Luca e le sue bici a pedalata assistita

Di Alessandro Luongo

Ebbene sì, a 51 anni suonati e dopo 28 passati nel mondo dell’information technology, ho preso il coraggio a due mani e mi sono deciso a realizzare il progetto a lungo tenuto nel cassetto: aprire un negozio di bici orientato a offrire un servizio di alta gamma ai ciclisti urbani”. Si presenta così il milanese Luca Rossotti, 51 anni, ex dirigente Microsoft in area commerciale e marketing, dedito a gestire le relazioni commerciali con i grandi gruppi bancari nazionali e internazionali per vent’anni, poi diventato responsabile del mercato delle soluzioni Cloud nella divisione marketing.

In realtà ha sempre amato la bicicletta, “ma non come sport” puntualizza; “non sono tra quelli che nel fine settimana pestano sui pedali per farsi 200 km. Per come la intendo io, la bici è un semplice ma efficace mezzo di trasporto urbano che deve essere il più possibile sicuro e affidabile, magari con la pedalata assistita per non arrivare spompati al lavoro, o pieghevole da portarsi in treno per i molti pendolari che ogni giorno entrano in città”. I negozi alta gamma sono invece quasi esclusivamente orientati a offrire servizi al ciclista “tecnico” (strada e mountain bike) trascurando chi usa le due ruote come mezzo di trasporto. “Ho così colto l’opportunità di affiliarmi a un marchio francese, Velo Station, specializzato proprio nello sviluppo di una catena di negozi di prossimità, con grande attenzione al cliente e alla mobilità sostenibile”.

Velo Station Milano

Rossotti è sicuro che il progetto porterà grandi soddisfazioni. “La prima è sicuramente la possibilità di lavorare per se stessi e non per altri. E questo è già molto per me. Posso finalmente realizzare le mie idee, confrontarmi con altri, e, alla fine decidere in autonomia, assumendomene i rischi (certi) e i successi (sperabili)”. L’ex manager è così convinto che le soddisfazioni maggiori deriveranno dal lavoro quotidiano e dal rapporto con la gente, partendo dal presupposto che, “nella maggior parte dei casi, chi entra in un negozio di biciclette vuole farsi un regalo e gratificarsi. Chi compra una bicicletta non compra dunque solo un mezzo di trasporto ma anche un pezzetto di felicità e di libertà”. Un vero azzardo aprire un negozio in un periodo di crisi mentre tutti chiudono. “Ma” rassicura, “chi entrerà nel mio spazio sarà accolto da un sorriso in un ambiente caldo e accogliente”.

Tante le difficoltà incontrate, soprattutto burocratiche. Dall’apertura della partita Iva alla richiesta del finanziamento, ai permessi in Comune per l’insegna. Per superarle mi sono affidato a persone competenti, pagando loro il servizio. Ad esempio, la pratica per ottenere il permesso per l’insegna l’ho affidata alla stessa ditta che me la realizza”.

velostation milano bici

Rossotti ha investito parte delle proprie risorse economiche, e ha partecipato a un bando di Italia Lavoro per l’assegnazione di un finanziamento a fondo perduto per ex dirigenti che dovrebbe coprire parte dell’investimento iniziale. Il negozio apre il 5 ottobre a Milano in via Cenisio, 50 (zona Piazza Firenze). Una vera scommessa in controtendenza. “Basata sull’esigenza sempre più sentita di avere un servizio di qualità vicino a casa e che dia un’esperienza gratificante. Bisogni che un centro commerciale non può soddisfare”.