giorni uguali).Tendenzialmente, lavoriamo di mattina fino alle 13, poi pranziamo in camper cercando un bel panorama e nel pomeriggio visitiamo il posto in cui ci troviamo oppure, al contrario, di mattina a spasso e il pomeriggio al lavoro. Se devo spostarmi da un posto all’altro, lo faccio di sera dopo le 20 o la mattina dalle 6 in poi.

A chi consigli di vivere in camper e quali sono i passaggi da fare, secondo te, per trasformare il sogno in realtà?

Prima di tutto, noleggiatene uno per almeno una settimana, così da provare se il tipo di vita che si fa in camper vi piace. Non è una questione di risparmio (anche se sui lunghi viaggi ce n’è un bel po’) ma di stile di vita. Vivere e viaggiare in camper è una filosofia di vita, che puoi amare alla follia o odiare dopo meno di 72 ore. Dopo aver verificato che questo stile di vita ti piace, cerca un mezzo usato in buono stato che faccia al caso tuo.

Il mercato dei camper è immenso e in costante crescita, ci sono decine di gruppi di camperisti sui social dove trovare buoni consigli.

Consiglio spassionato, a meno che tu non abbia enorme disponibilità di denaro, non spendere 80.000€ per un camper, non ha senso e non serve. Puoi iniziare con un camper da 10.000€ e poi nel tempo cambiarlo salendo di livello. Secondo aspetto, ovviamente, cerca di fare un lavoro che ti dia massima libertà di spostamento e organizzati con una buona connessione Internet.

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Quali pensi che siano gli ostacoli più frequenti che gli over 40 si ritrovano ad affrontare quando decidono di voler cambiare vita?

Problema numero 1: il coraggio.

Problema numero 2: avere un metodo e sapersi organizzare.

Problema numero 3: la resilienza e la capacità di abbassare i rumori di fondo di tutti coloro che cercheranno di abbatterti e scoraggiarti. Fregatene di tutto il resto, sbaglia, impara, correggi e vai avanti per la tua strada.

Quale peso ha, secondo te, il mindset sulla buona riuscita di un cambiamento di vita?

In parte ho risposto nella domanda precedente. Aggiungo che affidarsi a chi prima di te ha fatto un percorso del genere, potrebbe essere una buona idea. Devi acquisire un mindset imprenditoriale, ovvero investire sul tuo progetto, avere il coraggio di rischiare e di seminare per poi raccogliere.

La ricerca del “tutto e subito” non è una buona strada per il successo

Hai scritto anche un libro, “Ricomincio da 40”, edito da Uno Edizioni, un vero e proprio manuale per chi ha 40 anni o giù di lì e desidera cambiare vita. Come mai la decisione di scrivere un libro?

Avevo voglia di condividere con gli altri la più grande consapevolezza che la vita in questi ultimi 12 anni mi ha regalato, ovvero che non esistono obiettivi impossibili, ma solo obiettivi che non sono stati ben pianificati.

Come amante e appassionato di scrittura, da sempre, quando voglio comunicare qualcosa di importante a qualcuno preferisco di gran lunga scriverlo. La scrittura per me è la forma di maggior chiarezza della mente possibile. Ho scritto la mia storia di trasformazione per dare coraggio a chiunque voglia darsi una seconda possibilità, a chiunque stia pensando quello che pensavo io nel 2008, ovvero “ma possibile che non ci sia nient’altro per me?”Ecco, se sei una di quelle persone, il mio libro è perfetto per te.

 

Cosa vorresti che i lettori portassero con sé dalla lettura del tuo libro?La voglia di dimettersi in gioco, il coraggio di affrontare i propri mostri e di sconfiggerli, un piano d’azione dettagliato e le armi giuste per superare il guado e raggiungere quello stato ideale che si chiama “vita”.

Cosa avresti voluto leggere in un libro del genere quando tu ancora non avevi fatto il grande passo?

Una storia vera. Una mappa che mi indicasse la strada percorsa da una persona come me, non dal solito eroe fanta-guru che sa tutto. Io sono una persona normale e ho espresso tutta la mia normalità nel libro cercando di ispirare i “topi gamma”, come li chiamo io, ovvero quelli che decidono di saltar fuori dalla scatola e andarsi a prendere la vita che meritano.

Come hai superato le difficoltà?

Con consapevolezza e autoefficacia. Ho compreso di avere le capacità di superare gli ostacoli, anche quando davvero credevo di essere in fondo al pozzo.Quella è stata l’arma vincente per me. Capire che puoi farcela ti aiuterà sempre a superare le difficoltà

Quali sono stati i momenti più belli che hai vissuto finora?Tantissimi. La sensazione di svegliarsi ed essere padrone di me stesso, senza capi o padroni che ti dicano dove e cosa fare.

I “grazie” delle persone che aiuto e che ho aiutato, quelli sì che ti fanno piangere.I successi professionali e personali, sentire mia mamma o mia sorella che mi dicono “sono fiera di te” senza dimenticare con la possibilità di viaggiare e cambiare spesso panorama senza smettere mai di essere operativi.

Dove ti trovi in questo momento e quali sono le mete che vorresti raggiungere nel futuro prossimo?Io vivo a metà fra Malta, dove sono ancora le mie figlie, e Salerno, a due passi dalla Costiera Amalfitana.Ho un camper e, come dicevo, almeno 10 giorni il mese giro per l’Italia o all’estero con la mia compagna, a lavoro o per piacere. Le mie prossime mete sono il giro d’Europa in camper di almeno 3 mesi in pianificazione per il 2023, un viaggio in America e Caraibi per la fine del 2023 e un viaggio intorno al mondo di almeno 2 anni, da pianificare bene per i prossimi 5/6 anni.

Come ti vedi di qui a 5 anni?

Esattamente come adesso, non desidero cambiare molto di quello che faccio. Semmai vorrei un team di lavoro più grande, 3 giorni di lavoro a settimana e il resto a girare con il camper, scrivendo libri e incontrando i miei clienti, fra una visita e l’altro delle città più belle d’Europa.

Un consiglio veloce ma efficace per tutti gli over 40 che si dicono “vorrei ma non posso”…Abbiate la forza e il coraggio di sbagliare, di affrontare le paure, di superare gli ostacoli, perché quello che troverete in fondo a tutto questo non ha prezzo e vi ripagherà di ogni fatica.Vivete e NON SOPRAVVIVETE e, soprattutto, FREGATEVENE di chi cerca di frenarvi.

Per seguire e contattare Nicolò:

Instagram: @nicocorrente

Facebook:https://www.facebook.com/nicocorrente74/

Sito web:www.crescitazen.it

E-mail: info@crescitazen.it