Due cuori in cammino (zaino in spalla)

Di Nicole Cascione

Laura e Marco, 45 e 41 anni, sono una coppia che ha deciso di cambiare vita una dozzina di anni fa per dare priorità a se stessi e alle proprie passioni, anziché alla carriera, ben prima che nascesse il termine “downshifting”. Da sempre appassionati di viaggi, fotografia e vita all’aria aperta, anche prima di conoscersi, hanno vagabondato per anni in giro per l’Europa e per il mondo zaino in spalla, ed ora sono partiti per una nuova avventura “2Cuori in Cammino”, destinazione: Patagonia.

2 cuori in cammino

Laura, Marco, prima di parlare del vostro nuovo progetto, raccontateci qualcosa di voi. Nel 2005 avete lasciato i vostri posti di lavoro per trasferirvi sulle Prealpi Orobie e realizzare il vostro sogno. Ce ne parlate?

Quando ci siamo conosciuti lavoravamo entrambi a Milano come programmatori di alto livello con una buona posizione economica, che però sottraeva gran parte del nostro tempo libero alle nostre passioni.Dopo il matrimonio abbiamo deciso di lavorare per cambiare vita, ma l’attesa era insopportabile e dopo poco più di due mesi eravamo già partiti alla grande con il nostro progetto di “downshifting”.Ci siamo trasferiti in un piccolo paesino sul Lago di Endine, abbiamo finito i lavori di ristrutturazione della nostra casa nel centro storico e abbiamo aperto uno dei primi Bed & Breakfast della zona (tra le perplessità della popolazione locale).

Questo lavoro stagionale, affiancato da delle piccole collaborazioni come freelance, ci permette di viaggiare moltissimo, soprattutto durante la bassa stagione.

Ad oggi ne è valsa la pena?

Sì, senza alcun dubbio! Abbiamo potuto riappropriarci del nostro tempo anziché renderlo schiavo del dio denaro.

Ovviamente non è stato sempre tutto rosa e fiori come molti blogger ed influencer vogliono farlo apparire; noi condensiamo tutto con questa citazione: Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, solo che ne sarebbe valsa la pena”.

Grazie a questa nostra coraggiosa scelta di vita, oggi possiamo dedicare buona parte del nostro tempo alle nostre passioni, passioni che si sono evolute e modificate negli anni, attraverso un sacco di sperimentazioni e contaminazioni. Durante l’estate accogliamo i nostri clienti in un ambiente familiare e condividiamo con loro le nostre esperienze di viaggio: è un modo di viaggiare anche questo.

Durante l’inverno ci inventiamo sempre qualcosa di affascinante da aggiungere ai nostri ricordi e alle nostre esperienze. In questi anni abbiamo visitato moltissimo l’Asia, il Sud Est Asiatico ed il Sud America, oltre ad aver concluso diversi Cammini tra cui quello da Bergamo a Santiago di Compostela.Il contatto con realtà lontane dalla nostra ci ha soprattutto permesso di ampliare lo sguardo sul mondo e capire quanto le differenze che crediamo ci separino, siano molte meno delle cose che ci accomunano.Abbiamo visto posti stupendi, conosciuto persone semplici e speciali, abbiamo vissuto esperienze uniche e siamo cresciuti sia come persone che come coppia.

Parliamo di 2 Cuori in Cammino. Come e quando nasce questo nuovo progetto?

Sin dal nostro primo viaggio insieme abbiamo mantenuto attivo un blog con le nostre foto e i nostri diari di viaggio. Quando il mondo del travel-blogging è diventato troppo “finto” ed inflazionato, abbiamo deciso di archiviare il progetto dopo ben sette anni (ovviamente è tutto in archivio e prima o poi ci rimetteremo mano).

Abbiamo sempre scelto di dare prevalenza al viaggiare, al vivere il viaggio e le avventure, rispetto al condividere con la blogosfera le nostre storie.

Nel 2016, in seguito al progetto “2 Cuori in Cammino contro il cancro – 2.300km da Bergamo a Santiago per parlare di prevenzione”, abbiamo deciso di tornare “pubblici”, al fine di attirare l’attenzione su un tema importante, quale la prevenzione del tumore al seno.Partiti da Monasterolo del Castello il 19 novembre 2016, ci siamo incamminati alla volta di Santiago di Compostela (e Finisterre) attraverso gli Appennini, la Francia e ripercorrendo il Cammino Francese.In Italia, proprio per sensibilizzare la popolazione, abbiamo lanciato il progetto “Cammina con noi”: ogni tappa era perfettamente pianificata sul nostro blog e tutti erano invitati a percorrere una o più tappe con noi.

A volte eravamo in pochi, a volte eravamo in gruppi anche di 25/30 persone che venivano accolte in modo incredulo, con tanto di incontri con il sindaco e la stampa locale.

Possiamo dire con orgoglio che abbiamo aiutato, seppure con una singola goccia, a diffondere il messaggio della prevenzione.

Tornando al nome…ci siamo resi conto che ormai ci calza a pennello, non avete idea di quanto ci faccia sorridere quando al supermercato ci riconoscono e ci dicono “Ma voi siete i 2 Cuori in Cammino!!!!!!”

Perchè proprio la Patagonia?

Durante uno dei nostri viaggi invernali abbiamo trascorso circa otto mesi tra Argentina/Chile/Peru ed Ecuador, ma la zona che più ci ha fatto innamorare per l’immenso senso di libertà è stata proprio la zona Terra del Fuoco/Patagonia.

