Neja: la dance, il successo nel mondo, il futuro

A cura di Matteo Melani

Con la sua musica ha fatto ballare giovani di tutto il pianeta, poi si è cimentata con altri generi e ora è tornata ai suoi da discoteca. Agnese Cacciola, in arte Neja, regina della dance tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 si racconta a Voglioviverecosi.

Nata in Piemonte, cresce con la musica di Sting. “Ancora oggi mi emoziono ad ascoltarlo dal vivo e spesso ripropongo le sue canzoni durante i miei concerti, credo che sia davvero un artista completo”, dice . Ama anche il jazz con le sue sonorità raffinate ma cupe allo stesso tempo. Se di giorno si divide fra una lezione di canto e un brano al pianoforte, la sera uscendo con gli amici rimane colpita dalle luci e dalla musica roboante delle discoteche. Poco più che ventenne arriva per Neja (dal ’96 usa questo nome d’arte) il successo: la canzone “Hallo” passa sulle emittenti radiofoniche nazionali. Il 1998 è l’anno dell’affermazione. Il suo singolo “Restless” diventa tormentone dell’estate e radio, giornali e i siti internet di allora parlano del fenomeno Neja che impazza nella musica. Mtv – all’epoca rete regina della musica- trasmette quasi ogni giorno il video di “Restless”. Lo si vede negli stacchi di Mtv On the beach; lo scelgono i giovani telefonando al programma Select; primeggia in Dance Floor Chart davanti a mostri sacri della musica. “Il successo è arrivato all’improvviso e mi ha letteralmente travolta”, ricorda Neja “Però -continua- l’ho sempre vissuto con i piedi per terra”.

Neja: la dance, il successo nel mondo, il futuro

Essendo la dance un genere che va molto all’estero e la canzone in lingua inglese, la popolarità arriva anche fuori dai confini nazionali. Si esibisce in tutto il mondo e nei concerti e nelle discoteche tutti cantano il ritornello di “Restless”. La magia si ripete nel 1999 con “The Game”, titolo anche dell’omonimo album, dove nel video si vede la cantante a bordo di un motoscafo. Neja è ormai la regina della dance. Sull’onda del successo organizza una tournee in Giappone, un paese conosciuto per i suoi prodotti tecnologici ma che apprezza anche la musica e Neja se ne innamora. “Mi sono rimasti impressi proprio i giapponesi, davvero cordiali e ospitali. Mi hanno fatto sentire una diva, come se fosse arrivata Madonna e per loro ho imparato a cantare un brano in giapponese che li ha fatti letteralmente impazzire”, spiega. Porta la sua arte anche negli Usa. Chi pensa a un pezzo di eurodance pensa “Restless” o “The game”, che sia un ragazzo che va a ballare il venerdì o il sabato oppure un dj. D’altronde questi pezzi hanno toccato 3 continenti, sempre con ottimi riscontri.

Così Neja decide di lanciarsi in una nuova sfida. Sempre usando i suoni della dance, le sue melodie si spostano verso il pop e incide il brano “Looking 4 Something” e la raccolta “Hot Stuff”. I testi sono sempre in inglese (“mi viene spontaneo”) perché da sempre ama viaggiare. Il pubblico italiano accoglie bene i suoi lavori e si esibisce al Festivalbar e al Future Show di Bologna. I richiami dall’estero non si fanno attendere e nel 2004 le arriva una chiamata dalla casa discografica Umm (Underground Music Movement) per promuovere il proprio marchio in India. Per Neja, che aveva conosciuto l’Asia dei grattacieli e del lusso a Tokyo, questa esperienza è significativa sotto l’aspetto umano. “E’ stato un viaggio meraviglioso -dice- , ricordo un fortissimo odore di spezie misto a quello di fogna (ahimè) che mi fece comprendere da subito i tanti contrasti che ha quel Paese”. Dopo la pubblicazione del singolo” Who’s Gonna Be”, nel 2007 torna al suo amore: la dance. In Francia esce “Cat-walk” e nel 2009 in Gran Bretagna si fa apprezzare con “Loving You”, che successivamente diventerà la sigla di uno spot per Coconuda. Il grande pubblico non l’ha abbandonata e, anche se ha passato momenti bui ha trovato la forza per superarli. La sua gioia più grande è stata la nascita della figlia nel 2011.

Nel 2012 Coconuda decide di investire doppiamente su Neja: oltre a musicare le sue pubblicità con i suoi pezzi (Loving You e Walking on a dream) le propone di recitare una piccola parte come dj. “E’ stato molto bello , tra l’altro -afferma- avevo appena partorito quindi ero decisamente fuori forma e vedersi negli spot sulle tv nazionali mi ha fatto molto piacere”. Per Neja il canto non è solo un lavoro, è una passione a tutto tondo. Sperimenta nuovi generi come il jazz e l’acustic; si esibisce dal vivo nei locali; canta cover di artisti che hanno fatto la storia della musica.

Così lo scorso anno è fra i concorrenti di The Voice of Italy, su Rai 2. Nei talent-show siamo abituati a vedere persone giovani che nelle vita fanno lavori comuni e sognano un futuro da cantanti, (quasi) mai artisti di caratura internazionale. La produzione del programma si fa avanti e accetta di partecipare alle blind audition (esibizione con i giudici di spalle ai concorrenti), dove conquista l’approvazione di Raffaella Carrà e Dolcenera, con cui decide di entrare in squadra. Proprio Dolcenera dopo la sua eliminazione aveva promesso a Neja di scrivere una canzone insieme, ma il progetto è sfumato. L’esperienza The Voice è stata una delusione. “Sinceramente non mi è piaciuta per niente-dichiara-, soprattutto l’utilizzo del talento e dei sogni delle persone per fare audience”.

Oggi Neja è donna felice: ha fatto concerti in giro per il mondo, gode dell’affetto del pubblico ed è diventata mamma. Ad aprile è uscito il suo singolo “Brother”, un pezzo delicato che parla della mancanza di una persona cara. La musica da ballare però rimane nella vita personale e professionale della cantante: da poco è in commercio “Take me to the club”, dove si sentono le atmosfere tipiche della discoteca. A parte qualche apparizione in Svizzera, oggi preferisce puntare sull’Italia, paese attento alla dance sia da parte del pubblico che della produzione. “Sto scrivendo nuovi testi e melodie-conclude-, lavorerò sempre in parallelo proseguendo la strada dance ma sperimentando molto con la musica elettronica e pop”.