Barbara e Walter: come reinventarsi a 50 anni

Ora per noi non esiste più la settimana lavorativa dal lunedì al venerdì, non esistono orari fissi e ci troviamo molto bene a lavorare durante il weekend e avere delle giornate libere infrasettimanali. La nostra vita è cambiata sicuramente in meglio: siamo più dinamici, meno annoiati e più propositivi”.

Di Enza Petruzziello

«Io e mio marito abbiamo lasciato due lavori a tempo indeterminato perché semplicemente non eravamo felici». A parlare è Barbara che, insieme a suo marito Walter, ha deciso di cambiare vita avviando un’attività di streed food, unendo così quella che è la sua passione per i viaggi e la cucina al lavoro.

Entrambi di Udine, entrambi 50enni, Barbara e Walter oggi condividono l’amore e il lavoro. Girano in lungo e largo per l’Italia con il loro furgoncino pieno di bontà gastronomiche, rigorosamente made in Friuli.

Il Crudo Itinerante”, questo il nome del food truck, è una piccola roulotte, una Tabbert del ’72, alla quale hanno dato una seconda vita, proprio come hanno fatto con loro stessi. Partecipano ad eventi, festival, manifestazioni proponendo i prodotti gastronomici del territorio, primo fra tutti il Prosciutto San Daniele, l’eccellenza del Friuli. Non mancano il frico di patate e frico friabile, la trota salmonata di San Daniele e altre sfiziosità.

Per loro il cambiamento inizia a fine 2021, quando danno le dimissioni e partono per la loro nuova avventura lavorativa e di vita. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Mollano il posto fisso per aprire uno street food: la storia di Barbara e Walter

Barbara, perché a un certo punto avete deciso di lasciare due lavori sicuri? Qual è stato il punto di svolta che vi ha fatto capire che era ora di mollare tutto per aprire la vostra attività di food street?

«La nostra più grande passione è sempre stata viaggiare e già da qualche anno stavamo ragionando su un possibile cambio di vita. A fine 2021 abbiamo dato le dimissioni e abbiamo avviato un’attività di street food con prodotti tipici del nostro territorio. Io avevo un posto fisso come venditrice telefonica nel settore tecnico/automobilistico e da parecchio tempo ero insofferente alla routine quotidiana, non riuscivo più a dare un senso al mio trascorrere la maggior parte della giornata in ufficio. Mio marito era responsabile di produzione in un’azienda del settore cartario e anche per lui era arrivato il momento di trovare altri stimoli».

Con tantissimi estimatori, i food truck rappresentano la nuova frontiera per quanto riguarda il “cibo da strada”. Sono sempre di più gli eventi, le fiere e le sagre animati da questi furgoncini che offrono la possibilità di gustare panini gourmet, specialità regionali, delizie etniche e molto altro ancora. Come nasce l’idea de Il Crudo Itinerante?

«La nostra idea iniziale era di prendere un periodo di aspettativa da trascorrere all’estero in un posto che ci è rimasto nel cuore: la Repubblica Dominicana, valutando la possibilità di esportare alcuni prodotti friulani ai Caraibi. Per colpa del Covid ci hanno cancellato due voli e abbiamo deciso di non continuare a rimandare, ma di iniziare l’attività in Italia. Da qui l’idea di unire la nostra voglia di viaggiare al desiderio di far conoscere e apprezzare alcune specialità del nostro territorio. Da sempre clienti appassionati del mondo street food, ci piaceva l’idea di esserne parte attiva con qualcosa di alternativo.

Dopo uno studio sulla possibilità di poter realizzare la nostra idea abbiamo acquistato una piccola roulotte del 1972 e assieme ad un allestitore veneto l’abbiamo trasformata, dando ufficialmente inizio al nostro progetto. È così nato “Il Crudo Itinerante”! ».

Mollano il posto fisso per aprire uno street food: la storia di Barbara e Walter

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Parlaci del food truck. Come si compone e che tipo di cucina e prodotti offrite ai vostri clienti?

«Siamo partiti ad inizio giugno con il prodotto principe del nostro menù che è il Prosciutto Crudo di San Daniele, abbinato ad altre sfiziosità friulane come il formaggio Montasio, al frico friabile piatto gluten free e a grissini artigianali. Abbiamo girato il Friuli, il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Siamo disponibili anche per eventi privati, inaugurazioni, feste aziendali e sportive».

Sempre in giro per eventi, manifestazioni e festival in lungo e largo per l’Italia. Che cosa vi piace di più del vostro nuovo lavoro?

«Quello che ci entusiasma di più di questa nuova avventura è il rapporto che si crea con i colleghi, persone speciali che ci hanno accolti a braccia aperte dandoci consigli per noi preziosi e con i clienti che ci riempiono di complimenti sulla qualità dei prodotti e sull’estetica della roulotte, cosa che ci rende particolarmente orgogliosi. Proprio grazie a questi ultimi abbiamo deciso di incrementare la nostra proposta gastronomica con la trota salmonata sempre di San Daniele ed il frico di patate (uno dei piatti più apprezzati assieme al prosciutto). Ci teniamo molto alla qualità dei nostri prodotti e alla sostenibilità dell’ambiente, infatti il nostro packaging è completamente compostabile».

In Italia spesso a porre un freno a chi ha voglia di lanciarsi in nuova attività è una burocrazia farraginosa e lenta, oltre ai costi. A voi come è andata? Penso agli aspetti burocratici e naturalmente economici.

«Per quanto riguarda la parte burocratica nel nostro caso non è stato molto complicato e nemmeno ha richiesto tempistiche lunghe. Si tratta di un’impresa familiare e per questo di facile gestione. Sicuramente è fondamentale trovare un commercialista che ti segua passo passo, almeno per i primi periodi. Siamo riusciti a contenere i costi facendo delle scelte oculate anche riguardo al mezzo utilizzato in modo da poterlo trainare con l’auto che già avevamo».

Mollano il posto fisso per aprire uno street food: la storia di Barbara e Walter

Come è cambiata la vostra vita da quando avete lasciato il tanto ambito posto fisso?

«Ora per noi non esiste più la settimana lavorativa dal lunedì al venerdì, non esistono orari fissi e ci troviamo molto bene a lavorare durante il weekend e ad avere delle giornate libere infrasettimanali. La nostra vita è cambiata sicuramente in meglio: siamo più dinamici, meno annoiati e più propositivi. A livello economico per ora ancora non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, ma abbiamo seminato molto e ci aspettiamo di iniziare a raccoglierne i frutti nei prossimi mesi. Un altro aspetto positivo in questo cambiamento è che durante i mesi più freddi, dove la nostra attività avrà un rallentamento significativo, avremo più tempo da dedicare ai viaggi».

Progetti o sogni per il futuro?

«Siamo felici della nostra scelta e del percorso che stiamo facendo in Italia, senza però perdere di vista il nostro primo obiettivo che è quello di portare la nostra idea di street food all’estero».

Per seguire Barbara e il suo food truck, Il Crudo Itinerante, ecco i suoi recapiti:

Mail: info@ilcrudoitinerante.it

Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100076681826739

Instagram: https://www.instagram.com/il_crudo_itinerante/