Scherza quando parla di sé, Tiziana Schiavarelli, 49 anni, attrice barese, che con il marito Dante Marmone, è autrice e protagonista della sitcom Catene, prodotta e trasmessa da Telenorba, premiata dalla critica nazionale (Aldo Grasso su “Sette) come una delle più interessanti fiction italiane.

Tiziana Schiavarelli attrice

L’anno scorso Tiziana ha girato il film “Focaccia blues”, di Nico Cirasola, ben accolto dalla critica. In passato è stata diretta dal regista Nanni Loy in due spettacoli teatrali “Dolce o amaro?” , tratto dal film Cafè Express e “L’osso sacro. Ha lavorato anche con i registi Mimmo Mongelli (La casa delle donne) e Alessandro Piva (Lacapagira), Carlo Vanzina (E adesso sesso – 2061 un anno eccezionale) ed Enrico Oldoini (Il giudice Mastrangelo). Non solo. E’ stata attrice ne “Il padre delle spose”,  un film tv in una puntata, andato in onda in prima tv nel 2006, diretto da Lodovico Gasparini. E nel 2009 ha scritto un libro autobiografico “Io, la seconda figlia” (Gelsorosso)

L’abbiamo intervistata.

Com’èra da bambina, a scuola? Ha sempre avuto una vis comica?

“Da bambina ero tremenda, turbolenta, pestifera. Mi sono sempre divertita. Della scuola ho solo bei ricordi, anche del periodo della contestazione. Allora partecipavo alle assemblee, ai cortei, agli scioperi. Insomma, sono stata sempre una ribelle. I libri scolastici li ho aperti poco, ma ne sono uscita sempre promossa”.

Quali sono le caratteristiche di un buon attore?

Un bravo attore è quello che ha i tempi giusti. Per un attore comico, poi, è fondamentale. Una bellissima battuta detta con una pausa sbagliata non sortisce alcuna risata, una battuta anche mediocre, ma detta con i tempi giusti, può far ridere parecchio.

Come si distingue subito un buon attore di cinema, teatro e televisione?

Un attore che parte da esperienze sul palcoscenico ha già delle buone basi per fare cinema o televisione. Uno che comincia con il cinema o la televisione non ha necessariamente un know how giusto per fare teatro. Nel cinema ci sono tanti fattori che possono rendere bravo un attore, anche se nella realtà non lo è: dall’inquadratura giusta, ai ciak che devono essere tanti per raggiungere l’effetto migliore. Però lo spettatore capisce subito se è un attore bravo, medio o pessimo.

In tv?

Mah, vedo spesso attori mediocri, quasi tutti uguali, istruiti da coach che impostano una recitazione omologata e poco personale. Poi, sappiamo che per diventare attori di fiction non è necessaria la bravura. Sono più importanti gli agganci politici. Insomma, è molto raro vedere un bravo attore televisivo. Il teatro, invece, impone all’attore una grande preparazione e se non è bravo, non può andare avanti per molto!

Chi l’ha incoraggiata? I suoi genitori non l’hanno frenata, dicendole che il mestiere di attore è solo per eletti?

Non mi ha incoraggiata nessuno, ma ho avuto dei genitori meravigliosi che non hanno mai ostacolato le mie scelte. Certo, non impazzivano di gioia per questo lavoro. Non solo perché è per eletti, ma perché ogni genitore vorrebbe vedere i propri figli sistemati con un’attività sicura. Quella di attore non lo è per niente. Mai!

Fa tv, cinema e teatro: cosa la gratifica di più?

Nasco come attrice teatrale e tutt’ora lavoro soprattutto in teatro, ma amo molto lavorare nel cinema, che è un mondo diverso, affascinante. In Puglia faccio tanta tv e mi diverto molto.

Quali studi ha fatto?

Ho fatto il liceo artistico, seguendo un’altra mia grande passione che è il disegno e la pittura. Ma non ho mai seguito scuole di recitazione, anche se in Italia ce ne sono di valide. Ho preferito buttarmi subito in questa avventura.

Buoni attori si nasce o si diventa?

Bisogna nascere con la predisposizione a farlo, la tecnica si affina col tempo, con la continuità nel calcare le scene e seguendo buoni consigli da chi ha più esperienza.

Tiziana Schiavarelli attrice
Chi non potrebbe fare l’attore?

Molti attori in circolazione che si sono autobattezzati tali e tutti quei ragazzi che pensano solo a diventare subito famosi.

Come si comincia?

