Claudi Landini di Expat Clic espatrio

Ma perché un sito come Expatclic.com?  “L’idea- spiega-  è nata dal mio desiderio di darsi una mano tra noi donne, quando ancora non esisteva Internet. Avevo fondato un’associazione che faceva circolare le informazioni via fax e posta, aiutava le donne che si trasferivano in Africa, perché fino a quel momento io avevo vissuto in quel meraviglioso continente e avevo una forte rete di donne lì. Con Internet le comunicazioni sono diventate molto più fluide, e ho pensato che sarebbe stato bello fare qualcosa di specifico per le donne italiane, ma a livello mondiale. Mi sono associata ad un’amica francese che aveva un sito per le donne francofone, ed ecco che è nato Expatclic”.

La redazione è composta da dodici donne, tutte espatriate. Sette italiane, tre francesi, una belga e un’argentina. “Siamo un po’ ovunque- aggiunge-  dagli Stati Uniti all’Australia, con una forte presenza in Africa. E’ una redazione virtuale, nel senso che non ci incontriamo mai di persona, tranne d’estate, quando facciamo l’assemblea generale dell’associazione no profit che gestisce il sito. Ma la nostra collaborazione e il nostro entusiasmo sono molto reali e con skype è come se ci potessimo scambiare documenti e immagini sedute nello stesso ufficio”.

Sul sito si possono trovare articoli su tanti aspetti dell’espatrio (psicologico, pratico, logistico), storie di persone e interviste con chi é espatriato, schede-Paese molto dettagliate. Alcune contengono persino indicazioni sulla burocrazia di determinate zone, forum di discussione. Su tutto questo si collegano donne da tutto il mondo.

Ma qual è la storia più bella raccontata al sito? Replica Claudia: “Di storie belle ne ho incrociate talmente tante, che fatico a citarne una. Una volta mi è successa una cosa straordinaria. In Perù. Sa quale? Siamo riuscite a rimandare a casa sua, il Sudafrica, un’ex carcerata, malata di AIDS e paralizzata, che viveva in stato di estrema povertà, abbandonata in un ospedale pubblico di Lima. Queste cose succedono con una certa frequenza in espatrio. Si entra in contatto molto più facilmente con una moltitudine di persone e situazioni inimmaginabili. Sono finestre aperte sull’umanità. Belle sono anche le storie di chi riesce a realizzare il proprio sogno di vivere in un determinato Paese, o di chi mette al mondo dei figli in contesti culturali diversi, legandosi a questi ultimi in maniera molto intima. Ci sono un sacco di storie così sul sito”.

Il Paese in cui è più difficile per una donna integrarsi? Claudia non ha dubbi. “Alcuni Paesi arabi possono essere poco accoglienti per le espatriate, perché hanno tante regole, a cui bisogna adattarsi, che spesso sono in netto contrasto con quelle d’origine. Ma tutto è relativo, e ho sentito storie di tristezza e solitudine anche da parte di donne espatriate, ad esempio, in Belgio o in Francia, che faticavano a stringere amicizie, trovare una collocazione. Io mi sono trovata molto bene in America Latina, perché la comunicazione e la solidarietà al femminile lì sono molto intense. Ci si aiuta e si comunica tantissimo, si formano gruppi, si esce insieme, c’è molta comprensione”.

Lo staff di Expat clic  espatrio

In genere cosa chiedono le vostre utenti?  “Cercano informazioni – dice- sui Paesi nei quali stanno per recarsi, e contatti in loco.
La difficoltà più grande che devono fronteggiare subito,  in generale, riguarda la necessità di ricostruirsi un’identità, percorso complicato in un Paese straniero e, soprattutto, in un luogo,  dove spesso, è il marito che lavora e la donna resta a casa con i figli. In questi casi è come se alcune donne tornassero indietro. Molte delle nostre frequentatrici hanno lasciato un lavoro in patria, e soffrono per via del fatto che l’espatrio ha rappresentato per loro una rottura con la loro carriera. Ci sono, però, casi di donne che, invece, godono della tranquillità e del tempo che l’espatrio in genere offre, e del fatto di poter stare più vicine ai figli”.

La maggior parte delle partecipanti è italiana. Di quasi tutta la Penisola: di Milano, molte di Roma, ma anche del Friuli, della Toscana, dell’Emilia.

L’espatriata tipo è italiana, tra i 30 e 40 anni, laureata, magari con un lavoro in Italia, che ha lasciato per seguire il marito. Sposata, dunque. Anche se non mancano i casi di donne single, che partono per lavoro.

La richiesta più particolare che avete avuto? “Per noi- confessa Claudia-  è strano che qualcuno voglia espatriare e ci chieda consiglio su dove trasferirsi. E’ una richiesta bizzarra, perché la scelta di un Paese dipende da moltissimi fattori, prima di tutto personali. A volte sembra che il mondo sia diventato un grande mercato di Paesi con caratteristiche precise, da cui attingere a piene mani. Non è così, naturalmente. Ogni esperienza è soggettiva, e un percorso di vita all’estero si costruisce su tantissimi fattori, troppi per essere presi in conto da chi non conosce la persona che ci interpella. Del resto su Expatclic ci sono talmente tante testimonianze di vissuti, dai quali traspare molto dei vari Paesi, che una lettura attenta del sito e dei forum dovrebbe già chiarire molti dubbi”. A supportare lo staff ci sono consulenti, esperte in materie giuridiche. Due dell’équipe italiana sono laureate in economia e commercio.

Intanto Claudia fa sapere che il sito ha lanciato lo Sportello Espatrio, un servizio di consulenza online su vari aspetti dell’espatrio, utile a fornire in diretta informazioni sui vari Paesi di destinazione. Il  passo successivo? Sarà assicurare la presenza di specialiste nei vari Paesi, persone che possano accogliere fisicamente le nuove arrivate e orientarle a seconda delle loro esigenze. “Un servizio – specifica Claudia- che già forniamo, in un certo senso, con gli incontri che promuoviamo nel mondo, ma che hanno una valenza più affettiva e meno professionale”.

Ma quanto è costato  mettere in piedi il sito? A sentire Claudia non molto in termini monetari, quanto in energia e tempo. Un sito come Expatclic vive, perché dietro alle quinte c’è un’equipe che non si ferma mai, che è sempre in linea a rispondere alle visitatrici, a scrivere, tradurre, comunicare, pensare nuove cose, prepararsi, gestire l’aspetto tecnico e comunicativo. E’ difficile immaginare le ore di lavoro che un sito del genere richiede.

Avete concorrenti? A Claudia non piace parlare di concorrenti. “Di recente- dichiara – i siti sull’espatrio sono spuntati come funghi, sia in italiano che in altre lingue.  C’è quindi molta più scelta per un utente che deve espatriare, ma questo non ci disturba. Innanzitutto perché Expatclic è un sito storico che conta più di 2500 articoli in quattro lingue, tutti estremamente seri e professionali e di grandissima utilità, e poi perché la nostra filosofia è che l’espatrio dev’ essere un’esperienza felice e positiva. Per questo qualsiasi sito, che può contribuire al raggiungimento dello scopo, è il benvenuto”.

www.expatclic.com

A cura di Cinzia Ficco