Siamo sempre stati amanti dell’outdoor e non credo ci sia un posto sulla terra che incarni il concetto di terre selvagge come la Patagonia e le Ande Meridionali.

Dopo aver percorso diversi Cammini in mezzo alla “civiltà”, eravamo alla ricerca di un trail che ci permettesse di immergerci realmente nella natura: cercando su Google (Google is my best friend) abbiamo scoperto il GPT che ci ha subito intrigato per le sue particolarità.Ovviamente non possiamo negare che nello scegliere una spedizione del genere abbiamo anche una componente di sfida, un volerci mettere alla prova per testare i nostri limiti personali e superarli.

Come vi siete preparati logisticamente ed emotivamente a questo viaggio?

L’organizzazione di una spedizione di questo tipo non è eccessivamente complessa, ma richiede moltissimo tempo: la scelta delle attrezzature, la ricerca di sponsor tecnici che decidano di mettere alla prova i loro prodotti in scenari proibitivi e prolungati, l’identificazione di contatti in Chile ed Argentina e soprattutto i mille dettagli che si accumulano giorno dopo giorno e si sommano alle attività quotidiane.

Per fortuna alcune realtà hanno scelto di supportare la nostra iniziativa, fornendo i loro prodotti, ma sopratutto il loro know-how per aumentare le possibilità di successo di questa spedizione.Emotivamente parlando direi che affrontare questa avventura in coppia ci dà una marcia in più: l’affiatamento ci permetterà di lavorare insieme per risolvere ogni problema e sostenerci l’un l’altro di fronte ai momenti di sconforto che sicuramente fanno parte di spedizioni prolungate ed impegnative.

Molto spesso l’aspetto psicologico di un progetto del genere viene sottovalutato rispetto all’aspetto fisico. Chiunque abbia avuto la fortuna di affrontare avventure come la nostra, sa che non è così. La determinazione fa fare al nostro corpo cose che abbiamo sempre creduto impossibili.E parafrasando un amico: “Non si può mai essere pronti per una cosa del genere”.

due cuori

Timori, paure?

Dal punto di vista logistico, la principale preoccupazione è il freddo: inizieremo a camminare a fine primavera australe, ma saremo anche a poche centinaia di km dal Polo Sud e Laura è freddolosa.

Dal punto di vista emotivo abbiamo già avuto esperienze profonde durante il Bergamo-Santiago e abbiamo sviluppato dei meccanismi per superare la fatica e lo scoramento che purtroppo a volte fanno capolino.

Cosa vi siete portati dietro e cosa invece volutamente vi siete lasciati alle spalle?

Noi siamo sostenitori del principio “Improvise, Adapt and Overcome”.

La capacità di restare calmi, di trovare soluzioni ai problemi che si presentano senza perdere la testa, una grande base di conoscenze della vita outdoor, costituiscono il bagaglio senza il quale non si dovrebbe partire.

Abbiamo dedicato molto tempo durante gli scorsi anni a migliorare noi stessi e ad ampliare il nostro skill-set che sicuramente ci permetterà di uscire indenni da eventuali problemi.Sicuramente abbiamo portato con noi l’affetto delle nostre famiglie e il sostegno di tutte quelle persone che negli anni hanno sostenuto e/o condiviso la nostra scelta di vita.

Ci siamo lasciati alle spalle la quotidianità, le persone che cercano di farci “mettere la testa a posto” e la paura di non farcela.

Quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere con il vostro viaggio?

Dare una motivazione interiore ad una spedizione di questo tipo permette di avere una marcia in più: quante volte durante il Cammino da Bergamo a Santiago ci saremmo arresi se non fosse stato per il motivo per cui lo stavamo facendo.

Alcune persone hanno continuato a ripeterci che hanno “Sognato con Noi”: leggere il nostro diario, vedere le nostre foto, rendersi conto che un progetto che sembrava impossibile è diventato realtà, li ha fatti sognare e forse, solo forse, li ha aiutati un po’ nei momenti difficili della malattia.Il nostro Cammino ha ispirato e permesso a persone malate e non, di camminare virtualmente con noi e sognare attraverso di noi.

Questo ci ha dato una carica emotiva immensa, che ci ha permesso di concludere con successo un Cammino che anche per noi era “impossibile”.

Ed ora, con questa spedizione, vogliamo continuare a far sognare chi ha sognato con noi.

E quale il messaggio che desiderate trasmettere?

Oltre all’amore e al rispetto dalla Natura vogliamo condividere con i nostri follower due concetti per noi importanti:

1) Durante la spedizione saremo a stretto contatto con una Natura meravigliosa per la sua diversità: un patrimonio da rispettare e conservare, in modo che le future generazioni ne possano godere tanto quanto noi.

Il nostro impegno per il rispetto del territorio è condensato nei principi del “Leave No Trace”, che cercheremo di applicare durante i mesi che trascorreremo in Patagonia.

Attraverso le nostre foto e il nostro diario di viaggio, faremo conoscere questi luoghi remoti, sperando di farvi innamorare di questa bellissimo dono che è la Natura e di stimolare in voi la voglia di goderla, rispettarla e proteggerla.

2) Non è necessario essere super-atleti, avere attrezzature spaziali o molto tempo a disposizione per vivere il contatto con la natura. Basta anche solo un weekend per vivere una micro-adventure. Basta crederci e volerlo!

Laura & Marco

www.2cuorincammino.itwww.facebook.com/2CuorinCammino