Non c’è una regola per cominciare. C’è chi frequenta scuole di recitazione, chi si presenta a provini, chi da solo o con altri crea uno spettacolo e comincia a farsi conoscere. Io, per esempio, ho cominciato così.

L’errore da non commettere mai?

Farsi troppe illusioni ed essere presuntuosi.

Esistono attori timidi? E come si combatte la timidezza, in genere l’impatto con il pubblico?

La timidezza è una componente di molti attori, compresa me. Solo salendo sul palco davanti al pubblico la timidezza svanisce come per incanto. Se si ha paura del pubblico, tanta, è meglio non fare questo mestiere.

E’ attrice dal ’76. Come si è “evoluta” in questi anni?

Ho interpretato tantissimi personaggi, ognuno con un carattere diverso. L’esperienza, credo, mi abbia fatto maturare molto. Oggi mi sento un’attrice sicura di ciò che fa. E sa perché? Studio tanto il personaggio, in cui devo calarmi. E comunque sono sempre curiosa. Voglio sempre conoscere ed imparare.

Un’attrice che adora?

Nessuna in particolare. Ammiro molto diverse attrici. Tra le più grandi c’è sempre e ancora la Magnani. Ma il tempo passa e ne nascono di brave. Una che ho ammirato molto è Penelope Cruz, così come altre attici di Almodovar. Insomma come mi piacerebbe capitare in un film di Almodovar!

Lei è un’’attrice comica. Si capisce subito se un attore è portato alla comicità o alla drammaticità?

È noto che l’attore comico ha anche una propensione per il drammatico, cosa che viceversa non succede. Sono un’attrice comica e posso dire con fermezza che è molto più difficile essere attori comici che drammatici. Purtroppo in tv vediamo ormai tante trasmissioni di comici che non fanno ridere per niente con battute sceme e dette male. Un attore comico riesce a farti ridere anche con uno sguardo, una pausa giusta, un movimento. E’ da quello che capisci di trovarti di fronte ad un vero attore comico. L’attore drammatico deve saper trasmettere emozioni forti. Se ne è incapace, allora è solo un attore accademico.

Cosa significa per lei recitare?

Non voglio essere banale, dicendo che recitare è la mia vita, ma in effetti lo è. Però, amo fare tante altre cose. Mi piace dipingere, cucinare, raccogliere verdura in campagna. E’ lo spettacolo che assorbe quasi tutte le mie attenzioni,

I lati piacevoli dell’attività?

Recitare e vedere che ciò che hai fatto è stato apprezzato,

I lati oscuri?

Le tante ingiustizie che si subiscono.

L’episodio che ricorda con piacere?

Ne avrei davvero tanti. Uno degli ultimi è accaduto un paio d’anni fa, quando sono stata scelta per un film andato in onda su RAI 1. Una scelta poco convinta da parte del regista che voleva un’attrice più anziana. Quella su cui aveva puntato gli aveva dato buca. Già dai primi ciak lo vedevo soddisfatto. Era entusiasta di quello che stavo facendo. Alla fine delle riprese, oltre a riempirmi di tanti complimenti, ringraziò l’attrice che aveva rinunciato alla parte all’ultimo momento. Io ero in brodo di giuggiole!

Con chi le piacerebbe lavorare?

Mi piace lavorare con il mio compagno di scena e di vita da sempre, Dante Marmone.

Da quale attore o regista preferirebbe essere diretta?

Nel cinema mi piacerebbe essere diretta da Virzì, da Rubini, Oldoini con cui ho già lavorato, o anche da registi emergenti pugliesi come Mezzapesa, Winspeare, giovani ed entusiasti. Li stimo molto.

Quale personaggio vorrebbe interpretare?

Non ne ho uno in particolare, sogno sempre di esplorare nuovi personaggi per mettermi sempre in gioco.

Sfati un mito sull’attore!

Spesso si crede che gli attori guadagnino tanti soldi ed abbiano la vita facile. Mi sento dire a volte: “ Eh, beata lei che si diverte e guadagna, noi invece dobbiamo lavorare” . In questi casi mi arrabbio moltissimo
Tracci un bilancio dei suoi anni di attività.
Rimpianti?

Ho fatto tante cose che mi hanno arricchito come donna e attrice. Ho scelto di lavorare in Puglia, regione in cui sono nata, aprendo un teatro che è ormai la mia casa da circa 20 anni.

Ho perso qualche treno importante, che forse mi avrebbe portato altrove e non ho mai avuto tanta scaltrezza e cinismo che sono elementi fondamentali per fare questo mestiere. Sono qui che lavoro e dopo ogni spettacolo me ne vado a letto felice.

A cura di Cinzia Ficco